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Autore: MissTostaPayne    17/11/2012    6 recensioni
“Non so ancora con chi ho il piacere di pranzare” fa lui, sorridendo.
“In effetti tu non lo sai ancora, ma hai l’onore di parlare con la regina d’Inghilterra” rispondo io con fare teatrale.
“Elisabetta II?”
“In persona.”
Fa un fischio. “Le devo fare l’inchino?”
“Stia pur comodo”
Sogghigna.
“E, mi dica, che ci fa così lontana dalla sua patria?”
“Sono a New York per un viaggio d’affari” improvviso.
“Alla sua età?”
“Ehi, mi sta dando della vecchia?”
“Non mi permetterei mai!”
“Potrei farla processare!”
“Non siamo nel suo campo d’azione, ricorda?”
“Acciminchia!” borbotto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. An Happy Meal and a salad, please!

Sono seduta, finalmente!
Dopo un’ardua lotta sono riuscita a conquistare 30 cm di sedia libera tra la marea assordante di persone in attesa di prendere un treno che le porterà in tanti posti diversi, lontani o vicini tra loro.
Sono così superficiali le conoscenze che fai in luoghi come questi! Puoi incontrare un completo sconosciuto, raccontargli vita, morte e miracoli, per poi salutarlo e non vederlo mai più.
Sto facendo questi pensieri molto profondi quando avviene l’incontro che cambia per sempre la mia vita.
Ho esagerato un pochino? Forse si, dopotutto è per questo che si chiama “frase ad effetto”.
Ad ogni modo ho appoggiato il mio posteriore da appena due minuti che inizia a brontolarmi la pancia in modo inequivocabile. Attiro lo sguardo divertito dei miei vicini e il ragazzo di fronte a me fatica a trattenersi dal ridere.
Porco spino non è mica colpa mia se la sveglia non ha suonato in tempo e non ho fatto colazione per correre qui!
Lancio uno sguardo d’avvertimento al simpaticone qui davanti, ma non deve essere molto convincente perché scoppia a ridere come una matto. Mi trattengo a fatica dal saltargli addosso e strappargli tutti i bei ricciolini che ha in testa solo perché mi fregherebbero il posto. Si, non sono una con molta pazienza però anche lui potrebbe avere un minimo di non-chalance. Stringo i pugni e assumo un’espressione indifferente.
Lui, con una lentezza indicibile, si ricompone, asciugandosi gli occhi e ridacchiando ancora.
Fa un sorrisetto e dice: “Fame, eh?”
E quando si dice la goccia che fra traboccare il vaso..
Scatto verso il ragazzo e faccio per afferrargli la prima ciocca di capelli ma lui mi blocca senza il minimo sforzo prima ancora che possa sfiorarlo.
“Ma come ti permetti, razza di..”
Inizio a dimenarmi.
“Fai la brava, su! Non fare i capricci”
Ma chi si crede di essere ‘sto qua?
Arrossisco come un peperone alla griglia. (I peperoni alla griglia arrossiscono, vero?)
Miro a un punto indistinto fra le sue gambe e lo colpisco con un calcio inesorabile.
Vorrei aggiungere un “HII-AH!” del genere PowerRangers ma la mia dignità ha dei limiti grazie al cielo.
Il fatto che mi molla all’improvviso per proteggersi le sue parti basse, ormai distrutte, mi fa intuire che la mia mira non ha fallito.
Bene. Sorrido serafica.
Mi volto e mi verrebbe voglia di tarargli altri due calci: il posto è ormai un ricordo.
Una signora con il suo bambino in braccio e una valanga di borse intorno si è seduta e ovviamente non la farei mai alzare. Chissà che fatica per lei!
Probabilmente ho ancora stampata la faccia arrabbiata perché fa per alzarsi, dicendomi: “Scusa, cara, era tuo il posto?”
Mi risveglio e con un sorriso, rassicuro la signora, borbottando qualcosa sul fatto che dovevo andare comunque.
Stringo la maniglia del mio mini-trolley azzurro, lancio uno sguardo sprezzante al ricciolo, che nel frattempo sembra essersi ripreso, e mi metto in cammino. Mi dirigo verso il McDonald della stazione, sperando di trovare qualcosa di lontanamente dietetico, quando da dietro mi salta addosso un qualcosa munito di braccia.
“Ehi, dove scappi? Abbiamo un conto in sospeso noi! Non credere di passarla liscia così.”
Non. Ho. Parole.
Me lo strappo di dosso e mi volto, sgomenta.
Ovviamente mi ritrovo a guardare lo sconosciuto di prima che mi fissa sorridendo con i suoi occhi verdi.
“Ma che sei? Un maniaco?”
“No, sono Harry, piacere!” allunga una mano.
“Il piacere è tutto tuo”
“Che cattiveria, mamma mia!” finge di essere offeso.
Lo guardo per un attimo e faccio dietro-front camminando spedita verso il fast-food, pregando che si mettesse a correre verso di me con i suoi hamburger fritti.
Harry mi segue saltellando, girato verso di me per parlare.
“Aspetta! Mi dispiace davvero per averti fatto perdere il posto!”
Sbang! Credo abbia preso in pieno un cartellone pubblicitario che, dato guardava me, intuisco non abbia visto. Risultato: è a terra con le gambe al vento.
Sospiro. “Non importa, sto andando a mangiare ora.”
“Perfetto! Vengo anch’io.”
Mi fermo e lo fisso, eloquente.
“Voglio farmi perdonare” dice rialzandosi e massaggiandosi la faccia. Ammazza che botta deve aver preso!
Mi sta sorridendo, in modo meraviglioso tra l’altro, ma mi obbligo a non farci caso.
Sospiro esasperata e bofonchio qualcosa tipo “fa come ti pare!”
“Woooh! Fantastico!” esclama “Tu cosa prendi? Hamburger col bacon o sei più il tipo da insalata e maionese?”
“Non mi piace la maionese. In realtà, non sopporto niente di fritto” rispondo sinceramente. Bene, ora sembrerò la sfigata di turno.
Infatti Harry è scioccato e pare essere incapace di pronunciare qualcosa di lontanamente simile a una frase di senso compiuto.
“Ehi non ti ho mica detto di essere sposata con un orsetto lavatore o di essere un’agente dell’FBI o chissà cos’altro!”
“Quello non mi avrebbe stupito più di tanto!” afferma “Ma come possono non piacerti le patatine fritte?!” l’ho sconvolto, poverino.
La sua faccia è a dir poco comica con la bocca a penzoloni e tutto il resto.
“Tranquillo, va tutto bene, va tutto bene” dico facendogli pat-pat sulla testolina riccioluta “Adesso ti prendi un bel Happy Meal con la sorpresina e tutto tornerà a posto, vedrai”
Mi sto sforzando seriamente di non ridergli in faccia.
“Pff..” sbuffa, scansa la mia mano e si ravviva un po’ i capelli, sorridendomi suo malgrado.
“Scusa allora spiegami, perché stiamo andando in un McDonald?”
 “Ti pare che sia qualche altro posto dove mangiare in questa benedettissima stazione?”
“Giusto.”
Pausa di silenzio.
Sbircio con la coda dell’occhio. Lo trovo che fa finta di asciugarsi una lacrimuccia di commozione.
“Che c’è adesso?”
“No pensavo al tuo coraggio… al tuo spirito di sacrificio..” mi sta prendendo in giro o sbaglio? “..degni di una cavaliera!”
“Cavaliera?”
“Cavalleressa!.. Cavallerizza?..beh il concetto è quello!”
Alzo gli occhi al cielo, facendolo ridacchiare.
Nel frattempo siamo arrivati alla cassa del McDonald dove il commesso, un cinesino cicciottello, strilla ogni frase che dice, così posso assicurarvi che i clienti prima di noi hanno ordinato  quattro porzioni di patatine, due hamburger con tripla salsa, sei milk-shake, di cui uno alla fragola e cinque al cioccolato e nocciole.
Ho un brutto presentimento. Arriva il nostro turno, Harry dice: “Per me un Happy Meal” e facendomi l’occhiolino aggiunge: “vi prego ditemi che avete ancora le macchinine!”
Il cinesino lo guarda impassibile. Si gira verso la cucina e urla: “Un Eppi Mill!”
Poi si volta verso di me, in attesa.
“Mmm… allora, per me potete fare solo un piatto di insalata?”
“Non liesco a capile, scusa.”
“Una semplice porzione di insalata”
“Con maionese?”
Ma perché la maionese deve essere sempre ovunque?
“No, insalata. Solo insalata!”
“«Insalata»? Cos’è «insalata»?”
Sono tentata di sbattermi la testa sul bancone, ma decido di tentare.
“Ha presente quelle foglioline verdi che mettete negli hamburger?”
“Hambulgel? Pelfetto! La vostla ordinazione allivelà subito! Se volete accomodalvi..”
“No, aspetti! Non voglio un hambulgel!” Maledetto accento cinese.
“Il plossimo!”
Harry, che ha riso per tutta la conversazione, mi tira via per un braccio e mi porta fino a un tavolo lontano dal bancone.
Appena seduto si sfila la sacca per gli abiti che portava su una spalla. Io parcheggio il mio trolley in modo che non impedisca a nessuno il passaggio.
“Non so ancora con chi ho il piacere di pranzare” fa lui, sorridendo.
“In effetti tu non lo sai ancora, ma hai l’onore di parlare con la regina d’Inghilterra” rispondo io con fare teatrale.
“Elisabetta II?”
“In persona.”
Fa un fischio. “Le devo fare l’inchino?”
“Stia pur comodo”
Sogghigna.
“E, mi dica, che ci fa così lontana dalla sua patria?”
“Sono a New York per un viaggio d’affari” improvviso.
“Alla sua età?”
“Ehi, mi sta dando della vecchia?”
“Non mi permetterei mai!”
“Potrei farla processare!”
“Non siamo nel suo campo d’azione, ricorda?”
“Acciminchia!” borbotto.
“Wooh anche le parolacce adesso? Che trasgressiva!”
Sto per ribattere ma una cameriera ci porta le nostre ordinazioni. Ovviamente non comprendono il piatto d’insalata.
Lancio uno sguardo assassino al bancone, dove il cinesino di sorride e mi fa il pollice alzato, incoraggiante.
Sospiro rassegnata fissando il mio hamburger superfarcito da cui cola qualcosa di denso e marrone. Trattengo a malapena un “bleah” di disgusto, quando noto che la cameriera è ancora ferma al nostro tavolo. Alzo lo sguardo ma vedo che lei è tutta intenta ad ammirare Harry che invece riserva tutte le sue attenzioni al suo hamburger.
“Grazie mille, può portarci il conto?” chiedo cercando di attirare l’attenzione della donna.
Lei mi guarda come se si fosse appena accorta della mia presenza e mi squadra dall’alto al basso, scuotendo la testa. Alzo una sopracciglia.
Lei sospira, gira i tacchi e se ne ritorna in cucina.
Appoggio il mento su una mano, guardando sconsolata il mio piatto ma cercando di non avvicinarmi troppo.
Harry alza lo sguardo, ridacchia e si mette a frugare nella sua borsa. Dopo un minuto di ricerca estrae una ciotola di plastica blu per il cibo e me la porge, sorridendo.
La prendo un po’ esitante.
“Tranquilla” fa lui “è il piatto speciale di mia madre, Ratatouille la chiama lei, per me è solo un miscuglio indistinto di verdure, ma credo che ti possa piacere più del tuo hamburger. Non ti preoccupare, non avrà un grande aspetto ma giuro che è fresca di stamattina!”
“Sicuro?” la roba dentro non sembra molto incoraggiante.
“Parola di lupetto!”
Ridacchio e apro la scatola, prendo le posate di plastica che mi porge lui e azzardo un assaggio.
Assaporo bene. 



...

Ma è fantastica! Assolutamente goduriosa! Sublime! Perfetta! Brillante! Magnifica!” esclamo tutto d’un fiato.
“Ci avrei scommesso una chiappa che ti piaceva!” ride soddisfatto.
“La tua chiappa ringrazierà i miei gusti strambi, suppongo.”
Annuisce. “Ti è debitrice”
Per qualche minuto mangiamo in silenzio. Ne approfitto per ragionare. Sto mangiando il cibo che mi ha dato uno sconosciuto, che tra l’altro mi ha fatto fottere il posto, in un McDonald gestito da un cinesino analfabeta che ha cercato di rifilarmi un panino avvelenato. Che bel quadro incoraggiante!
“Connie” mormoro quasi senza accorgermene.
“Che cofa?” chiede lui con la bocca piena.
“Mi chiamo Connie.”
“Carino” mi mostra di nuovo il suo sorriso. “diminutivo di..?”
Mi preparo all’inevitabile risata e bofonchio “Cornelia”
“Un nome originale!.. Però preferisco Connie” dice, facendomi l’occhiolino.
“Anch’io” rispondo sorridendo.
“Allora, dimmi Connie, dove sei diretta?”
“A San Francisco” rispondo prendendo un altro boccone dalla ciotola.
“Non ci credo.”
“Perché che ha di male San Francisco?”
“Oh assolutamente niente! Sono solo sorpreso perché anch’io devo prendere quel treno”
“Naaa non ci credo!”
“Inizia a farlo allora”
“Quante possibilità ci sono? Insomma quante persone prenderebbero il treno invece dell’aereo per attraversare mezza America?”
“Noi si”
Lancio un’occhiata al tabellone degli orari fuori dal vetro. “Sarà meglio sbrigarci se non vogliamo perderlo”
Harry lascia qualche banconota sul tavolo, prendiamo i nostri bagagli e ci incamminiamo verso l’uscita.
La cameriera ci fissa insistentemente. Quando Harry non guarda le faccio la linguaccia. Tiè.
“Ultima chiamata per il treno 6553 per San Francisco. Ultima chiamata per il treno 6553 per San Francisco.” Gracchia l’altoparlante.
“Acciminchia è il nostro!” urlo come una deficiente guardando Harry.
Lui grida “Corri!”, mi afferra la mano e mi trascina con sé nella folla della stazione.




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Buongiorgio a tuttiii :3
Allora sono un pochino agitata perché essendo la mia prima FF ufficiale non so cosa aspettarmi D:
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando! La mia mancata autostima ne ha un forte bisogno lol ;)
Un bacio, Chiara <3

  
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