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Autore: Vale17    16/11/2012    2 recensioni
Pascal diceva "Il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce".
Cavolo,aveva ragione..
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic                                                                                             Did I do something stupid,
                                                                                                                                     yeah,girl if I blew it
                                                                                                                           Just tell me what I did let's go
                                                                                                                                            through it

                                                                                                     
Avevo finito questi cinque anni di Liceo ed ora potevo realizzare ciò che era sempre stato il mio sogno: vivere a Londra.
Lo so è stupido,o meglio sembra come tutte quelle storie dove una ragazza prende l'aereo e parte per Londra,poi incontra chissà chi e... to be continued...
E...NO!
Questa volta era diverso per me,perchè io stavo solo andando all'Università,ma avevo dovuto sudare tutto il mio corpo,prima di poter avere i soldi necessari per andare a vivere lì.
E sinceramente no,non avrei mai potuto immaginare che appena arrivata avrei scoperto che la casa in affitto,dove sarei andata a prender posto,fosse quella di...
 
Respiravo aria LONDINESE gente!
Dire che sprizzavo felicità da tutti i pori era dire poco,molto poco.
Buttai le valige sul mio nuovo letto morbido...se,magari,altro che morbido,quel letto era duro come la pietra ma sono particolari.
Non mi andava assolutamente di disfare le valige,volevo aprire quel balcone della stanza e gridare a Londra,che ero arrivata.
Non sono abbastanza normale,così lo feci: aprii il balcone,lasciando entrare tutta la luce dalle tapparelle ed uscii fuori,reggendomi sulla ringhiera.
- Ciao Londra! - urlai,lasciando rimbombare l'eco della mia voce per tutto il viale,nascondendomi poi dietro la finestra quando una signora uscì urlando 'E' mattina presto,signorina!'.
E chi cavolo se ne frega?,avrei voluto risponderle io,ma mi trattenni con una risata,richiudendo il balcone.
- Cris,mi spieghi che stai combinando? - sbottò Serena,la mia migliore amica che mi aveva accompagnata in città e che sarebbe rimasta con me solo per un mesetto,tanto per farmi compagnia.
- Stavo urlando al mondo che sono arrivata,ma una signora mi ha interrotto sul più bello! - sbuffai,andandole vicino e sorridendole da ebete.
- Vuoi farlo sto giro o no? - domandò lei,sbattendo le mani lungo le gambe.
- Non aspetto altro,magari che so,incontro la Regina Elisabetta mentre cammino - risposi ironica,infilando il cappotto già pronta per uscire.
Ero reduce da un viaggio,ma sinceramente la voglia non c'era di cambiarmi o truccarmi o quant'altro: questo lo lasciavo a lei.
 
Uscimmo di casa alle 8:30 spaccate,e sinceramente no,non sapevamo proprio come muoverci,dove andare e cosa fare.
Ma io ero troppo eccitata,saltavo di qua e di là come una grande deficiente,eppure non riuscivo a star ferma.
Decidemmo infine di andare nel corso opposto a quello di casa nostra,anche perchè nella nostra via c'era solo un alimentari e qualche negozietto non importante.
Ci trovavamo nella zona nord-est della città,ed eravamo nel quartiere chiamato East End.
Stavamo camminando tranquillamente,anche se non era un chissà-quale-posto, io stavo ammirando tutto di quella città,anche i minimi particolari.
Ad un certo punto,alla fine del quartiere notammo un gruppo di ragazze che fremevano,sembravano delle formiche in cerca di cibo.
- Che succede lì? - chiese Serena,cercando di vedere qualcosa in più,senza successo.
- Avviciniamoci no? Tanto non abbiamo molto da fare questa mattina,oltre che incontrare la Regina - continuai io,camminando verso quella zona lì.
Notammo,al nostro arrivo,che le ragazze si erano messe a sedere su degli scalini ed aspettavano l'arrivo di qualcosa,che ancora non arrivava.
Parlavano ovviamente inglese,con quell'accento britannico strano ed io se capivo una parola di ciò che dicevano era già tanto.
Serena,molto più in gamba di me,da questo punto di vista,si avvicinò alle ragazze tremanti,che si stringevano l'una al braccio dell'altra.
Io,caso strano,ancora non capivo,ma anche questo è solo un particolare.
- Guys,what's going on? - domandò la bionda alle ragazze,che tremarono ancora più.
Una ragazza stava per rispondere,quando un'altra che le stringeva il braccio si alzò di botto,facendomi spaventare.
Erano solo quattro ragazze e tutte e quattro,fuorno in piedi in meno di due secondi,inziando ad emettere gridolini oltrepassandoci.
Non sentii più solo le loro voci.
 
E così,mi girai anche io,e ciò che vidi davanti a me,poteva farmi venire un attacco di cuore.
Era proprio lì,davanti a me,il bel riccio inglese dagli occhi verde speranza,che salutava le quattro ragazze in lacrime,abbracciandole e sorridendo loro.
Al suo fianco c'era Paul,l'ometto di media statura e robusto che cercava di mettere ordine con quelle ragazze,per permettere a tutte e quattro di fare una foto ed avere un decente autografo.
Io non avevo emesso nemmeno un suono.
Le mie corde vocali sembravano essere rotte,il mio cuore sembrava essersi fermato e...io sembravo essere morta.
Ero paralizzata,di fronte la bellezza di quel ragazzo pallido,con le fossette che gli spuntavano mentre sorrideva e quei ricci che sembrava fluttuassero nel venticello fresco.
Non potevo credere di avere davanti a me il ragazzo che avevo sempre amato,anche se era quel cosiddetto amore platonico.
Vederlo dal vivo,in tutta la sua unica semplicità,mi mozzava il fiato,ed io ero inerme.
- Questa ora mi muore - la mia migliore amica mi scosse un pò,preoccupata che avessi avuto qualche infarto o chissà cosa.
Paul si girò nella nostra direzione,pesando che anche noi fossimo lì per autografo,foto ed anche abbraccio e bacio inclusi nel pacchetto.
-Dovete...? - ci indicò il riccio,che proprio in quel momento si girò per guardare noi,così Serena mi tirò uno schiaffo forte facendomi 'svegliare'.
Lui rise.
Oddio, lui rise...di me.
E che cavolo...
 
Lei sapeva quanto quell'inglese fosse importante per me.
Sapeva che avevo aspettato una vita per quel momento così bello.
Ma sapeva anche che avrei imbrogliato un pò di cose e combinato un macello,se solo mi fossi mossa di un pò.
- Sì,dobbiamo - rispose lei a Paul,tirandomi per un braccio e trascinandomi completamente vicino a loro.
- Io non ce la faccio... - sussurrai a Serena non so come,anche perchè la mia voce era impastata.
Lei non mi rispose,finchè mi trovai davanti il riccio,che continuava a sorridermi come un dolce bambino,con una faccia super simpatica.
Ma io non ero lì,e non so dov'ero.
- I'm Harry - parlò,oh sì parlò ed io...
Tutta l'agitazione di prima,il groppo in gola che mi si era creato,la paura di sgarrare svanirono.
Svanirono proprio quando parlò e sapete perchè?
Perchè solo sentendo la sua voce rauca e profonda,capii che Harry era solo Harry e che era proprio come io l'avevo sempre immaginato.
Era un semplice ragazzo che si stava presentando a me.
Non avevo paura con lui,più.
A quel punto capii cos'avevo amato per tutto quel tempo: il vero Harry Styles.
Harry era semplicemente un ragazzo normale,appena uscito di casa,che probabilmente doveva andare a fare compere.
Quell'Harry che avevo davanti era l'Harry che io avevo sempre amato anche non conoscendolo.
Lui non era più famoso per me.
Lui era semplicemente ciò che io avevo sempre amato.
- Sono Cristel - due parole,dette anche con un inglese da far schifo,ma che fecero sorridere il riccio.
- Il tempo è scaduto,dobbiamo andare - ordinò Paul ad Harry,allontanandomi da lui.
 
No.
Non poteva finire in quel momento così in fretta.
Io avevo bisogno di Harry,almeno di starci un altro solo secondo.
- Aspetta .. - il riccio bloccò Paul respingendolo un attimo e venne verso di me.
Serena mi diede una gomitata,ed io scrollai le spalle,sorridendo all'inglese che si era piazzato nuovamente di fronte a me.
Allargò le braccia volendo un abbraccio,ed io rimasi stupita dal suo gesto.
Senza pensarci più di tanto,decisi che dovevo solo buttarmi e sciogliermi e lo feci.
Lo abbracciai,ed il mio cuore batteva fortissimo,forse andava a duemila allora,eppure io stavo bene.
Sentivo il suo profumo di schiuma da barba entrarmi nelle narici e riempirmi i polmoni tanto da farmi stare male.
Harry è solo Harry.
- Ti amo - lo dissi in italiano,sicura che lui non l'avrebbe mai capito,ed infatti inarcò un sopracciglio,sperando che gli traducessi quella parola.
- Un giorno lo capirai - dissi ironica,sorridendo al riccio divertita e mi allontanai defintivamente da lui,facendo una lieve risata e girando per andare via,senza nemmeno salutarlo.
Sentii però una mano bloccarmi e l'inglesino mi strattonò verso di lui,cercando ancora spiegazioni.
- Ora non serve saperlo Edward. Ora tu sei 'Harry Styles from One Direction'.- e detto ciò,lasciai la persona più importante per me in quello stato.
Non mi pentii di nulla.
 
Un giorno avrei incontrato solo Harry,non Harry Styles dei One Direction.
Un giorno avrei incontrato un uomo normale,non il ragazzo famoso.
Un giorno avrei incontrato semplicemente Edward.
 
Solo quel giorno lui avrebbe capito del mio Ti amo.

                                                                          
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