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Autore: SurviveYou    18/11/2012    2 recensioni
Arianna, studentessa del liceo con problemi anzi, molti problemi. Tutti pensano che sia un caso perso...però arriva qualcuno a stravolgere il suo mondo...
Non ho mai pubblicato una mia storia, di solito le scrivo e basta...spero vi piaccia! :D
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TENDIMI UNA MANO
- Capitolo 1

 

Come tutte le mattine, ormai da 4 anni, mi alzai quando ancora l'intero paese dormiva. Odiavo dovermi preparare in fretta e furia per prendere un autobus che mi portava dritta all'inferno. In autobus è una guerra continua per trovare un posto libero, neanche la tecnica del nonnismo non funziona più. Mi sistemai sui gradini della porta con lo sguardo fisso davanti a me. Dopo spinte e calci vari fu il momento di scendere. Ad aspettarmi c'era già Rachele, una delle mie migliori amiche, lei mi aspetta tutte le mattine. Una tipa carina ed intelligente, senza peli sulla lingua. Tutti i prof. l'avevano messa in guardia, doveva stare attenta ad una persona: me. A scuola ero considerata l'anticristo, solo perchè non leccavo i professori e non ero particolarmente partecipe. Non amo parlare di me, ne a scuola ne a casa, in realtà non amo parlare e basta. L'unico che riusciva ad aiutarmi era il prof. d'italiano Stefano Ranconi, con lui era diverso. Le ragazze della mia classe lo consideravano un idiota, invece lui sapeva il fatto suo. Purtroppo quest'anno si è dovuto trasferire e al suo posto è arrivata una nuova, una tizia insignificante: Adriana Livari. Nessuno se la filava, gli unici commenti erano per il suo abbigliameno poco consono all'ambiente scolastico, ma dato che piaceva al preside andava bene. Come ho già detto, nella mia classe siamo ragazze, 26 donne. Tutte in crisi ormonale e in lotta per un po' d'attenzione. Chi come me, preferisce stare in disparte, si gode lo spettacolo ridendo

"Hai studiato latino?" mi chiese Rachele

"No, me lo fai copiare?" perchè studiare una lingua morta?, in futuro non mi servirà a molto.

"Certo" sorrise

Rachele è molto gentile, solita bellezza: bionda e occhi azzurri. Lei si che mi capiva, lei e poche altre persone. Non mi giudicava e cercava di aiutarmi quando poteva. Come sempre ci sedemmo nell'atrio, ormai era diventata un' abitudine. Stavamo lì a parlare finchè non suonavano le campanelle e qualche volta entravamo 5/10 minuti dopo. Come avevo già spiegato, i prof. erano preoccupati per lei, stare con una come me poteva solo farle del male.

"Arianna, vieni alla lavagna e svolgi l'equazione" odiavo la matematica e la prof. lo sapeva bene

Arrivai fino ad un certo punto, poi mi bloccai.

"Cosa c'è, hai qualche problema?"

"...Non la so fare da qui in poi..."

"Ma è facilissima! Dovresti cominciare ad aprire i libri, altrimenti ci rivediamo come l'estate scorsa. Ma sai qual'è la verità? Tu non hai voglia, non hai voglia di fare niente perchè la testa ce l'hai!" dopo l'ennesima offesa me ne tornai al banco, senza dire nulla.

La lezione finì, adesso toccava ad Adriana. Un' altra lezione noiosa, avrei copiato la versione di latino. Tanto Adriana era famosa per essere la più tonta! Stavolta non era da sola, con lei c'era un altro prof. non era nuovo, l'avevo già incontrato per la scuola.

"Ragazze, lui sarà il vostro insegnante di italiano, abbiamo deciso di fare un cambio classe. Oggi faremo lezione insieme, poi da domani avrete lui." spiegò

"Io sono Simone Bianchi, e spero di lavorare bene con voi" si presentò il tipo

La classe sembrava particolarmente interessata, adesso potevano di nuovo gareggiare per l'attenzione.

Il nuovo, tirò fuori dalla borsa dei fogli. E cominciò a distriduirli.

"Voglio che facciate un tema, vorrei conoscervi un po' meglio. Il titolo è: l'amore. Forza scrivete!"

Tutte le mie coetane cominciarono a scrivere, semparavano dei treni. Io mi limitai a pensare. Il prof. girava tra i banchi mentre Adriana leggeva il giornale.

"E tu, non scrivi?" mi domandò arrivato a me,

non risposi.

"...Forse devi solo penarci un po' su" sorrise e continuò il suo giro.

Vidi che si avvicinò ad Adriana e gli chiese qualcosa sottovoce, lei gli rispose fissandomi. Intuii che non gli aveva detto niente di positivo data l'espressione sul volto del giovane. Dopo una mezz'ora suonò la campanella, finalmente merenda. Prima di uscire dovevamo consegnare il tema. Mi avvicinai e posai il foglio sulla cattedra.

"Non hai scritto niente..." osservò lui

"L'amore è un tema così strano, tutti lo vivono a modo loro, ma nessuno ha mai saputo spiegarlo. E' un sentimento così grande che descriverlo su un foglio, non gli renderebbe giustizia." e con questa risposta lasciai l'aula con grande sicurezza.




ANGOLO DELLA SCRITTRICE!
Questo capitolo è più una spiegazione, spero vi piacciano i personaggi e la situazione di questa ragazza anche se ancora è poco accennata. A breve posterò il 2°capitolo, e se avete voglia recensite, sono aperta a tutto! Grazie per aver letto :D


 

ANGOLO DELLA SCRITTRICE!

Questo primo capito è più una spiegazione, spero vi piacciano i personaggi e la situazione di questa ragazza anche se ancora è poco accennata. A breve posterò il 2° capitolo, recensite se vi và!

 

ANGOLO DELLA SCRITTRICE!

Questo primo capito è più una spiegazione, spero vi piacciano i personaggi e la situazione di questa ragazza anche se ancora è poco accennata. A breve posterò il 2° capitolo, recensite se vi và!

 AAAAAAAAAAàòSKDFòLWDFLWEKMD 

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Come tutte le mattine, ormai da 4 anni, mi alzai quando ancora l'intero paese dormiva. Odiavo dovermi preparare in fretta e furia per prendere un autobus che mi portava dritta all'inferno. In autobus è una guerra continua per trovare un posto libero, neanche la tecnica del nonnismo non funziona più. Mi sistemai sui gradini della porta con lo sguardo fisso davanti a me. Dopo spinte e calci vari fu il momento di scendere. Ad aspettarmi c'era già Rachele, una delle mie migliori amiche, lei mi aspetta tutte le mattine. Una tipa carina ed intelligente, senza peli sulla lingua. Tutti i prof. l'avevano messa in guardia, doveva stare attenta ad una persona: me. A scuola ero considerata l'anticristo, solo perchè non leccavo i professori e non ero particolarmente partecipe. Non amo parlare di me, ne a scuola ne a casa, in realtà non amo parlare e basta. L'unico che riusciva ad aiutarmi era il prof. d'italiano Stefano Ranconi, con lui era diverso. Le ragazze della mia classe lo consideravano un idiota, invece lui sapeva il fatto suo. Purtroppo quest'anno si è dovuto trasferire e al suo posto è arrivata una nuova, una tizia insignificante: Adriana Livari. Nessuno se la filava, gli unici commenti erano per il suo abbigliameno poco consono all'ambiente scolastico, ma dato che piaceva al preside andava bene. Come ho già detto, nella mia classe siamo ragazze, 26 donne. Tutte in crisi ormonale e in lotta per un po' d'attenzione. Chi come me, preferisce stare in disparte, si gode lo spettacolo ridendo.

 

 

  
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