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Autore: Ria-chan    18/11/2012    5 recensioni
"-Dobbiamo parlare.-
Ancora nulla.
HyukJae si allontana voltandogli le spalle.
Anche questo sembra un film.
-Hyuk!-
La sua schiena è già oltre la porta della sala.
I suoi capelli biondi scompaiono alla vista spegnendo la luce della stanza.
Eppure anche così, mentre va via, HyukJae è bellissimo."
EUNHAE
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Donghae, Eunhyuk
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'You got me'
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Rieccomi!
Come detto nell'itroduzione, questa storia è simile per struttura alla mia precedente: "Okaeri".
Mi era capitato spesso -come a tutti del resto- che le canzoni ispirassero i miei pensieri e creassero storie ma, mai come ora, avevo trovato adatte delle musiche senza neanche conoscerne le parole. Perché sì, quando ho sentito questa canzone ho pensato subito a loro, a Donghae per la precisione. Le parole sono state una scoperta secondaria e, come per magia, anch'esse sono sembrate perfette per la trama che già dalla musica mi si era figurata in mente.
Insomma, questo è solo un altro dei miei esperimenti che spero possa piacervi perchè, come per "Okaeri", molto mi sono emozionata a scrivere questa fic e paricolarmente ci sono legata.
Confido sempre nei vostri pareri, positivi o negativi che siano, e vi lascio infine alla lettura.
Ps. Dimenticavo di lasciarvi la canzone scelta...  http://www.youtube.com/watch?v=NMYQCLoTkd0




Again and again
 

Pioggia
(parole 250)

 

사랑이란
(Love is…)

 
-Hae, devi smetterla di starmi continuamente addosso! Lo sai che ti voglio bene ma lasciami respirare cazzo!-
La porta è chiusa ma la voce di HyukJae può udirsi anche oltre le quattro mura della stanza.
Il ragazzo si aggira irrequieto, ripercorre avanti e indietro il piccolo spazio che intercorre tra i due letti singoli:
-Show, interviste, radio… Mi hai capito??-
La sua voce è ferma, il suo sguardo serio.
-Credi che lo faccia apposta??! Che sia solo per scena?? Sono fatto così lo sai!-
Un’altra voce si aggiunge alla prima.
Anche questa è concitata, più alta ed arrabbiata. Tremante, ferita.
-Dovresti saperlo meglio di tutti…-
La stessa voce si fa poi più bassa, sospirata, appannata.
-Lo so! Ma questo non cambia nulla! Fai uno sforzo e controllati! Non sei un bambino Hae!-
HyukJae esce sbattendo la porta alle sue spalle.
Il silenzio inonda la stanza finché il sordo rumore di un pugno battuto contro la parete esterna della camera non giunge alle orecchie di Donghae seduto a testa china sul letto.
Sussulta, vorrebbe piangere adesso, ma la rabbia è troppa.
Come ha potuto Hyuk chiedergli di cambiare se stesso?
Come ha potuto respingerlo così?
Donghae si alza dal letto e si dirige alla finestra, qualche lacrima gli riga il volto.
Forse può vedere Hyuk andare via, attraverso quel vetro.
Gli farà male, lo sa, ma è più forte di lui.
Fuori piove. Se ne accorge solo ora.
Eppure, era convinto che oggi il sole splendesse… finché Hyuk era nella stanza.
 
Sorriso
(parole 250)

 

자꾸자꾸그대생각에어쩔수가없어요
(I am at a loss what to do, because I keep missing you again and again)

 
Il vetro è appannato e, anche sporgendosi su di esso, schiacciandovi sopra la guancia ed il naso, Donghae non riesce a vedere Hyuk abbandonare l’edificio.
Gli dispiace.
Avrebbe voluto vederlo, seppur di spalle.
Vedere quella testa bionda che per lui è come il sole. Anche quando piove.(1)
L’ha ferito oggi, questo è vero, ma… si sente già troppo solo senza di lui.
-Maledizione!-
Stringe i pugni lungo i fianchi e le labbra rosee vengono pugnalate dai denti.
Le morde tanto forte che quasi avverte il ferreo sapore del sangue:
-Maledizione!-
Forse è vero che la situazione gli è sfuggita di mano, che lo sta pressando troppo… e…
E’ davvero così appiccicoso ed insopportabile come Hyuk ha appena cercato di dirgli?
Sì, è probabile.
Ma cosa può fare se non riesce a sorridere se non quando il biondo gli è vicino?
Sorridere davvero, intende.
Cosa può fare se la sua felicità risiede completamente in HyukJae?
Forse dovrebbe cambiare se stesso.
Sì, potrebbe essere la cosa più giusta. Non solo per Hyuk quanto per lui.
Mettere fine all’eccessiva dipendenza verso l’amico e recidere il sentimento che cova dentro di sé, in segreto.
Se in questo modo HuykJae sarà felice e tornerà da lui, allora può farlo.
Anzi, deve e lo farà senza dubbio.
Tutto per HyukJae.
Tutto il possibile.
-Hyuk…-
Donghae si morde una guancia, ma non sente il dolore.
Fa già troppo male voltare le spalle alla finestra e perdersi, proprio in quell’attimo, la figura di HyukJae che attraversa la strada.
 
Via
(parole 250)

 

그댄지금없는거죠
(I’m alone and you are always gone)

 
Sono passate già 2 ore da quando HyukJae è uscito di casa per andare in radio.
2 ore lunghe e noiose per Donghae che, steso sul letto a braccia incrociate sotto la testa, fissa il soffitto tentando in vano di mettere ordine nei suoi pensieri.
In parte ha deciso di non cambiare completamente il suo essere, il suo modo di fare nei riguardi da Hyuk ma, in larga misura, limiterà ogni gesto eccessivo o inopportuno come il biondo gli ha chiesto.
Questo dovrebbe bastare per far tornare tutto apposto.
Giusto?
Donghae sospira pesantemente, osserva il bianco del soffitto accendersi e poi scurirsi al battito delle palpebre e si gira di fianco sul materasso: per ironia o meglio dire una buona dose di autolesionismo, il letto sul quale ha scelto di coricarsi è quello di HyukJae.
Poteva almeno evitarsela, questa.
E ne è perfettamente conscio, ma… l’illusione di un abbraccio… no, non ha potuto resistere.
Sarà davvero in grado, allora, di resistere al resto?
Si volta ancora dando le spalle alla camera, stringendo il cuscino e chiudendo gli occhi: per evitare il pianto una dormita gli farà bene.
La porta che si apre è il rumore che lo sveglia poco dopo.
E’ tardi e Hyuk è appena rincasato, riesce a vederlo anche attraverso il buio.
Donghae si solleva a sedere: vuole chiedergli scusa, risolvere tutto.
-Hyuk, per prima, scus-
Ma qualcosa lo blocca.
-Che stai facendo?-
Una borsa è aperta sul letto. Vestiti buttati al suo interno.
-Vado da Siwon stanotte.-
 
Film
(parole 250)

 

자꾸자꾸그대생각에어쩔수가없어요
문득문득그대생각에웃음이나요
 (I am at a loss what to do, because I keep missing you again and again
Sometimes I think about you, and it makes me smile suddenly and suddenly)

 
-Vado a stare da Siwon per qualche giorno. O… o qualcosa in più…-
La voce di HyukJae è fredda, distaccata. Non sembra neanche essere la sua dolce e melodiosa voce.
-Per-perché?-
Donghae si muove appena: un braccio si solleva lentamente dal suo fianco per allungarsi verso la spalla di Hyuk, le dita della mano sono morbide, pronte ad afferrare la sua maglia per bloccarlo.
Sembra la scena di un film vista al rallentatore e data l’assurdità della cosa quasi Donghae si aspetta che Hyuk si giri ridendo -quel suo sorriso un po’ inusuale ma che di più belli non ne ha mai trovati- a dirgli che sta scherzando, che non ci pensa proprio a lasciarlo così ed andarsene via, che il litigio di prima è già stato dimenticato e che non serve neanche uno “scusami” per far sì che tutto torni come prima.
-Perché è il caso che ci allontaniamo un po’. Sono… sono stanco…-
Ma in realtà è peggio di un film, uno di quei mille stupidi film visti insieme che lui ha usato come scusa per stare vicino al biondo.
Qui il protagonista non ha la forza né il coraggio di fermare l’altro che sta andando via, di dirgli di non farlo o semplicemente di trattenergli la maglia timidamente.
No, Donghae non riesce a fare nessuna di queste cose a parte, invece, ritrarre la mano ferito, stringere le dita in un pugno e sputare fuori con rabbia:
-Bene! Vattene! Se la tua soluzione è questa, Lee HyukJae, vattene!-
 
Giorni
(parole 250)

 

맘속에스며든향기가아직선명하게남아있는듯한데
사랑한다는보고싶단하듯이내게쉬운게아냐내게
사랑이란아껴주는거고사랑이란함께하는건데
사랑이란단지그뿐인데
그댄지금없는거죠
(Your scent permeated to my heart seems to be remained still vividly
It’s not that easy to me, to me, just like to say I love you or I miss you
Love is to cherish for sweetheart, and love is to share all the joys and sorrows with
Only that is all about the love
I’m alone and you are always gone)

 
Svegliarsi non gli è mai parso così difficile.
Non è stanco in realtà, non come quando torna da concerti, trasmissioni o riprese; più che altro è stremato come se avesse lottato per aver salva la vita, per scampare ad un terribile pericolo. Le energie gli mancano come se fossero fluite via dal suo corpo, come se non gli avanzasse neanche la forza per sbattere le palpebre o respirare.
Ed infatti il solo muoversi gli causa dolori e fitte.
Donghae non ricorda l’ultima volta in cui si è sentito così.
Così… di merda.
Forse sì, la morte del padre è stata peggio ma, in quella situazione, aveva solo bisogno di accettare l’immutabile realtà.
Ora no. Non è immutabile.
Ma è senz’altro reale.
Donghae si alza a fatica dal letto: si gratta l’addome inserendo la mano sotto la maglia bianca e tira un calcio ai pantaloni del pigiama abbandonati a terra.
Si avvicina all’armadio sfiorando appena, con lo sguardo, il letto vuoto difronte al suo:
-Jae…-
E’ ancora arrabbiato, Donghae.
Non meritava di essere trattato così.
Ha fatto bene a digli di andarsene!
Eppure Hyuk gli manca da morire. Sembra quasi un’altra stanza quella, buia, senza Hyuk steso sul suo letto a sorridere nel sonno.
Ma non deve pensarci. Deve farsi forza.
Donghae scava nell’armadio alla ricerca di qualcosa di decente da indossare per il servizio fotografico ma tutto ciò che attira la sua attenzione è una maglia nera dimenticata da HyukJae.
La prende, ne assapora il dolce profumo.
-Cosa devo fare?-
 
Attore
(parole 250)

 

마음이란매일생각나고마음이란그댈그리는데
마음이란계속이럴텐데나이제어떡하나요
마음속에스며든향기가아직선명하게남아있는듯한데
사랑한다는보고싶단하듯이 내겐쉬운게아냐내게
(My mind always think about you everyday, and my mind always miss you
I am sure that my mind would keep on doing as such… then, what should I do?
Your scent permeated to my heart seems to be remained still vividly
It’s not that easy to me, to me, just like to say I love you or I miss you)

 
Quando giunge sul set, in compagnia di Yesung e Sungmin, Donghae è sollevato di non essere solo.
Solo con se stesso.
Solo con HyukJae che poco dopo giunge in compagnia di Siwon e KyuHyun.
Ad essere sinceri un po’ gli dispiace invece di non poter essere solo con Hyuk, corrergli incontro e coccolarlo come al solito.
Sono giorni che non lo vede, che non sorride vedendolo sorridere e non si sente finalmente tranquillo, non più solo.
E’ pur vero che hanno litigato – e questo Donghae non lo ha dimenticato- e che comunque non avrebbe potuto comportarsi come suo solito eppure… dopo quella terribile notte Donghae aveva già dimenticato tutto: rabbia, dispiacere, delusione.
Tutto furché la gioia di avere Hyuk con sé.
E quella gioia sembra rinascere anche solo avendolo in stanza.
Eppure, durante le 3 ore che passano insieme, HyukJae non gli ha rivolto parola. Né sguardi.
Anche lui ha provato a recitare la sua parte, per non dare preoccupazioni.
Ma fa male.
Troppo.
Da quando Hyuk, il suo Hyuk, è diventato così?
Da quando ha smesso di girare il suo sguardo verso di lui?
Da quando ha smesso di… di volergli bene?
E’ impossibile.
Non può fargli questo…
-Hyuk!-
Nessuna risposta sopraggiunge.
-Dobbiamo parlare.-
Ancora nulla.
HyukJae si allontana voltandogli le spalle.
Anche questo sembra un film.
-Hyuk!-
La sua schiena è già oltre la porta della sala.
I suoi capelli biondi scompaiono alla vista spegnendo la luce della stanza.
Eppure anche così, mentre va via, HyukJae è bellissimo.
 
Again and Again
(parole 780)

 

사랑이란
(Love is…)

 
Oggi è stata una giornata di merda, un vero inferno.
Donghae è esausto: per metà vorrebbe poter piangere l’anima e per l’altra metà ha il forte desiderio di spaccare qualsiasi cosa gli si presenti a tiro.
Inizia infatti sbattendo la porta della sua stanza alle sue spalle: è vuota, come negli ultimi 4 o 5 giorni.
HyukJae non è tornato e, non sa, se tornerà prima o poi.
Donghae si butta sul letto e stringe i denti per non dare a se stesso il sollievo di piangere.
Se l’è voluta lui quella situazione.
Se l’è voluta nell’esatto istante in cui ha capito di non potercela fare senza Hyuk, in cui il suo cuore ha iniziato a vibrare ad ogni abbraccio, i suoi occhi ad incantarsi sul viso del biondo e le sue mani a cercarlo, sempre.
Se l’è voluta.
Se lo merita.
No, non è vero. Non merita tutto questo.
Non merita una vita senza Hyuk.
Donghae si addormenta tra le lacrime ed i singhiozzi trattenuti.
Si sveglia solo quando un fastidioso raggio di luce penetra dalla finestra e gli punta gli occhi.
Si sente ancora stanco, stremato, come se avesse pianto per ore e giorni di fila e del resto sa di averlo fatto.
Eppure qualcosa è diverso.
Non appena gli occhi si abituano alla luce e la sua mente piano si risveglia dal torpore, avverte come un senso di sollievo, come se, tutta insieme, la tristezza, il dolore e la sofferenza fossero andate via all’istante, come fossero mai esistite.
Si volta verso la stanza con l’intenzione di alzarsi e cercare le pantofole ai piedi del letto ma, qualcosa di indefinito, lo blocca e lo spaventa.
Sbatte più volte le palpebre prima di mettere a fuoco lo splendido e rilassato viso di Hyuk incorniciato dai capelli biondi.
Le sbatte tanto velocemente che la testa quasi gli gira e deve portarsi una mano alla fronte per poterla fermare.
-Mmm-
Ma anche la sua mano è bloccata.
Bloccata dall’abbraccio di HyukJae che stringe il corpo contro il suo.
Sinceramente Donghae non sa cosa fare.
E’ probabile che abbia sognato tutto?
Forse è ora che in realtà sta sognando.
O è probabile che si sia perso qualche passaggio.
-H-Hyuk?-
-Hhaaeee-
La voce è strascicata ed ancora assonnata eppure, gli occhi marroni che iniziano a sbattere lentamente, sono segno che anche Hyuk si sta svegliando.
-Hae, mi dispiace per ieri. Ho esagerato. Non era quello che penso davvero.-
-Scusa?-
-Andiamooooo- la voce è lamentosa, gli occhi ancora chiusi –ho detto che mi dispiace! Figurati se posso o voglio liberarmi di te.-
Donghae si è piegato su un gomito, la testa poggiata nella mano:
-E non vuoi che ti lasci in pace?-
-Mmm-
Hyuk si rotola tra le lenzuola, sopendosi ancora.
-No, dimenticatelo.-
Donghae non riesce a non trattenere una risata ed un sorriso in grado di far sparire ogni nuvola in cielo.
Questa volta è certo che non si tratti di un film anche se… anche se somiglia maledettamente a quei lieti fine che continua a vedere con Hyuk steso sul divano.
Gli piace.
E’ felice.
Il peso che gli faceva tremare le gambe e gridare il cuore(2) è svanito nell’esatto istante in cui ha trovato Hyuk accanto a sé.
-Muoviti allora che dobbiamo alzarci!-
Senza pensarci si butta sul biondo facendogli a tratti il solletico e baciandogli le guance lisce.
-Smettila Hae! Voglio dormire!-
E come immaginava Hyuk si lamenta.
Ma ride anche.
-Muoviti Lee HyukJae!-
Hyuk è costretto ad alzarsi perché Hae quasi lo spinge giù dal letto.
 
Quando era uscito di casa per andare in radio la sera precedente, la stessa sera in cui aveva litigato con il suo Hae, non aveva potuto smettere di pensare un solo istante a quanto avesse potuto ferirlo e sì, a quanto male facesse anche a lui aver detto quelle parole che non pensava affatto.
Senza Hae, Hyuk non sarebbe nulla.
Ed infatti quando era tornato a casa aveva sperato di poter chiarire con Donghae ma lo aveva trovato addormentato nel suo letto.
Stringersi a lui, nonostante tutto, era stata la sola cosa che Hyuk aveva trovato sensata.
 
Donghae si alza insieme al compagno, continuando a stringergli la vita e trascinandoselo per la stanza.
-Hyuk.-
-Mh?-
-Saranghae.-
Sa che probabilmente il biondo non capirà mai il vero significato di quelle parole, tutto ciò che quella piccola parolina cela e racchiude in sé.
-Arasso! Arasso!- (3)
Eppure il lieve rossore sulle guance di Hyuk ed il suo sorriso che si allarga luminoso gli fanno sperare che sì, forse Hyuk ha capito più di quanto non dia ad intendere e forse, solo forse, racchiude nel suo cuore gli stessi sentimenti che Hae custodisce nel suo.

NOTE:
1-2) Le frasi sono prese dalla canzone di Arisa: Meraviglioso amore mio 
3) Saranghae = Ti amo / Arasso (
알았어) = Lo so, ho capito.
- Per quanto riguarda la camera ho solo immaginato che il letto di Donghae fosse addossato alla parete mentre quello di Hyuk fosse posto contro la parete opposta proprio sotto la finistra.

Grazie mille per aver letto.
Grazie davvero.

   
 
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