Fanfic su artisti musicali > Oasis
Segui la storia  |       
Autore: _Whatever_    13/11/2012    3 recensioni
Dopo una vita passata pensando di dover rendersi utile alla società, Elizabeth si ritrova a fare da Angelo Custode, o come preferiva definirsi lei, da baby-sitter a due rockstar, ma i rapporti con i fratelli Gallagher non sono semplici, soprattutto se non si soffre il loro fascino! Per lei erano solo lavoro!
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La casa famiglia a cui ho dedicato praticamente tutta la mia vita aveva chiuso, perché non riceveva più i finanziamenti necessari per tirare avanti la baracca e quindi mi ritrovavo senza un lavoro e soprattutto con un curriculum vitae abbastanza fiacco, visto che le uniche esperienze lavorative si erano concentrate soprattutto nell’ambito del recupero dei tossicodipendenti, aiuto per i disabili e servizi per i minori.
Tutti, quando avevo iniziato a studiare, mi chiedevano perché volessi intraprendere una carriera, se così si poteva definire per loro, di questo tipo.
Nessuno riusciva a capire che cosa ci trovassi di così affascinante.
La mia è una famiglia borghese e non ho mai avuto problemi di sorta. Dopo il liceo, i miei genitori credevano che mi sarei iscritta a economia o a giurisprudenza e, devo ammettere, di aver sorpreso tutti, anche me, con la decisione di iniziare un percorso così “originale”.
Non sono mai stata una persona coraggiosa, però dopo l’esperienza del volontariato, fatta attraverso il liceo, ho capito quello che davvero volevo fare della mia vita.
Finiti gli studi, mi sono subito messa a cercare un posto dove potessi essere utile e vi posso assicurare che non ce ne sono molti.
All’inizio mi ero ritrovata a lavorare in una clinica privata piena di personaggi famosi in rehab, ma per quanto anche loro avessero bisogno di qualcuno che li supportasse, mi sentivo un tantino inutile, perché il pregiudizio, un fattore che dovevo eliminare per il mio lavoro, che fossero solo dei bambini viziati, non riusciva ad abbandonarmi e quindi dopo poco di un anno mi sono licenziata.
Il pregiudizio e in genere, ogni tipo di giudizio personale, non è permesso nel mio tipo di lavoro.
Pochi giorni dopo aver abbandonato un lavoro che agli occhi dei più poteva considerarsi appagante, mi sono rivolta al prete di una parrocchia di periferia e, nonostante sia atea, ho iniziato a lavorare nella casa famiglia di questa parrocchia.
Inutile dire che mi stava andando tutto bene, perché questo impiego mi stimolava ed ero a contatto con gente vera, con problemi reali, e non creati dall’eccesso di fama o di soldi.
Le rogne però arrivano e questa volta avevano la forma delle famiglie del quartiere che non erano felici di ospitare nella loro zona questa casa famiglia e quindi eccomi qui al colloquio con lei”
Forse ero stata un po’ logorroica, ma questo tizio, di cui mi ero già scordata il nome, non si era accorto del fatto che mi fossi preparata un discorso; sarebbe potuto sembrare patetico, ma avevo bisogno di quel lavoro.
 “Capisco…vede signorina Payne, David mi aveva già detto queste cose e lei mi sembra un’ottima candidata, però è necessario che lei capisca la difficoltà dell’impiego, quindi devo farle delle domande e, se le sembrano strane, quando il colloquio sarà finito, capirà il motivo della mia “originalità”.Quanto era pomposo questo tizio?
“D’accordo” risposi, cercando di sembrare rilassata.
“Lei beve?”
“Sono astemia”
“Fuma?”. Non mi piaceva molto questo tizio, mi sembrava di essere nel bel mezzo di un interrogatorio, piuttosto che ad un colloquio.
“Solo sigarette”
“Si droga?”
“Mi scusi, ma ha sentito tutto quello che le detto prima?! Io mi occupo di riabilitazione, secondo lei, potrei drogarmi?” La mia stima per questo soggetto, già prima non molto alta, iniziava a calare precipitosamente.
“Ha ragione, è solo che, se risulterà idonea, si troverà ad affrontare una situazione alquanto delicata, quindi devo accertarmi che lei sia sempre lucida.”
“Penso di aver visto situazioni molto più delicate di quanto lei possa immaginare.” Ribattei con un po’ di acidità, con chi credeva di parlare?! Non ero una principiante.
“Sembra molto sicura di sé. In ogni caso adesso il signor McGee le spiegherà la situazione.”
A questo punto il tizio senza nome prese su la cornetta e chiese alla sua segretaria di chiamare il Signor McGee.
Dopo nemmeno un minuto di silenzio imbarazzante, un signore un po’ bassino e con la faccia da topo entrò nell’ufficio del tizio senza nome e si presentò, porgendomi la mano.
“Buongiorno, sono Alan, il proprietario della Creations Record. Se il colloquio è durato così tanto, vuol dire che allora ha una qualche possibilità di avere i requisiti che cerchiamo.” Più che promettente, a me sembrava che Alan avesse un tono minaccioso e così non trovai una risposta coraggiosa da dare.
“Vede, signorina…” e lesse il mio nome sul cv”Elizabeth, quello che le sto per proporre, potrà sembrarle una situazione insolita, ma le assicurò la paga sarà buona. Ha mai sentito parlare degli Oasis?” mi chiese con tono che sembrava retorico.








 Ciao a tutti, questa è la mia prima fan fiction e in realtà è la prima cosa che assomigli a un racconto, che io abbia mai scritto.
Se vi va, recensite, anche con commenti, consigli e giudizi negativi, possono sempre aiutare a migliorare.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Oasis / Vai alla pagina dell'autore: _Whatever_