Comico, 'Arianna, la ragazza pazza ' di be_the

C’era una volta, molto tempo fa, circa settimana scorsa, una belllissimissimissima ragazza. Si chiamava Arianna, aveva circa i suoi anni (curiosoni! Cosa volete sapere l’età di una donna! Tze, birbanti!), aveva gli occhi verde smeraldo, così smeraldo che quando era andata al mare in Grecia e stava nuotando con gli occhi aperti, un tipo con lo scafandro giallo e viola (oh-mamma mi viene il mal-di-testa solo a pensare l’inconcepibile accostamento di colori) , un ricercatore di tesori si presume, aveva cercato di arpionarla (?) e cavargli gli occhi e rivendere gli smeraldi al mercato nero degli smeraldi (?). Aveva i capelli rossi,molto rossi,ma molto rossi, tanto che quando era andata in Grecia e stava nuotando un tipo l’aveva scambiata per una boa. Era molto bella, denti bianchi, dritti come le palette dei bambini che aveva visto giocare in Grecia,e la pelle molto abbronzata, così abbronzata che quando era andata in… indovinate? no, non in Grecia, quella le aveva un po’ rotto i cojoni, ma bensì alle Spagna la sua pelle era così abbronzata e scura che dei turisti le avevano chiesto, in spagnolo, delle indicazioni, pensando che fosse spagnola. Ma lei lo spagnolo non lo sapeva, e quindi aveva semplicemente annuito, sperando che la domanda fosse una cosa tipo “sei una turista?”; si accorse solo dopo che lei invece lo spagnolo lo aveva studiato, proprio per andare lì in vacanza, e che i tipo gli avevano chiesto se il “rave party” era in quell’edificio con una croce sopra, e lei, come una scema, gli aveva detto di sì, non sapendo che cosa rispondere … Ecco perché, dopo la fine della vacanza, mentre trasmettevano in TV la notizia di un gruppo di turisti arrestati per aver fatto un rave party in chiesa, i visi dei ragazzi le sembravano così familiari!!!
Tornando ad Arianna: era una ragazza molto simpatica e dolce, ma si incazzava come una bestia quando le dicevi che assomigliava alla sirenetta. Tutti si ricordavano di lei, oltre che per la sua bellezza e per le sberle che tirava quando la paragonavi alla sirenetta (in effetti era un po’ manesca), per un suo particolare: le sue Blazer fluo.

Le amava, le metteva sempre, le lucidava,le puliva,le portò perfino dal suo psicologo quando un ragazzo disse “non sono troppo vistose?” . Per paura che le sue adorate scarpe subissero un trauma, dopo aver tirato una pedata nelle palle al ragazzo ( ve l’ho detto, è manesca), togliendosi però prima le scarpe( che cara ragazza,non voleva rovinarle) le portò dallo strizzacervelli, che ricevette anche lui una pedata perché aveva detto: “ Arianna, le scarpe non sono animate! Sono cose senz’anima!”
ISOMMA LE AMAVA.
Non potevi vederle indosso altre scarpe: per lei esistevano sono quelle. Ma un giorno, o meglio una notte, fece uno strano sogno, o meglio un diverso incubo (?): era un po’ come nel “mago di Oz” e lei era come Dorothy, solo che al posto delle scarpe rosse, aveva ai piede le sue Blazer fluo. Non si ricordò come andò a finire il sogno, o meglio non poteva neanche saperlo, perché quando in quarta elementare le avevano fatto vedere il fiml in classe lei si era addormentata, beccandosi una nota. Non era colpa sua se aveva appena avuto una sfiancante discussione con le compagne di classe su chi dovesse fare Antonella-la-figa o Patty-la-(s)figa(ta)! la discussione era però finita come al solito, si erano messe infatti a spiare i maschi che contrabbandavano le carte dei Pokémon e di YU-GI-OH innamorandosi di loro… Ah! Il fascino dell’illegalità!
Ma tornando al sogno, fu molto strano perché alla fine lei no aveva più ai piedi le sue scarpe. Capì allora che quelle Blazer non erano tutto, e da lì in poi cominciò a mettere anche le altre scarpe.
E vissero tutti felici e contenti… a parte gli spagnoli di prima che sono ancora in prigione.

FINE

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Il finale non è il massimo, lo so, ma ero ispirata e mi è uscita così…
RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE! :D