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Autore: Nori Namow    16/11/2012    16 recensioni
«Quindi mi state dicendo che voi avete vissuto una vita precedente, e vi conoscevate?» chiese Zayn per l’ ennesima volta. Diamine, sei scemo o cosa?!
«Sì Zayn, è assurdo, lo so. Ma è così. Ricordi la collana che brilla e io e Ele che rimaniamo come scemi? Ecco, non era una messa in scena.» spiegò Louis cercando di mantenere la calma. Il ragazzo sembrò ragionarci sopra, per poi esprimere un commento molto intelligente.
«Figo!»
Appunto.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One.




«Io amo Londraaaa!» urlai dal balcone della mia camera d' albergo. Ero arrivata dieci minuti prima, dopo aver deciso di trascorrere una vacanza di un mese lì, in quella fantastica città.
Era la mia piccola vittoria personale, ecco. Volevo fare un viaggio da sola, d'ovunque il caso decidesse.
Così presi il mappamondo, lo feci girare con decisione e, chiudendo gli occhi, puntai l' indice a caso.
E quando aprii gli occhi, e il mio indice era sulla bellissima Inghilterra, gli occhi mi si illuminarono.
«Beh, almeno stacco un po’ da Manhattan.» dissi con il mio sorrisone stampato in faccia. Avevo i risparmi di una vita di paghette, regali. Potevo permettermi quel viaggio, e l' avrei fatto.
Corsi da mio padre, abbracciandolo felice. «Indovina dove il fato mi ha detto di andare? Inghilterra!» urlai. Lui mi scompigliò i capelli, sorridendo felice.
Mio padre era tutto ciò che mi rimaneva dopo la morte della mamma, gli volevo bene, e non avrei potuto vivere senza di lui.
«Eleanor Wood, tu sei una scapestrata. Come farò un mese senza di te, eh?» chiese quasi con gli occhi lucidi. Era un tipo molto sensibile, il mio papà.
Io invece avevo il carattere di mia madre: forte, deciso. Eravamo inarrestabili, testarde. Ma sapevamo essere fragili fino all' osso, se venivamo ferite. Quel viaggio mi serviva, ne sentivo uno strano bisogno.
«Dai, papà! Mica mi trasferisco per sempre! Tornerò, e sarò molto più simpatica, vedrai.» scoppiai a ridere, abbracciando mio padre come fa una bambina.
Corsi a preparare la valigia, mentre mio padre andava in banca per il cambio di moneta. Quando partii, sentii una bella sensazione, come se mi stesse aspettando qualcosa di nuovo, lì, nell' amata Londra.
 
Dopo aver urlato tutto il mio amore per la capitale del Regno Unito, ecco che un vecchietto mi guardava scuotendo la testa.
Non avrei perso tempo in hotel, volevo visitare la città, perdermi, chiedere indicazioni, conoscere nuove persone. Volevo godermi al massimo quella vacanza. Mandai un messaggio a mio padre, avvisandolo del fatto che la sua cara Eleanor era viva, vegeta e felice di essere lì.
Uscii di corsa, pentendomi di aver portato con me solo pantaloncini corti e canotte. Là faceva un po’ più freddo, e non era di certo il mio clima ideale, nonostante fosse il mese di giugno.
Corsi sul posto, sperando di riscaldarmi un po’. Poi cominciai a camminare, guardandomi intorno e cercando di ricordare ogni dettaglio di quello che mi circondava. Presi il mio iPod, pronta a perdermi tra la musica, quando calpestai un oggetto.
Tolsi il piede, notando un luccichio.
Quando presi l' oggetto, capii che era una collana. O meglio, una collana bellissima. Sembrava antica a giudicare dalle pietre e dall' aspetto curato. Non era bigiotteria, questo era certo.
Era color bronzo, e il pendente era grande. C'erano delle pietre sferiche a contornarne il perimetro, e al centro spiccava un cerchio azzurro con un fiore nel mezzo. Qualcosa rendeva quella collana stranamente familiare, nonostante non ne avessi mai vista una del genere.
Era sporca di fango a causa della pioggia, ma era bellissima lo stesso. L' avevo trovata, e sarebbe stata mia.
 Entrai nel primo posto che potesse possedere un bagno.
Mi ritrovai in un ristorante carino, e, dopo aver ordinato un' insalata, chiesi dove fosse il bagno.
«Attraversi questo corridoio, prima porta a sinistra. Comunque, non ci sono tavoli liberi, ma lì c'è un mio amico che sta pranzando da solo.» disse per poi indicarmi un biondino che parlava al telefono. Annuii e corsi di fretta verso il bagno.
Quando fu lavata ed asciugata, capii di avere ragione. Da pulita, quella collana era ancora più bella. Senza pensarci la misi al collo, ammirandomi soddisfatta allo specchio. Poi la nascosi sotto la maglia.
Il colore e lo stile di quella collana sembrava fatto apposta per i miei occhi scuri e i miei capelli un pò arruffati rosso-tinti.
Il mio colore naturale era il nero, ma volevo cambiare, così optai per un rosso fragola. I capelli neri mi ricordavano troppo mia madre.
Per un attimo, mi immaginai con uno di quei vestiti ottocenteschi, la collana che spiccava sulla mia scollatura.
Uscii e notai con piacere che il ragazzo aveva preparato la mia insalata. Presi il vassoio e mi diressi timidamente verso il biondino.
«Ciao» dissi con un sorrisetto. Il ragazzo alzò lo sguardò, mostrando dei bellissimi occhi azzurri.
«Ciao!» urlò sorridente. Era simpatico, solare. Forse non mi manderà via a calci.
«Senti, dovrei mangiare ma i tavoli sono occupati. Quel ragazzo laggiù» indicai il cameriere «mi ha detto che avrei potuto chiedere a te...»
«Certo, accomodati pure! Comunque, piacere, io sono Niall. Niall Horan.» sorrise porgendomi la mano. La strinsi con una stretta decisa, poi mi sedetti di fronte a lui.
«Io sono Eleanor. Eleanor Wood.»
«Come mai hai ordinato un' insalata? Sei a dieta?» chiese interessato, con un sorriso a trentadue denti.
«Veramente sono vegetariana.» risi, notando che era imbarazzato in quanto stava mangiando una bistecca.
Parlammo del più e del meno. Io gli raccontai che venivo da New York, della mia vacanza affidata al caso. Lui mi raccontò che viveva con quattro suoi amici, e che amava il cibo.
«Se vuoi io e miei amici saremo le tue guide turistiche. Sai, potremmo portarti sul London Eye, potremmo consigliarti dei buoni ristoranti, delle buone discoteche, dei buoni amici.» cominciò Niall, contando ogni punto sulle dita delle mani.
«Va bene, respira! Stai parlando tantissimo!» acconsentii e scoppiai a ridere. Se quel ragazzo cominciava a parlare, non si fermava più.
«Perfetto! I miei amici si chiamano Harry, Zayn, Louis e Liam. Tutta gente a posto, siamo tutti simpatici, divertenti, carini, sorridenti. Chi lo sa, magari ti innamori di uno di loro.» scherzò dandomi una leggera gomitata.
Parlammo del più e del meno. Gli dissi che alloggiavo al Danubius Hotel, e che desideravo visitare Londra più di ogni altra cosa.
Pagammo i pasti e poi uscimmo dal locale, cominciando a camminare. Il tempo non prometteva bene, il cielo era carico di nuvole nere.
Quando avvertimmo la prima goccia di pioggia sul viso, mi prese per mano, iniziando a correre.
«Non preoccuparti, casa nostra è qui vicino, andiamo almeno a prendere un ombrello prima che...» non riuscì a terminare la frase, che un acquazzone si abbattè su Londra, bagnandoci completamente.
Prima che la pioggia mi facesse venire una polmonite, riuscimmo ad arrivare vicino ad una casa con un grande portone rosso. Salimmo le scalette, riparandoci sotto il portico. Mentre aspettavo che trovasse le chiavi nei suoi pantaloni, giocherellai con il ciondolo della collana, come se fosse un' abitudine che avevo da tempo, come se quella collana fosse sempre stata mia.
Quando entrai nella casa accogliente, mi aspettai di trovare vestiti sparsi da tutte le parti. Invece in quella casa c'era un ordine impeccabile.
Dovevano essere maniaci dell' ordine, visto che non c'era un oggetto fuori porto. Sentimmo gli altri discutere animatamente, in cucina.
«Vaffancazzo Harry, ti ho detto che l' avevo in tasca!» urlò con i pugni stretti un ragazzo alto, con gli occhi azzurri. Aveva i capelli lisci e castani, il ciuffo sparato ad un lato. Aveva labbra sottili, ed era indubbiamente bellissimo.
Si stava rivolgendo ad un ragazzo bello quanto lui, con occhi verdi, quasi trasparenti, e capelli ricci.
«Nessuno l' ha presa, Louis, quindi devi averla dimenticata a casa!» sbuffò il riccio, esasperato.
«Ti dico che l' ho presa, l' ho messa in tasca e siamo usciti. Poi, tornati a casa, non c'era più!» il ragazzo batté un piede a terra, arrabbiato. Nessuno si era accorto di noi, a quanto pare.
Tossii per attirare la loro attenzione, e tre paia di occhi cominciarono a fissarmi. Il ragazzo dagli occhi azzurri, Louis, andò a prendersi un bicchiere d' acqua, non notandomi minimamente.
«Ragazzi, lei è Eleanor Wood, l' ho conosciuta poco fa da Nando's.» esclamò fiero il biondino. I ragazzi mi salutarono con un cenno e con un sorriso.
Tutti, tranne quel Louis, che si limitò a sbuffare sonoramente.
Che educato che è, complimenti.
Niall mi fece segno di sedermi, per poi accomodarsi accanto a me. Osservò con gli occhi stretti Louis, che ancora non si era degnato di girarsi.
«Ho detto.» ripeté a voce più alta, cercando la sua attenzione. «che lei è Eleanor Wood, e l' ho conosciuta poco fa da Nando's.»
«Ciao.» sbottò nervoso il ragazzo, senza degnarsi di girarsi.
Se c'era una cosa che non sopportavo, era la maleducazione e la gente che si arrabbiava con altra gente senza un motivo valido.
In quei momenti, il mio piccolo lato forte usciva fuori.
«Non ti preoccupare, puoi darmi le spalle quanto ti pare. Tanto non c'è molta differenza tra faccia e culo, vedo.» dissi con un ghigno beffardo dipinto sul volto.
Un ragazzo con la pelle ambrata, gli occhi scuri e i capelli alzati con del gel, rise alla mia battuta. La stessa cosa fece un altro ragazzo che aveva un viso dolce, sembrava un koala.
In poche parole, scatenai una risata generale che coinvolse tutti, tranne Louis -sonotroppofigoperdegnartidellamiabellattenzione.
Le mani del ragazzo, che erano poggiate sul lavello, si strinsero a pugno.
«Louis, cosa è successo?» chiese Niall al ragazzo, per poi rivolgersi a me. «Scusalo, lui è il più divertente del gruppo, anzi, non si arrabbia mai così, se non per una stupida collana.» alzò gli occhi al cielo, esasperato.
«Niall, non è una stupida collana. È il mio portafortuna, e l' ho perso.» disse con la voce calma, che non lasciava trasparire alcuna emozione.
«Ma era una collana da donna, e non era certo moderna!» disse il ragazzo con il ciuffo alto. Louis si volò verso di lui, prendendolo per le spalle e scuotendolo appena.
«Non me ne fotte, Zayn, ok? Per me quella collana era importante, era bellissima, e io la rivoglio.»
Deglutii rumorosamente, il mio cuore cominciò a battere forte. Una collana da donna, non moderna, che aveva perso da poco. Istintivamente portai la mano alla collana che portavo al collo, terrorizzata all' idea di separarmene.
«Ehm, vedo che non è il momento adatto, quindi direi che posso andare. Niall, al massimo ti mando un messaggio, ok?» mi avviai verso la porta, desiderando di uscire il prima possibile da lì.
«No, aspetta Eleanor, devo darti prima il mio numero!» esordì il biondino, prendendo un pezzo di carta e una penna, trattenendomi vicino allo stipite della porta della cucina.
Finalmente, quel Louis si degnò di guardare l' estranea entrata in casa sua. Era un bastardo, ma era bello da fare paura.
Mi osservò a occhi stretti, soffermandosi sul rigonfiamento della mia maglietta. Pregai che non avesse riconosciuto la sua collana, quando lo vidi avvicinarsi.
«E così ti chiami Eleanor.» esordì con un sorriso divertito. «E così ti chiami Louis.» lo beffeggiai, portando i capelli da un lato e sperando che nascondessero il rigonfiamento della collana.
Niall mi porse un bigliettino con una fila di numeri scritta sopra, poi mi diede un abbraccio stritola persone. Si ritirò quasi subito, massaggiandosi il petto, una smorfia di dolore sul suo viso.
«Che dolore! Ma cos hai?» domandò notando il filo d’ oro al mio collo. Senza pensarci, prese le due estremità, costringendo il ciondolo ad uscire fuori dal suo nascondiglio.
Quando osservarono il medaglione, cinque paia di occhi mi guardarono a bocca aperta, mentre lo sguardo spaventato passava da me a Louis.
Con uno scatto, corsi verso la porta.
 
 
 Ricordi, Louis? Ricordi ancora quando perdesti quella collana? Ricordi il panico che ti prese quando capisti di averla persa?




Ciao principeshe.
Ed eccomi qui, con una nuova ff, mentre 'The Werewolf and the Vampire' è quasi al termine ç.ç
E boh, questa è anche a tema sovrannaturale, scoprirete qualcosa nel prossimo capitolo, credo C:
Come potete vedere, la nostra Eleanor Wood è la bellissima Ariana Grande **
Vi like? A me like.
Il titolo l' ho preso da una frase di 'Little Things' - Varsity Fanclub. Ascoltatela, è bellissima.
Recensite, fatemi sapere quello che ne pensate.
Vi amo.
Ah, e questa è la 
collana! 

With love,
@watermelonway

   
 
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