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Autore: StephEnKing1985    12/11/2012    6 recensioni
...Niall guardò verso il buco nel muro, che si allargava ogni secondo di più. Dinanzi a lui si apriva il buio, un buio che mai aveva visto prima, così spaventosamente gonfio di negatività. - Ecco - disse Jackson - questo è solo l'inizio. - Niall si voltò verso di lui. - Voi siete pazzo, Jackson... - Quest'ultimo buttò la testa all'indietro e si mise a ridere. - ...Solo grandi pazzi possono essere grandi geni - disse, mentre Niall lo fissava attonito. Intanto, dal buio, occhi gialli cominciarono ad avanzare. Niall indietreggiò, e Jackson gli mise una mano sulla spalla. - Che la festa abbia inizio - commentò, sogghignando maleficamente.
Niall Horan, un ragazzo appassionato di romanzi horror del suo autore preferito, Howard P. Jackson, si troverà a dover indagare sulla morte di alcuni suoi amici, anch'essi appassionati fan dello scrittore maledetto, i cui libri fanno impazzire chiunque li legga con troppa attenzione. Che cosa si nasconde dietro questa macabra particolarità? Toccherà a Niall scoprirlo, addentrandosi nel mondo di Jackson, il mondo dove nascono i suoi orrori... Riuscirà ad uscirne vivo?
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

Le sue lunghe dita affusolate battevano i tasti della macchina per scrivere, che imprimeva lettere su carta ad una velocità impressionante. Quel ritmo che conosceva bene, che aveva imparato a conoscere fin da quando aveva imparato a scrivere, era ciò che gli dava il pane per vivere. Era con quello che aveva costruito lo studio dove si trovava in quel momento, il camino acceso accanto a lui che gli regalava calore, il letto in cui da lì a poco l’avrebbe ospitato. Una piccola reggia, costruita solo e unicamente sulle parole.

Ma a lui, tutto ciò non importava nulla.

Erano altri, i motivi per cui scriveva.

 

…Il demone allora spiegò le ali, rivelando tutta la sua imponente corporatura. – Non dovevi venire fin qui. Ti ucciderò così lentamente da farti pentire di essere nato – disse, e allungò gli artigli verso Brandon.

Non sarò certo io quello che farà la fine del topo, pensò il ragazzo. Gli artigli del mostro fendettero l’aria sopra la sua testa, lui si scansò e andò a finire contro un’armatura, che si disfece in tutti i suoi pezzi. Con una prontezza di riflessi degna di un cavaliere, Brandon raccolse l’alabarda e la impugnò saldamente, correndo incontro al demone.

- Ah ah ah! …povero sciocco, credi di potermi fare fuori? – la sua risata era stridula come un’unghia che gratta su di una lavagna.

Brandon continuò la sua corsa, ma non si accorse che il demone gli aveva teso una trappola: con una mossa repentina, fece saettare i suoi artigli dritti verso il ragazzo, che inciampò e cadde a faccia in giù.

- Un ultimo desiderio, prima che io ti uccida? –

- Fottiti – riuscì a dire Brandon.

Ridendo, il demone alzò la mano, preparandosi a vibrare il colpo di grazia…

 

*****

 

- Tom, vuoi venire a darmi una mano, per favore? –

L’avvincente romanzo fu interrotto sul più bello dal richiamo della madre, quella rompiscatole. Sicuramente voleva aiuto per un’altra delle sue faccende domestiche. Che diamine! Perché non se le sbrigava da sola?

- Uff… arrivo! – disse Tom, posando il libro. S’intitolava “Gli occhi dell’oscurità”, di Howard P. Jackson.

Prima di uscire dalla porta, a Tom caddero gli occhi sulla copertina del libro. Raffigurava due occhi felini su sfondo nero, che a Tom parvero brillare. Fu un attimo di estraniamento per Tom, che restò fermo sulla soglia della porta a guardare nel vuoto.

- Tom, ti decidi a venire o devo prenderti per un orecchio? –

Senza rispondere, Tom si avviò lentamente per le scale.

Come previsto, sua madre era da basso che aveva appena tirato fuori il bucato dalla lavatrice.

- Ne ho fatto veramente tanto. Se non mi dai una mano, non riuscirò mai a stenderlo tutto da sola. –

Tom non si accorse di quello che la madre gli aveva appena detto. Andò al banco della cucina e prese un utensile da un cassetto…

- Tuo padre si lamenta sempre che quando arriva non è mai pronta la cena. Bè, adesso che sei a casa, puoi anche darmi una mano, non cr…………. –

E fu un attimo. La donna si vide arrivare una coltellata proprio sul collo, che le aprì una ferita grande abbastanza da far sgorgare un bel po’ di sangue, che schizzò tutto sui capi appena tirati fuori puliti dalla lavatrice.

- Tom!!! Che cosa…..?!? –

Ma non ebbe il tempo di finire, che Tom le fu addosso e la riempì di coltellate, alla gola e all’addome. Morì quasi subito, mentre la cucina si riempiva del sangue caldo della poveretta.

Intanto, nella camera da letto, il libro era sempre lì, fisso. Con quei due occhi gialli che guardavano il mondo con malocchio.

 

In the eyes of Darkness

Fan-fiction di

Notrix

   
 
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