SPOILER 5x06! 

Vi dico che però lo spoiler non è importante né decisivo, quindi anche chi non ha visto la puntata può benissimo leggere la storia, ma è giusto avvisarvi per farvi sapere da dove ho preso qualche dialogo e la scena in generale. Buona lettura :)

Quelle labbra

Il fragore dei vasi spaccati a terra, degli oggetti lanciati in giro, e dell’urlo di sfogo di Arthur riecheggiava fin fuori dalle sue stanze. Merlin era il solo ad avere una sfacciatezza e una confidenza tali da fermarlo.

«Quando imparerai a bussare?» gli ringhiò Arthur, sputando quelle parole con un’innegabile amarezza nella voce stremata.

«Scusate, Sire» rispose Merlin andandogli incontro, passo deciso e sguardo alzato verso quello del re, ad informarlo delle condizioni di Sir Leon e di Sir Percival.

«È una buona notizia» concluse Arthur, finito il discorso, con un tono fin troppo calmo rispetto alle urla alle quali poco prima si era esposto.

Merlin conosceva il suo re meglio di chiunque altro, meglio di quanto lo conoscesse la regina stessa. Capiva quando qualcosa lo arrabbiava sul serio, o quando invece una circostanza lo rendeva realmente fiero e felice.  E se Arthur, in una situazione del genere, mostrava una calma così passiva, decisamente qualcosa non andava, tuttavia il suo animo era troppo turbato per permettergli di mostrarsi a tutti.

Ma Merlin non era tutti.

«Arthur…» provò a dire per incitarlo a confidarsi.

«Puoi andare, Merlin» tagliò corto lui, senza neanche guardarlo negli occhi.

Merlin rimase un attimo interdetto sul da farsi, se controbattere o se andarsene via dalla stanza. Preferì la seconda scelta, ma non poté fare che qualche passo che la voce di Arthur rimbombò nella stanza:

«Ho già perso Guinevere una volta» affermò fissando il pavimento.

«Non la perderete» disse lentamente e chiaramente Merlin, giratosi per poter catturare gli occhi del re e convincerli. Ma non bastava.

Così a falcate percorse la distanza che lo separava da lui, fino ad arrivargli a parlare dritto in volto.

«Dico sul serio» affermò deciso, gli occhi che non abbandonavano neanche per un secondo quelli di Arthur, e tanto vicini da scorgerne ogni particolare: dalla sfumatura dell’iride, di un celeste carico e potente, alla grande pupilla nera che li rendeva vivi e intensi.

«La troveremo» gli sussurrò Merlin ormai sulle labbra. Arthur si accorse della vicinanza quasi… avvolgente, ma non si mosse di un muscolo. Perché da tempo non provava una sensazione di tale tranquillità e sicurezza.

«Ve lo prometto» continuò Merlin senza esitazione, non aspettando risposta dal re.

E senza accorgersene nemmeno il suo sguardo si posò, per un solo e insignificante attimo, sulle labbra che aveva di fronte alle sue. Un attimo apparentemente vano e passeggero, ma indissolubile.

Non seppe mai che nello stesso istante anche gli occhi di Arthur gli fecero lo stesso scherzo, e che anch’egli si ritrovò a scorgere le sottili labbra davanti a sé, il proprio respiro che via via diventava sempre più quieto, rassicurandolo.

E come se nulla fosse successo, tornato tutto alla normalità, Merlin si allontanò di qualche passo da Arthur, per porgergli la mano in segno di promessa.

E quest’ultimo la afferrò, sigillando un patto inscindibile, così come il filo trasparente che riallacciava i loro sguardi complici.

*

«Puoi tornare indietro, Merlin»

«Vi ho fatto una promessa, ricordate?»

E la mente di Arthur, inconsciamente, tornò a pensare a lui, ai suoi occhi, alla sua promessa, alla sua voce, e alle sue labbra… Fino a che non si accorse di star trattenendo il respiro. E focalizzò i pensieri su quel che al momento doveva essere il suo unico scopo: ritrovare Gwen, sua moglie.

E non quelle labbra.