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Autore: Animalus    11/11/2012    0 recensioni
"Una nuova scuola, una nuova città, per la giovane Sophia, dopo un tragico evento che l'ha costretta a cambiare tutto, e si trasferisce della cittadina di Venice in California, a casa della nonna Thea, città di nascita di sua madre. Come ogni scuola, che si rispetti abbiamo un giornalino che esplora gli intricati equilibri della Venice Hoover High, diretto dalla giovane Donna River, che insieme ai suoi reporter Luke Romanov e Angel Vires, cercano di scoprire tutti i segreti e gli amori della loro scuola. Ma anche qui come ogni scuola, abbiamo già i primi scontri, come Emma e Rachel che si contendono il loro trono di ragazze più belle della scuola, insieme ai loro super ragazzi Zack e Leo, grandi amici dall'infanzia ma purtroppo ora dopo una tragica e misteriosa gita in montagna il loro rapporto sembra essersi interrotto. La nuova donna della Venice romperà questa eterna lotta, oppure si farà da parte? Una cosa è certa i misteri alla Venice Hoover High non durano a lungo..."
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Sophia si stava avvicinando a casa dopo aver finito la scuola serale di recitazione, girò la via del suo isolato e sentì una forte esplosione, immediatamente provò una paura tremenda. Premette l’acceleratore e vide la sua casa in fiamme, inchiodò la macchina e guardo la sua casa, con le sue cose, con sua madre bruciare.

Si ricordò lì cosa sua madre gli aveva detto , quando suo padre era morto un anno prima.
Erano appena tornati dal funerale, entrambe stavano in casa sedute sul tavolo della loro cucina, in un silenzio teatrale, poi sua madre gli prese la mano e cercò di fare un sorriso.
Debra: Sophia, andrà tutto bene d’ora in poi…
Sophia si alzo dalla sedia quasi urlando
Sophia: Come pensi che possa andare tutto bene? Oggi abbiamo seppellito mio padre…tuo marito!
Debra quasi piangendo
Debra: Lo so…lo so, ma dobbiamo andare avanti…lui vorrebbe cosi
Sophia era accecata dalla rabbia, come avrebbe potuto andare avanti, li aveva abbandonati e aveva più volte giurato che non l’avrebbe fatto mai
Sophia: Non è giusto mamma…non è giusto!
Si mise a piangere, la madre la cinse in un abbraccio.
Debra: Sfogati tesoro mio…sfogati…chi ci ha tolto tuo padre ora non può farci più nulla
Sophia: Quell’uomo voleva me, mamma non siamo al sicuro!
Debra: Si lo siamo, la polizia lo ha preso…non dobbiamo più preoccuparci di nulla tesoro mio.
Debra prese il mento della figlia e la guardò negli occhi.
Debra: Sophia, se dovesse succedere qualcosa a me, devi promettermi una cosa
Sophia non capiva di cosa stava parlando la madre, inarco il sopracciglio.
Sophia: Cosa? Che cosa dovrebbe succederti mamma!?
Debra: Nulla...non mi succederà nulla, però devi promettermi una cosa ok?
Sophia continuava a non capire però annuì, non era il caso di continuare a indagare ora.
Debra: Bene…se dovesse succedere qualcosa a me…devi chiamare tua nonna Thea, spiegargli cosa succede e prendere tutto ciò che hai e andare subito da lei a Venice ok?
Sophia piangendo annuì
Debra: Sono sicura che non succederà nulla.
E invece era successo qualcosa, la sua casa era esplosa e lei chiamò quel numero che non faceva ormai da quando aveva tredici anni, da quando con la sua famiglia decisero di andare a vivere a 3000 kilometri da Venice, la città dove sua madre e suo padre erano cresciuti.
Sophia compose il numero che aveva nella memoria del suo cellulare, poi lasciò squillare.
Uno squillo
Voce: Pronto?
Sophia: Nonna?
Voce: Come scusi?
Sophia: Sono Sophia Anderson…cerco la signora Norighnton…è lei?
Thea: Si sono io! Sophia da quanto tempo! Non ti avevo riconosciuta…è successo qualcosa?
Sophia: Si…la nostra casa…
E iniziò lentamente a piangere
Thea: Che cosa è successo tesoro mio?
Sophia: La casa è esplosa!...Mamma credo che sia li dentro…io non so che fare…mamma mi ha detto di chiamarti se fosse successo qualcosa…forse è uscita non lo so nonna aiutami!
Thea: Oddio mio!...ascoltami, chiama la polizia io prendo il primo aereo e vengo li da te subito…
Sophia: La mamma mi ha detto, che sarei dovuta venire subito da te…
Thea: No meglio cosi…vengo io da te e poi verrai da me ok?
Sophia: S-si ok…fa presto!
E si chiuse la chiamata.
 
DUE SETTIMANE DOPO
 
 
Sophia era tesa, non perché iniziasse il suo ultimo anno a scuola, ma perché era una nuova scuola, completamente nuova. Cercò un abito leggero per iniziare questa nuova avventura, non voleva subito  apparire, ma era tesa lo stesso, il tragico evento di due settimane prima ancora gli provocava degli incubi la notte, ma di questo non poteva di certo parlarne con nessuno, neanche con sua nonna.
L’accoglienza quando era giunta in quella nuova casa era stata calorosa, ma poi si era ricordata che la nonna era molto riservata,  vedova da molto tempo ed ora aveva una ragazza di diciassette anni  a cui badare,  la convivenza non era stata dei migliori all’inizio ma ora si erano entrambe sistemate e stavano andando quasi d’accordo.
Sophia scelse un abito di cotone leggero, che gli lasciava le spalle scoperte, la temperatura a Venice era ancora pienamente estiva, pur essendo in settembre inoltrato, altro che le temperature gelide dello stato di Washingtondove abitava con sua madre.
Si stava mettendo una collana a forma di cuore, regalo di suo padre quando senti la voce della nonna.
Thea: Sophia scendi che la colazione è pronta…non vorrai far tardi il primo giorno vero?
Sophia si stampò un sorriso e scese dalle scale verso la cucina.
Sophia: Ma certo che no! Non devo sfigurare alla mia presentazione alla società di Venice!
Thea sorrise, e gli passò il piatto con le uova e il bacon, il piatto era impostato come se si creasse un viso sorridente
Sophia: Ah vedo che ci siamo elaborate oggi nonnina!
Thea:Ahaha ma si…ci vuole la mattina…e poi come si dice…si guarisce ogni malattia con il sorriso!
Sophia: Se lo dici tu
E iniziò a mangiare con gusto
Thea la guardo mettere lentamente un boccone in bocca e un sorriso gli venne in volto.
Thea: Sei pronta per la nuova scuola?
Sophia la guardò
Sophia: Mah non lo so spero che vada tutto bene…meglio fare basso profilo il primo giorno.
Thea: Esattamente! Evitiamo altro scalpore inutile.
Sophia: Nonna…ti andrebbe accompagnarmi?
Thea si tolse il grembiule da cucina
Thea: Wow non vedevo l’ora che tu me lo chiedessi…mi vado a preparare tra cinque minuti partiamo.
Gli passo vicino e gli diede un bacio sulla testa, quando somigliava alla figlia…ma quella non era la sua bambina, quella era la bambina di sua figlia, quella che non avrebbe mai conosciuto se le cose non fossero cambiate cosi improvvisamente .
 
Luke aspettava davanti alla scuola, i ragazzi stavano iniziando ad arrivare, questo secondo anno sperava che forse avrebbe ottenuto meno problemi del precedente.
Il fatto di essere l’unico gay dichiarato della scuola era stato molto traumatico , ma di quello doveva riconoscere colpe a sua cugina Donna, infatti quando prese la direzione del Venice Globe, il giornalino della scuola, pretese di sapere la verità su di lui e degli altri reporter per farli entrare nel giornale della scuola e lei uso quelle informazioni per un “operazione di trasparenza”, dove rese pubbliche a tutta la scuola chi erano i suoi reporter e cosa nascondevano senza considerare che quest’operazione avrebbe potuto fare soffrire gli interessati, specialmente lui.
La speranza che fosse un anno tranquillo c’erano tutte.
Stava aspettando il suo amico Angel, che faceva il reporter con lui, a scuola loro due erano chiamati “I seguaci di Satana” , per via del lavoro che entrambi facevano per sua cugina.
Tutti e tre erano gli unici che  gestivano il “Venice Globe”  dopo ”l’operazione trasparenza” , che ora si era specializzato nella particolarità di gestire tutti gli scandali della scuola, e per questo non erano molto amati.
Voce: Ehi truzzetto!
Luke si girò e vide che gli stava venendo in contro Angel, con la sua solita camminata sportiva, vestiva con un jeans molto aderente e una felpa della squadra di nuoto della scuola, e la sua solita tracolla mezza distrutta.
Luke: Ma sentilo il metallaro!
I due si abbracciarono
Angel: Ahaha sempre il solito alla moda… che mi dici? Com’è andato il mese in cui sono stato in vacanza?
Luke: Guarda sicuramente sono stato molto più libero!
Angel gli tirò un pugno scherzoso
Angel: Ma su dillo che non potevi passare altro tempo senza sentire il tuo migliore amico!
Luke si mise a ridere, era vero gli era mancato, aveva passato tutta l’estate con la sua famiglia, a fare lo schiavetto per sua cugina.
Luke: Dai si…un pochino mi sei mancato! Ma poco poco!
Angel sorrise, poi notò una nuova ragazza vestita con un semplice vestito di cotone con le spalline scoperte, gli passò affianco e si diresse dentro la scuola.
Angel: Chi è quella?
Luke si girò e la vide anche lui
Luke: Non lo so…forse una ragazza nuova?
Angel: Potrebbe essere…tua cugina è già entrata?
Luke: Si è entrata già dalle 07:30…non so cosa sta facendo, ma prepariamoci non ha avuto grossi scoop estivi, vorrà il sangue per il primo numero scolastico.
Angel in modo sarcastico
Angel: Non vedo l’ora!
Luke: Hai visto le novità da Lennox?
Angel: No! Che è successo?
Luke: Non lo so, ma il sondaggio del blogger Dana sembrava in totale parità…chissà se finalmente Sara sceglierà.
Angel: Io rimango sempre per il Sad…sono troppo dolce insieme.
Luke: Ma dai! Con Matt Sara è più vera secondo me…e poi è molto bono lui l’hai visto? Cioè non so se mi spiego!
Angel: Ti prego non farmi la checchetta che mi guarda chi è più bello di chi!
In quel momento suono la campanella e i due s’incamminarono verso l’entrata scherzando come fanno di solito.
 
Rachel odiava quel momento dell’anno, per fortuna quello sarebbe stato l’ultimo raduno nel giardino durante il primo pranzo dell’anno.
In quel momento arrivò Emma, Rachel la guardò, come abbigliamento aveva di nuovo tentato di esagerare con una super minigonna e un tacco quindici, sembrava molto più oscena del solito. Non capiva perché dovevano vedersi insieme, lei sapeva che si odiavano da quando aveva scoperto la tresca che aveva con il suo ragazzo.
Emma: Ciao
Rachel sbuffo
Rachel: Ciao…passata bene l’estate?
Emma: Si grazie…spero che tu non ti sia troppo depressa le notti che Leo era da me vero?
Rachel la fulminò con lo sguardo
Rachel: Sei una grandissima puttana lo sai?
Emma sorrise
Emma: Ahaha senti la cavalla in calore come nitrisce!
Rachel voleva andarsene, era l’ora di pranzo e voleva trovarsi in un altro posto tranne che qui, stava per andarsene quando arrivò Donna River, con una delle sue odiose cartelle in mano, i capelli erano chiusi in una lunga coda, ma la cosa più tremenda erano i suoi occhi di ghiaccio e il suo ghigno soddisfatto ogni volta che le vedeva insieme bisticciare.
Donna: Bene bene, ci scaldiamo subito signore?
Rachel: Senti ci muoviamo per piacere devo fare pranzo prima di andare al Glee Club.
Emma: Ah la solita stupida che per entrare a frequentare una degna scuola di recitazione deve cantare con quel coro di femminucce.
Donna: Calme signore…avete visto la ragazza nuova?
Emma si limava le unghie
Emma: Mah si credo di avere una lezione con lei…è stata sempre in silenzio non mi preoccupa di certo.
Rachel: L’ho intravista questa mattina, mi sa che non è di qui, era molto pallida.
Donna: Infatti, non lo è…il vostro compito è di farvela amica mie care amiche…voglio sapere tutto di lei!
Rachel: Per quale motivo?
Donna: E perché dovrei dirtelo? Andate a lavorare…sapete cosa rischiate entrambe.
Detto questo la ragazza, si girò e se ne andò dal giardino.
 
Sophia era a pranzo da sola, nessuno le parlava, si era seduta nel tavolo nell’angolo e stava ascoltando Adele sul suo Ipod mentre mangiava il piatto della mensa e contemporaneamente studiava l’orario delle lezioni, avrebbe dovuto scegliere una materia extra per i crediti scolastici, c’erano varie scelte, ma nessuna ora le interessava principalmente.
In quel momento entrò una ragazza mora, alta quanto lei con una lunga coda di capelli e questa veniva verso la sua direzione.
Donna: Piacere, io mi chiamo Donna River…posso sedermi?
E senza che Sophia potesse rispondergli si mise comoda e accavallo le gambe sotto il tavolo, aveva una gonna d’avvocato e portava le calze a rete e s’intravedeva una giarrettiera.
Sophia: P-prego…io sono Sophia Anderson
Donna: Si lo so chi sei!
Sophia la guardò stupita
Donna: Lavoro nel giornalino scolastico e nell’amministrazione, ho inoltrato io la tua domanda questa mattina.
Sophia: O-ok quindi sei del comitato di benvenuto?   
Donna la guardò scettica
Donna: Non esiste nulla del genere alla Venice Hoover High…comunque sono venuto a chiederti che intenzioni hai?
Sophia era stupita della conversazione irreale che aveva appena vissuto e della persona che era davanti a lei, non si aspettava nulla del genere e soprattutto.La prima cosa che notava l’arroganza di questa ragazza.
Sophia: In che senso?
Donna: Dovresti scegliere un’attività extra per colmare le lacune dei crediti non credi?
Sophia: S-si sto valutando…ma sai oggi è il primo giorno e…
Donna: Già è tardi allora…dovresti avere tutte le idee chiare! Senti facciamo una cosa…io dirigo il Venice Globe che è il giornalino della scuola e anche un blog internet…se mi scrivi un articolo decente entro due giorni, ti posso prendere come stagista per il giornale ok?
Sophia era scioccata, era un fiume di parole e l’aveva assunta per un lavoro…non sapeva che dire.
Donna: Va bene allora…
Si alzò
Donna: Per questa volta ti affianco i miei due reporter ufficiali, uno è mio cugino è gay, ma non è un pervertito anzi…se conosci qualcuno, presentaglielo perché sai, è un’po’ represso…l’altro è il suo amicone tutto telefilm e fantasia…capito? Un nerd in pratica, pero scrive bene quindi me lo tengo…
Donna indicò due ragazzi uno moro e uno biondo che stavano tre tavoli distanti, e questi si avvicinarono subito a lei
Donna: Vi lascio alle presentazioni…Sophia ricordati voglio l’articolo entro due giorni.
Sophia era sconvolta, non sapeva che fare, piangere o ridere, il ragazzo biondo si sedette sulla panca.
Angel: Ciao…io mi chiamo Angel Vires, e questo salamotto qui è Luke Romanov….dai saluta!
Il ragazzo moro fece un mezzo saluto e gli porse la mano.
Sophia rispose al sorriso e gli strinse la mano.
Luke: come ti ha trattato mia cugina?
Sophia: Non lo so…è un tornado…non ci ho capito molto.
Angel: Solito di Donna…bè hai appena conosciuto Satana!
Sophia: Cosa? Satana?
Angel: E si lei è stata chiamata cosi….sa tutto di tutti e controlla ogni cosa, fa l’ultimo anno e anno prossimo speriamo di togliercela di torno…comunque ci ha detto già il compito che devi svolgere, quindi che ne dici ci vediamo a casa tua per radunarci le idee?
Sophia: Io abito con mia nonna…dovrei chiedergli il permesso però credo che non ci siano problemi…magari venite a cena da me va bene?
Luke: Per me non ci sono problemi…abito con mia cugina fino alla fine dell’anno, quindi se posso uscire esco molto volentieri, non voglio stare con quella vipera.
Angel: Guarda povero esule, a casa mia c’è sempre un posto!
Luke: Un giorno ti prenderò in parola.
Sophia vedendo i due bisticciare, li trovo simpatici e sereni, e lei stessa stava bene con loro…come se tutte le preoccupazioni stessero passando.
 
Zack guardava la piscina, aspetto il momento adatto e poi si tuffò in acqua, li stava bene con tutti nessuna preoccupazione, zero apparenze da mantenere c’era solo lui e l’acqua. Era il campione della scuola di nuoto ma questo non gli avrebbe aperto nessuna porta magica, era solo. Nessun amico dopo Leo, che l’aveva abbandonato con la certezza che quello che era successo non sarebbe vai venuto a galla.
Finita la vasca usci dalla piscina e si tolse la cuffia e scuotendo i suoi capelli biondi per farli asciugare, stava andando a in doccia, quando vide Emma la sua ragazza che dagli spalti lo salutava, lui gli mando un bacio con la mano.
Dopo la doccia e dopo essersi vestito, trovò Emma ad aspettarlo.
Emma lo baciò appena lo vide
Zack: E questo per cos’è?
Emma: Perché sono felice amore mio…presto tutto sarà finito! Quest’anno ho un compito speciale
Zack: Wow! Donna ci ha risparmiati?
Emma: Si sì, quest’anno dobbiamo conoscere una ragazza e farcela amica…ma sai la cosa più bella? Abita vicino a te amore mio!
Zack: E quindi?
Emma: Ma come scemotto? Quest’anno vinciamo sicuramente perché tu ci diventerai amico! E poi me la presenti cosi che siamo tutti felici.
Zack: Ma dobbiamo proprio? Non mi va di far entrare estranei in questo circolo vizioso che vi siete creati
Emma mise il broncio
Emma: Ma dai. Non vorrai che i nostri segreti siano divulgati vero?
Zack sospirando cedette
Zack: Va bene vedrò cosa posso fare!
Emma emise un gemito di soddisfazione e abbraccio il ragazzo.
Emma: ora devo andare amore ti chiamo dopo!
Zack: ok ciao amore mio.
Ma già la ragazza era fuggita nei meandri della scuola.
 Zack uscendo dall’atrio della scuola, vide contro il muro Leo, il suo ex-migliore amico stava sicuramente aspettando Rachel che usciva dal Glee club, quindi cerco di passargli lontano senza parlargli.
Leo: Ciao
Zack era stupito da questo saluto
Zack: C-ciao
Leo gli si avvicinò
Leo: Come stai? Ho sentito che tuo padre ha bisogno di te all’officina.
Zack ricevette una fitta non voleva che la gente sapesse dei suoi problemi.
Zack: Si…ma sono solo lavoretti…
Leo: Sì come no…comunque come va con Emma?
Zack era già stufo di quella conversazione
Zack: Senti devo andare ok?
Leo gli prese il braccio
Leo: Sai che rischi se non fai il buono con me?
Zack era furioso
Zack: Si…la stessa cosa che rischi tu
Leo: No mio caro tu rischi molto di più!
Detto questo Leo, lasciò il braccio di Zack e rientro nella scuola.
Zack sapeva che qualcosa non andava, ma era troppo furioso per intervenire e andò nel parcheggio e iniziò a guidare verso casa, voleva di nuovo nuotare.
 
Sophia aveva preparato tutto per la serata con i suoi nuovi compagni, la nonna aveva acconsentito che i due giovani si sarebbero fermati anche a cena e aveva ordinato una mega pizza.
In quel momento suono il campanello, la ragazza si fiondò ad aprire alla porta e si trovo davanti Angel e Luke.
Sophia: Siete super puntuali, avanti venite.
Luke entro per primo
Luke: Wow è stupenda questa casa per come è arredata, e anche le sue strutture architettoniche sono meravigliose.
Angel: Non ci credo sembra quasi la casa di America Horror Story.
Sophia lo guardo stupita, non aveva riflettuto che la casa dove abitava era molto antica e molto lussuosa, per lei quelle due settimane erano tutte uguali e senza nessun minimo interessamento per la vita e la storia della casa.
Luke interruppe i suoi pensieri
Luke: Sai ho preparato un piccolo dolce per il dessert…dove posso posarlo?
Sophia: Dammelo lo porto in cucina…voi sistematevi qui in sala dove ho il mio pc, intanto che vi accomodate taglio la pizza e ve la porto
Luke e Angel si diressero verso la sala, e Luke attacco la pennina usb di Donna al pc di Sophia.
Angel: Che cosa fai?
Luke: Donna vuole sapere cosa contiene il suo pc.
Angel: Fermati dai!
Luke: Perché?
Angel: Dai non la conosciamo ancora bene, magari si apre senza compire questi atti illegali.
Luke: Non hai mai fatto cosi il protettivo…come mai?
Angel alzo gli occhi al cielo e le sue guance si tinsero di rosso.
Angel: Ma nulla dai concediamogli un’altra occasione!
Luke: Io lo so! Ti piace vero?
Angel: Ma cosa dici!
Luke: Si è veroooo, non mi freghi a me mio caro!
Angel: Ma si dai è carina un po’…pero non dire nulla a Donna ok?
Luke: Figurati se glielo dico!...comunque ok per stavolta il controllo pc lo salta…ma se insiste tocca farlo
Luke staccò la pennina usb
Poco dopo arrivò Sophia con la nonna che l’aiutava a portare i piatti e le bibite per la cena
Sophia: Ecco a voi la pizza!
Luke: Mmm sembra buonissima!
Angel prese un pezzo e iniziò a morderlo
Luke: Ma aspetta... Signora si ferma con noi a cena?
Thea: No ragazzi ho già cenato…spero vi troviate bene…io vado a sistemare alcuni documenti di sopra…ok Sophia?
Sophia: Ok nonna…quando abbiamo finito e pulisco tutto io cosi puoi andare a dormire tranquillamente.
Thea: Perfetto… e ricordati di buttare l’immondizia di fuori poi.
Detto questo Thea si diresse al piano di sopra
Sophia: Bene mettiamoci al lavoro…cosa dobbiamo fare per essere amati da Satana?
Angel: Donargli l’anima!
Tutti e tre si misero a ridere.
 
Verso le 23, i ragazzi se ne andarono e Sophia dopo aver sistemato i piatti si reco a buttare l’immondizia di fuori, li vide un ragazzo con solo i pantaloni  affacciato sul balcone della casa affianco.
Sophia sorridendo lo salutò
Il ragazzo ricambio
Sophia: Bello il cielo qui vero?
Zack: Si molto bello specie quando non ci sono le nuvole e il poco inquinamento rende tutto più speciale
Sophia: Te ne intendi?
Zack: Mah ogni tanto mi piace vedere oltre quello che posso vedere con i miei occhi
Sophia: Wow sei molto poetico!
Zack: Ahaha nessuno me lo aveva mai detto…però grazie.
Sophia: Di nulla...comunque, piacere io mi chiamo Sophia Anderson
Zack: Piacere mio io sono Zack Thompson…vai al liceo Hoover?
Sophia: Si sì anche tu?
Zack: Si si…dai ora rientro si sente che sta iniziando ad arrivare il freddo.
Sophia: Sì infatti…mi ha fatto piacere conoscerti…ci vedremo domani a scuola.
Zack: si a domani!
E il ragazzo rientro dentro…Sophia rimase ancora li, nel giardino ad ammirare il cielo prima anche lei di rientrare.
 
Thea vide la scena dalla finestra del suo studio, aveva spento tutte le luci tranne quella della scrivania, che era piena di lettere, poi prese un telefono dal cassetto di destra della scrivania.
C’era un solo numero, lo compose e attese che squillasse.
Thea: Pronto?
Debra: Mamma è successo qualcosa?
Thea: No tesoro…tutto procede bene Sophia ha ripreso a sorridere oggi dopo il suo ritorno a scuola…credo abbia già trovato degli amici.
Debra: Meglio cosi deve tornare tutto alla normalità. Grazie di tutta ancora.
Thea: Non ti preoccupare…fingerti morta per salvare la piccola da quell’uomo è la cosa più saggia che hai fatto da diciassette anni.
Debra: lo so che non è quello che ti aspettavi da me…spero che Sophia mi perdonerà quando lo scoprirà.
Thea rispose in modo duro
Thea: Non accadrà mai…Sophia non saprà mai la verità e neanche che sei ancora viva.
E chiuse la telefonata.
 
 
 
 
  
 
 
   
 
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