Quante
volte
ho visto l'Inferno.
Leggero
e
piacevole. Il vento scivolava silenziosamente nella camera, portando
con sé il
risveglio mattutino. Angel aprì lentamente gli occhi.
Le lenzuola bianche
coprivano appena il torace
e la sveglia trillava da un bel po'. Perché la sveglia poi?
A cosa gli sarebbe
servita? Non ricordava nemmeno il motivo per cui avesse comprato quel
rumoroso
aggeggio elettronico. Ogni mattina, circa verso le nove, tuonava con
una
melodia diversa e lo svegliava senza troppe difficoltà.
L'uomo
alzò
la testa dal cuscino, anch'esso bianco, e portò le gambe al
di fuori del
materasso. Era pronto a cominciare una nuova giornata.
S’indirizzò
verso
il bagno. Fu rinfrescato dal getto caldo della doccia. Sentì
la voce di una
donna provenire dalla cucina e sorrise, perché nonostante
fossero passati mesi,
lei non aveva ancora imparato a cucinare.
Quante
volte
ho sopportato il dolore.
Cercò
di
essere veloce… se avesse fatto passare troppo tempo
quell'incasinata di sua
moglie sarebbe stata capace di incendiare tutti i fornelli.
In
fondo gli
piaceva vederla arrangiarsi tra padelle e pietanze. Diciamo che non
aveva
sposato proprio la più adatta a cucinare. Più che
altro pasticciava qualcosa,
condiva l'insalata, magari riusciva anche a fare un uovo in camicia. Ma
alla
fine lui arrivava e preparava il pranzo... e la cena.
Uscì
dalla
doccia e, asciugatosi, cercò delle mutande e un paio di
pantaloncini. In
California faceva piuttosto caldo in quel periodo dell'anno, a maggior
ragione
il rischio d’incendio era più probabile. Meglio
affrettarsi!
Non
era
colpa sua, il punto era che l'arte culinaria non l'entrava in testa in
alcun
modo. Quando si trattava di vampiri e demoni con il suo paletto
appuntito faceva
strage, ma se si parlava di pasta e carne la cosa diveniva piuttosto
complicata.
Quante volte ho
pianto per le persone che amo.
Angel
arrivò
in cucina, salvando la povera fanciulla dalle insidie di un pollo
piuttosto
crudo. L'ambiente era completamente illuminato dalla luce naturale. Su
ogni
parete della casa si ergevano grandi finestre spesso aperte, che
facevano
trasparire calore solare anche in inverno. I raggi del sole
illuminarono il
volto di Angel, il quale, finalmente, non doveva più
preoccuparsi delle
condizioni meteorologiche. Non doveva preoccuparsi più di
niente in realtà:
l'Apocalisse ormai era finita da anni. E per tutti gli Dei, aveva
finalmente ottenuto
l'ardito premio che meritava, la Shanshu. La profezia si era avverata e
tutti i
suoi sacrifici erano stati finalmente ricompensati. Gunn ricordava
ancora il
grande sorriso che aveva travolto l'uomo quando si era reso conto di
essere
tornato umano.
Fu
una delle
sensazioni più belle della sua vita, di quelle che non si
dimenticano mai.
Ma
adesso...
“Non
ci
provare.” Lo avvertì lei, vedendo l'ex vampiro
avvicinarsi, pronto ad aiutarla.
“Devo riuscirci da sola” aggiunse.
Era
la
promessa che si faceva ogni volta. In verità non era
incapace, ma semplicemente
stare dietro i fornelli non faceva per lei. Certo, era stanca di dover
ordinare
cibo fingendo di averlo preparato oppure dover chiedere ad Angel di
cucinare –
il cibo preparato dall'uomo era buonissimo, ma non era giusto farlo
incomodare
ogni santo giorno.
Alla
fine
avrebbe imparato, da un momento all'altro sarebbe stato naturale, ne
era
sicura.
Liam
indietreggiò, poggiandosi al bordo del tavolo e
finì in un sorriso commosso.
Era strano ma quasi non ci credeva. Ancora. Nonostante tutti gli anni
trascorsi, ogni giornata gli sembrava come la prima volta.
E
non c'era
emozione più bella.
...posso
finalmente...
Precisamente
non ricordava come fosse successo. Era lì, nel mezzo della
battaglia. Stava
decapitando un orribile demonio con le fauci affilate. La testa del
viscido
essere cadde per terra, lasciando una lunga scia di sangue violaceo.
Poi,
d'improvviso, sentì qualcosa cambiare. Si fermò e
alzò gli occhi al cielo che,
da scuro e nuvoloso, divenne chiaro e calmo. Com'era possibile un
cambiamento
così repentino? Qualcosa stava accadendo, lo percepiva nel
profondo. E ne ebbe
la conferma quando le vene di diversi demoni cominciarono a scoppiare
in una
torbida esplosione di organi. Stava succedendo davvero? Sentiva una
luce
invaderlo dall'interno.
Sì,
la
Shanshu si stava avverando. Lui, umano, veramente. Sentì il
viso accaldarsi, il
sangue scorrere nuovamente nelle braccia e la pelle riprendere il suo
colore
roseo. Fu totalmente travolto.
...essere
felice.
Quando
la
donna si voltò con le mani sporche di panna e Angel la vide,
entrambi finirono in
un grande sorriso. Alla fine non era riuscita nel compito, anche se si
era
svegliata con l'intenzione di preparare un bel pranzo all'italiana. La
panna doveva
essere un elemento fondamentale: peccato che la ricetta non diceva di
spargerla
tutta tra le mani. Quindi, fu costretta ad arrendersi.
“Hai
vinto
tu, maledetto sommo cuoco.”
“Il
solo
fatto che ogni volta ci provi, che ti metti d’impegno
… per me vale molto più
di ogni possibile pranzo o cena”.
Ecco.
Sapeva
sempre come farla sentire ulteriormente in colpa per non saper
cucinare. In
realtà Angel era fatto così e aveva sempre
complimenti pronti per la sua sposa.
Era una cosa che le piaceva.
Si
avvicinò
lentamente a lui, ancora con le mani sporche di panna, e gli
carezzò il volto.
Sentiva il suo respiro.
“Ho
voglia
di fare cose sconce con un Angel tutto ricoperto di panna”.
E
Angel la amava.
Soprattutto quando era così maledettamente sexy. E gli
piaceva, tanto. Ormai
non doveva più preoccuparsi di nessuna maledizione.
Adesso
doveva, semplicemente, essere
felice.
Note
dell’Autore
Come
avrete
notato, nel testo non è specificata
l’identità della donna. Non ho voluto
inserire un nome preciso per rendere questa storia accessibile a tutti.
Volevo
accontentare un po’ ogni pairing, senza distinzioni o
esclusioni. Che sia una
Buffy, una Cordelia, una Faith o qualunque altra non ha importanza. Con
l’incarico di autore, per me l’importante
è mettere in evidenzia la felicità di
Angel, che può finalmente trascorrere un’esistenza
tranquilla. Con chi debba
trascorrerla, siete liberissimi di sceglierlo voi :)