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Autore: Frytty    05/06/2007    6 recensioni
Novembre.
Una giornata come tante.
Una notte come tante.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che dire di questa storia? Spero solo che vi piaccia, è la prima volta che scrivo su James e Lily... e se vi va lasciate un commentuccio anche per esprimere un parere negativo, ovvio... =) Grazie in anticipo!

Ed ora... ENJOY!

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1. Nightmare

Novembre.
Una giornata come tante.
Una notte come tante.
Fuori la pioggia battente sembra riflettere lo stato d'animo della ragazza appollaiata sul davanzale della sua camera intenta a catturare con lo sguardo quelle minuscole gocce bagnate.
Rannicchia le gambe al petto, cingendole con le braccia.
Fa piuttosto freddo e avere i piedi scoperti ed una semplice vestaglia di seta rosa di certo non aiuta, ma non ha voglia di tornare a crogiolarsi nel calore del suo letto.
Ha ancora paura.
Non le capita spesso di fare sogni strani, anzi, solitamente dorme beata fino al mattimo successivo ma è ormai da qualche giorno che non riesce a dormire.
Colpa di quell'incubo.
Sempre lo stesso.
Ed ogni volta rimane qualche minuto incredula a fissare il soffitto bianco del suo dormitorio senza in realtà vederlo, gli occhi sbarrati.
Non ricorda quasi nulla, fatto sta che le rimane quella innaturale sensazione di paura che ti invade ogni qualvolta fai un sogno insolito e se chiude gli occhi, riesce ancora a vedere quello strano lampo di luce verde mischiato alle grida di qualcuno, non sa di preciso chi.
E in quel momento nemmeno il calore delle sue lenzuola spesse riesce ad alleviare la sensazione di gelo che trasporta con se la paura.
Si volta verso i letti delle sue amiche.
Sono tutte profondamente addormentate.
Beate.
Eppure... che strano... quell'incubo sembra così reale...
non sa spiegarselo, eppure è diverso.
Quel lampo di luce verde è diverso, quelle grida sono diverse.
Non è come svegliarsi dopo aver sognato un mostro.
Non è lo stesso.
E per un momento anche la pioggia che scivola leggera sui vetri della finestra, anche il buio della stanza le fanno paura.
Salta delicatamente a terra con l'intenzione di sgattaiolare in Sala Comune.
Non riuscirebbe a riprendere sonno comunque anche se lo sa, è molto presto.
Non saranno nemmeno le cinque del mattino.
La porta per sua fortuna non cigola, rischiando di far svegliare le sue amiche.

Stravaccato nella poltrona di fianco al camino, James Potter osserva il danzare del fuoco.
Ne sembra quasi ipnotizzato.
E non si ricorda nemmeno a cosa stava pensando,
non ricorda perchè è sgattaiolato via dal dormitorio.
Non aveva sonno,
o forse si era svegliato a causa del russare troppo poco gentile di Peter.
Ma in fondo, cosa importa?
Si era sentito di troppo, si era sentito soffocare,
doveva uscire subito e l'aria della Sala Comune era stato un toccasana per lui.
Sprofondato nella sua poltrona preferita, il fuoco a riscaldarlo e tutto fuori dal suo mondo.
Solo lui e se stesso.
Nemmeno il fruscìo della vestaglia di Lily riesce a scuoterlo dai suoi pensieri.

< E tu cosa ci fai qui? > Sussurra la ragazza.
James la osserva per qualche istante prima di tornare a posare lo sguardo sul fuoco.
< Potrei chiederti la stessa cosa... > Risponde.
< Oh... beh... te l'ho chiesto prima io! >
James non risponde.
Lily si siede di fronte a lui, nella seconda poltrona più vicina al fuoco.
Sembra così... diverso.
Ma cosa gli sarà successo?
Non riesce a decifrare il suo sguardo.
Triste?
Deluso?
Perso...?
Lo guarda intensamente ancora per un attimo prima di raggomitolarsi nella poltrona e osservare anche lei il fuoco.
E' così caldo... ma lei sente ancora freddo.

James la osserva chiudere gli occhi, i capelli rossi che le scivolano dispettosi sul viso e lei subito con uno sbuffo li manda al loro posto.
Sorride divertito.
Sembra preoccupata da qualcosa e lui non ha mai visto Lily Evans preoccupata per qualcosa.
< Potter, smettila di fissarmi... > Lily cerca di sembrare fredda ma in realtà un sorrisino le si dipinge spontaneo sul viso.
James sposta lo sguardo sul fuoco, di nuovo.
Sorride.
E' inutile, non riesce a non pensarci e averla di fronte è ancora più difficile per lui.
Il suo sguardo, annoiato dal bagliore del fuoco, vortica un po' in giro per la stanza, soffermandosi nuovamente su di lei.
< Ho detto di non fissarmi, Potter! >
< Ma io non ti stavo fissando! >
< Ah no? >
< No. >
< E allora cosa stavi facendo? >
< Ti guardavo. >
< Questo non cambia molto le cose. >
< Si invece. C'è un'enorme differenza nel fissare e nel guardare. >
< E quale sarebbe questa enorme differenza? > Lily ha ancora gli occhi chiusi.
< Fissare è qualcosa di insistente, qualcosa che si fa soltanto perchè non si ha altro a cui pensare, qualcosa di indelicato, qualcosa di fastidioso. Cogliere ogni tuo movimento, ogni palpebra che muovi leggermente perchè non stai ancora dormendo, ogni sbuffo che fai per allontanare i capelli dal viso, ogni brivido che percorre il tuo corpo, ogni ombra che il fuoco disegna su di te rendendoti ancora più bella e unica. Questo è guardare. > Risponde James osservandola brevemente prima di ritornare al bagliore rosso-oro che si sta scatenando nel camino.
Lily apre gli occhi, improvvisamente sorpresa dalle parole del ragazzo.
Come faceva a cogliere ogni minimo particolare con una semplice occhiata?
Come faceva a sorprenderla sempre e comunque?
Anche in quelle sue semplici richieste sfacciate di uscire con lei c'era qualcosa che lo rendeva unico.
Qualcosa che la attirava.
Non rispose.
Qualunque cosa avesse detto, sarebbe risultata troppo banale.
Adesso lo guardava anche lei.


   
 
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