A Noemi che,nostante non sia una directioner,ha letto questa storia apprezzandola.
Ti voglio bene piccola,grazie di tutto.
-Laudo,laudas,laudat..Ehm..- Alex si portò una mano fra i suoi capelli castani esasperata.Proprio non riusciva a capire perchè non riusciva a memorizzare quella coniugazione. Insomma,per imparare una semplice canzone ci metteva un attimo. Precisiamo però che la canzone era addirittura in inglese! Invece,per imparare il latino ci metteva ore. Sbuffò e rassegnata posò i suoi occhi castani sulla pagina (piena di scarabocchi) del libro e riprese dall'ultima interruzione. -laudamus,laudatis,laudant- soddisfatta chiuse il libro dalla foderina gialla e si alzò da quella scomodissima sedia color terra della sua stanza. Non le piaceva per niente quella sedia: era scomoda,bassa e di un color orrendo che non c'entrava niente con il resto dell'arredamento della stanza. Quest'ultima era color cielo con i mobili color glicine. Le pareti erano piene di foto e poster vari. La sedia era un pugno nell'occhio. Era stata la madre a scegliere quella sedia. Lei e la ragazza avevano gusti completamente diversi. In più non condivideva il soprannome della figlia. In verità si chiamava Alessandra ma,appunto,si faceva chiamare Alex. Alessandra le sembrava troppo banale e poi Alex le dava un non so chè d'inglese. Si buttò sul suo morbido letto. Chiuse gli occhi per lasciarsi sprofondare in un lungo e rilassante sonno per dar tregua al suo stanco cervello. Due ore di latino non erano affatto uno scherzo. Sospirò e si passò una mano sugli occhi . Era stanca,molto stanca. Stressata era l'aggettivo giusto. Mancava poco a dicembre e questo significava l'atteso pagellino. A scuola andava abbastanza bene,era l'unica cosa che la faceva sentire soddisfatta,competente. Si strinse nella sua calda felpa e controllò il suo telefono per vedere se le erano arrivati nuovi messaggi.
-Usciamo oggi? -Soph.-
Sbuffò e alzò gli occhi al cielo. Non le andava per niente di uscire,faceva troppo freddo e alzarsi dal suo letto per cambiarsi ed uscire era uno sforzo troppo grande per lei.
-Mh,non mi va.- rispose. Prese il suo ipod e le sue amate cuffie e cliccò su riproduzione casuale. Partì Believe di,come lo avevano soprannominato lei e la sua migliore amica,Bibha. Sorrise ricordandosi il giorno in cui inventarono quel soprannome.
-Alza il culo,lo so che sei comodamente sdraiata sul letto ma adesso ti alzi,ti vesti e ci vediamo alla piazzetta. Se non verrai ti farò esplodere-
Alex era alle strette,Soph era seria,se non sarebbe andata glielo avrebbe rinfacciato per il resto della sua esistenza. Si alzò di controvoglia,posò il cellulare sulla sua scrivania e si posizionò di fronte all'armadio per cambiarsi. Aprì l'armadio e cercò qualcosa da indossare. Sentì il telefono vibrare: un nuovo messaggio.
-Ma chi è? Chi è?!-scandì perfettamente le parole innervosita.
-Ah,ricordati di avvertire le altre. Kiss,kiss.Soph-
-Quella ragazza non è normale-esordì.
-Tizie ci vediamo fra poco alla piazzetta,venite o moriremo tutte.Alex-
Mandò il messaggio a Bel,Diana ed Emma. Prese una felpa pulita regalatogli dalla sua migliore amica Diana. Era blu,semplice,con la scritta Believe bianca sul davanti . Diana conosceva bene i suoi gusti,d'altronde si conoscevano da sempre. La indossò velocemente e si guardò allo specchio che era posizionato nell'angolo sinistro della stanza. Non amava molto il suo fisico: le gambe leggermente grosse,la sua statura troppo bassa. Non era abbastanza. Sospirò e si recò lentamente in bagno. Pettinò i suoi capelli corti e si mise un pò di matita per abbellire i suoi banali occhi castani. Alex si definiva banale,non aveva niente di speciale,niente per cui farsi notare. Prese il cellulare e vide che le avevano risposto le sue amiche.
-Merda,stavo dormendo. Ci vediamo lì. B-
-Passo a prenderti? D-
-Sono già lì. E-
-Ci vediamo direttamente lì- Rispose a Diana e indossò velocemente le sue vecchissime converse nere,prese la borsa,ci mise dentro il portafoglio e il cellulare e scese frettolosamente le scale. Al piano di sotto c'era la cucina,il salotto e la camera dei suoi. Al piano di sopra invece,c'èra il bagno,la sua camera e quella di suo fratello minore. Si sedette sul divano per allacciarsi meglio le scarpe e fissò le fotografie appoggiate sul tavolino di fronte. La prima ritraeva 5 donne incinte con accanto 5 uomini. L'altra invece 5 bellissime neonate. La ragazza sapeva la storia di quelle foto,sua madre gliela raccontava praticamente ogni giorno. Anche le altre 4 ragazze la conoscevano,in quanto sia loro che Alex ne facevano parte.
Quelle ragazze non erano amiche per caso. La loro amicizia era il proseguimento di un'altra ancora più grande. I loro genitori erano gli artefici di tutto questo. Uno strano segno del destino veniva definito. Il caso volle che i loro genitori fossero migliori amici da una vita;il caso volle che i loro genitori si frequentassero ancora oggi;il caso volle che loro fossero una grande famiglia. Un quadretto perfetto,vero?
Beeeneee. Dopo questo capitolo mi nascondo.
Questa è la mia prima fan fiction:') Sono motivata,molto. Sopratutto dalle mie amiche,tra cui saluto la Valeee che mi aiuta molto con questa storia.
Ciao Lottie <3.
Comunqueeeee,niente questo è il prologo e spero che vi piaccia,continuo a tre recensioni.
Lei è Alex:
http://weheartit.com/entry/16810474
NEL
PROSSIMO CAPITOLO METTERO' LE FOTO DELLE ALTRE
RAGAZZE,SPERO CHE SI VEDA QUELLA DI ALEX .