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Autore: arimika    19/11/2012    3 recensioni
Diventare maggiorenne è la vetta di molti ragazzi, perché avere 18 anni vuol dire essere liberi e potersi, finalmente, considerare degli uomini e delle donne.
A pensarla in questo modo c'è anche Marika, ragazza neo diciottenne, che dopo aver lasciato la sua vita nel mondo circense si imbatterà in nuove avventure, e con esse nuovi amici e tanto divertimento!
A fare da sfondo una bellissima Bari, che sarà testimone di un amore inaspettato quanto incredibilmente dolce!
Introduzione realizzata con l'aiuto di Novalis.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 1.    Ii koto ga attara, warau no de ha nakute, waratte iru kara ii koto ga aru- Non sorridiamo perché qualcosa di buono è successo, ma qualcosa di buono succederà perché sorridiamo.

 
Ciao a tutti, mi chiamo Marika e sono un’artista. Voi vi chiederete:’ che c’è di strano?’’ niente, ma non è questo il punto.
 
Sono un’acrobata, ho una sorella e due genitori, lavoriamo per un circo itinerante.
 
Magari qualcuno di voi si starà chiedendo… chissà che vita favolosa farà questa ragazza, oppure… il circo, mah…
 
Posso affermare che il circo è come una grande casa per me… bla bla.
È così bello librarsi nell’aria … bla bla
 
Non sto scrivendo per dirvi le meraviglie del circo. Chi n’era interessato può benissimo farsi una ricerca o andare direttamente a vedere uno spettacolo.
 
Io sono io. Passo e chiudo. E questa è la mia filosofia di vita!
 
Detto questo, mi starete prendendo per pazza e probabilmente alcuni avranno già abbandonato questa storia. Grazie a chi è rimasto.
 

Stavo dicendo?
 

 


 

 

Ah si. Sono un’acrobata, ho una sorella e due genitori, niente di più normale, no?
 
La questione sarebbe normale se la mia famiglia fosse normale.
 
Io e mia sorella siamo le artiste migliori, nonché le uniche acrobate, ma questo sono dettagli ( ve l’ho già detto che sono la modestia in persona?).
O meglio, sarebbe un dettaglio se non mi avesse rovinato la vita.
 
Vogliono costringermi a rimanere un’artista del circo. Io, invece, voglio vivere una vita normale.
 
Non sarebbe una novità che i genitori obblighino i figli a compiere una determinata professione, ma siamo nel VENTUNESIMO secolo e questa è una mentalità più che arcaica.
 
Fortunatamente ho diciassette anni, dovrò sopportare ancora per poco tempo questo supplizio e sarò finalmente libera.
 
Ma qui c’è un altro problema.
 
Vi starete chiedendo, ancora? Ebbene si, c’è n’è ancora un altro.
 
Studio da privatista e annualmente frequento alcuni esami per valutare il mio livello di apprendimento, ma questa situazione sta diventando insostenibile.
 
Secondo i miei dovrei smettere di studiare e concentrarmi solo sul lavoro, ma non è un’attrattiva interessante.
 
Vi sembrerà strano ma voglio andare a scuola. Desidero conoscere altri ragazzi, avere nuovi amici, uscire… insomma, avere una vita normale e diplomarmi.
 
Infondo non chiedo niente di che. Ma il destino non sembra intenzionato ad aiutarmi.
 
Mia sorella si chiama Carmen, siamo gemelle, ma lei è diversa da me. Ha la mia stessa agilità, ma lei ha i lineamenti più delicati e più dolci.
È molto più bella di me.
 
Ha i capelli biondi e lisci, setosi e perfetti.
Io li ho di un nero spento e ricci, sembrano un groviglio.

Lei ha gli occhi azzurri e piccoli.
Io li ho rossi ed enormi.
 
Messaggio a tutte le fan di Twilight: non sono una vampira!
 
Sono testarda, ribelle, ma in questo assomiglio molto a Carmen.
Dal punto di vista caratteriale siamo veramente gemelle.
 
 
Questa è l’ultima città che visiterò da acrobata, gli spettacoli durano un mese e tra due settimane potrò abbandonare il circo.
Mancano solo due settimane e sarò maggiorenne.
Due settimane di spettacoli e lascerò la mia famiglia…
 
Nooooo, non sono triste… ok, forse un pochino… d’accordo, già mi mancano… *le scende una lacrima*
 
Ma che razza di pensieri mi faccio! Non mi devono mancare! Devo rimanere sulle mie… niente sentimentalismi, grazie.
 
Prego.
 
Non consideratemi stupida per favore!
‘’Ma no… in fondo non sei stupida’’ questo è quello che in molti staranno pensando, oppure starete ridendo di me (?).
 
Si lo so, sono un’idiota.
 
Uao… ho come la sensazione di essere un filino masochista…
 
‘’ma no’’– ’'ma sì’'- ‘’ma no’’- ‘’ma sì’’ litigano due bambine chibi con il mio stesso aspetto, forti i miei filmini mentali.
Avete presente quando negli anime dei bambini appaiono il bene e il male a consigliare il personaggio? Quei personaggini che hanno il compito di parlare e che alla fine complicano pure la situazione?
Bene, nella mia testa ce ne sono due di quel tipo. E stanno sempre a litigare!
 
Sono strana, strana, strana… e pure masochista! Ma voi mi volete bene lo stesso, vero?
 
 
Che giorno è oggi?
Uhm, vediamo… è il 14 settembre.
 
‘’Che senso ha chiedere che giorno è?’’ vi starete domandando.
 
Uhm… *domanda del pubblico viene gentilmente ignorata*
 
Che ore sono?
*controlla l’orologio*
Otto e trenta ore legali o ora del meridiano di Greenwich (?)… no, ora italiana!
 
‘’Ma dai! Non ti ricordi che sei in Italia?’’ * she is ignored your question, again*
 
Urca! (si sente Goku supersayan) Sto volandoooooo.
 
*tranquilli, è un’acrobata, sta solo saltellando da un lampione all’altro.*
 
Niente di più normale, no?
 
Fermata dell’autobus, aspettami … dove sto andando? Alla fermata dell’autobus
‘’ma no, dai’’ – ‘’ma sì, che c’è di male?’’ (l’allegra litigata fra quei piccoli esserini è ricominciata)
 
Autobus, autobus, autobus… che numero? Che linea?
 
- Scusi signora?- domando a una vecchietta che sta aspettando qualcosa o qualcuno (chissà, sarà l’autobus?)
- Come posso aiutarti bambina?- com’è fastidioso quando mi scambiano per una bambina… ma che ci posso fare… le persone anziane sono così.
- Sapete che linea devo prendere per andare alla Garibaldi?- simulo un finto sorriso
- Oh, che cara bambina. Vai già alla scuola superiore?- forse… -.-‘’
- Sissignora
- Ho un nipote che va a quella scuola- e a chi interessa?
- Ma non mi dica.
- Già già, è proprio un bravo giovanotto, sai?- certo è esattamente come dice lei… io volevo solo sapere quale autobus dovevo prendere!
- Non lo metto in dubbio
- Dovrebbe arrivare a momenti…
- Nonna, lascia stare quella ragazza - una voce maschile rimprovera la molto gioviale vecchietta, mi sta già simpatico il proprietario di quella voce- e lei, non si vergogna ad importunare una signora?- ok, ora la simpatia è finita.
 
Sentendo quella voce alla signora per poco non le prende un colpo, ed io con lei.
 

 

- Le stavo solo chiedendo quale fosse l’autobus per la Garibaldi!

- Il quattro.

- Ok, grazie.

 
Giro i tacchi e me ne vado.
Infilo gli auricolari, allungo una mano al palo più vicino, lo afferro. Un piccolissimo slancio e sono vicino alla luce, lì mi appollaio.
 
Mi sento un uccello… un avvoltoio!
 
Purtroppo non posso godermi la vista: il mio fenomenale occhio di falco ha inquadrato un autobus con il favoloso e faticoso numero quattro.
 
Tristemente scendo. Le persone mi fissano sbalordite, compresa quella nonnetta.
Che c’è di male nel salire su un palo?
 
 
Salgo sull’autobus, mi appoggio ad un palo, persa tra le note di Emma. Alla fermata successiva sale molta gente e vengo strattonata.
 
Argh!!! Il mio mp3!
 
È caduto! Nuooo!
Mi chino per prenderlo, ma il traffico ha decretato un oscuro destino: l’autista si ferma di botto, il contraccolpo è forte e la folla è spinta indietro… un piede… oh no, per favore nooooooo
 
Sigh sob… un piede… un piede… un piede… è stato distrutto!
 
Quel povero, piccolo, indifeso mp3! Tutte le mie canzoni cancellate!
Maledetto il giorno in cui decisi di prendere l’autobus per andare a scuola!
Maledetto il proprietario di quel piede!
Maledetto! Maledetto! Maledetto!
 
Alzo la testa muovendola a scatti, il mio sguardo fa paura, fulmino il proprietario di quel piede.
Quello incurante mi sorride e ride.
 
Due occhi rossi mi squadrano da capo a piedi, capelli corvini, carnagione pallida… per chi ci sperava, mi dispiace deluderla, non è Edward di Twilight.
Di suo ha solo gli occhi, in realtà hai capelli color del miele, e la carnagione semipallida.
Per favore no! Non un altro vampiro!
 
Assottiglio lo sguardo e controllo che non sia un vampiro… uff, meno male: niente canini! Bisogna stare attenti con tipi del genere, potrebbero anche essere vampiri, non si sa mai
‘’sì, come no’’- maledette vocine… stavolta hanno cinguettato all’unisono… che si siano messe d’accordo?
 

 

- I baci non sono inclusi nel pacchetto- ha l’aria da egocentrico.

-  Come scusa?- come si permette questo?!

- Ammettilo, si vede lontano un miglio che non fai altro che fissarmi la bocca- questo ha l’autostima a mille!

- Sicuro che non sei un vampiro egocentrico?

- Vampiro?

- Sì, vampiro, hai presente, come quelli della saga.

- Sì, so cos’è un vampiro, non ti fare tanto superiore.

- Ma che cosa?????????- inizio a propinargli una serie infinita d’insulti in giaggianese…
‘’vocina angelica: che lingua è? Vocina demoniaca: ed io che ne so?’’

 

Toh, la fermata dell’autobus… scendo.
La fermata è di fronte alla scuola.
 
Di quello strano ragazzo non c’è traccia.
 
Entro in quella scuola che sa tanto di normalità. Diversi ragazzi sono fuori, altri entrano… argh. Ed io che devo fare?
 
Guardo, ci sono due persone vicino all’entrata, sono adulti.

 

- Scusate, sono nuova e ho dimenticato in quale classe devo andare.

- Segreteria didattica, in fondo a destra, su quel corridoio- cavolo, sono di molte parole questi due.

 
Mi allontano senza commentare il silenzio carico di parole…
‘’sicura che fossero parole?’’- maledette vocine! E che ne so? Lasciatemi essere poetica, per favore.
 

 

- Marika Hackman… Marika Hackman… uhm… eccoti qui… sei in 3 E.

- La ringrazio.

- Di niente cara, ora va. Le lezioni qui iniziano alle nove. La ringrazio.

 
 

Detto questo, m’incammino verso quello che è il mio futuro, alias la mia classe.
 

 
 

 Il mio sorriso non mi ha mai abbandonato, d'altronde, si sa… un sorriso è un sorriso e a chi sorride succedono  sempre cose belle 



ARGHHHHHHHHH!!!!! Il mio MP3!!!!!!!!!!!!!


Metti la moneta, tira la manovella, apri la porta che esce la caramella!!!

Ciao a tutti e benvenuti nel mio spazietto personale‘’Metti la moneta, tira la manovella… etc etc’’
 
Sono Arimika… e sono la scrittrice di questo piccolo primo capitolo…
Grazie a tutti, specialmente a coloro che sono arrivati fin qui giù.
Se è vero che le parole non dette si perdono nel vento molte sono già state perse e scritte nell’aria. Sono, ovviamente, di ringraziamento.
Ciao, grazie, alla prossima ^_^ ci vediamo, anzi… scriviamo ;) al prossimo aggiornamento.

 ciCcss

  
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