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Autore: eugeal    04/06/2007    2 recensioni
Un astronauta, una fragile principessa, un drago... Cosa hanno in comune tutti questi personaggi? All'improvviso si sono trovati in un posto inq uietante, misterioso e buio. Cosa ne sarà di loro? Come sono arrivati li'?
Genere: Triste, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jake corse lungo il corridoio in penombra, si appiattì in una rientranza della parete, puntò la sua arma verso una delle poche fonti di luce ancora funzionante facendo piombare nel buio totale il suo nascondiglio e attese.
Il battito del suo cuore e il sibilo del suo respiro suonavano enormemente amplificati al suo udito, ma l'uomo sapeva che non sarebbero stati uditi dai suoi inseguitori.
Era stanco. Si era trovato molte altre volte in situazioni difficili, ma non aveva mai temuto di non farcela. Eppure ora, con la sua nave ridotta a poco più di un rottame e invasa da quegli orribili esseri alieni, cominciava a temere che sarebbe morto.
O peggio.
Anche se fosse riuscito a eliminare quegli esseri, la sua nave spaziale non aveva più capacità di manovra ed era diretta verso un sole.
Non aveva molte speranze di cavarsela, no davvero, ma, non potendo fare altro, si limitò a restare seduto al buio cercando di raccogliere le forze.
Dopo qualche tempo trascorso in quell'immobilità forzata, Jake ebbe l'impressione che l'oscurità che lo circondava fosse improvvisamente cambiata. Si alzò in piedi e allungò una mano per toccare il rassicurante metallo della paratia, ma le sue dita sfiorarono solo il vuoto. Fece qualche passo, ma intorno a lui non c'era nulla, solo un buio di un nero denso come inchiostro.
Era un altro trucco degli alieni? Se lo chiese muovendosi cautamente, poi un suono soffocato richiamò la sua attenzione e Jake si mosse in quella direzione puntando l'arma.
In un istante, una persona apparve davanti a lui e l'uomo fissò allibito la giovane dai capelli corvini che era rannicchiata a terra, terrorizzata e tremante.
Lo stupore di Jake non era dovuto tanto a quell'incontro, ma all'abbigliamento della ragazza: metri e metri di seta verde cucita nella forma di un vestito che gli era capitato di vedere solo nei documentari di storia antica.
La donna aveva fili di perle intrecciate ai capelli e la parte superiore del vestito era ricamata con gemme altrettanto preziose.
La dama alzò gli occhi e scorse Jake. Si lasciò sfuggire un gemito di terrore e alzò una mano tremante che stringeva un rosario da cui pendeva un crocefisso d'oro finemente cesellato.
- Siete un demonio? Non avrete la mia anima! -
Jake tentò di rassicurarla che non era sua intenzione farle del male e alla fine la ragazza si convinse che non era un diavolo, pur continuando a guardarlo con diffidenza.
- Cosa è successo, messere? Stavo recandomi in chiesa con la mia famiglia, quando mi sono trovata da sola nel buio. Avete visto mia madre o mia sorella? -
La ragazza si guardò intorno ansiosamente e scoppiò a piangere di nuovo disperatamente.
- Deve essere la punizione divina per aver parlato col Cavaliere Bianco! Ho guardato un giovane e ho pensato a lui anche se sapevo che il mese venturo entrerò in convento! Deve essere questo il mio peccato e questo posto è l'Inferno! -
Jake pensò che rispetto alla situazione in cui si trovava fino a qualche minuto prima, quello poteva anche essere il Paradiso, ma non lo disse.
Invece sorrise alla ragazza cercando di consolarla.
Le prese una mano e lei dapprima lo fissò con orrore, poi sembrò decidere che se comunque era già dannata, non aveva alcuna importanza che un uomo la toccasse.
Smise di piangere e guardò Jake.
- Io sono Lady Corvina. - Disse timidamente e Jake le disse il suo nome.
Improvvisamente un enorme drago blu atterrò pesantemente davanti a loro.
Corvina lanciò un grido e si accasciò svenuta e Jake la afferrò prima che cadesse a terra. Si disse che doveva usare la sua arma, ma il corpo inerte della ragazza lo intralciava.
- Non pensarci nemmeno, ragazzino. - Intimò il drago. - Io non ti farò arrosto, ma tu non tentare di usare quel giocattolino contro di me. Piuttosto dimmi dov'è finito il Monte Zanna. -
- Mai sentito nominare. -
Il drago sbuffò.
- Bel problema. Mi serviva il Talismano Ardente per poter combattere contro gli Oscuri della valle. Ma in fondo è scomparsa anche la valle... Cosa sta succedendo, microbo? -
Jake si strinse nelle spalle.
- Anche io mi sono trovato qui all'improvviso. Tu puoi volare, è buio ovunque? -
- Fin dove si perde lo sguardo. -
- Cosa facciamo adesso? -
- Camminiamo. Oppure restiamo fermi. Non credo che faccia differenza. -

Jake si svegliò e alzò la testa dal corpo del cane parlante che gli aveva gentilmente fatto da cuscino. Era arrivata ancora gente mentre lui dormiva.
Già il giorno prima, sempre che in quell'oscurità perenne fosse possibile definire dove finiva un giorno e dove ne iniziava un altro, erano arrivate molte persone, tutte spaventate e spaesate come lui.
Corvina aveva trovato conforto nella compagnia di altre due o tre dame simili a lei, mentre il drago continuava a svolazzare tentando di avvistare la fine del buio.
Jake guardò una ragazza con i capelli rosso fuoco che lo fissava a occhi spalancati. Era vestita da dura, con calze a rete e vestiti di pelle e truccata pesantemente, ma la sua espressione era spaurita. Aveva uno squarcio profondo che le attraversava il collo.
- Dovrei essere morta. - Disse in tono piatto. - Quell'uomo mi ha tagliato la gola, dovrei essere morta. -
- E invece è arrivato il buio e sei rimasta così, come sospesa a metà. - Disse una sirena dai capelli azzurri come il mare.
- Come fai a saperlo? -
- Io ero stata pescata da un pescatore con la sua rete. Stavo soffocando. Qui non c'è acqua, eppure non sono morta. -
- Perchè il mio assassino non è qui anche lui? -
Jake scosse la testa, confuso.
Il drago blu atterrò vicino a lui.
-Voi, tutti voi, - disse alzando la voce in modo che gli altri potessero sentirlo – avevate qualcosa in sospeso, vero? -
- In che senso? -
- Tu eri nel tuo veicolo e combattevi i nemici, giusto? -
Jake annuì.
- E voi due stavate per morire, mentre Corvina doveva affrontare un amore impossibile e contrastato. Il cane parlante doveva ritrovare il suo padrone e così via. -
- E allora? - Chiese la punk dai capelli rossi . - Che c'entra col fatto che il mio assassino non sia qui?-
- Non essere impaziente ragazzina, lasciami finire. L'uomo che ti ha tagliato la gola ha svolto il suo ruolo nella storia, la sua parte era finita. E i tuoi alieni non avevano una vera importanza al fine della trama, erano solo uno dei tanti pericoli che dovevi affrontare. Eravate voi quelli che contavate, voi i protagonisti e ora siete tutti qui. -
Jake, la ragazza e la sirenetta lo guardarono senza capire e il drago sospirò.
La sua specie aveva sempre posseduto una consapevolezza e una saggezza superiori e tutto gli appariva chiaro, ma a volte sapere più degli altri era una condanna. Questo era uno di quei casi. Sapere la verità non lo rendeva più felice e i suoi compagni di sventura non avrebbero mai potuto comprendere e condividere la sua tristezza. Del resto lui non avrebbe voluto addolorarli ulteriormente.
- No, niente. - Sospirò acciambellandosi. - Non è importante. -


L'ambulanza attraversò la folla che si apriva davanti alle sue sirene ululanti e si fermò davanti al luogo dell'incidente. I paramedici corsero a soccorrere la donna ferita, ma subito si rialzarono scuotendo la testa.
- Non c'è niente da fare, è morta. -
Uno di loro coprì il corpo con un lenzuolo, mentre l'altro si avvicinò a un poliziotto che stava esaminando alcuni dei tanti fogli sparsi all'interno dell'auto della vittima.
- E' un diario? - Chiese oziosamente e il poliziotto scosse la testa.
- Sembrano racconti. E sono tutti incompleti a quanto pare. -
- Ormai non credo che li finirà. - Disse l'infermiere, cinico, indicando il cadavere.
- Peccato, non scriveva male. -

   
 
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