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Autore: orso1992    14/11/2012    0 recensioni
sinceramente non so cosa scrivere, il capitolo che segue è gai un introduzione della storia stessa...
mmmmh...
ammaccabanane!
p.s.
preparatevi alla più incostante storia mai vista. non ho quasi mai voglia di scrivere su carta, senza contare di mettere il tutto su computer. boh cercherò di non deludere nessuno!!!!
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai i giorni si alternavano lenti, avevo perso il conto di quanto tempo fosse passato dall’inizio di questa stupida guerra.

La pioggia cadeva incessante a momenti alterni con il sole battente, trasformando la trincea in un cazzo di fossato con il fondo pieno di un miscuglio di fango, sangue e sudore.

Di fianco a me Hitch, Hammer, Leather e Hipo giocavano a carte sotto un poncho alla luce di una vecchia lampada.

“Hitch! Figlio di un cane!” esclamò Hipo.

“La prossima volta col cazzo che ti ricucio il culo!”

“Guarda e piangi, infermierino mio “ sghignazzò Hitch gettando le carte sul tavolo “ho vinto ancora!” disse allungando la mano sul mucchietto di monete sulla cassa usata come tavolo.

“Credo che tu sia troppo fortunato oggi” rise Hammer.

“Aspetta a dirlo fratellino” lo interruppe Leather.

“Molla i soldi!” disse mostrando le carte.

Risi fra me e me: un cecchino, due fratelli ed un medico che riuscivano a ridere e scherzare in quella merda!

Tirai fuori la fiasca dalla bisaccia assieme a sei bicchieri.

“Signori!” dissi “alla fortuna persa di Hitch e a quella ritrovata da Leather.” Insieme bevemmo quel whiskey che ormai mi accompagnava da mesi (e di cui mi facevo rifornire periodicamente).

“La pausa è finita gente! Hitch, torna in postazione” dissi indicando la torre della casa diroccata “Visone notturna e contatto radio ogni 10 minuti, Leather e Hammer alla buca 7, Hipo dagli una mano per le munizioni, Hound?” dissi girandomi verso la seconda trincea dietro la nostra “ Hound! Razza di cagnaccio!” borbottai mentre mi arrampicavo per raggiungerlo.

“ Hound!” urlai accovacciandomi sul bordo della trincea.

“Cosa? Cosa diavolo succede??” esclamò scattando in piedi.

“Buongiorno pazzo di un mortaista! Ha fatto in tempo a smetter di piovere prima che ti svegliassi! “ scherzai guardando il cielo ( effettivamente aveva smesso di piovere) “ ora che tutto è bello asciutto raccatta il mortaio e quella specie di aiutante e mettiti sulla collinetta a nord “

“ Riririri… “ si fermò un attimo appoggiando la testa fra le mani “Ricevuto! “ disse infine in tono deciso.

Con un salto tornai nella trincea davanti e dissi ad Hipo di tornare da me una volta fatto.

Detto questo tutta la squadra prese congedo lasciandomi solo con il fucile e le mie sigarette.

“E cosi ci incontriamo ancora… nicotina…” dissi fissando le sigarette e scoppiai a ridere senza apparente motivo. “Sto impazzendo…” sospirai.

 

Ormai era quasi l’alba e le nuvole erano sparite del tutto, quando radio, l’addetto alle comunicazioni a lungo raggio, mi raggiunse saltando nella trincea.

“Capitano, una richiesta di aiuto dalla White Rabbit “ disse

“Mettimi in contatto con loro” dissi gettando via la sigaretta e prendendo il microfono.

“Qui unità Jubberwock, White Rabbit, mi ricevete?” dissi nel ricevitore.

“Ti ricevo Jubberwock, attualmente siamo nella merda completa, siete pregati di richiamare più tardi” ricevetti come risposta.

“Ahah! “ risi sarcastico “ divertente Tatsuo! Comunicate la vostra posizione “

“Siamo a… merda investilo Bench! Dicevo siamo a circa… 2 km da voi, abbiamo tutta una cazzo di muta di quei cosi che ci insegue! “

“Una muta? Al massimo una mandria… oppure un divisione visto l’ambito…”

“Simpatico John, sai? “ replicò Tatsuo “ arriviamo! Scaldate la brace, chiudo!”

Diedi le cuffie al marconista che subito tornò nelle retrovie, e presi la trasmittente.

“Allora cari e i miei pazzoidi… la White Rabbit sta arrivando. Hitch, Hound, fuoco appena lo ordino, Hammer e Leather, appena sono a tiro fuoco di soppressione, Hipo, tu occupati dei feriti.”

Detto questo tirai fuori le sigarette e me ne accesi una, poi presi il fucile e mi misi in posizione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il silenzio era talmente pesante che saturava le orecchie… passò quanto? 5 minuti? 5 secondi? 5 ore? Cazzo, era impossibile contare il tempo: a giudicare dalle sigarette direi però che erano passati 8 minuti, quando un mezzo da trasporto Alpha apparve in lontananza.


PCV ALPHA: rapido e agile mezzo da trasporto usato per le ricognizioni, non possiede armamenti a bordo se non quelli dei 20 passeggeri che può trasportare.

 

Però era strano: sulla parte posteriore aveva diversi pezzi di lamiera che solitamente non montava.

Hitch segnalò il contatto con la White Rabbit e subito dopo con quello che pareva una enorme nuvola di polvere che seguiva il mezzo, a meno di 50 metri dalla prima trincea gli strani pezzi di metallo sull’Alpha si staccarono, ed esso prese velocità.

Raggiunta la prima trincea la superò passandoci sopra e si fermò in mezzo al campo, e ne scesero una quindicina di persone

“Tatsuo!” gridai “La brace è pronta, hai portato la carne?”

“Certo!” rispose l’uomo, un tipo piuttosto robusto armato di un mitragliatore a barre rotanti “Circa 40 bei pezzi di maiale! E la birra?” urlò.

“Te lo dico dopo” risposi “ora ci conviene marinare la carne! Hipo i feriti, compagnia Jubberwock… fuoco su quei bastardi!” gli uomini ringhiarono e il mortaio iniziò a tuonare quando Hitch, Leather e Hammer cominciarono a fare fuoco.

“Bench vai” disse Tatsuo, e le lamiere sganciate in precedenza dall’Alpha esplosero uccidendo quei cosi tanto sfortunati da trovarsi nel raggio dell’esplosione.

I nemici rimanenti ripresero la carica, mentre la White Rabbit saltava nella trincea con me ed iniziava a fare fuoco sull’orda in arrivo, tranne Tatsuo che rimase in piedi dietro di me ed iniziò a fare fuoco con la sua gatling.

Ogni altro suono della battaglia fu coperto da quella specie di tuono incrociato con il ringhio di un orso incazzato.

Tatsuo continuava a sparare con un ringhio stampato in volto quando ad un certo punto il rombo cessò.

“Merda!” esclamò “Inceppata!”

Ormai decimati gli attaccanti si ricompattarono e attaccarono stranamente corpo a corpo

“Mano alle baionette!” urlai estraendo la lama a motosega.

“All’assaltooooooooo!!” Io e altri 5 saltammo fuori dalla trincee attaccando quei cosi tagliando braccia e teste.

“Kurs! “ urlò qualcuno.


KURS: soldati pesanti armati di mazze ferrate, mitragliatrici o mannaie ATTENZIONE!

 

Un soldato della White venne colpito alla testa da una di quelle mazze ferrate e cadde a terra col cranio spaccato: lo stesso Kurs perse la testa, per colpa di Hitch probabilmente.

Altri due Kurs avanzavano con delle mazze, ma protetti da degli scudi.

“Get down!” urlò una voce alle mie spalle, senza pensarci mi gettai a terra e senti un forte calore: girandomi vidi un tizio con un sigaro in bocca armato di lanciafiamme.

I due Kurs, nonostante lo scudo, si ritrovarono in fiamme, ma uno di loro con un ultimo gesto lanciò verso di me la mazza ferrata e tutto fu buio.

Alcuni dicono che vedono la propria vita scorrergli davanti, io vedevo solo buio, un fottuto buio.

Poi un tuono ruppe quella solitudine, ed aprii gli occhi, o per lo meno ci provai… ma l’occhio destro pareva cieco.

Tatsuo era tornato a sparare, io rotolai a pancia in giù e mi misi in ginocchio, a quanto pare ero finito vicino alla carcassa di un di uno di quei cosi, un ringhio e dei versi soffocati si levarono alle mie spalle, mi misi a sedere e vidi due Kurs che arrancavano per la salita, a tastoni raggiunsi la pistola e la puntai verso uno di loro e sparai uno due cinque colpi che lo fecero cadere e rotolare giù dalla salita, ma quando la puntai verso l’altro la pistola emise un click a vuoto, disperato gettai via la pistola e cercai la mia baionetta nella miscela di sangue e fango.

Quando le mie dita non si strinsero attorno ad un’ impugnatura, senza pensarci estrassi l’oggetto e corsi contro il Kurs reggendolo con entrambe le mani.

Il Kurs era probabilmente stordito, perché quando la lama lo raggiunse gli staccò di netto la testa senza che avesse il tempo di reagire.

Sfinito caddi a terra, con le mani tremanti e respirando affannosamente, mentre il mondo si schiariva: alla fine mi accorsi che stringevo una di quelle mannaie rosse come il sangue, perciò cavai uno straccio dal giubbotto tattico e lucidai la lama fino a specchiarmici.


Il mio occhio! Non avevo più l’occhio destro! Con uno scatto d’ira mi alzai e raggiunsi il colosso a terra ancora vivo, alzai la mannaia e gli tagliai la gola, poi raccolsi anche la sua lama con il fodero tornai a dove mi ero risvegliato, presi dalla tasca le sigarette, ne tirai fuori una, me la misi in bocca e mentre sentivo delle urla di vittoria con le mani ancora tremanti me la accesi.


  
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