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Autore: onedeyes    15/11/2012    2 recensioni
Carlotta ha diciassette anni e un sogno. Non chiede molto, no? Un giorno tutto cambia e riesce a realizzarlo. Con la sua migliore amica, Martina, compirà un viaggio che le cambierà, che le stravolgerà la vita. Un viaggio che la introdurrà in un mondo di amori, musica, passioni. Un viaggio che la farà ritrovare faccia a faccia col vero amore, che però non sembra destinato a durare.. Dovrà lottare per farlo sopravvivere, dovrà lottare per tenersi stretto ciò che è riuscita a conquistare con molta fatica. Dovrà lottare e riuscire a vincere. Ma per amore si può fare di tutto, no?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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IL REGALO DI COMPLEANNO.

<< Auguri amore! >> disse mia madre strattonandomi un poco.
<< Mamma, mamma.. lo sai che non voglio >> dissi coprendomi il viso con le mai. << Ma smettila, stupida. Oggi fai diciassette anni, è una cosa emozionante! >> disse mia madre guardandomi in faccia e sorridendomi. Delle piccole rughe si formarono ai lati dei suoi occhi celesti.
Mi presento, mi chiamo Carlotta e sì, oggi compio diciassette anni. Oggi dieci luglio compio diciassette anni e la mia vita sembra appena finita. << Mamma, ti prego. Sono solo diciassette.. >> dissi allontanandomi da lei. << Vabbé, comunque Martina ha detto che ti passerà a prendere più tardi.. >> disse lei portandosi una mano tra i capelli scuri. Le sorrisi e le diedi un bacio sulla guancia. << Mi vado a preparare e torno. >> dissi andando in camera.
Entrai e la prima cosa che vidi fu quella foto, quella foto che avevo scattato così di sfuggita un anno prima a Milano. Ero con Martina e fu allora che li vidi. Loro, i miei idoli, la mia vita. I One Direction. Dio, erano così belli.. erano appena scesi dall'auto e stavano in piazza, così a guardarsi intorno. Io e Martina eravamo lì perché il suo ragazzo mi doveva presentare un amico, di Milano per l'appunto. Eravamo lì per altri motivi e non ci saremmo mai aspettate di trovarci davanti i nostri idoli. Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik.
Erano lì, davanti a noi, in carne ed ossa.
<< Scema, muoviti, scatta una foto! >> disse Martina dandomi una spinta. Con la mano tremante scattai quella foto, quella che adesso si trovava davanti a me. Sospirai e mi avvicinai a quella foto. << Giuro, vi incontrerò di nuovo. >> sussurrai. Presi un pantaloncino, una maglietta e mi vestii. Mi legai la massa di capelli castani e raggiunsi mia madre in cucina.
<< Sei pronta? >> chiese passandomi un bicchiere di succo d'arancia rossa. Lo bevvi tutto. << Per cosa? >> chiesi confusa. << Ti porto a scegliere il regalo di compleanno! >> disse mostrandomi il portafoglio. Mi guardai intorno, era davvero mia madre la donna che voleva portarmi a fare shopping? << Papà lo sa? >> chiesi sospettosa. << Papà è in macchina che ci aspetta, muoviti! >> disse uscendo di casa. Sospirai, scossi la testa e la seguii.
Quel giorno era iniziato in una maniera assurda..
Salita in macchina, mio padre, un uomo dolce ma anche severo, mi augurò un felice compleanno e accompagnò me e mia madre nel mio negozio preferito. Un piccolo negozio in pieno centro che aveva i migliori abiti della città.
<< A dopo, ragazze. >> disse mio padre salutandoci e andandosene. Mia madre rise ed entrò nel negozio, io la seguii a testa bassa.
<< Carlotta! >> esclamò la commessa vedendomi. Le sorrisi e le andai incontro, l'abbracciai. << Auguri piccola. >> continuò. << Grazie Simo. >> dissi ricambiando l'abbraccio. Simona era la madre di Martina, nonché la migliore amica di mia madre. << Marti? >> chiesi guardando qualche vestito. Mi girai e sia mia madre sia Simona erano sparite. << Mamma? >> chiamai. Niente. << Simona? >>. Niente. Sbuffai e mi girai verso l'uscita, stavo per andarmene quando mi sentii chiamare. Mi girai e vidi mia madre con vicino Simona che teneva in mano un paio di vestiti.
<< Martina era venuta qui la settimana scorsa, lì aveva visti e te li ha messi da parte. Ecco tesoro, provali. >> disse passandomeli. Presi i tre vestiti e andai nel camerino.
Il primo era un abitino grigio con paillette, corto, smanicato, con una cintura sotto il seno. << Allora? >> chiese mia madre aprendo di poco la tendina. << Non mi piace, troppo brillante.. >> dissi guardandolo disgustata. << E' un colore morto per la tua carnagione. >> confermò Simona. << Meno male che li ha scelti Martina! >> dissi chiudendo la tendina e levandolo. Il secondo che indossai era troppo.. in qualsiasi senso. Troppo grande, troppo lungo, troppo rosa confetto. Lo levai immediatamente, senza neanche aspettare che mia madre mi chiedesse come andava.
Il terzo era troppo piccolo, invece. << Allora? >> chiese mia madre. << Troppo stretto. >> dissi levandolo. << Quindi niente? >> chiese. Scrollai il capo e uscii dal camerino. << Ripeto, fortuna che li aveva scelti Martina! >> dissi passandoli a Simona. Lei rise. << Hai ragione, però quello perfetto, secondo lei, eccolo. >> disse passandomi un abito confezionato. Lo aprii e trovai questo abitino blu, lungo fino al ginocchio, monospalla con un piccolo cinturino di raso sotto il seno. Lo guardai meravigliata. << E' meraviglioso. >> dissi sottovoce. << E' anche della tua taglia, se vuoi provartelo, fallo. >> disse. Corsi nel camerino e me lo provai. Era perfetto, uscii e vidi che mia madre aveva la bocca aperta. << Sei bellissima, amore. >> disse abbracciandomi. << Grazie, a tutti. >> dissi ricambiando l'abbraccio.
Prendemmo il vestito e tornammo in macchina, accesi il mio I-pod e andai direttamente alla O. One Direction. Misi a palla 'What Makes You Beautiful', in quel momento ci stava. I miei stavano discutendo, ma io non gli prestavo attenzione, ero troppo presa dalla voce di quei ragazzi. Quei ragazzi che in poco tempo erano diventati il mio tutto.
Arrivati a casa, salii in camera mia, posai il vestito nell'armadio e andai in cucina, avevo fame.
I miei erano in sala, di qualsiasi cosa stavano parlando, in quel momento sembravano essersi riappacificati. << Mamma, dov'è il succo? >> chiesi aprendo il frigo e non trovandolo. << Sul tavolo! >> rispose. Mi girai e vidi la bottiglia sul tavolo, con vicino una busta. Presi la busta e la guardai confusa. C'era scritto il mio nome, sopra. La aprii e trovai dentro un biglietto..
Lanciai un urlo. Era un biglietto aereo per Londra. Corsi in sala, dove i miei si girarono a guardarmi sorridenti. << E' uno scherzo? >> chiesi in lacrime. << Buon compleanno. >> dissero insieme. << Ommmiodio, ommiodio.. >> ripetei incredula guardando quel biglietto. << Te lo meriti, tesoro. Non ci hai mai dato problemi, a scuola vai bene e poi.. non hai neanche voluto festeggiare il tuo compleanno. >> spiegò mio padre. Non riuscivo a non sorridere. << Ma parto da sola?! >> chiesi pensando a quella possibilità. << Beh.. >> mia madre venne interrotta dal suono del campanello. Andai ad aprire e trovai Martina in lacrime. << Andiamo a Londra! >> gridò abbracciandomi e piangendo. Piansi anch'io, avevo realizzato il mio sogno. Londra con la mia migliore amica.
Quel diciassettesimo anno della mia vita era iniziato proprio bene..

  
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