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Autore: ary_gg    17/11/2012    7 recensioni
Ho pensato di scrivere ciò che vorrei e spero accada nella 4x07 di TVD sperando che davvero questa volta sia la volta buona per vedere un pò di Delena.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                  We Need To Talk

 


Damon rientrò in tarda serata come sempre. Dopo le informazioni che Matt gli aveva dato al Grill volle vedere con i suoi occhi quei tabulati telefonici. In effetti cominciò anche lui a pensare che i sospetti su Shane non erano poi così infondati. La verità è che era stato talmente tanto preso da Elena che non si era reso conto di tutto ciò. Perché mai doveva interessarsi così tanto a Bonnie? L’amicizia con sua nonna non era una giustificazione poi così forte. Di sicuro qualcosa sotto ci doveva essere, come quella strana storia che aveva raccontato. Il tempo sembrò quasi passare più in fretta stranamente. Pensava che quella notte non sarebbe mai passata, per quello accettò di buon grado di cominciare a rimuginare sulle informazioni del biondino. Stefan come previsto non era rientrato, probabilmente si era intrattenuto da Elena. Vuotò rapidamente il bicchiere che aveva davanti a sé. Il suo proposito di non pensarci non stava poi riuscendo in pieno. Ho fatto la cosa giusta. Continuava a ripetersi. Non poteva approfittarsi così della situazione. Non lo aveva fatto nemmeno tempo addietro e non lo avrebbe comunque mai fatto. C’aveva messo più di un secolo per tentare di avere un rapporto pacifico con suo fratello e per quanto dicesse a Stefan che stessero ancora litigando per Elena, in realtà non ne aveva nessuna intenzione. Ecco perché qualche giorno prima gli aveva detto quello che aveva detto. Se quella cura fosse esistita, l’avrebbe cercata solo per lui. Dopotutto Elena non aveva scelto lui, quindi si era fatto da parte. Certo lei che continuava a cercarlo e a chiedergli aiuto non era il massimo per tenere i nervi saldi, ma dava la colpa di tutto ciò al fatto che Stefan fosse stato assente per molto tempo e per mesi lui era stato l’unico appoggio che Elena aveva. Piano piano le cose sarebbero tornate come prima e appena possibile avrebbe lasciato la città. Tra un bicchiere di scotch, uno sguardo ai tabulati, una ricerca sulla storia di Silas e, purtroppo, un pensiero ad Elena e Stefan, Damon si addormentò senza nemmeno accorgersene e fu risvegliato dal sole che filtrava dalla finestra della sua stanza. Poco dopo sveglio si buttò nella doccia e scese di sotto dove incontrò Stefan con in mano il solito borsone per gli allenamenti che utilizzava con Elena. Damon tese l’orecchio per sentire se c’era anche lei.
“Non ti ho sentito rientrare”
Disse d’un tratto vedendo l’espressione dura del fratello.
“Sono solo venuto a fare una doccia e a prendere questo”
Stefan indicò il borsone e parlò con tono aspro.
“Non c’è Miss Mystic Falls oggi? Pensavo che avresti accompagnato la tua ragazza”
Non ebbe risposta.
“Ti è andata di traverso la colazione fratellino?”
“Io ed Elena ci siamo lasciati”
“Oh”
Fu l’unica reazione che Damon riuscì ad avere. Era davvero sorpreso, si era immaginato tutt’altro.
“Non fingiamo che questo non sia il giorno più bello della tua vita”
Damon cambiò improvvisamente espressione e il suo viso si irrigidì.
“Cosa vorresti insinuare?”
“Niente, solo che non c’è bisogno di fingere che tu non sia contento”
Damon assottigliò lo sguardo e ghignò appena.
“Già perché quello che le ha detto che le stavi mentendo per un buon motivo e che l’ha spinta a parlare e chiarire con te non sono stato io. Sai Stef..”
Disse superandolo per uscire.
“..ho sempre saputo della tua bassa considerazione nei miei confronti, ma non pensavo che arrivasse fino a questo punto”
Il ragazzo uscì chiudendosi la porta alle spalle rumorosamente, lasciando Stefan a rimuginare. Nessuno dei due aveva torto infondo. La colpa non stava in nessuno dei due. Stefan aveva tutte le ragioni per essere arrabbiato e triste, ma di certo non poteva prendersela con lui. Allo stesso modo Damon si era comportato onestamente e non poteva digerire le insinuazioni del fratello, ma non  poteva prendersela più di tanto, probabilmente non sapeva come erano andate esattamente le cose e poi stava sicuramente provando qualcosa di molto forte in quel momento.

Elena pettinò i suoi lunghi capelli sovrappensiero. Non aveva dormito molto e questa volta non per via delle allucinazioni, bensì per tutto quello che era successo. Si chiese se Damon fosse al corrente di quello che era accaduto con Stefan, quello che ormai era praticamente chiaro nella sua mente e nel suo cuore. Il suono del suo cellulare la fece sobbalzare. Posò una mano sul cuore e lo prese fra le mani. Caroline. Chissà perché per una frazione di secondo pensò, anzi sperò, fosse qualcun altro.
“Ehi Care”
Rispose cercando di tenere un tono di voce normale.
“Come stai?”
Elena sembrò andare in panico. Come faceva già a saperlo? Per quanto Stefan potesse essersi confidato con lei non avrebbe mai parlato con lei prima che lo facesse Elena. Così si tranquillizzò e capì che si riferiva alle allucinazioni.
“Benissimo”
“Bene allora ti aspetto per l’allestimento di Miss Mystic ok?”
“Si sono praticamente pronta, il tempo di arrivare lì”
“Perfetto”
Elena indossò un giacchino sottile, prese la borsa, telefono e chiavi e si diresse verso la tenuta Lockwood che, come sempre, avrebbe ospitato l’evento. Intravide Caroline un po’ più distante, prese un respiro profondo e si avvicinò.
“Ehi”
“Ehi, finalmente, allora dobbiamo sistemare qui e lì. Ho aiutato April Young a scegliere un vestito..le manca un accompagnatore, magari potresti chiedere a Jeremy se può aiutarci a tal proposito?”
Elena corrucciò la fronte.
“Jeremy odia le cravatte”
“Devo prenderlo come un no?”
Elena scrollò le spalle.
“Proverò a parlarci”
“Grazie”
Caroline le riservò un sorriso luminoso, poi vide Tyler avvicinarsi a loro e cercò di mantenere il sorriso.
“Ciao”
Disse lei mentre lui passò velocemente accanto a loro senza dire nulla. Elena alzò un sopracciglio, di sicuro si era persa qualcosa.
“E’ successo qualcosa?”
“Abbiamo litigato”
“Per..”
“Klaus”
Elena sgranò gli occhi.
“Cosa?”
Caroline sospirò e lasciò andare quello che aveva in mano.
“Faceva tutto parte di un piano ok? Io l’ho distratto così che Stefan potesse venire a liberarti, ma bè tu sei fuggita e ci serviva il suo aiuto..così..bè ho accettato un appuntamento con lui..o meglio..mi farà da accompagnatore stasera”
Elena rimase interdetta un momento.
“Care…mi dispiace è colpa mia..”
“Elena non è così ok? Mi sacrificherò per una sera..Tyler capirà quello che deve capire..Stefan per che ora arriva?”
Elena guardò Caroline quasi terrorizzata.
“Non verrà”
La ragazza alzò i suoi occhi azzurri per guardare l’amica.
“Non verrà?”
“Io e Stefan ci siamo lasciati”
Non pensava che sarebbe mai stata in grado di dirlo.
“Cosa? Perché?! Non..non ha senso”
“Care..”
“Cosa? Elena che ti succede?”
“Da quando mi sono trasformata i miei sentimenti per Damon sono diventati più..intensi”
Caroline sgranò, se mai fosse possibile, ancora di più i suoi occhi.
“Sei..sei solo confusa..”
“No, non lo sono”
“Si!”
Elena corrucciò la fronte e guardò l’amica quasi ferita. Poi una figura in lontananza catturò la sua attenzione. Damon stava parlando con lo sceriffo e con il sindaco. Caroline notò lo sguardo di Elena e si voltò lei stessa.
“Incredibile!”
Disse quasi scioccata ripuntando l’attenzione sull’amica.
“Ti rendi conto? E’ solo un momento! Butti all’aria così una relazione per cosa? Un egoista che..”
“E se non fosse così? Non voglio prendere più in giro nessuno, nemmeno me stessa. E..Damon non è quello che pensate tutti”
“Certo perché con te è tutt’altro vero? Si sta solo approfittando della situazione”
Elena sospirò scuotendo la testa.
“Non cambierete mai”
La ragazza andò via e corse all’interno della casa, finchè non fu fermata dalla signora Lockwood.
“Elena..perdonami, Stefan ti accompagnerà stasera vero? Per il ballo intendo”
“Il ballo?”
“Si bè, quest’anno le ragazze sono un vero disastro e ho chiesto a Caroline di chiederti se tu e lei potevate ballare insieme alle ragazze con i vostri accompagnatori in modo che possano avere un punto di riferimento. L’anno scorso siete state così meravigliose”
L’anno scorso non ho ballato con Stefan. Avrebbe voluto dire.
“Matt..mi accompagnerà lui stasera”
“Oh, d’accordo”
Elena mostrò un sorriso di circostanza. Era certa che Matt l’avrebbe aiutata. Salì di sopra dove aveva lasciato il suo vestito e iniziò a prepararsi. Finì di intrecciare i suoi capelli e li fermò alla base con una piccola molla. Si guardò allo specchio e sospirò. Ancora non riusciva a credere a quello che Care le aveva detto. Era sua amica, avrebbe dovuto starle accanto qualunque decisione avesse preso. Si alzò decisa, non poteva continuare a stare lì a commiserarsi, così decise di andare di sotto e tenersi occupata il più possibile. Una volta fuori però quasi si scontrò con Carol e Damon.
“Oh eccoti, stavo giusto chiedendo a Damon di aiutarci”
Elena rimase quasi senza fiato quando incrociò i suoi occhi. Aveva un vestito elegante e i suoi occhi erano così..Elena non riuscì a definirli..ma erano strani, decisamente strani.
“Per cosa?”
Disse poi ricordandosi che probabilmente avrebbe dovuto dire qualcosa.
“Bè ho saputo che in realtà Matt è già occupato..”
Elena andò in panico, si era dimenticata di avvertirlo.
“Oh”
“Si accompagnerà April Young e poiché eri senza accompagnatore mi sono permessa di chiedergli se magari potesse farti da cavaliere. Infondo hai già ballato con lui l’anno scorso”
“Già, dicevo però a Carol che magari sarebbe stato meglio interpellarti prima di decidere”
“Va bene..insomma se..devo, non posso di certo ballare da sola”
Damon annuì e sorrise fintamente a Carol.
“Con permesso andrei di sotto”
Il vampiro si diresse verso le scale che scese rapidamente. Elena dopo un momento di incertezza gli corse dietro.
“Damon!”
Il ragazzo si voltò verso di lei alla fine delle scale e la guardò interrogativo.
“Dobbiamo parlare”
“Cosa fate ancora qui? Credevo foste già in postazione”
Disse Carol spuntando alle spalle di Elena. La ragazza scese le scale, mentre Damon la attese lì dov’era poi le porse il braccio. Uscirono così in giardino e si sistemarono in posizione. A poca distanza c’era Caroline e notò Klaus nella sua direzione. Poi guardò di nuovo Damon che posò il suo sguardo su di lei e quasi sussultò. Perché le faceva quell’effetto improvvisamente? No, “improvvisamente” non era la parola giusta. La verità era che finalmente non stava più negando, non stava facendo più finta che quel tremore alle gambe non esistesse, che la gola secca fosse dovuta solo al caldo, che le mani che sudavano era solo dovuto a sbalzi d’umore, che il cuore che batteva più forte era dovuto ad una strana malattia congenita che nessuno si era mai preso la briga di diagnosticarle. Quando la musica partì Elena avanzò verso di lui e Damon fece altrettanto. Le loro mani si sfiorarono appena e il suo corpo si riempì di brividi, il suo cuore cominciò a battere ancora più forte, i suoi occhi si incatenarono di nuovo a quelli di lui. Quando la sua mano finì nella sua, sentì la stessa sensazione cha aveva sentito il giorno prima sul suo letto. Serenità. Finalmente si sentiva al posto giusto. Per prima volta da quando si era trasformata si era sentita a casa. Era come se non ci fosse nient’altro a parte loro due, tutto era scomparso, né Caroline né Klaus, né tutta quella gente che li guardava..solo loro. Il ballo sembrò durare troppo poco e quando furono costretti ad allontanarsi Elena tremò, un brivido freddo simile ad una doccia gelata la scosse. La folla applaudì e lei sembrò tornare con i piedi per terra. Cercò di fermarlo, ma fu trascinata via dagli organizzatori, Damon la guardò spaesato mentre fu costretta ad allontanarsi. Mai come in quel momento avrebbe voluto mandare al diavolo tutti e andarsela a prendere. La serata trascorse così e quando Elena fu finalmente libera lo sceriffo la informò che Damon era andato via. La ragazza corse di sopra e si cambiò. Prese la sua auto e si diresse a casa Salvatore. Sperò che Stefan non fosse lì. Chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi, ma non notò nessuno all’interno della casa a parte Damon, così prese coraggio e bussò alla porta. Dopo qualche istante si aprì.
“Ciao”
“Ciao”
“Posso entrare”
“Legalmente è anche casa tua”
Disse Damon cercando di alleggerire la tensione, non si era mai trovato così in difficoltà. Elena entrò all’interno della casa dirigendosi verso il caminetto.
“Sei andato via presto”
“Ho assolto il mio compito da cavaliere, ho pensato che non avessi più bisogno di me”
Io ho sempre bisogno di te. Avrebbe voluto dirgli.
“Si è ballato per tutta la sera e io sono rimasta senza cavaliere e senza danze”
“Magari si può rimediare”
Le sussurrò lui prendendole la mano e avvicinandola a sé riprendendo la posizione che avevano mentre qualche ora prima stavano danzando davanti a tutti, solo che questa volta erano da soli e non era solo una loro impressione.
“Devo parlarti”
“Lo hai già detto..magari potresti iniziare a parlare
Damon calcò l’ultima parola ed Elena alzò lo sguardo su di lui, sentiva il suo respiro sul viso, ma non la infastidiva per nulla, anzi quasi pensava che fossero ancora troppo distanti. Il suo sguardo cadde poi sulle sue labbra e poi nuovamente i suoi occhi.
“Io e Stefan ci siamo lasciati..”
Damon non rispose.
“..ma credo che tu lo sappia già”
La ragazza deglutì e respirò a fondo.
“Sai anche perché?”
“No. Vuoi dirmelo tu?”
Sentiva il suo cuore rimbombarle nelle orecchie, le posizioni erano sempre le stesse, non accennavano a spostarsi nemmeno di un millimetro.
“E’ tutto diverso”
Disse lei, non sapeva da dove iniziare.
“Io..io sono cambiata. E..credo che quello che io voglio sia differente adesso..”
La voce uscì appena in un sussurrò.
“E cos’è che vorresti adesso?”
“Io credo che..”
Lui la guardò così intensamente da farle mancare la terra sotto i piedi, le gambe le tremarono ancora.
“Credo di..di volere te”
Damon le strinse un po’ più la mano che aveva fra la sua.
“Lo credi o lo sai?”1
“Damon..io ti amo”
Lui la guardò senza sapere cosa dire, sembrava tutto confuso, come poteva essere reale? Una cosa che aveva desiderato con tutto se stesso e che pensava non sarebbe mai accaduta, eppure lei era lì e gli aveva appena detto che lo amava. Sembrava quasi aspettasse che da un momento all’altro lei si sarebbe dissolta rendendola una flebile fantasia della sua testa e del troppo scotch bevuto prima di andare a dormire. Elena continuò a fissarlo negli occhi e poi avvicinò il suo viso a quello di lui, poco prima che le loro labbra potessero sfiorarsi lui sembrò quasi rendersi conto di quello che stava accadendo e colmò rapidamente la distanza tra loro. Elena chiuse gli occhi sentendo il contatto con le labbra del ragazzo che premevano sulle sue. Dopo qualche istante lei schiuse le sue labbra permettendo alla lingua di lui di incontrare la sua di nuovo. Ma questa volta era diverso, era dolce come il loro primo bacio, ma allo stesso tempo profondo e pieno di desiderio come la seconda volta quando era stata lei a baciarlo. Elena passò le sue braccia sulle spalle di Damon, mentre lui le cinse i fianchi avvicinandola ancora più a sé come se fosse possibile. Continuarono a baciarsi lì davanti al camino, la legna scricchiolava mentre bruciava avvolta dalle fiamme ed Elena si sentiva quasi come quel pezzo di legno. Damon staccò una mano dai fianchi di lei per poterle accarezzare il viso, quasi come se dovesse accertarsi per l’ennesima volta che fosse tutto vero. Si staccarono di pochissimo e si guardarono questa volta con una consapevolezza diversa, capendo che era tutto reale, niente più bugie, niente più messe in scena per mettersi alla prova, solo ciò che provavano. Senza nemmeno rendersene conto si trovarono in camera di Damon dove ripresero a baciarsi. Elena afferrò la maglia di lui e l’alzò verso l’alto per sfilargliela. Damon alzò le braccia per facilitarla, mentre le mani di lei ripercorsero il suo corpo al contrario; accarezzò le sue braccia tese verso l’alto per poi passare alle spalle e al petto scolpito. Lui la prese per i fianchi indietreggiando e sedendosi sul suo letto, mentre lei rimase in piedi di fronte a lui e si sistemò fra le sue gambe. Damon fece scivolare le sue mani fino all’orlo del vestito della ragazza, per poi farle risalire accarezzandole le cosce e i fianchi portando il vestito con sé nella sua risalita, fino a che non glielo sfilò completamente. Elena infilò le sue mani fra i capelli di lui e si portò su di lui sedendosi, appoggiò la propria fronte sulla sua e sospirò mentre le mani di lui le accarezzavano la schiena a palmo aperto. Brividi di eccitazione la scossero per tutto il suo corpo, Damon si sporse arrivando alle sue labbra e baciandola questa volta con più forza e desiderio, la risposta di lei non si fece aspettare molto. Erano talmente tanto in sintonia che sembravano quasi condividere quel momento da tutta la vita. Le labbra di Damon si staccarono dalle sue per scendere lungo il collo, la clavicola ed arrivare alla parte di seno naturalmente scoperta dalle coppe del reggiseno. La ragazza ansimò ancora e lo spinse un po’ costringendolo a stendersi sul letto; anche lei si portò su di lui tornando a baciarlo. Dopo pochi istanti le posizioni si erano già invertite e le mani di Damon scivolarono lungo tutto il corpo di Elena, fino ad arrivare all’interno coscia, tocco che fece sussultare Elena per l’ennesima volta. In breve tempo i vestiti, o per lo meno quello che era rimasto addosso ad entrambi, finirono per terra nel mucchio insieme agli altri. Damon si fermò un secondo ed Elena aprì gli occhi per capire cosa fosse successo. Il ragazzo la osservava rapito eppure ancora un po’ incredulo, lei lo guardò negli occhi e accennò un sorriso.
“Ti amo Damon”
Disse con convinzione cercando di rassicurarlo per l’ennesima volta, lui le baciò la fronte con dolcezza e le accarezzò il viso, poi entrò dentro di lei facendola gemere. Fecero l’amore con sentimento e passione, creando un’atmosfera quasi irreale e stringendosi l’uno all’altro come se fino a quel momento non avessero avuto modo di vivere pienamente la loro vita, non come volevano, non come desideravano, non insieme. Quello che il mattino riservava loro era un mistero, probabilmente ci sarebbero stati un milione di problemi, ma una cosa era certa, si sarebbero addormentati felici e al mattino si sarebbero risvegliati l’uno nelle braccia dell’altro, entrambi tra le braccia della persona che amavano.

ANGOLO DI ARI

Ola! Figuratevi se non scrivevo qualcosa sulla 4x07, siete matti? Voglio dire, finalmente Elena ha ammesso che prova sentimenti per Damon e i Maya non ci hanno chiamato dicendo che il mondo sarebbe finito, quindi possiamo stare tranquilli no? No a parte gli scherzi la nostra gioia è tipo durata meno di 24 ore visto spoiler stupidi che sono usciti, ma in effetti non dovremmo pensarci, insomma tutto può essere il contrario di tutto, quindi non fasciamoci la testa prima di rompercela. Godiamoci il momento ragazzi. Il Delena è arrivato! Quanto durerà non lo sappiamo, ma per ora faremmo meglio a godercelo, abbiamo aspettato 72 puntate, ce lo meritiamo. Alla prossima Ari

1 Questa citazione è tratta da DC quando Joey va da Pacey e le dice che è innamorata di lui, lui dice lo credi o lo sai e lei dice lo so. E niente era un piccolo omaggio.

   
 
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