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Autore: lightmeupstyles    15/11/2012    3 recensioni
Detto questo se ne andò lasciandomi da solo sulla panchina di un parco durante un triste pomeriggio di fine novembre.
Queste erano le ultime parole che io e lei ci eravamo detti poi dopo allora, il buio.
Non avevo più ricevuto notizie di lei e ne lei aveva ricevuto più notizie di me fino ad oggi dove il destino forse ci voleva dare una seconda possibilità a distanza di due anni.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
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"Non è il modo ideale per ringraziarti,
ma voglio che tutti sappiano che tu, SIMONA
sei la mia ispiratrice.
Mi aiuti sempre e se questa OS è magnifica è tutto merito tuo.
GRAZIE."

Sono passati quattro anni dalla rottura tra me e Liam eppure a me sembra ancora ieri.
Vedere come lui sia riuscito ad andare avanti con la sua vita mentre io sono rimasta bloccata mi rattrista.
I suoi sogni si sono avverati, infatti ora fa parte di una famosa band i 'One Direction' con altri quattro ragazzi conosciuti alle audizioni di X-Factor.
Non ci sentiamo ne vediamo appunto da quattro lunghi anni e per quanto cerco di non pensare a lui, mi è impossibile.
Orami il suo nome e il suo volto son oovunque.
Due anni fa mi sono trasferita in Italia, precisamente a Milano, insieme ad alcune mie amiche per studiare.
Ed oggi, 3 ottobre 2011 Liam con la sua band è proprio nella mia nuova città.
La notizia mi agitò, ma la voglia di vederlo era troppa.

 

                                                         FLASHBACK;

"Un giorno diventerò famoso, lo sò" -disse Liam abbracciandomi appasionatamente-
"Te lo auguro con tutto il cuore" -dissi con mal in cuore-
Avevo paura che diventando famoso si sarebbe allontanato da me dimenticandomi.
"Io e te staremo insieme comunque, baby, te lo prometto".
Eravamo a casa sua. Mi prese in braccio e mi appoggiò sul divano delicatamente.
"Ti amo" -disse baciandomi la fronte-
Non gli risposi. Lo tirai verso di me con la maglietta e lo baciai con tutto l'amore che avevo per lui, ed era tanto.



 

"Mandy, sei pronta o no?" -disse Giorgia svegliandomi dai miei soliti ricordi-
"Si, si, andiamo"
Presi la mia borsa e la seguì. Avevamo appuntamento con Marco e Betty che erano appena arrivati da Londra per farci visita, ma non riuscivo a non pensare che Liam fosse a pochi mentri da me.
"Mi han detto che sono dentro, tu vai, io vado a parcheggiare la macchina" -disse Giorgia cacciandomi particamente fuori dall'auto-
L'hotel era uno dei più ricchi di Milano e mi sembrava strano alloggiassero proprio in questo. Entrai e mi guardai un pò in torno ma di Betty e Marco non c'era l'ombra. Aspettai comunque sedendomi su una poltroncina rossa nella hole. Rimasi solo con i miei pensieri.

                                                     FLASHBACK;

"Voglio fare l'amore con te" -disse Liam sussurrandomi all'orecchio-
Non risposi. Lentamente mi feci levare i vestiti che gettò poco lontano dal divano.
Non avevo paura, io volevo stare con lui, io volevo lui, io amavo lui.
Fu breve come momento ma tanto intenso e pieno d'amore.
"Come ti senti?" -mi chiese allacciandosi la camicia-
"Bene" -riposi-
"Dovresti vestiti che tra un pò arrivano i miei" -mi disse porgendomi i vestiti-



"Mandy, ciao gioia." -urlò una voce conosciuta-
Mi voltai ed era Betty. Abbandonai la mia borsa e corsi verso di lei abbracciandola fortissimo.
"Mi sei mancata, come stai?" -mi chiese Bet tra un bacio e l'altro-
"Come mi vedi"
"Scusami ma devo fare una cosa in camera prima che mi dimentico, vieni con me?"
Recuperai le mie cose e la seguì.
"Aspettami qua!" -disse entrando lasciandomi fuori dalla sua stanza-
Mi infilai le mani in tasca e incomincia a passeggiare avanti e indietro per il corridoio. Era un classico di Betty farsi attendere. Una porta si aprì, sospirai soddisfatta, ma...non era la sua. Da essa uscì un omone enorme e seguito da altri omoni.
"Che ci fai qua?" -mi chiese uno di loro-
"Sto aspettando la mia amica" -dissi indicando la porta-
"Sisi, conosciamo voi furbette" -disse spingendomi verso l'ascensore-
Fui constretta a prenderlo e a tornare al piano terra. Ma perché ero stata spinta via così bruscamente? Decisa, ritornai al piano dove la mia amica aveva la sua camera e fu lì che mi parve di vedere qualcosa che mi mozzò il fiato. Come se tutto dentro di me si fosse rotto improvvisamente come un puzzle in mille pezzi. Vidi da lontano quel profilo che da quattro anni ormai a questa parte occupava giorno e notte tutti i miei pensieri. Non lo credevo possibile. Liam era davanti a me a distanza di due camere. Ero sempre più convinta di raggiungerlo perché se ci trovavamo entrambi nello stesso stabile voleva dire che il destino ci voleva ancora insieme. Dovevo avvertire però Betty del mio piano ma nel momento in cui mi girai, lui scomparve velocemente proprio come era apparso.
"Stai bene?" -mi chiese Betty la quale sicuramente aveva notato la mia aria sconvolta-
"No per niente" E fu così che corsi via cercando l’ignoto.
Ma perché proprio nell’albergo più grande che esiste dovevano venire ad alloggiare? Corsi come una pazza su e giù per le scale ma di lui nessun' ombra. Era completamente sparito come tutte le miei speranze. Mi abbandonai spossata sul pavimento sotto una finestra e li mi accorsi di star piangendo. Non potevo ridurmi così, quindi mi rialzai e mi affacciai dalla finestra quando vidi uno stuolo di fans che accorrevano sempre più numerose da tutte le strade vicine. Non mi accorsi più di niente e decisi di ritornare da Betty che sicuramente era in pensiero per me.

                                                          LIAM;
 

Alzai solo per un momento lo sguardo verso l’alto per ammirare l’albergo dove avevamo alloggiato la notte e mi accorsi di conoscere molto bene il viso che dalla finestra osservava il vuoto con aria spersa e sofferente. Dovevo parlarle ma per farlo sarei dovuto rientrare nell’albergo. Tentai la mossa azzardata e anche se scatenai le urla di mille fans riuscii a rientare incolume nello stabile.
"Scusi ha visto per caso una ragazza con lunghi capelli mori, alta magra con occhi azzurri??" -chiesi al portiere-
"No mi spiace...era una cosa urgente?
"Si ne vale della mia felicità." -risposi agitato-
Non attesi neanche la risposta del portiere e mi precipitai immediatamente al terzo piano dove ricordavo di averla vista.
Feci le scale tre gradini alla volta e giunsi senza fiato al piano dove però vidi solo un’ombra varcare l’angolo. Non potevo avere rischiato tutto quello per nulla quindi la seguii ma girato l’angolo, di lei non c’era nessuna traccia.
Ritornai alla finestra dove l’avevo vista affacciata poco prima assaporando il profumo che aveva lasciato dietro di se: sempre lo stesso a distanza di quattro anni.

                                                            MANDY;
 

Ero sconsolata e amareggiata e dopo aver spiegato a Betty tutto, sentivo che nella sua camera ero come in gabbia. Dove uscire camminare da qualche parte.
"Scusami questo non è il migliore benvenuto che potevo riservarti ma mi farò perdenare, adesso devo andare scusami davvero sei la migliore amica che potrei volere" E così dicendo uscii dalla camera lasciandola li seduta sul letto con aria carica di interrogativi.
Mi sarei fatta perdonare ma ora dovevo andare.
Lasciai la stanza e sentii da lontano una voce che troppe volte era stata vicino al mio orecchio preoccupata, eccitata, felice, arrabbiata. La conoscevo a memoria: era lui. Ma da dove arrivasse precisamente non riuscivo a capirlo. Mi girai spaesata per quello che sembrava un labirinto senza fine. Lo sentivo agitato tanto quanto lo ero io e stava parlando più velocemente del solito, chiedeva informazioni, cercava qualcuno. Fu li che mi si accesero tutte le speranze che prima avevo perso.
Che stesse cercando davvero me?
Guidata dalla sua voce che sembrava farsi concreta mi spinsi fino al piano più alto dell’albergo l’unico che non avevo ancora visitato sperando finalmente che questa mia corsa potesse finalmente finire perché ero stanca e veramente sconsolata
.

                                                               LIAM;
 

Non credevo possibile che nessuno potesse davvero averla vista dannazione! Era passata inosservata a tutti, stran perchè non è il tipo per quando fottutamente sia bella. Fu allora che vidi arrivarmi incontro uno dei miei bodyguard, Paul, abbastanza arrabbiato.
"Ma sei cretino Liam? Ti sembra il caso di andartene così? I ragazzi ti aspettando in macchina, muoviti! -mi urlò contro Paul spintonandomi verso l'uscita-
"Si scusami ma non posso andare via. Mi sembra, anzi, sono certo di averla vista. L'ho cercata dappertutto ma ormai non la trovo più." -gli dissi sedendomi su una sedia con le mani tra i capelli, abbastanza sconsolato-
Rivederla ammetto che mi aveva fatto un effetto stranissimo, non voluto. Sembravo esserne ancora innamorato ma com' era possibile se non la vedevo ormai da quattro anni e le nostre vite erano trascorse su due fronti così diversi? E poi, lei cosa ci faceva qui a Milano?
"Ma si può sapere che ti è preso? Scappi alla cazzo, straparli...chi stai cercando??"
"Mandy, la mia ex ragazza."
"Descrivimela un po?"
"E' alta, ha i capelli castani, dei meravigliosi occhi azzurri, un sorriso mozzafianto e un fisico perfetto."
"Si mi pare di averla vista e di averla anche cacciata perché pensavo fosse una delle tante furbette che cercano di entrare di nascosto nelle vostre camere." -disse dirandomi dal braccio per farmi alzare-
"Ma io so che non se n’è andata, l’ho vista affacciata alla finestra ma non sono riuscito a raggiungerla. L’unica parte che non ho visto è l’ultimo piano."
Abbandonai di nuovo Paul furioso e sfrecciai all’ultimo piano con il cuore che batteva al massimo per l’eccitazione perché ero sicuro l’avrei trovata.
Non poteva succedere il contrario lo sapevo, o meglio, lo speravo.

                                                   FLASHBACK (LIAM);
 

Non puoi averlo davvero fatto!” -mi gridava mentre le lacrime le sgorgavano come un fiume in piena dagli occhi e si picchiava i pugni sulle gambe come per farsi del male che potesse sostituire quello che le stavo infliggendo io-
“Mi hanno fatto bere e non mi sono più reso conto di nulla...sai che con il mio problema l’alcool, lo reggo poco.” -le dissi cercando una giustificazione anche se ovviamente giustificazione non c’era-
“Forse è meglio se la finiamo qui. -disse distrutta dalle lacrime- Io non credo di poter sopportare il fatto che tu mi habbia tradito con lei. Sappiamo entrambi fino a dove sei arrivato e per me non sono sufficienti neanche tutte le scuse del mondo”

Detto questo se ne andò lasciandomi da solo sulla panchina di un parco durante un triste pomeriggio di fine novembre.
Queste erano le ultime parole che io e lei ci eravamo detti poi dopo allora, il buio.
Non avevo più ricevuto notizie di lei e ne lei aveva ricevuto più notizie di me fino ad oggi dove il destino forse ci voleva dare una seconda possibilità a distanza di due anni.

                                                       MANDY;

 

Arrivai all’ultimo piano dell’albergo dove c’era una terrazza enorme.
Decisi di uscire fuori sul balcone e ammirare Milano che a quell’ora del mattino era stupenda.
Sapevo cosa avrei fatto.
lo avrei aspettato lì, prima o poi si sarebbe accorto proprio come me di non aver cercato all’ultimo piano, sembra una cosa banale ma io e lui avevamo questa cosa riuscivamo sempre a precederci come mosse.
Quindi lui sarebbe arrivato
.

                                                           LIAM;

 

Arrivai all’ultimo piano ma non c’era nessuno, quando ormai disperato pensavo di essermi immaginato tutto vidi una finestra aperta e decisi di fare l’ultimo tentativo e cercare fuori.
Fu li che vidi i suoi bellissimi capelli scompigliati leggermente dal vento che ondeggiavano, proprio come me li ricordavo io, ma solo molto più lunghi.
Non avevo il coraggio di parlarle o anche solo di avvicinarmi perciò rimasi li, fisso immobile dietro di lei, all’inizio della finestra aspettando solo che lei si voltasse e mi vedesse, sarei rimasto li tutto il tempo necessario.

                                                          MANDY;
 

Era già mezz’ora che aspettavo li fuori.
Appena mi girai, decisa a rientraremi, lo vidi davanti a me immobile e perfetto come lo era sempre stato. Restammo immobili per quella che sembrò essere un’eternità per entrambi.
"Cosa...ehm cosa ci fai qui?" -mi chiese evidentemente scosso spaesato-
"Potrei farti la stessa domanda"
"Io ti risponderei che sono qui per promuovere insieme ai ragazzi il nostro nuovo album. Adesso tocca a te spiegarmi."
"Ti ricordi di Betty? Bhe lei è arrivata qui da Londra per venirmi a trovare e sono venuta a salutarla. Ah io mi sono trasferita qui poco dopo la nostra rottura per studiare. E' stata sì, una scelta drastica ma qui si vive bene."
Non era affatto il tipo di conversazione che mi ero immaginata tra me e lui dopo così tanto tempo perché le mie parole mi uscivano dalla bocca acide come se lo disprezzassi e io invece ero solo persa nell’immensità dei suoi occhi color cioccolato che rimanevo sempre ad osservare rapita per osservarne tutte le sfumature che avevano.
"Bene allora se stai bene e adesso stai continuando meravigliosamente la tua vita io posso andarmene sollevato che tu stia bene davvero."
Si girò per andarsene.
Non potevo lasciarlo andare una seconda volta e quindi mi decisi a lasciar parlare il mio cuore per la prima volta.
"Devo essere sincera?! Appena ti ho visto sono letteralmente impazzita. Tutte le notti ti sogno, sei costantemente nei miei pensierie la cosa mi spaventa perché non riesco ad andare avanti non riesco a pensare a nient’altro che non sia tu e che non sia noi due. Aiutami a dimenticarti perché evidentemente per te non è lo stesso. -nel pronunciare l’ultima frase abbassai lo sguardo e una lacrima mi scese cadendo sul paviemnte emettendo un rumore sordo e potente in quanto intorno ci fosse il puro silenzio-
"Come fai a pensare questo? Io non mi potrei immaginare da nessun’altra parte senza di te. Io ti amo e ti ho sempre amata e non ti ho mai tradita...
"Come puoi dire questo? Sei stato proprio tu a confessarmi tutto." -gli dissi cercando di deiviare dal suo sguardo ma lui si avvicinava sempre di più a me e mi inchiodò dritta di fronte a lui-
"Io non ti ho mai tradita e mai ti tradirò. Questa è stata tutta un’invenzione di John e Kevin che mi hanno raccontato di averti tradita ma era tutto un pessimo scherzo che mi hanno rivelato però troppo tardi e io ho provato a cercarti ma nulla avevi cambiato numero di telefono e poi tutto è cambiato..."
"Non ci credo"
"Che motivo avrei ora, di dirti una bugia? Mandy, non ho mai dimenticata!"
"Io..io...non sò che dire" -dissi scoppiando a piangere-
"Non dire niente, i tuoi occhi mi bastano per capire tutto". -disse ripulendo il mio viso dalle lacrime-
E così posò le sue labbra sulle mie portandomi indietro di quattro anni a rivivere le stesse emozioni con la stessa intensità di sempre come se nulla fosse mai cambiato.

  
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