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Autore: YO_PaxxerellaxD    13/11/2012    0 recensioni
La storia parla di una ragazza che per la prima volta in tutta la sua vita arriva a Londra e abita con sua zia e suo cugino che le cambierà la vita. Avrà dei piccoli inconvenienti d'amore, di litigi e di incontri.
''La passione non ha futuro e il futuro è senza passione. Sembra che il mondo funzioni così. E allora fatemi parlare col mondo'' -Eva-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo ''Wow'' Questa è l'unica parola che è riuscita a uscire dalla mia bocca appena vidi, per la prima volta, Londra. Che spettacolo. Mi stavo trasferendo da Madrid a Londra con mia zia, sorella di mio padre. Mia madre per lavoro doveva rimanere in Spagna, mio fratello (ormai aveva venti anni) rimase a fare compagnia a mia madre e mio padre è morto. Ormai sono passati cinque anni dalla sua perdita. Ci ho sofferto tanto, anche se sinceramente lo sento vicino a me, come la mia ombra, mi segue ovunque. Sembro la vera fotocopia di mio padre versione femminile, ho gli stessi occhi, verdi quando c'è il sole e celesti quando c'è tempo brutto. Unaa mezza specie di meteo.ho la sua stessa forma del viso, tutto. La cosa più strana è che nessuno nella mia famiglia ha i capelli biondi ricci, mi piacciono lunghi, per quello li porto sempre sciolti, mi arrivano fino al sedere. Io sono la più piccola della famiglia Parker. Sì, sono io. Mi chiamo Cindy, Cindy Parker. Ho 17 anni, ancora due mesi e sarò maggiorenne, non vedo l'ora. ''Cindy. Ci sei?'' Disse mia zia salutandomi gli occhi, gesticolandomi, dalla serie -PotrestiPureCacarmi- ci sono! Scossi un secondo la testa, ero rimasta affascinata da Londra, come ho già detto è la prima volta che la vedo e sono rimasta così, figuriamoci quando andrò in America. Mi piacerebbe viaggiare in tutto il mondo e spero che riuscirò a seguire il mio sogno. ''Dimmi zia, scusa solo che è bellissima Londra'' dissi sorridendo con 32 denti in bocca. Lei viveva a Londra, è solo venuta a prendermi per paura che mi perdessi (Cosa più che probabile dato tutto quel traffico). ''Allora, ora chiamo il taxi, tra una mezz'oretta arriveremo a casa'' Disse seria prendendo la mia borsa. Alzò la mano e in meno di 2 secondi arrivò il taxi. Caricammo tutto e partimmo verso casa. Finalmente siamo arrivate. La casa si trovava un po' in periferia di Londra centro. Zia diede la mancia al conducente e mi fermai a vedere quella casa o meglio villa rispetto al mio mini appartamento che avevo a Madrid questo era un hotel a cinque stelle. Rimasi un po' sorpresa da quella casa. C'era un giardino mozzafiato, siccome era sera, la piccola stradina per arrivare alla porta d'ingresso era illuminata da quelle luci da terra. La porta era molto lussuosa, se già fino a lì sono rimasta a bocca aperta figuriamoci dentro la casa, la mia bocca sarebbe arrivata per terra. E così fu. Sembrava come quando Alice nel paese delle meraviglie entra in quel paese delle meraviglie. Mancava solo la canzoncina di sottofondo. Davanti l'entrata c'erano le scale, bianche panna con un tappeto rosso che le copriva abbastanza. Diciamo che mancava solo il principe azzurro che scendeva le scale portandomi la scarpetta di cristallo. Per caso qualcuno mi legge nel pensiero? Appena pensai di questo principe azzurro, sbucò dal nulla,o meglio dalla rampa di destra, un ragazzo bello, alto, capelli castani corti e occhi castani. Era vestito con una maglietta azzurra e jeans. Ok, ora penso al cavallo e compare? Fortunatamente nessun cavallo si fece avanti. Questo ragazzo corse verso di me con un sorriso da orecchio destro a quello sinisto urlandomi contro ''CINDY'' mi abbracciò. Rimasi un po' perplessa ma ricambiai l'abbraccio perché sentivo dentro me che lo conoscessi da tutta una vita. ''Ehm, scusami davvero ma non ti riconosco, chi sei?'' Dissi grattandomi la testa staccandomi un po' da quell'abbraccio. ''Così mi offendi però,eh!'' Disse il ragazzo gesticolando. Lo riguardai con faccia sconosciuta e continuò ''Sono Liam, tuo cugino, compagno di giochi quando eravamo piccoli.'' Rimasi sorpresa e dissi ''Ma mi prendi per il fondo schiena? Sei tu Liam? Il vero Liam?'' Gli palpai un po' il viso come se non ci potevo credere. E' cambiato così tanto, non potevo crederlo. Sono ormai da quattro anni che non lo vedo più e già è così? Prima era più basso, capelli un po' a cespuglio ed era un po' cicciottino. ''Sì, sono io!'' Disse lui aprendo le braccia incitando l'abbraccio. Lo abbracciai come se fosse il mio vecchio peluche. ''Ok, molto affetto tenero qua, ma chi mi aiuta a portare le valigie di sopra? Liam tu che sei l'uomo di casa, dai un po' una mano.'' Disse mia zia entrando a casa con la mia valigia. ''Subito mamma!'' Rispose lasciando il mio abbraccio. Il padre di Liam lavorava in Germania e non aveva fratelli o sorelle. Salì la mia valigia e l'appoggiò delicatamente sopra il letto della mia nuova camera. Bene, questa era la mia nuova camera. Bella, favolosa e anche calda, come piace a me. Aveva una cabina armadio vuota, dovevo riempirlo io immagino, un bagno confortevole, e con uno specchio enorme e il resto della camera aveva le pareti di un verde chiaro, il letto era matrimoniale, con le coperte bianche e una finestra con un piccolo terrazzino fuori. Notai la scrivania color panna, con il televisore plasma sopra e un foglio con scritto -Benvenuta a Londra- Immagino che l'aveva scritto Liam, infatti era stato lui. Gli sorrisi e lo abbracciai forte. Parlammo tutta la notte io, Liam e Anne (zia) di tutto: Londra, amici, scuola, hobby ecc. Di tutto. Mi raccontò che la sua scuola era grande e che se volevo iscrivermi potevo farlo, ancora mancavano cinque giorni all'inizio della scuola e siccome io avrei fatto la stessa classe di Liam perché avevamo la stessa età accettai e lui mi abbracciò. Quanto mi mancavano quegli abbracci, solo lui sapeva come farlo. Erano le undici di sera e dopo risate e storie raccontate andai a letto. Controllai un minuto il mio IPhone 3, e notai, una chiamata persa era mia madre che mi aveva telefonato. Ormai era tardi e stava sicuramente dormendo, le mandai un messaggio con scritto -Ti chiamo domani che ora vado a dormire, ciao mamma, ti amo- Spensi definitivamente il telefono e chiusi gli occhi e mi addormentai in un sonno profondo. Continua...
  
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