Ti cercavo...
«Sei proprio un’idiota Meg!» mi disse Sophie davanti a un tavolino nell’ennesima prigione in cui mi avevano rinchiuso.
«Questa
è la seconda volta in un mese che ti rinchiudono in un
carcere minorile! »
continuò lei cercando di incrociare il mio
sguardo vagante.
«Comunque
domani vengo a pagare la cauzione.»
disse iniziando a prendere la sua borsa.
«Che
c’è? Il tuo paparino non ti ha dato la
paghetta?»
dissi scocciata.
«Smettila
di trattarlo così, è pur sempre anche tuo
padre!»
«Si!
Lo stesso padre che ha reso la mia vita un inferno!»
«Sei
tu che ti sei rovinata la vita iniziando a rubare e a fare
tutto ciò.»
«E’
lui che ha causato tutto questo!»
urlai.
Ci
furono vari secondi di silenzio fra noi
due.
Io
e Sophie siamo sorellastre. Quando nacqui io, il mio cosiddetto
‘padre’, lasciò mia madre andando con
un’altra donna che era già incinta di
Sophie. Dopo pochi giorni mia madre fece un incidente stradale
lasciandomi in
custodia a quell’uomo e la madre di Sophie. Mi sentivo sempre
a disagio in
quella famiglia. Anche se Ross aveva sempre cercato di farmi sentire a
casa non
ci riusciva mai. Quindi scappavo molte volte da casa. Una volta rimasi
fuori
perfino un mese, conoscendo molti nomadi di questa città.
Così iniziai a fare
una vita malfamata e continuavo a rubare tra negozi, banche e da altre
parti.
La
prima volta che venni scoperta e portata nel carcere notai dei
ragazzi che erano andati lì per stare un po’ con i
ragazzi che come me avevano
compiuto atti non tanto belli e stavano con loro.
«Ehy.
Vuoi dirmi te che
cosa hai fatto per finire in un posto come questo?» mi
disse una voce alle mie
spalle quando eravamo tutti in una sala a parlare con degli esperti
psicologi.
«Oh
ma che vuoi? Un anfiteatro
di cazzi tuoi mai eh?»
esclamai scocciata voltandomi verso quel biondino che mi aveva
fatto la domanda.
Non
appena lo vidi mi sentii contorcere lo stomaco… non ero
stata
molto educata, soprattutto con un ragazzo che mi voleva aiutare.
Mi
sorrise. Era un sorriso innocente e molto dolce, sicuramente
non era un sorriso di una persona a cui avevo risposto male fino a tre
secondi
fa…
«Cazzo
sorridi te adesso?».
Dovevo
fare un corso accelerato di buona educazione, mi sentivo
davvero un’idiota a parlare così ad un ragazzo che
mi voleva aiutare a superare
quel momento.
«Sai…
tutti hanno dei
periodi “no” nella propria vita, ma se i problemi
che ognuno cova dentro sé
stesso non li comunica, allora non è facile superare queste
difficoltà. Prova a
condividere quello che provi, e non tenerti sempre tutto
dentro».
Quel
ragazzo, anche se non lo conoscevo, mi ha davvero aiutato e
mi sembrava che mi volesse porgere una mano per riuscire a superare
quella
prigione, non solo materiale, ma anche mentale che mi opprimeva e mi
allontanava da tutto e da tutti.
«Piacere
di conoscerti
allora, io mi chiamo Niall.»
disse il biondo dando fine ai miei pensieri
«Megan.»
mi presentai.
Mi
volevo affidare a quel ragazzo, volevo essere salvata da lui.
Volevo conoscerlo.
Da
parte mia potrà essere anche considerato sciocco ed egoista,
ma
mi feci beccare molte più volte.
In
un mese finivo in carcere più di tre volte. Li incontravo
sempre, tutti e cinque e riuscivo a passare momenti indimenticabili con
Niall,
Louis, Harry, Zayn e Liam. Erano davvero cinque ragazzi formidabili! Se
li
avessi visti ancora un po’, mi sarei innamorata di uno di
loro.
Purtroppo
dopo un mese e mezzo non li vidi più. Nonostante andassi
in prigione per molte volte, loro non c’erano più.
Si erano dimenticati di me,
e della nostra promessa: mi avrebbero trasformato in una brava ragazza.
Così
avevano detto.
Ero
talmente sovrappensiero che non mi
accorsi neanche che Sophie se n’era andata e che la guardia
mi stava per
prendere il braccio per portarmi nella mia cella.
«Ehy
Megan! Sei ancora qui? Non eri uscita l’ultima
volta?» disse
la mia vicina di cella.
«Si…
ma mi hanno beccata un’altra volta.»
«Ancora?
Ragazza, sei davvero affezionata alla prigione eh!»
«Se
ci fossero loro sarebbe ancora meglio!»
dissi senza pensarci
«Mi
ricordo la prima volta che sei entrata qui dentro, sembravi un
cucciolo! Tutta in lacrime e pentita di quello che avevi fatto. Non
potevo
proprio immaginare che saresti tornata qui così tante
volte!»
«Non
posso stare senza di te Bridget!»
dissi scherzando e provocando una risata collettiva.
La
notte la passai chiacchierando con
Bridget, subendo certe volte il richiamo della guardia, mentre
già la mattina
seguente ero a piede libero per la città.
«Giuro
che se entri un’altra volta non ti pago più la
cauzione!»
mi sgridò Sophie fuori dalla stazione di polizia.
«Si,
si. Tranquilla.»
dissi per
niente convinta.
«Non
ci credo affatto. Comunque: oggi vado da Matt, vuoi venire
con me?»
«Moooolto
volentieri!»
dissi con un
sorriso extra large.
«Buongiorno
Maaaaaatt!!»
dissi con una
gran felicità.
«Sophie,
Megan! Il solito?»
ci disse lui
«Ovvio!»
gli risposi.
Matt
era il titolare di un bar che faceva dei
dolci squisiti, avrei comprato tutto se non fosse stato per il
peso…
Dopo
poco arrivò la mia cioccolata calda e i
miei bomboloni alla crema da obesità… e iniziai
ad ingozzarmi da quanto erano
buoni!
«A
proposito, ho sentito che sei finita un’altra volta in
prigione, Meg.»
sentite quelle parole quasi mi affogavo con
la cioccolata, e poi non feci altro che tossire fino a quando mi
ristabilii.
Matt
era il mio migliore amico, e di solito
volevo astenermi dal dire che sono stata per l’ennesima volta
in carcere. Mi
avrebbe fatto davvero una bella ramanzina.
«Matt.
Ora non hai più di che preoccuparti, ha promesso che non
ruberà più e che non entrerà
più in prigione, anche perché se ci entra non
pago
più per farla uscire.»
disse con tono fermo e
autoritario Sophie.
Matt
mi picchiettò un po’ la testa come era
abituato a fare. Non facevano male, ma volevano significare che avevo
fatto
qualcosa di sbagliato e che non dovevo farlo più. Insomma,
mi trattava come una
bambina.
Matt tornò a prendere il suo posto vicino alla cassa, mentre
Sophie continuava
a sgridarmi per il mio comportamento immaturo
«Salve!
Vorrei una cioccolata calda e due croassaint.»
disse un ragazzo a Matt.
Mi
stropicciai gli occhi più e più volte. Ero
andata così tante volte in carcere solo per incontrare
loro… e adesso mi
ritrovo Niall nello stesso bar nello stesso momento?