Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: afewmistakesago    14/11/2012    33 recensioni
- happy ever after didn't exist -
[..] da quel giorno le giornate di Jade si riempirono di lui. I suoi sorrisi timidi rivolti a pensieri irraggiungibili, i suoi sospiri stanchi, i suoi occhi grandi, la sua bellezza inesauribile le avevano riempito la mente. Anche il suo album da disegno ormai non vedeva altro che lui.
una 'relazione' fuori dal normale; fatta di sguardi, sorrisi timidi, ricordi e disegni.
leggere per credere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ad  Asia e tutte le sue deboli cicatrici, perchè sappia che la amo.
Ad Aurora, l'unica folle che ama il mio sorriso, perchè non sa quanto io mi senta fortunata ad averla.
A Niall James Horan, una delle cose più belle che mi potesse capitare. 
A Taylor Swift, che mi ha ispirato moltissimo con le sue canzoni
.



'I don’t know when I lost my mind
Maybe when I made you mine, woah
I don’t know when I lost my mind
Maybe it was every time that you say, you say, you say…
That I miss you and I miss you ''  
Ed Sheeran, Miss you.

Aprì gli occhi. Li richiuse. Avrebbe voluto salutare un nuovo giorno con un raggio di sole che spaccava il buio della stanza, ma invece fu svegliata da un violento tuono. Era già mattina, si alzò. Non le piaceva la pioggia, non era una di quelle persone filosofiche che la trovavano interessante. Lei odiava sentirsi bagnata, odiava la città grigia e quella mattina odiò quel risveglio turbolento.

Uscì a fare una passeggiata, quando ebbe smesso di piovere. Non si guardò intorno, era la sua città, la aveva osservata con occhi curiosi per molto tempo, ma adesso non le importava. Ogni pomeriggio Jade camminava costeggiando il fiume. Sedeva su un muretto di pietra e guardava oltre la breve distesa d’acqua. I suoi occhi attenti, che sapevano catturare molti attimi, scrutavano quel panorama triste e poi lo riportavano fedelmente su un album da disegno, dal quale non si separava mai. Lei disegnava da quando era piccola e questa particolare attenzione ai particolari e tanta fantasia erano sempre state parte di lei. Anche quel giorno, nonostante le nuvole che transitavano nel cielo, si sedette sul muretto e guardò l’altra riva del fiume.  Lì per lei c’era tranquillità, ispirazione, familiarità. Evidentemente solo per Jade era così. Era un luogo molto ambito e la gente che le stava intorno rideva, infastidiva, urlava o peggio, c’era chi passava oltre a testa bassa , non curante della bellezza che aveva davanti. Amareggiata estrasse l’album da disegno dalla borsa di cuoio. Era abituata a cogliere i colori del tramonto o i riflessi dell’acqua, ma quel pomeriggio voleva qualcosa di diverso, così mise via il disegno del pomeriggio precedente ed aspettò.
Poi si illuminò.
Era seduto, proprio come lei, su un muretto. Le ginocchia al petto strette dalle esili braccia. Chiuso in se stesso, come se volesse proteggersi. Un sole stanco, da dietro le nuvole, gli illuminava debolmente i capelli biondi cosparsi di ciuffi castani. Si stringeva in una felpa larga e scura, mentre ascoltava la musica scrutava preoccupato il fiume. Ad un tratto i suoi occhioni blu si sollevarono dalla distesa d’acqua e guardarono il sole ridenti, per poi tornare bassi e preoccupati. Chissà a cosa pensava.
 Jade increspò le labbra teneramente, poi strinse la matita che teneva in mano e, sperando di non dare nell’occhio, ritrasse il ragazzo.

Da quel giorno le giornate di Jade si riempirono di lui. I suoi sorrisi timidi rivolti a pensieri irraggiungibili, i suoi sospiri stanchi, i suoi occhi grandi, la sua bellezza inesauribile le avevano riempito la mente. Anche il suo album da disegno ormai non vedeva altro che lui.
Una mattina, quella dannata mattina, Jade si svegliò carica di energia, come da tempo non succedeva. Suonò il pianoforte con più allegria possibile e finalmente la sua insegnante le fece complimenti sinceri.

Dopo pranzo come al solito si recò al fiume. Aveva portato un libro con se. Mentre lo aspettava si sedette sul prato, appoggiata al muretto e lesse. Leggeva, leggeva … sussurrò ‘Non dimenticarmi, io non lo farò’. Sospirò silenziosa. Alzò lo sguardo, e lo trovò poco distante da lei, che la osservava incuriosito. Si rese conto tardi di aver letto l’ultima frase ad alta voce. Lui si illuminò in un sorriso che Jade imbarazzata ricambiò.
Abbassò lo sguardo ma sentiva ancora il suo sguardo insistente a dosso. Sostenne nuovamente i suoi occhi chiari.
Lui, ormai seduto accanto alla mora, si schiarì la voce e poi disse ‘’Ti vedo spesso qui’’ . Jade, presa alla sprovvista, ci pensò un po’ poi rispose ‘’ Già, vengo qui a disegnare’’ Il biondo iniziò a cogliere le rare margherite che nascevano lì sulle sponde di un perduto paesino inglese ‘’Oh e cosa disegni?’’ ‘’Quello che mi capita .. il tramonto, l’acqua, te’’
Una risata genuina squarciò il silenzio imbarazzante, facendo avvampare la ragazza che si guardò fintamente interessata le nike blu. Lui posò le poche margherite sul muretto e poi si alzò. Prese lo zaino nero, poggiato lì vicino, si sistemò la felpa e accennò un saluto con la testa. La risposta di Jade arrivò quando il ragazzo era già dall’altra parte del fiume, così che lei dovette alzare leggermente la voce ‘'Ciao biondo'' Lui ridendo si girò e disse ‘'Niall’' lei di rimando gridò ‘'Jade’'. 

Questione di attimi e Niall non era più nel suo campo di vista. La mora, un po’ euforica, si alzo raccogliendo le sue cose e, prima di abbandonare il luogo del loro incontro, portò a casa quel mazzolino di margherite, che lui aveva lasciato lì.

Il pomeriggio seguente lei lo aspettò tanto. Voleva che il sogno del giorno prima continuasse. Pensò ''Era troppo bello per essere vero''. Poi vide che piccole puntine d’acqua cadevano rumorose su di lei. La pioggia si fece fitta dopo poco ma,  per la prima volta, ne fu felice e ringraziò il cielo che le permise di confondere lacrime e gocce di pioggia. Lo aspettò ogni pomeriggio dell'estate, ma lui non arrivò.

Ed ecco Jade un po’ di anni dopo a spolverare i vecchi libri. Prende un libro in mano e mentre lo sta riposizionando nella libreria cade una margherita secca, ma bellissima, dal mezzo. Lei Ripen
sò a quegli attimi in cui i loro sguardi si incrociarono la prima e ultima volta. Ricordò le settimane felici dopo il primo incontro, passate a pensare al ragazzo misterioso del fiume e le sfuggì un fugace sorriso; ma quando pensò alla delusione provata quando non lo trovò più nei giorni seguenti, ebbe un tuffo al cuore. Quella ferita ormai cicatrizzata si scoprì più debole del previsto. Chiuse gli occhi per vedere il suo sorriso, la sua risata, i suoi ciuffetti biondi, le felpone, le margherite, la sua voce calda. Sfogliò il libro sussurrando ''Non ti ho mai dimenticato Niall, mi manchi''


 


* * 

Essendo la mia prima one shot posso ammettere che forse fa un po' schifo. Chiedo perdono, solo che mi frullava in testa da un po' di tempo e ci tenevo particolarmente. 
Che ne dite? Meglio che mi metto a zappare la terra vero? HAHAHA no really, fatemi sapere. 
Ciao ciao, Ma.

  
Leggi le 33 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: afewmistakesago