Nickname (sul forum e sul sito, se differenti): Olimpia~ sul Forum, HeRmIoNe LuNa su EFP
Titolo: L’albero e l’aquilone
Lunghezza storia: Flashfic
Numero scelto e personaggio associato: 13 - Alastor Malocchio Moody
Eventuale numero scelto e obbligo associato: 13 - Genere romantico
Coppia e Tipo di coppia (se presente): accenno a una possibile Alastor/Dorcas - Het
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste
Note: Nessuna
Contesto: Malandrini/I guerra magica
NdA: Scrivere una storia con Moody come protagonista non è facile, scrivere una storia romantica con Moody come protagonista è impensabile, ma ho tentato, cercando di non stravolgere il personaggio… Quindi aspettati un pizzico di romanticismo, niente fiori, baci passionali o teatrali dichiarazioni d’amore.
L’idea per questa flash mi è venuta scorrendo la lista dei membri del primo Ordine della Fenice, dove ho ritrovato il personaggio di Dorcas Meadowes, viene nominata una sola volta nel quinto libro, proprio da Alastor – “ecco Dorcas Meadowes, Voldemort l’ha uccisa personalmente…” – pur sapendo così poco, ho pensato che si adattasse perfettamente a ciò che stavo cercando.
Dedalus e Fabian sono altri due membri dell’Ordine, ovvero Dedalus Lux e Fabian Prewett.
Credo che sia quasi stupido precisare che Alastor sia l’albero e Dorcas l’aquilone, ma lo faccio comunque… Sono stupida.
La storia è ipoteticamente ambientata qualche settimana prima rispetto alla morte di Dorcas, non essendoci una data certa, non saprei dirti esattamente quando, sicuramente nel periodo che va dalla fine della scuola per Lily e James al 31 ottobre 1981.
Spero di essere stata chiara – ne dubito – e di aver detto tutto.
Buona lettura!

L’albero e l’aquilone

«Cos’è successo?»
Il tuo occhio magico segue i movimenti di Dedalus alle tue spalle: è pallido e sei certo che, se non ci fosse Fabian a sorreggerlo, stenterebbe a stare in piedi.
L’altro occhio, invece, è fisso sul volto preoccupato della donna che hai di fronte.
«Cos’è successo?» ripete di nuovo, impaziente.
«Era una trappola» le rispondi e la tua voce non tradisce alcuna emozione.
Hai – ancora una volta – rischiato la vita, ma se non fosse per il viso ricoperto di sangue, nessuno avrebbe potuto capirlo.
Non c’è spazio per la paura, il panico e il dolore, non c’è tempo per temere il peggio, il peggio è già arrivato e tu non puoi fare altro che affrontarlo a testa alta, impassibile.
Impassibile, anche adesso che le sue braccia sottili ti stringono e puoi sentire il profumo dei suoi capelli.
Quest’abbraccio ti sembra irreale, quasi innaturale, come un aquilone colorato incastrato tra i rami secchi di un albero spoglio.
«Stai bene, Alastor» sussurra sul tuo petto.
Non è una domanda, è un pensiero detto ad alta voce per rassicurare non solo sé stessa, ma anche te.
«Dorcas».
Il suo nome tra le tue labbra suona come un abbaio, un rimprovero.
Scioglie l’abbraccio e ti sorride, per nulla risentita dalla tua freddezza, dal tuo caratteraccio.
«Sai, Moody, dovresti imparare a gestire i tuoi sentimenti. È fastidioso e stancante dover fare tutto da sola» ironizza prima di allontanarsi verso Dedalus, lasciandoti solo.
In futuro rimpiangerai di non averle detto nulla, di non averla stretta a te, trattenendola tra i tuoi rami. Ti odierai per averle permesso di volare via, lontano da te e per sempre.
In futuro… Presto, ma non ora.







Questa storia ha partecipato al "Flash Contest - Tre giorni di Harry Potter" indetto da _Zukkerina_, classificandosi seconda.