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Autore: _gurochan    12/11/2012    4 recensioni
Romeo e Giulietta, gli amanti impossibili per eccellenza. Ma noi siamo forse da meno?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ero brava io, una bravissima studentessa. Attenta e studiosa, che mai avrebbe pensato di disobbedire ad una qualche regola.. Eppure eccomi qui, col cellulare acceso in classe mentre l'insegnante spiega come risolvere alcune equazioni.
Aspetto un tuo messaggio, anche solo il tuo più misero segnale che mi faccia capire che vuoi vedermi; gli dei mi hanno voluta di costituzione debole, potrei fingere piccoli malori per poter uscire dall'aula e sgattaiolare nei bagni più inaccessibili della scuola.

Vrrrrr.

Quasi vado nel panico sentendo il telefono vibrare, mi affretto per quanto possibile a leggere il messaggio e sento il cuore impazzare. “Ora.” è il tuo sms secco e deciso, adoro questo tuo modo di fare.

In tutta fretta riesco a sbiancare e chiedo con voce incerta al professore di poter uscire, e il leggero tremolio delle gambe mentre esco lo convince del tutto di aver fatto bene a lasciarmi andare. Se solo sapesse che tremo per colpa dell'emozione, che il mio malessere sei tu!
Mi affretto a salire le scale e a raggiungere quel posto così poco frequentato, data la lontananza dalle aule: la gonna si solleva ma non me ne curo, l'unica persona che potrebbe vedermi sei tu e poco mi importa che tu veda ciò che è già tuo.

Davanti alla porta, riprendo fiato per qualche secondo per regolare il respiro e calmare il cuore. Uno, due, tre profondi respiri ed apro la porta con mano tremante.

Sei già lì, mi precedi sempre.. Mi fissi con uno sguardo inizialmente freddo, ma che indugiando pian piano sul mio corpo diventa avvolgente e mi fa avvampare le guance. Chino appena il capo e ti sussurro un saluto per poi avvicinarmi a te, che nel frattempo non hai cambiato certo posizione. Ti piace vedermi così umiliata, vero? Io, punta di diamante dell'istituto, che sotto il tuo sguardo divento un esserino stupido e indifeso.. Giochiamo al gatto e al topo, ma sono un ratto tanto raggirabile che ogni volta corro verso la trappola.

Senza dire una parola mi sbottoni appena la camicia e scopri, spostando anche il gilet di lana, un lembo di pelle coperto di piccoli segni appena rosati; la tua espressione è leggermente infastidita, ma pochi secondi dopo non riesco più a decifrarla perchè non è più davanti ai miei occhi. Mi spingi contro il muro e ti dedichi a quel punto nascosto, lasci un grosso segno quasi violaceo con la bocca mentre le tue mani esplorano posti già conosciuti: ti diverti a stuzzicarmi per poi lasciarmi sofferente, ogni volta cerco di tenere la gonna abbassata il più possibile per nascondere la macchia umida che si forma sugli slip.

Bastano pochi minuti a soddisfarti, ed io ho imparato ad accontentarmi. Prima di andartene mi scosti i capelli e mi sussurri “Addio, Giulietta” all'orecchio: è il nostro piccolo spettacolino, mi attengo alla parte e rispondo con un “Addio, Romeo” a fior di labbra.

Romeo.. Ancora mi pare assurdo dirtelo. Il tuo profumo è troppo delicato e il tuo corpo troppo morbido; Rin poi ha un suono dolcissimo, perchè camuffarlo con un nome maschile?

   
 
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