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Autore: Volleydork    13/11/2012    6 recensioni
Prendete un dio del tuono, padre degli dei, un po' esibizionista e con una certa tendenza all'infedeltà: questo è Zeus.
Predete una dea del matrimonio, l'unica dea che non può avere figli dai mortali, che sopporta da tremila anni l'infedeltà del marito: questa è Era.
Potete immaginare che tra i due possa nascere qualche problemino.
Fortuna che quei mortali a volte se ne escono fuori con delle idee furbe: il consulente matrimoniale.
***
Piccola trovata partorita in un periodo di isolamento forzato. Vuole essere comica, magari un filo demenziale, o comunque divertente, quindi fatemi sapere se vi è piaciuta!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zeus, Era e il divino consulente matrimoniale



"Tesoro? Sei pronto? Ricordati che abbiamo l'appuntamento dal consulente tra mezz'ora!", ricordò Era al marito mentre si metteva gli orecchini.
Zeus fece una smorfia annoiata: ripeteva quella scena ogni volta, quasi non si ricordasse primo che poteva apparire con qualsiasi aspetto volesse - e quindi non avesse bisogni di mettersi da sola gli orecchini -, secondo che Zeus poteva fermare il tempo. Quello che per di più faceva ogni volta che aveva un appuntamento galante. Il dio sistemò un'ultima volta la cravatta, lisciò qualche piega del completo elegante e si diede un'occhiata allo specchio, che in quel momento era il cucchiaino con cui aveva mescolato il suo divino caffè prima di berlo.
"Eh sì – pensò con soddisfazione rimirandosi nel riflesso della postata – sono ancora un gran figo. Non c'è da stupirsi se nessuna donna può resistermi".
Non sembrava ricordarsi che gran parte delle sue vecchie fiamme era scappata per tutto il continente nel tentativo di sfuggirgli (come era capitato con Nemesi... quella povera dea era stata raggiunta solo dopo che si era tramutata in un'oca), e nessuno sul monte Olimpo aveva il coraggio di farglielo notare.
Era recuperò il marito dalla fossa di auto-celebrazione in cui era caduto e lo trascinò di peso dal consulente matrimoniale. Per l'incontro la dea aveva indossato un tailleur blu e scarpe con i tacchi, rinunciando al chitone tradizionale. Da qualche tempo si era messa in testa che lei e Zeus avevano bisogno di sistemare le cose tra loro due, arrivando a quella conclusione più o meno due o tre secoli dopo tutte le altre divinità. Ma guai a dire alla regina degli dei che era lenta di comprendonio tanto quanto un piccione sotto gli effetti della morfina, a meno di non voler essere trasformati in una grossa, puzzolente vacca.
Era attraversò i giardini dell'Olimpo a passo marziale, fermandosi di tanto in tanto ad aspettare Zeus che si guardava in giro come se si trovasse sul monte per la prima volta. La sua era tutta una scena per arrivare in ritardo. Nonostante gli sforzi del capo degli dei, i coniugi divini arrivarono nello studio del consulente che il pover'uomo era ancora alle prese con Eracle ed Ebe. Era si sedette su una delle poltroncine ad aspettare, stringendo convulsamente una borsetta nera tra le mani. La relativamente giovane coppia uscì nella sala d'aspetto qualche minuto dopo, seguiti dal silenzio di chi ha accettato la presenza dell'altro, ma ha deciso di non averci niente a che fare. La regina degli dei si alzò di scatto e si diresse nello studio, seguita di malavoglia da Zeus.
Il consulente matrimoniale alzò la testa dalle scartoffie, col sorriso tirato di chi ha già avuto a che fare con la coppia divina per eccellenza.
"Buongiorno", disse con affabilità.
"Buongiorno", rispose Era sedendosi di fronte alla scrivania.
Zeus non rispose, limitandosi a crollare in modo spettacolare nella sedia. E la sua recita da adolescente annoiato sarebbe anche stata buona se non avesse mancato la sedia, andandosi a catapultare sul pavimento. La sposa gli piantò un tacco otto nella gamba, rischiando di perforargli stoffa e carne. Ovviamente a Zeus non importava tanto della gamba, quanto del completo.
"Porca Medea, donna, questo completo è nuovo, fai attenzione!"
"Se non avessi fatto tutta quella scena, adesso non ti troveresti con il culo per terra!", ringhiò Era.
Se la dea usava quelle parole, doveva essere davvero imbestialita. E questo capitava solo quando o scopriva che Ermes e Apollo si erano di nuovo divertiti ad andare in giro con i suoi vestiti, o suo marito aveva ingravidato qualche altra mortale.
Zeus si rialzò grugnendo qualcosa di poco carino sui costumi sessuali di Circe e si sedette senza fare altre scene.
"Allora... – cominciò il consulente con ben poco entusiasmo. – Tutto a posto questa settimana? Avete provato a seguire qualcuno dei consigli che vi ho dato?"
"Erano consigli quella marea si stro-"
Il tacco della regina degli dei si conficcò nuovamente con ben poca regalità nel piede del marito, che nel tentativo di chinarsi ad afferrare l'arto leso sbatté la fronte contro la scrivania. Si tirò su massaggiandosi la testa. Se avesse potuto si sarebbe messo a massaggiare anche l'orgoglio ferito.
"Abbiamo provato a seguire i suoi consigli – rispose Era – ma abbiamo avuto ben pochi risultati".
"Capisco. Zeus, hai provato ad ascoltare tua moglie quando ti parla? Le donne spesso hanno bisogno di essere ascoltate..."
"Eh?", esclamò Zeus, che intanto si era immerso in un accurato studio del proprio riflesso nel vetro della scrivania.
"Ho detto –, ripeté il consulente cercando di mantenere la calma, – che ogni tanto dovrebbe ascoltare sua moglie, perché..."
"Io dovrei stare ad ascoltare gli sfoghi di questa megera isterica?"
"Parla l'esempio di equilibrio psichico di tutto l'Olimpo! Non sono io quella che va in giro a portarsi a letto ogni persona che incontro!"
"Ecco, Zeus, vedi? Questo tuo atteggiamento può aver ferito tua moglie-"
"Non lo fai solo perché rifiuterebbero, strega!"
Era aprì la bocca un paio di volte, poi si rivolse al consulente.
"Ha visto come mi tratta!? Gli dica qualcosa!"
"Zeus, non è questo il modo per stabilire un dialogo con-"
"Qualcosa le fa pensare che io voglia stabilire un dialogo con lei?"
"L'unica cosa che voglio è una cintura di castità da mettere a questo vecchio pervertito! O sottoporlo direttamente alla castrazione!"
"Allora questo non è il posto giusto, cretina!"
"BASTA! STATE ZITTI, TUTTI E DUE!", gridò il consulente perdendo completamente il controllo
Zeus ed Era si girarono di scatto verso il consulente, fulminandolo con quattro occhi pieni di furia assassina.
"Lei ne stia fuori!", strillò Era.
"Ben detto", disse Zeus schierandosi con la moglie.
La dea guardò il marito sbattendo le palpebre incredula.
"Caro?..."
"Cosa vuoi che ne sappia quest'uomo di come stanno le cose tra noi due? –, rincarò la dose il padre degli dei. – Lasciamo perdere tutte queste cose, Era. Ti chiedo scusa per tutto quello che ti ho detto. Giuro che non correrò più dietro alle mortali". Zeus sembrava davvero mortificato e dispiaciuto, con quella faccia da cagnolino bastonato che in presenza di una telecamera gli sarebbe valsa l'Oscar.
"Caro..."
Era si gettò tra le braccia di Zeus e i due si baciarono con passione. Poi il dio la prese in braccio, spalancò la porta con un calcio con teatralità e uscì dallo studio, lasciandosi alle spalle un sudato consulente matrimoniale. La segretaria di quest'ultimo entrò timidamente nella stanza, quando i coniugi divini furono andati via per dedicarsi ad attività vietate a un pubblico di minori.
"Le porto i tranquillanti, signore?"
"No, Betty, niente tranquillanti".
"Bene".
La donna controllò una tavoletta per gli appunti che teneva stretta tra le mani.
"Tra qualche minuto dovrebbero arrivare Afrodite ed Efesto. Lui dice di aver beccato ancora la moglie e Ares insieme, stavolta nella sua officina, che facevano un uso alquanto improbabile del mantice – si interruppe. – È sicuro di non volere un tranquillante?"
"Sicuro. Mi porti solo un bicchiere d'acqua".
La segretaria uscì ondeggiando sui tacchi. Il consulente matrimoniale si accasciò sulla sedia. Era esausto, ma le cose tra i due sembravano essersi finalmente sistemate.
O, quanto meno, fino alla settimana prossima. Poi Zeus avrebbe incontrato una mortale davvero speciale, Era avrebbe chiesto un altro appuntamento, e si sarebbero trovati da capo. Dopotutto andavano avanti così da circa due mesi.











Angolo di quella pazza sclerata creatrice di questo scempio dell'autrice:


Sì, immagino che le dinamiche tra questi due siano malate fino a questo punto. E la cosa mi diverte parecchio.
Non so che idea vi siate fatti di questi immortali abitanti dell'Olimpo, ma per me sono abbastanza melodrammatici, propensi alle scenate isteriche e alle tragedie, e soggetti a repentini cambiamenti d'umore. Quindi, magari, dove per voi sono OOC, per me sono IC.
Tutto quello che avete letto qua sopra vuole essere comico, un filo demenziale, e un po' nonsense. Anche se il suo sense in fondo ce l'ha: sono una vecchia coppia sposata che va dal consulente matrimoniale. Insomma, pensate come dev'essere trovarsi sposate con un uomo che tre giorni dopo la prima notte di nozze vi ha già messo un'impalcatura di corna da far invidia al più dotato dei cervi. Era deve avere una pazienza e un autocontrollo incredibili. Adesso che ci penso, così come Efesto, Anfitrite (la moglie di Poseidone), e più o meno tutti gli dei. Anche se quella che si è trovata più fregata dal suo ruolo è stata proprio Era, in quanto dea del matrimonio. Con un marito che non è proprio il ritratto della fedeltà.
Se siete arrivati alla fine della storia e avete letto anche la nota d'autore, immagino che il tutto vi sia piaciuto. In tal caso sono contenta e soddisfatta, perché il fine era proprio quello. E sarò ancora più contenta se recensirete, perché vorrà dire che avete deciso di donarmi l'8‰ del vostro tempo, cosa di cui vi sarò molto grata.
E con questo ho chiuso.

  
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