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Autore: meiousetsuna    12/11/2012    9 recensioni
Alaric, in un momento di somma genialità creativa, pensa bene di ideare una soluzione radicale per risolvere i problemi del suo caro amico Damon; costruirà una fantastica macchina del tempo, per riportare lui e Stefan nel 1864, fermare Katherine e vivere felici e contenti...
Peccato che qualche incidente, e alcuni incontri non proprio desiderati rendano problematica l'esecuzione di questo piano!
Dal testo: “Pensa, Damon! Potremo tornare nel 1864 e fermare Katherine vietandole di venire a vivere a casa nostra, chiudendola di persona nella cripta! Non è fantastico? Cambierebbe tutta la storia di Mystic Falls!”
Il vampiro si bloccò, assorbendo lentamente l’informazione come per non perderne neanche una goccia, aprendosi in un sorriso mellifluo che gli illuminò sinistramente il viso. “A casa la facciamo entrare, ce la rigiriamo a turno come un calzino, poi la chiudiamo nella cripta piena di verbena! Devo insegnarti tutto, ragazzino… e non fare il santo con me, non attacca, non è che foste particolarmente silenziosi!”

Quattro episodi che spero vi potranno far divertire e tenere compagnia!
Baci&abbracci, la vostra Setsuna
Genere: Avventura, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Mie care amiche! Questa storia, di soli 4 capitoli, è un mix di “Ritorno al Futuro” e “La pazza storia del mondo”; se fa davvero schifo, fermatemi! Non è reato interrompere una storia se è noiosa! OK?

Paring: Damon/Stefan + un po’ tutti   Rating: Giallo
Genere: Avventura, commedia, sentimentale, parodia  Avvertimenti: Het, slash, OOC “storico”, what if? AR

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Stefan era visibilmente nervoso mentre controllava l’area dello spiazzo in tutte e quattro le direzioni, sperando con tutte le sue forze che suo fratello non tornasse indietro prima del previsto; era già strano che avesse accondisceso alla sua richiesta di andare a gettare tutte le bottiglie di superalcolici che aveva accumulato in salotto nella campana per la raccolta differenziata del vetro.
“Stef, da quando hai sviluppato questa sensibilità per l’ambiente? Hai eliminato così tanti animali del bosco da non poter più usarli come scusa per gli attacchi, neanche parlando di gruppi di resistenza armati!”


“Cosa c’entra… devo pur mettere qualcosa sotto i denti, no? Comunque sto parlando di inquinamento, aiutami, almeno in questo non mi sentirei in colpa”.
Damon lo fissò in tralice, poco convinto.
“D’accordo ma in cambio non voglio ascoltare le tue lagne per una settimana, ok?” Il bruno uscì di casa roteando gli occhi verso l’alto, trascinandosi dietro una decina di grossi sacchi che tintinnavano a ogni movimento, dando modo al minore di estrarre il cellulare e scrivere un sms a super velocità vampirica: “Tra tre minuti al parcheggio dietro il campo da football”.


Era lì, sempre meno convinto della genialità del loro insegnante, Rick, che armeggiava con strani attrezzi e provette di liquidi evidentemente pericolosi visto che si trovavano sospesi in contenitori per l’azoto.
“E questo? Mi pare un po’ fuori luogo…”
Alaric Saltzman risollevò la testa dal cofano, palesemente disturbato nel mezzo di un processo difficoltoso.
“É il seghetto che ho usato per tagliare paletti dal legno del Wickery Bridge, è attinente! Ti ricordo, che il professore sono io, so bene quello che faccio!”


“Ma dovevamo usare proprio la macchina preferita di Damon? Non la prenderà bene quando se ne accorgerà. Ti avrei dato la mia”. Piagnucolò Stefan.
“La Camaro ha una struttura perfetta per il nostro scopo e quando gli spiegheremo il motivo ci ringrazierà vedrai, non devi sempre essere tanto pessimista; ho quasi finito, passami quella Verbena Impoverita e la Strozza Lupo allo Ione Stabilizzato*”.
Stefan si girò per prelevare dal congelatore gli elementi richiesti, ma la prima cosa che incontrò nel suo campo visivo furono le pupille dilatate di Damon, che in un solo istante aveva inquadrato l’intera scena e ora lo fissava come un Boa Constrictor che valuta l’angolazione giusta per inghiottire una pasciuta capra tibetana intera.
“Cosa. State. Facendo. Alla. Mia. Bambina. Hai dieci secondi per fornirmi una spiegazione plausibile, o ti assicuro che rimpiangerai il momento in cui ti ho sciolto dalle catene in cantina”.


“Fermati Damon è stata un’idea mia!” Il viso attraente e serio dello scienziato riapparve dal groviglio di tubi marchingegni e cavetti.
“Sto mettendo a punto la mia più grande invenzione: la Camaro del Tempo! Sei contento?”
Fortunatamente Stefan conosceva le reazioni fraterne e fece in tempo ad agguantare il bruno per le spalle, parlandogli con voce tranquilla prima che parti sostanziali del malcapitato Rick divenissero il nuovo ciondolo per lo specchietto retrovisore.
“Pensa, Damon! Potremo tornare nel 1864 e fermare Katherine vietandole di venire a vivere a casa nostra, chiudendola di persona nella cripta! Non è fantastico? Cambierebbe tutta la storia di Mystic Falls!”


Il vampiro si bloccò, assorbendo lentamente l’informazione come per non perderne neanche una goccia, aprendosi in un sorriso mellifluo che gli illuminò sinistramente il viso.
“A casa la facciamo entrare, ce la rigiriamo a turno come un calzino, poi la chiudiamo nella cripta piena di verbena! Devo insegnarti tutto, ragazzino… e non fare il santo con me, non attacca, non è che foste particolarmente silenziosi!”
“Hem… come dici tu”.
“Invece di stare lì a litigare perché non mi date una mano? Deve essere pronta a mezzanotte; proprio sullo scoccare del dodicesimo tocco…”
“Cosa? Diventerà una zucca tirata da scoiattoli e Stefan cercherà di mangiarli?”


“Divertente! No, ci vuole un evento di potenza eccezionale per attivare il meccanismo e stanotte passerà, dopo centocinquant'anni, la Cometa “ Jinxye**” che colpirà la batteria grazie a quest’antenna rinforzata in quercia e argento. Vi lancerà a velocità di accelerazione superiore a quella della luce, mentre vi starete dando la spinta iniziale buttandovi dal Wickery Bridge a centosessanta miglia orarie! Ganzo, eh?”
In quel mentre un rombo potentissimo dovuto al motore che reagiva al nuovo strano propellente coprì totalmente la voce di Damon che rispondeva a Rick con una lunghissima frase, della quale purtroppo si udì solo la fine. “… tua madre!”


“Certo, certo – la proverbiale distrazione dei creativi giocò a loro favore – comunque è già sera, vi suggerisco di preparare un minimo di bagaglio non vorrete presentarvi vestiti così, vi noterebbero subito: in questa valigia ho già messo qualche costume delle Feste dei Fondatori e delle sacche di sangue di emergenza. Se tutto andrà bene incrocerete i vostri alter ego umani; fate attenzione, se vi incontraste faccia a faccia potrebbe succedere qualcosa di irreparabile!”
“Fratello ti prego fallo per me!” Stefan si sforzò di far assumere alle sue iridi verde foglia una tenera sfumatura, come di un luccichio di lacrime trattenute. “Non litigheremmo per le stesse ragazze per l’eternità, dobbiamo solo fare attenzione a non farci vedere da noi stessi! Che sarà mai, abbiamo i nostri poteri… ti supplico”.


Damon stavolta lo puntò come un Cobra pronto a mordere rilasciando il suo spietato veleno.
“Il minimo incidente, il più banale errore da parte tua e la soluzione ci sarà comunque: non lotteremo per Katy o Elena, perché tu, anzi voi sarete defunti. Dimmi se c’è qualche parte di questo discorso che non ti è chiara”.
“Tranquillo, andrà tutto liscio per lo meno fidati di Alaric, è il tuo amico del cuore non ti esporrebbe mai a dei rischi eccessivi”.
Il vampiro si girò repentinamente verso l’eminente plurilaureato sfoderando i canini col rumore di un Crotalo Diamantino che muove i sonagli pregustando la caccia. “Mi fido. Ma vedi di fare bene i tuoi calcoli perché in qualche modo ritroverei anche te…”
“Fratello oggi hai un non so che di serpentesco che mi inquieta, ma sei anche rettilofono***?


“Rick, ti avevo spiegato di non dare come compiti a casa la lettura di libri dark per bambini, Stef è impressionabile”.
“Ma ormai è un caposaldo della letteratura inglese! A nessuno di quell’età causano suggestioni. Insomma, a nessun’altro!”
Damon si avvalse della facoltà di non rispondere mettendosi alla guida mentre un mortificato Stefan prendeva posto vicino a lui.

“Presto sono già le 23:50!” Alaric era euforico. “Andiamo sul ponte!” Giunti sul Wickery Bridge, il Professore scese, impartendo le ultime istruzioni.
“Ricordatevi che avete quattro giorni, poi la cometa non sarà più visibile; se le cose si fossero messe male dovreste abbandonare il piano e scappare, non avreste un’altra fonte di energia sufficiente a tornare indietro…”
Tutti e tre alzarono contemporaneamente  gli occhi al cielo e nel momento in cui la coda rossa sembrò più brillante, Damon accese l’Antenna Originale, mise in moto la macchina  e dopo una lunga rincorsa, si lanciò dal ponte.


Peccato che Stefan, proprio in quel momento, in preda all’emozione, non si accorse di reggersi ad un pulsante giallo con la scritta “Indietro” che iniziò immediatamente a lampeggiare, mentre l’ago che indicava la direzione sul planisfero puntava verso Est!
Stefan, dimmi che Rick NON ti ha chiesto una bussola e tu gli hai dato quella dei Gilbert!”
“Ma… serviva per indicare Mystic Falls sulla cartina…”
“Stupido! Indica NOI! É impazzita e segnerà una direzione a caso! E ‘Indietro’ non vorrà dire che…
Il grido di Damon si spezzò, travolto dal vortice spazio-dimensionale, mentre la Camaro del Tempo, roteando su se stessa tra fasci di luce accecanti si dirigeva diretta verso…

 

Cap 1) Questa! É! Creta!

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“Stefan non puoi nasconderti per sempre torna fuori adesso!”
Appena ripresosi dallo schianto dell’atterraggio, con relativa rottura del collo e varie altre ossa di secondaria importanza, Damon era tornato in sé e aveva controllato il monitor.
Erano nel – 1864, in Grecia, più esattamente a Creta.


Una riflessione accurata malauguratamente non gli suggerì dei metodi folkloristici ellenici di tortura particolarmente efficaci, quindi si rassegnò a rimandare la resa dei conti col fratello ad avvenuto ritorno a casa; purtroppo però avrebbero dovuto attendere che fosse di nuovo notte, per individuare il fuoco di Jinxye.
Stefan uscì timidamente da un cespuglio, abbigliato con una delle bianche camicie  da notte maschili che erano nel bagaglio degli abiti da parata, una manica strappata via ed una cintura di cuoio in vita.

Senza dire una parola, a occhi bassi, ne porse un’altra, preparata nello stesso modo al fratello.
“Almeno sembrano delle tuniche greche malmesse, non possiamo presentarci in jeans in circolazione”.
“Uno: non mi vedrai mai andare in giro con una cosa del genere addosso, non è neanche nera! Due: aspetteremo qui che faccia notte e…”
“Purtroppo nell’urto le sacche di sangue si sono rotte… dovremo cercare del nutrimento, se vogliamo affrontare un altro urto spazio-dimensionale”.



Damon era abituato a prendere decisioni rapide e rimandò ogni forma di ritorsione violenta al loro rientro; essere in due invece che da solo aumentava le sue chances di sopravvivenza; così fulminando il minore con lo sguardo, indossò senza commentare il ridicolo indumento. Aveva appena finito di prepararsi che un festoso suono di canti, tamburi e passi cadenzati, fu chiaramente udibile dalla stradina polverosa che correva lateralmente alla macchia dove avevano nascosto la macchina; a quel punto, tanto valeva studiare i possibili avversari e capire se avrebbero potuto costituire un buon pasto, senza lasciare testimoni a raccontare leggende sulla loro esistenza.


Quand’ecco che a capo di una lunga fila di giovani entusiasti, si fece loro incontro l’ultima persona che si sarebbero aspettati di trovare!
Arrivava Elènè, bei riccioli, e piede leggero…****
Non c’era possibilità di dubbio era proprio lei: come avrebbero potuto scambiarla con un’altra? I suoi capelli morbidi erano acconciati in un complicato insieme di sottili boccoli ai lati del viso e trattenuti da laccetti dorati, la tunica lunga composta di vari strati di seta la avvolgeva sinuosamente e la sua pelle mediterranea era perfettamente in tono con quel genere di eleganza.
Con un cenno della mano, fermò tutto il corteo che la seguiva impugnando sonagli, cartoccetti di mandorle glassate da sgranocchiare, fiaschette di Ouzo*****  e stendardi con un semplice stemma bianco attraversato da una banda nera.

“Chi siete voi, o miseri? Naufraghi gettati sulle sponde da Poseidone, oppure… fatemi indovinare!”
“Elena! Siamo noi, non ci riconosci? Siamo Damon e Stefan!”
"Hum... Dæmon, che nome banale. E ti tu chiami… teΠάn ? Che appellativo invero stravagante… significa forse 'Colui che cattura conigli nelle pianure d’Arcadia'?"
Damon non ebbe tempo di scoppiare in una fragorosa risata perché la loro interlocutrice continuò a parlare da sola.


“Comunque noto con giubilo che la notorietà mi accompagna. Infatti, io sono Elènè, la più famos tr…”
“No, tesoro adorato, non devi essere dura con te stessa!  - Stefan le teneva la mano con tenerezza – Anche se hai pomiciato mio fratello nel Motel, non ti considererò mai così!”
“Insomma! Dicevo, sono Elènè, un vero modello di tro…”
“Elena, guardami – Damon la avvolse col suo sguardo di cielo – puoi bere da Matt, essere a letto con mio fratello mentre mi pensi, resti sempre un angelo per me!”
“Basta! Che maleducati, mentre parla una Regina… la più importante delle troiane! Sono bella, lo so, lo narrano tutti e sono stata eletta ‘Diva della Lega dei Campioni’!  Ma torniamo a voi. Non sarete mica tifosi dello Sparta ubriachi da ieri? Non vi è bastato il pareggio fuori casa? Tutti quegli stupidi che ci hanno danneggiato l’Anfiteatro nuovo e che gridavano: ‘Siamo 300/ siamo i più forti/voi siete tanti/ ma come morti?’  E  ‘Stasera cenerete nell’Ade, AHU!AHU!AHU!’ e sciocchezze simili, vero?”


“No, che dici! Siamo qui… per i Giochi Olimpici, quelli sono sport! Vero?”
L’espressione perplessa di tutti era palese.
“Damon… - Stefan bisbigliò a tonalità di ultrasuono – fai parlare me, che ho fatto il classico per centoquarantotto anni! Le Olimpiadi sono iniziate nel 776 A.C.!”
“Dicevo – il bruno non era il tipo da farsi intimidire – da noi, a… Mystikòs, usa una gara di corsa annuale e noi due la vinciamo sempre! Siamo forti e veloci in modo sovrannaturale!”

Il bel volto di Elènè si illuminò di un sorriso che non lasciava dubbi.
“Dæ
mon, teΠάn, è Ares che vi manda! Andreste a parlamentare col capo degli ultras del Pershia Soccer Team? Sono già stati segnalati al bivio per Heraklis e compiono atti di saccheggio e inciviltà varie, mentre avanzano. Il loro capitano è un barbaro delle terre del Nord è impossibile ragionare con lui!”
“Andremo volentieri, bella tra le belle – Damon non teneva assai conto del parere altrui – ma stasera ci offrirete un banchetto, vero?”
“Certo! Montone arrosto, vino, schiave nelle vostre tende…”
“Benissimo! Vieni, fratello, insegniamo a questi normanni un po’ di educazione”.
“Attenti, di solito manda qualcuno in avanscoperta…” Elènè era seriamente preoccupata.
“Non c’è problema, io credo nell’uccidere il messaggero!”******

Fu estremamente semplice, per i Salvatore, individuare la squadra che stavano cercando: marciavano come un vero e proprio esercito ed erano ragazzi di tutte le nazionalità, bruni, rossi, di carnagione scura fino a quella più pallida, alti, bassi... insomma, un vero gruppo ibrido!
All’inizio delle loro fila, una cafonissima berlina dorata decappottabile che terminava in una piscina stile sceicco, con dei lupi rampanti posti sui parafanghi, sedili di pelle rosso sangue e vari simboli celtici visti e stravisti come tatuaggi su tutte le spiagge del mondo, avanzava a passo d’uomo.
D’improvviso si arrestò e alcuni dei ragazzi si gettarono a terra, per farsi calpestare dal loro ‘condottiero’ senza che si infangasse le scarpe, fino a portarlo di fronte ai due vampiri.


Una voce fastidiosa si accompagnò ad una vera faccia da schiaffi, decorata da molteplici piercing e contornata di una corta zazzera bionda.
“Salve! Sono il Capo di questi Ultrah!(s). Il mio nome è Klhaus, ma sono certo che la mia famah! mi precedah!” Quattro occhi sbarrati furono la risposta.
“Stef, dimmi che è un incubo. Non possiamo trovarcelo anche qui, possibile che di tutti i Britanni dobbiamo incontrare un antenato dei Mickaelson?”
“Ci penso io in fondo un tempo siamo stati amici, vedrai che mi darà ascolto. Ora il tuo fratellino sistema le cose!”

Il bruno non fece in tempo a esprimersi, che Stefan si era coraggiosamente portato faccia a faccia col bretone.
“In fondo vogliamo tutti divertirci, perché non entrate semplicemente dall’ingresso per gli ospiti e guardiamo la partita in pace?” Il silenzio si sarebbe potuto tagliare col coltello.
“Siamo qui per affermare la nostra supremaziah! Niente treguah! Howevah…” Le pupille senz’anima di Klaus esaminarono il suo opponente dalla testa ai piedi, mentre si passava la lingua sulle labbra velate di carminio.


“Solo per questa voltah!… ma devi inginocchiarti davanti a me!”
Stefan ebbe un moto di orgoglio. “Perché ti credi il migliore, eh?”
“No! É un’altrah! faccendah!”
“Vuoi che vedendomi sconfitto, i Cretacei… Cretini… Cretesi! Passino a tifare dalla tua parte?”
“No. É una cosah! più intimah!”
“Perché sono più alto di te?”
“No… se vuoi ti faccio un disegnino, la maestrah! Mi davah! Sempre dieci…”
In meno di un secondo Damon aveva agguantato il fratello per un braccio e l’aveva portato con sé, nel folto della boscaglia.


“Ma che hai fatto? Abbiamo piantato tutti in difficoltà, non capisco, stasera avremmo avuto da bere!”
“Appunto, non capisci” Damon era costernato. “Impara a ringraziarmi, piuttosto, non stavi per passare un bel quarto d’ora!”
“Lo so, umiliarsi è spiacevole…”
Poche ore dopo, un soggiogato pastore offriva a Damon un po’ del suo sangue, mentre Stefan beveva un assaggino da una pecora alquanto seccata.
“Che buono, mi ricorda tanto i drink che mi preparava Lexie… anche se non ho ancora compreso…”
Zitto. Tra poco saremo in macchina, ma stavolta non toccare nulla, ok? Faccio tutto io!”


Angolo autrice: vorrei rassicurarvi sul fatto che questo capitolo è lungo, perché contiene l’introduzione e il primo “viaggio”, ma gli altri saranno molto più corti! Baci a chi avrà letto fin qui, Setsuna

*Chi riconosce la citazione?
**Più o meno, in slang: “Menasfiga”
*** OMG, ditemi che non devo spiegarla! 0___0
**** Siate buone! La data ovviamente non ha alcun valore storico, malgrado Creta sia stata una civiltà fiorente fino al 1600 A.C. per cui non ho proprio sbagliato! Sono consapevole che non abbiano mai incontrato certi personaggi, specie in versione “300”. p.s. quello che “ammirate” è l’autentico gagliardetto del Creta Football Club!
**** Ok, questa è la descrizione di Athena, ma va bene lo stesso, vero?
***** squisito liquore all’anice
****** Oh, Damon, sei proprio come Leonida! *-*

 

  
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