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Autore: LeftEye    29/05/2007    6 recensioni
Come promesso moolto tempo fa, eccovi il finale alternativo e a lieto fine di "Nessuno tocchi caino". E' consigliata la lettura di questa fanfiction prima di leggere il finale alternativo, ma potete accontentarvi anche di un riassunto all'interno della prima parte di questa storia.
«Addio, Vegeta. Fammi un ultimo favore, mangia quello che ti ho portato.»
Strana richiesta, ma Vegeta decise che l’avrebbe accontentata.
In fondo, era l’unica persona che si fosse mai interessata a lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’astroporto era sorvegliato da carri armati, sensori sensibilissimi e centinaia di soldati, ma per Vegeta fu uno scherzo eluderli tutti.

Con una facilità estrema erano riusciti ad entrare a bordo di una delle astronavi più agili e veloci a disposizione, ma ora il problema era partire e andarsene alla svelta senza essere  catturati.

«Non ce la faremo mai» piagnucolò Bulma in preda al panico.

«Zitta, così mi innervosisci» la rimproverò Vegeta mentre trafficava con i comandi della nave. «Fortunatamente ci sono dei missili. Possiamo partire in tutta tranquillità: se ci inseguono, spariamo.»

«Vuoi scherzare?! Così potremmo fare del male a qualcuno!» protestò la ragazza.

«Se noi non facciamo male a loro, loro ne faranno a noi» le fece notare il Sayan. «Ma mi è venuta un’idea migliore: facciamo un po’ di casino dall’altra parte della pista, e mentre tutti accorrono, noi ce la svignamo.»

«E come credi di “fare un po’ di casino”?»

Vegeta le sorrise sornione:

«Hai mai sentito parlare di ki-blast?»

 

 

 

 

 

Non poteva crederci, era filato tutto liscio.

Vegeta aveva scatenato un vero bombardamento dall’altra parte della pista di atterraggio per astronavi, e mezzo esercito era partito in quarta per andare a controllare, temendo qualche attacco.

Lui e Bulma avevano nel frattempo fatto partire la navicella e non avevano trovato nessuno a sbarrare loro la strada.

In fondo avevano entrambi bisogno di un po’ di fortuna, se l’erano meritata.

Nel giro di mezz’ora erano fuori dall’orbita terrestre e poterono finalmente rilassarsi.

Vegeta inserì il pilota automatico, si alzò dal posto di comando e senza dire niente uscì dalla cabina di pilotaggio, mentre Bulma sonnecchiava sul suo sedile.

Quando riaprì gli occhi e si accorse che lui mancava, temette di essere stata abbandonata, ma poi constatò, dandosi della scema, che ciò non poteva accadere.

Non ancora.

Si alzò per andare a cercarlo.

Lo trovò in una delle cuccette della nave, profondamente addormentato.

Durante la loro fuga non aveva mai dato segni di cedimento, ma doveva essere veramente esausto.

E anche affamato.

Bulma decise di preparargli qualcosa che avrebbe trovato pronto al suo risveglio, e con quel poco che trovò nella cambusa riuscì a cucinare un ottimo pasto.

Mentre gironzolava per la nave si chiese che ne sarebbe stato di loro, e se Vegeta l’avrebbe veramente abbandonata su un altro pianeta.

Lei desiderava con tutto il cuore restare con lui, ma il Sayan non aveva lei aveva mai esternato altri sentimenti oltre alla riconoscenza per avergli salvato la vita.

Non era certa che lui provasse ciò che lei provava.

Quando si risvegliò e trovò la tavola imbandita, si sedette in silenzio senza guardarla negli occhi ma con le guance leggermente imporporate, e iniziò a trangugiare tutto quello che c’era senza spiccicare parola.

«Spero che ti piaccia» disse lei sorridente.

Lui mugugnò qualcosa di indecifrabile con la bocca piena, ma sembrò essere un cenno di apprezzamento.

Quando si alzò da tavola non se ne andò subito, ma si fermò a guardarla pensieroso.

«Desideri qualcos’altro?» gli chiese lei con voce morbida e suadente.

Il respiro di Vegeta si fece più forte, e il Sayan distolse lo sguardo nuovamente.

«Non… non sto con una donna da molto tempo» ammise infine. «Solitamente non esiterei a prendermi subito ciò che voglio, ma nel tuo caso, una ragione d’onore mi impone di… chiederti se…»

«Se voglio venire a letto con te?» gli tolse le parole di bocca la ragazza.

Erano a pochissima distanza l’uno dall’altra, e finalmente lui fu in grado di sostenere il suo sguardo.

Qualcosa, durante la sua permanenza in prigione, gli aveva tolto la sfrontatezza di un tempo, ma ora stava a poco a poco riaffiorando.

«Sei sveglia, donna…» sorrise malizioso.

«Mi pareva di avertelo già dimostrato» fece notare Bulma. «Dal momento che affermi di essere un uomo d’onore, non vedo perché non dovrei accettare la tua proposta…»

Senza aggiungere altro, Vegeta annullò la distanza tra sé e la donna portandole le mani sui fianchi e spingendola contro il suo corpo.

Per essere la prima scopata dopo mesi di astinenza, voleva godersi ogni sensazione con calma, e decise di fare tutto molto lentamente.

Inoltre, aveva raggiunto con quella donna un grado d’intimità che oltrepassava il rapporto fisico senza averlo mai sfiorato, ed era una novità per lui.

Ricordava che, nella sua cella, nelle poche ore in cui riusciva ad addormentarsi, aveva sognato spessola Terrestre, e quei sogni erano stati talmente realistici che si svegliava sempre accaldato ed eccitato.

Nelle sue fantasie notturne l’aveva vista nuda e gemente sotto di sé, e la sua immaginazione era arrivata a fargli sentire perfino la sua pelle calda e morbida.

Ora Vegeta poteva finalmente toccare quella pelle liscia che aveva tanto bramato, e il suo profumo era decisamente migliore di quello che aveva fantasticato.

Sì, era stato in astinenza per molto tempo, ma era un soldato, ci era abituato.

La sua richiesta era nata solo dal suo desiderio di fare sua la Terrestre, una volta per tutte.

Lei e solo lei.

Quel pensiero, così carico di risolutezza e desiderio di possesso, lo spaventò, ma non ci badò troppo, tanta era la passione che stava annebbiando i suoi sensi.

Sfiorò con le labbra il suo viso e i suoi capelli, e a quel tocco Bulma lasciò cadere la testa all’indietro dischiudendo le labbra in un flebile sospiro, in attesa di sentire la bocca di lui sulla propria.

Quel bacio non si fece attendere molto, e fu come una tempesta di incredibile forza che fece tremare la ragazza; temette di non riuscire a reggersi in piedi e si aggrappò a lui allacciando le braccia attorno al suo collo.

Non capì come mai dopo un po’ si ritrovarono nella stanza dove lui aveva dormito, ma era talmente ipnotizzata che in quel momento avrebbero potuto farle di tutto e lei non avrebbe protestato.

Aveva desiderato così a lungo di poter toccare il Sayan, di poter sentire quelle forti braccia avvolgerla in una presa calda e sicura…

Si lasciò andare alle sensazioni che lui le stava trasmettendo, a quella passione che aveva frenato per così tanto tempo, e all’amore che provava per quel crudele, spietato Sayan.

Lui la depose sulla branda rudemente e si liberò in fretta dei vestiti, aveva lo sguardo annebbiato dall’eccitazione e non sapeva per quanto avrebbe resistito, doveva prenderla subito, sentirla su di sé, attorno a sé.

 

 

 

 

 

Quando si svegliò, molte ore più tardi, Bulma si trovò di nuovo sola.

Da tempo non provava quel calore che Vegeta le aveva trasmesso quella notte, si sentiva bene.

Ma lui era nuovamente sparito.

Si mise addosso una maglietta e, uscita dalla stanza, lo incontrò nella sala comandi, intento a studiare le possibili coordinate da selezionare.

Non sapeva con quale atteggiamento porsi, ora, si trovava in imbarazzo, ma lui si comportò come se tra loro non fosse successo niente:

«Potremmo scendere a Noogat e cambiare nave per far perdere le nostre tracce: quello è un pianeta di anarchici.»

«Non sarà pericoloso?» ipotizzò Bulma.

«Dimentichi che sono io l’essere più pericoloso di tutta la galassia» le fece notare Vegeta con un sorrisetto malizioso.

«Dipende da chi lo dice. Allora, posso restare con te?» Bulma si fece più intraprendente e gli si sedette in braccio, avvolgendo le braccia attorno la suo collo.

Lui la fissò per qualche momento.

«Vedremo» rispose sommessamente prima di affondare il viso nell’incavo del collo di lei. «Vedremo.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NdLefteye: premetto che l’altro finale, quello originale, rimane il mio preferito. Ma ho scritto quest’altra versione per chi me l’aveva chiesto e per curiosità, per vedere come sarebbe venuta fuori.

Devo dire che se avessi seguito i consigli di vit, l’avrei scritta meglio ^//^

Ma spero che vi sia piaciuta lo stesso: è dedicata alle più romantiche, e spero chiuderete un occhio se i personaggi sono un po’ OOC! (In ogni caso, aggiungo l’avvertimento)

Ho terminato qui la storia perché… beh, non era il mio scopo dare il via a un’altra epopea di Bulma e Vegeta nello spazio, solo di farvi sapere che se la sono cavata. E, se fossi andata troppo avanti, allora vegeta mi sarebbe sfuggito di mano e l’avrei fatto ancora più OOC di quanto non sia già.

Un grazie di cuore a tutti quelli che hanno commentato!

 

 

 

 

 

 

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