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Autore: fanniex    18/11/2012    6 recensioni
Una star, amata e desiderata in tutto il mondo, allaccia un insolito rapporto con una persona del tutto comune, che vive delle sue piccole certezze! Lo spunto è tratto da un film talmente famoso che non c'è neanche bisogno di specificarlo. Ma ho pensato di decorarlo a modo mio, con citazioni ed episodi a cui sono molto legata.
Questa è la mia prima FF, perciò siate clementi!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Eccoci qua! Ultimo capitolo! Chi l'avrebbe mai detto? ... A quelli che si aspettano il solito gioco del bastone e la carota, dico subito che io sono un'ottimista x natura ... perciò è scontato che abbia riservato un lieto fine a Fran e Jared! Grazie a tutti quelli che avranno la pazienza di leggere ....]


19.
 
Quando ho chiesto a mia madre di realizzare quel braccialetto non avevo idea che il suo compleanno fosse così vicino! Che sia un segno del destino? Lo avevo con me anche l’ultima volta che ero a Londra, ma all’epoca dubitavo lei che volesse avere ancora a che fare con me!                                                         

A Constance, mia madre, la mia idea è piaciuta subito, fin da quando le ho mostrato le foto di quello che volevo. E quando le ho detto quali parole volevo fossero incise sul retro del bracciale i suoi grandi e bellissimi occhi chiari si sono aperti in un sorriso luminoso. Probabilmente sa leggermi dentro, anche più di quanto avrei voluto. Perché sinceramente nemmeno io so dove mi porterà questa cosa. Ma per quanto io sia solito ragionare ostinatamente sulle cose, sono e rimango un uomo istintivo. Volevo farlo e l’ho fatto! Ora la palla non è più nelle mie mani!                                                                                                                                      

Ovviamente, ho chiesto a mia madre di utilizzare zaffiri bianchi al posto dei diamanti e lei è stata concorde. Anche Bambi detesta tutto quello che si nasconde dietro il commercio delle pietre preziose, quindi so che apprezzerà la scelta. Non le ho mai visto indosso nessun gioiello, né bigiotteria, perciò comincio ad avvertire un po’ di tensione. E se non le piacesse? E se apprezzasse il gesto ma lo rifiutasse perché … già perché? Perché mi creo tutte queste paranoie soltanto ora? Non potevo pensarci prima?  

“Buongiorno, Francesca!” Sono contento che mi abbia risposto lei al telefono, risparmiandomi i soliti siparietti con Martin.

“Ehi! Ma sei ancora sveglio a quest’ora? Saranno le due di notte a Los Angeles!”

Riesco a stento a trattenere una risata. “Lo sai che non dormo molto! Soprattutto se sono da solo.”

“E da quando vai a letto da solo?”

So che sta scherzando, anche perché ultimamente a iniziato a prendermi in giro parecchio con questa storia dello ‘sciupafemmine’. La cosa sembra divertirla molto … ma un po’ ho cominciato a conoscerla e credo che per lei riderci sopra sia un modo di esorcizzare il timore che io possa farlo davvero.

Sciocca! Da quando la conosco ho provato ad andare a letto con altre donne, specialmente dopo la storia delle foto, prima che mi perdonasse. Ma è stato come bere acqua di stagno dopo essersi abbeverato alle sorgenti più pure. Ed io sono sempre abituato ad avere il meglio!

“Che stai facendo?” Le domando con noncuranza, conoscendo già la risposta.

“Sto aggiornando i corrispettivi. Martin se ne dimentica sempre. … Di’, allora, ti aspetto per domani, o sono libera di andare a divertirmi con i miei amici?”

“Anche tu mi manchi, tesoro!” Sta sorridendo, il mio cerbiatto. “Dovrai rimandare i tuoi piani con i ragazzi, perché io ci sarò sicuramente. … E ti voglio tutta per me!”

La sento sospirare e il mio corpo comincia a formicolare dappertutto.

Lo scooter del garzone del fioraio si ferma davanti alla vetrina della libreria e controlla il nome e l’indirizzo per la consegna.

“Hai già ricevuto qualche regalo, per caso?” Le chiedo. Dio, quanto sono perfido!

“Assolutamente no! Te l’ho già detto che sono devotamente contraria ai regali di compleanno!”

Il garzone entra. “Buongiorno! Ho una consegna per la signorina Francesca Hadrian!”

“Sono io!” Dal telefono, la sento parlare con il ragazzo, mentre quest’ultimo le porge il pacchetto e il pad per la firma digitale. “Chi lo manda? C’è un biglietto?”

Il ragazzo alza le spalle ed esce spedito.

“Francesca! Chi era?” Ridacchio, senza farmi sgamare da lei. Per una volta le mie doti recitative mi tornano utili.

“Ho ricevuto un pacchetto!”

“Ehi! … Credevo che non volessi regali?” Mi fingo un po’ incazzato.

“Non penso sia un regalo! … È solo un pacchetto! … E se fosse antrace?”

Ora rido apertamente! Grazie, piccola mia! Non so quanto avrei resistito ancora.

“Andiamo! Aprilo! … Ti prometto che se mi accorgerò che stai per sentirti male, ti manderò immediatamente un’ambulanza!”

Lei rimane un po’ perplessa. Scarta il pacchetto e nota l’elegante confezione satinata del fioraio. Scuote la testa, mentre apre delicatamente la confezione e sbircia dentro.

“Tu non c’entri niente con questa cosa, vero?” Mi domanda, con tono rassegnato.

“Con quale cosa?” Ormai sono deciso di andare avanti, imperterrito, fino alla fine. “Che cosa c’è nel pacchetto?”

“Sssììì … come se non lo sapessi! … Cristo, Jared! Come ti viene in mente di regalarmi un’orchidea?”

Sembra sinceramente infastidita. Improvvisamente mi torna un po’ di angoscia. E se davvero il mio regalo non le piacesse? Se avessi fatto tutto questo basandomi solo su una mia impressione … ma in realtà a lei non gliene fregasse un cazzo.

“Francesca, ma che diavolo dici? … Ti sembro il tipo? … Anzi, chi è questo stronzo che ti manda le orchidee? Vorrei proprio saperlo!”

Non sto fingendo. Sono davvero agitato. Anche perché lei si ostina a fissare il fiore senza toglierlo dalla confezione. Così la cosa potrebbe andare avanti per ore.

“Calmati, Jared! … Non mi comincerai a fare il geloso, adesso? … Non siamo ancora così intimi!”

< Tesoro mio, come sei ingenua! Sono geloso di te dal primo momento in cui ci siamo incontrati. E poi, intimi o non intimi, sono un uomo estremamente possessivo. È una fortuna che io sappia con certezza che non c’è nessun’altro che ti regalerebbe quell’orchidea. O almeno spero! >

Distratto dalle mie insicurezze, non mi accorgo che Francesca ha finalmente tolto il fiore dalla scatolina e ora si sta rigirando il bracciale tra le dita.

“Sei un gran bastardo!” Esclama con la voce incrinata dall’emozione. “Mio Dio! Sembra proprio … è identico a quello di … mi spieghi come cazzo hai fatto?”

Non dubitavo che lo riconoscesse al primo sguardo. È una copia esatta del bracciale che Tony Curtis, alias Junior della Shell, regala a Marilyn Monroe, alias Zucchero, prima di abbandonarla. Anche l’orchidea è un omaggio al suo film.

“Tutto merito della madre del bastardo di cui sopra! … Non te l’avevo detto che la mia adorata mammina è un portento nel realizzare gioielli?”

“Sono una vera stronza! … Ecco, adesso ho pure insultato tua madre!”

Francesca non ha ancora sbattuto le palpebre neanche una volta. Gli occhi ancorati al bracciale e il respiro che si fa sempre più concitato. Gira il gioiello e si accorge dell’inscrizione.                                 

– Sugar Addicted – (Drogato di Zucchero)

“Oh, Jared …” I singhiozzi si fanno sempre più potenti e non riesce più a frenare le lacrime.

“Ehi, ehi! Avessi saputo che reagivi così … mi sarei limitato all’orchidea, Zucchero!” Le dico, scherzando, ma calcando molto sul nomignolo, in modo che le sia chiaro che è lei ciò di cui sono drogato.

“Un momento! … Non è che hai intenzione di piantarmi fingendo di dover sposare una ricca ereditiera e io sarò costretta a doverti rincorrere in bicicletta lungo il molo? …” la sua voce sta tornando piano alla normalità, anche se gli occhi sono ancora lucidi, “… Perché, te lo dico subito, io detesto andare in bicicletta!”

È unica! Non riuscirò mai a sconvolgerla più di quanto lei non sconvolga me ogni volta!

Scoppiamo a ridere come due idioti, al telefono. Se qualcuno mi vedesse in questo momento, mi scambierebbe per uno evaso da un manicomio. Se lei mi vedesse in questo momento …

“Jared, è bellissimo!” Il suo tono ora è così dolce, che quasi non mi sembra nemmeno lei. “È la cosa più meravigliosa che mi abbiano mai regalato!”

“Detto da una che odia i compleanni, è un gran complimento!”

“Oh, sì! Lo è. … Ma … mi spieghi che significa?”

Oddio! Questa domanda non me l’aspettavo. Che significa? Che sono pazzo di te! Che voglio che tutti lo sappiano! E, poiché so quanto tu sia refrattaria a anelli e svenevolezze varie, ho voluto darti qualcosa che tu amassi davvero e che, forse, saresti stata felice di portare!

“Francesca, … tu … sei importante per me!”  Sono così nervoso che sto per ricominciare a balbettare. Non mi capitava più da secoli!

“Grazie! Ci contavo! … ” Ecco! Mi ha smontato completamente! “… Precisiamo una cosa, bello mio!  …”  Bello mio! Di bene in meglio!  “… Questa cosa non cambia niente!”

“Eehh!”   Mi sono perso qualcosa?

“ … Il regalo … e … quello che hai detto … insomma … sai bene che io continuerei sempre a fare la mia vita … e tu la tua … anche se, che ne so, mi capitasse di innamorarmi follemente di te!”

Una potentissima scossa elettrica travolge totalmente il mio corpo. Nessuna me l’aveva mai detto. Perlomeno non seriamente. E non in questo modo!

“E per quale motivo non dovresti continuare a fare la tua vita? … Anche tu sai bene che non smetterei mai di fare la mia … anche se, che ne so, mi capitasse di innamorarmi follemente di te!”

Sta sorridendo e non credo di aver mai avuto davanti niente di più stupefacente. È così gratificante per tutti rendere felice la persona che ami?

“Perché non te lo provi? … Sono sicuro che ti donerà parecchio, con quel maglioncino nero aderente, così sexy!”

Francesca mi obbedisce, sovrappensiero. È strano! Non mi ha mai assecondato tanto facilmente. Aggancia il fermaglio del braccialetto e lo rimira al suo polso. Lentamente il suo sguardo si sposta dal polso alla manica del maglioncino nero, che è tirata su, fin quasi sotto il gomito.                                

I suoi occhi si spalancano come non avrei creduto possibile e comincia ad ansimare. Si guarda intorno freneticamente, mormorando qualcosa che non riesco a sentire, perché ha abbandonato il telefono sul bancone. Sono convinto che in questo momento stia pensando che le ho piazzato una microcamera da qualche parte. Eh, no! Mio piccolo cerbiatto! La risposta è molto più semplice.           

Si volta di scatto quando sente picchiettare sulla vetrina. Mi squadra attentamente. Non si è ancora accorta che sono io? Mi tolgo il cappello, che avevo ben calcato in testa, e gli immancabili occhiali da sole, e le sorrido.

“Fregata!” Le mimo con le labbra, senza fare uscire un suono.

“Stronzo!” Mi risponde lei, nello stesso modo.

Un secondo dopo, spalanca la porta del negozio e mi salta in braccio. Io la stringo forte per non farla cadere, lasciando che intrecci le gambe attorno ai miei fianchi. La guardo negli occhi e per la prima volta la vedo disorientata, quasi spaurita.

“Oh! Il mio piccolo cerbiatto!” Le sussurro piano in un orecchio, abbracciandola ancora più forte.

“Così io sarei il tuo cerbiatto? …” S’interroga, a voce bassa, sbattendo di proposito e voluttuosamente le ciglia e disegnando piccoli baci sul mio collo che mi spediscono dritto in orbita. “… Ora mi spiego ‘Bambi’!”

“Mmh, … avrei anche potuto soffermarmi sulla tua linguaccia biforcuta, anziché sulle tue ciglia, … ma ‘Vipera’ mi sembrava un po’ troppo brutale … come vezzeggiativo per la mia ragazza!”

Mi guarda, sorridendomi. Questa volta ho fatto centro! Comincia a pesare un pochino, ma non la farei scendere per nulla al mondo.

Sento un flash, poco distante, e forse anche un altro. Se ne accorge anche lei, perché cerca di divincolarsi per scendere, ma la trattengo in braccio a me.

“Jared!” Mi sussurra. “Credo che qualcuno ci stia fotografando.”

“Credo anch’io!” Non smetto un attimo di sorriderle. Non voglio che se ne preoccupi più del dovuto.

“Cazzo,no! Finiremo un’altra volta su quello schifo di blog?”

Alzo le spalle leggermente. “Probabile!”

“Rientriamo?”

Non mi muovo nemmeno di un millimetro. La guardo per un istante infinito, senza risponderle. Le passo una mano dietro la nuca e spingo il suo viso contro il mio, per baciarla. Con slancio e passione. Dopo una prima frazione di secondo di stupore, lei inizia a favorire il mio bacio, aggrappandosi a me ancora più forte.

Un altro flash!

Bene, amico! Almeno facci una bella foto!


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[p.s. Ringrazio ancora e per l'ultima volta tutti quelli che anno avuto il buon cuore di leggere questa storia e tutti quelli mi hanno deliziato con i loro fantastici commenti. Grazie, grazie, grazie! Sono commossa ....
Non lasciatemi in sospeso sul capitolo finale, però! Fatemi sapere cosa ne pensate!

Baci, ... spero che ci risentiremo  SOOON!!!
ByeBye]
   
 
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