Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: strongerx    12/11/2012    3 recensioni
LEGGETE LA MIA FF; vista in due angolazioni diverse;
la prima;racconterà al dottore o a se stessa ciò che accadde in quei mesi prima di entrare in REHAB.
la seconda;quando Demi racconterà la sua storia in PRIMA PERSONA.
COPPIE:
JOE/DEMI
SELENA/NICK
RECENSITEMI C:
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sentivo il rumore della pioggia sbattere nelle finestre della macchina; i tuoni rimbombarmi nella testa e i fulmini accecarmi gli occhi.
sentivo il dolore aplificato e non sapevo come riuscissi a controllarlo.
sentivo il dolore della lametta scorrermi per tutto il braccio, sembravo sentirne il gusto.
la stanza cominciò a girare, sempre più velocemente e non riuscivo a smettere.
Dopo il dolore veniva il piacere..
la mia persona era divisa in due; la prima,cosciente, quella che si torturava per punirsi.
La seconda, credetti fosse la mia coscienza. Quella voce interiore che ti pregava di smetterla.
Giurai di sentire una melodiosa canzone provenire dal mio piano in salone, era triste ma così perfetta.
era la mia colonna sonora, nel varco di cinque secondi capìì che sarebbe stata la mia prossima composizione!
Subito dopo ricominciò il dolore; feci uscire, per istinto, un gridolio...
un'azione impulsiva prese il mio controllo; gettai la lametta fuori dalla finestra. Per mia fortuna, non vidi la direzione.

Non feci neanche in tempo di entrare in casa che mi nascosi in giardino e, prendendo la prima cosa affilata,cominciai a premere sul polso e tagliare. Sempre di più, un segno dopo l'altro, sempre più forte.. il sangue scorreva nelle dita fino a toccare l'erba,ormai non più verde.
Continuai, sempre più affondo, senza sentire il battito del mio cuore ormai a mille.
Smisi, solo quando il mio polso affaticatosi non riusciva più a muovere un muscolo.
sospirai e mi lasciai cadere sul muro fino a stendermi nell'erba.
''è finita..'' pensai. '' ..è tutto passato''.
Respiravo e Ispiravo. Prima velocemente e adesso con moderazione; tutto stava entrando nella norma.
Nessuno si è fatto male.
Guardai il polso, continuava a sanguinare.. ''... oltre me.'''
La chiave di casa era ricoperta di sangue, come il mio vesito.
Pregai per la mia anima, ormai condannata per l'inferno.
Due lacrime mi caddero sul viso.
cosa avevo fatto?
ero diventata un mostro!
Ero un essere spegevole...
come avevo potuto rendere la mia anima dannata.
ECCO SORGERE IN ME LE ANGOSCE, LE COLPE.. tutto perché non sono in grado di essere forte.
Come potevo darla vinta al Diavolo.
Ogni cicatrice è un passo lontano verso Dio e chi amo.

Riassumetti la mia solita compostezza e coprendomi il polso passai per l'entrata posteriore.
La pioggia non smetteva di scendere dal cielo, ed io ero zuppa.
Ero bagnata dei miei peccati e sentivo la vergogna gocciolarmi dai capelli per tutta casa.
Chissà com'è nascere senza provare sentimenti... senza soffrire già da piccoli.
Magari se non fossi mai nata, il mondo sarebbe stato migliore.
Vivere per provare questa sofferenza, e chi me lo fa fare?? non ne vale la pena..
il mio corpo era immobilizzato davanti alla porta; i miei occhi non riuscivano più a chiudersi.
guardavo con fascino la pioggia.
e pensavo...pensavo, cose orribili mi passavano per la mente.
nessuno dovrebbe mai provare tutto ciò.
soffrivo.
ma nessuno, come sempre, riusciva a capirlo.
Il mondo mi odiava e cominciai ad odiarlo anche io...
stavi quasi per farlo.. stavo pensando ad una cosa che assolutamente mi avrebbe dato il ''primo biglietto per l'inferno''.
Quel giorno, forse non era destino.
Dio voleva che io soffrissi ancora, dovetti ringraziare il telefono che squillò, facendomi sobalzare dai miei ''orridi pensieri''.
finalmente mi mossi; alzai la cornetta ed era lui.
era 'joe', era l'unica persona che poteva farmi sorridere anche quando ero triste ma, sempre colui che ne era partecipe.
Non sapeva nulla dei miei tagli e tale doveva essere.
Mi parlò con filo di voce; ''so cosa hai fatto!".
le mie pupille si dilatarono e il cuore mi si fermò. ''lo sanno tutti Demz. ...ma perchè lo hai fatto?''.









  
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