A
NEW LIFE, A NEW CHRISTINA
PROLOGO
Il cellulare posato da qualche parte sul divano, mezzo sommerso fra vestiti e accessori vari, continuava imperterrito a suonare. Sul display compariva il nome e la foto di suo marito. Ma lei non aveva tempo per rispondere, dato che, altrimenti, avrebbe fatto tardi a lavoro. E tardare proprio il primo giorno di lavoro non era un buon modo per presentarsi. Così lo prese al volo e lo buttò in borsa, affrettandosi verso l’uscita del suo nuovo appartamento. Attraversò veloce il corridoio, per poi uscire in strada. Primo appunto: il Minnesota aveva un altro clima, decisamente più freddo di Seattle, avrebbe dovuto comprarsi una giacca più pesante.
Freddo. Il gelo le era entrato nelle ossa e non si era mai sentita sola come in quel momento. Tutti intorno a lei si erano ormai addormentati. L’unico calore che riusciva a percepire era quello del corpo moribondo e in fin di vita posato contro di lei. La notte ormai era calata da tempo e l’unica cosa che desiderava in quel momento era abbandonarsi completamente al buio e al gelo per non sentire più niente.
Il telefono cominciò nuovamente a suonare, facendole vibrare la borsa e scuotendola dai suoi pensieri. Prese un profondo respiro e si ripromise di telefonare a suo marito non appena fosse riuscita ad andare in pausa pranzo, anche se, probabilmente, lui non avrebbe avuto il tempo di risponderle. D’altronde, fare il primario di chirurgia non dava la garanzia di poter fare una decente pausa pranzo tutti i giorni. Pazienza, prima o poi si sarebbero sentiti. Adesso Christina voleva concentrarsi unicamente su quello che aveva davanti.