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Autore: HidanJashinist    19/11/2012    13 recensioni
Una sera fantasticavo e mi sono immaginata l'Akatsuki a casa mia! Mi è venuta l'ispirazione e così ho cominciato a scrivere! Il primo capitolo parla dell'arrivo del mio preferito che sicuramente avrete già capito xD Spero vi piaccia: è la mia prima FanFiction
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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“I really wanna, really wanna be with you! Cuz you are my love,you are my shine, you are my dear,so trust me trust trust me,yeah!” Saltai per lo spavento nel letto e presi il cellulare per farlo tacere e mi riappoggiai al cuscino. Hidan era appoggiato sopra il mio stomaco,mi sporsi in avanti e gli baciai la ferita che Asuma gli aveva fatto all’orecchio. Mugugnò qualcosa,ma non sembrava dar segno di volersi svegliare,sorrisi e gli sussurrai,talmente vicina da sfiorarlo: “Sveglia. Devo andare a studiare.” Non sapevo se mi avesse sentito,ma disse qualcosa: “No… Non voglio andarmene… Lasciala stare!” Lo guardai preoccupata: stava facendo un incubo? Lo scossi e lui si svegliò di scatto: “Eh?! Cosa succede!?” Gli accarezzai i capelli argentei: “Stavi facendo un incubo? Ti ho svegliato perché devo andare al liceo.” Mi baciò: “No,era solo uno stupido sogno,non importa. Va bene… Andiamo in quello schifo di liceo.” Sorrise: “Comunque: ciao takara.” Ancora questo termine… Che diavolo voleva dire? Sbuffai: “Se fai così mi fai passare la voglia di alzarmi dal letto…” Rise: “E’ un invito il tuo? Mmmh,non ti accontenterò bella. Devi andare al tuo liceo,l’hai detto tu.” Feci una smorfia: “Pervertito… Tanto mia madre non mi lascerebbe bigiare…” Mi fece uno sguardo interrogativo e spiegai: “Intendo dire che non mi lascerebbe saltare la scuola… Dai,Hidan, sveglia gli altri.” Sorrise: “Loro sono in piedi già da un pezzo. Sono io che non mi voglio allontanare da te.” Lo spinsi: “Non fare il romanticone! Non è da te dire così.” Sbuffò: “Come dovrei comportarmi con te? Vuoi che ti tratti male? Non sarai mica masochista come il sottoscritto!?” Risi e gli baciai quella bocca impertinente: “Nah,comportati naturalmente. E poi,no,non sono come te.” Alzò gli occhi al cielo: “Argh,mi sto comportando naturalmente! O,beh,sto cercando di migliorare…”  Mi alzai: “Sei duro d’orecchi… Ti ho già detto che tu sei perfetto così come sei.” Mi allontanai ma lo sentii bisbigliare: “Sono tutto meno che perfetto… Come fai a non accorgertene…” Andai nel bagno,mi pettinai,mi lavai i denti e mi passai la matita nera sotto gli occhi. Andai in cucina e salutai gli akatsukiani che bevevano… caffè?!? Kakuzu era seduto sulla sedia e sorseggiava da una tazzina,chiesi incredula: “E da quando sapete fare il caffè?” Alzò lo sguardo dalla tazzina e sbottò: “Non siamo idioti e io meno di tutti,difatti sono stato io a prepararlo.” Presi un succo dal frigo e mi sedetti, Deidara spuntò da dietro la balaustra che separa la cucina dal soggiorno: “Ehi Andrew!! Ma non ti sei accorta di niente?” Lo guardai perplessa: “Ehm,no. Di cosa mi sarei dovuta accorgere?” Rise e indicò la sedia a fianco a me,mi girai e rimasi stupita: un paio di occhi dotati di Rinnengan mi osservavano severi, il proprietario di quegli occhi si presentò: “Sono Pain. Il capo dell’organizzazione. Kakuzu mi ha parlato di te. E così saresti una futura recluta?” Guardai Kakuzu che sorrise e si avvicinò: “Non fare quella faccia Andrea. Hai capito bene: è questa la mia idea per te. Farai parte di Alba!” Pensai di svenire: “Kakuzu. Cos’hai combinato? Io,recluta dell’Akatsuki? Sei matto!” Rise: “Non puoi tirarti indietro,Pain ha accettato la mia proposta e tu ora sei sotto il suo comando. Benvenuta novellina!” Scossi la testa: “E come pensi di addestrarmi? Qui non esistono shuriken,né kunai,né senbon o rotoli proibiti! E di sicuro,non posso escludere la scuola per sottostare agli ordini di Pai… del capo!” Pain sorrise compiaciuto e rispose al posto di Kakuzu: “Andrea… Cambierà tutto per te. Anche il tuo nome cambierà e d’ora in poi ti chiamerai Kureyo, e soprattutto la tua vita cambierà. So come tornare nel Mondo dei Ninja e tu,verrai con noi.” WTF?!?! Pain era serio?? E io stavo per cambiare mondo?! Urlai troppo scossa: “Ma capo!!! Non posso abbandonare i miei studi e la mia famiglia! Sarebbero troppo preoccupati e qui succederebbe un casino!!” Alzò una mano per chiedere silenzio e cessai di strillare. Rispose con calma: “Per questo non c’è problema. Sai meglio di me che Zetsu può sostituirti con una sua copia vegetale e per quanto riguarda gli studi,verrai istruita da me e da Konan.” Il mio io interiore fece la faccia dell’urlo di Munch: *KONAN!?!? Noooooooooooo!!!!! No,nein,NO! Konan no!* Annuii: “D’accordo… Sono ai suoi ordini e come ha detto Kakuzu,non posso tirarmi indietro. Prima posso salutare mia madre?” Pain annuì e io mi alzai,andai nella camera da letto dei miei e le diedi un bacio sulla guancia: “Ciao mamma. Ti voglio bene.” Si svegliò e ricambiò: “Anche io…” Uscii e mi diressi verso la cucina, e notai che c’era un’altra me. Fissai la mia copia e quella mi salutò: “Ciao Kureyo! Lo sai che mi assomigli molto? Eheheh.” Mi assomigliava in aspetto… Ma non in carattere: “Pain-sama, ma la copia ha le mie stesse conoscenze? E gli stessi atteggiamenti?” Pain mi spiegò: “Ci serve il tuo sangue,ne basta una goccia. Poi il clone vegetale,la assorbirà e allora sarà uguale a te,sotto ogni aspetto.” Presi uno spillo e mi bucai un dito,stringendo i denti, e allungai il piccolo punto rosso alla mia copia che leccò via la goccia. Hidan era lì a fianco e mi baciò il dito con un sorriso: “E’ buono il tuo sangue.” Mi vennero i brividi e mi circondò con le braccia,appoggiando la faccia al mio collo: “Ti spaventi per così poco… Sei proprio una baka,magari Kakuzu ti temprerà il carattere.” Risposi con un tono di sfida: “Potresti perdere quello che sono ora e ritrovarti con una fredda assassina,saresti contento dopo?” Scosse la testa: “No,mi piace la fifona che sei. Takara…” Sentii una tecnica: “Shinra Tensei!” E Hidan venne scaraventato sul muro,guardai Pain e lui spiegò seccato: “Non ci devono essere relazioni sentimentali tra i colleghi. Parti col piede sbagliato Kureyo.” Hidan in meno di un secondo,era davanti a Pain e gli sibilò: “Non me ne frega delle tue pallose paranoie! Mi comporto come mi pare con i miei colleghi!” Pain lo fulminò con lo sguardo e Hidan non lo calcolò,gli sussurrai: “Cerca di fare il bravo e vedrai che anche Pain ti tratterà meglio.” Mi ghignò: “Io non faccio il bravo e non può impedirmi di viziarti. Sei di mia proprietà,non sua.” Arrossii e mi scusai con Pain: “D’accordo Pain-sama. Chiedo scusa.” Pain parlò a tutti indicando me: “Dovreste prendere esempio da lei e portarmi un po’ di rispetto. E ora,si torna a casa!” Strinsi la mano di Hidan e Pain pronunciò una qualche tecnica segreta che non conoscevo. Diventò tutto buio.

-Mondo dei Ninja. Luogo sconosciuto

Sentii delle voci intorno a me: “Sta bene?” “Sì,è solo svenuta. In fondo c’era da aspettarselo.”  “Quando si risveglierà?” “A breve.” Aprii gli occhi e mi accorsi di essere su una branda o qualcosa di simile. Mi misi seduta e notai che non avevo addosso i miei vestiti,ma una maglia a rete,dei pantaloni corti e una divisa che mi era molto familiare. Mi guardai intorno e mugolai: “Hidan…” Il jashinista si piegò e mi baciò la fronte: “Ciao Andre. Come stai?” Risposi un po’ scossa: “Bene,penso… Chi mi ha cambiato?” Rise: “Konan. Non ha permesso che ti cambiassi io… Lo sai che sei una bella visione vestita così?” Arrossii e mi alzai, osservando il luogo in cui mi trovavo, era una camera grande, nello stesso stile che avevo visto a Konoha leggendo i miei adorati manga. Devo dire che mi piaceva. Volsi lo sguardo verso una donna che però non mi piaceva per nulla: Konan. Si presentò con un tono freddo: “Sono Konan,il capo ti vuole vedere.” Cercai di non essere maleducata e trattenni i miei pensieri: “Fammi strada,per favore.” Girò i tacchi e aprì una porta,la seguii e scese delle scale,fermandosi al piano di sotto. Scesi le scale e arrivai in una specie di salotto,dove c’erano tutti. Pain si alzò in piedi e annunciò: “Salutate la nuova recluta. Da oggi in poi,Kureyo sarà un membro di Alba. Di conseguenza,le squadre cambieranno. Kakuzu,come suo maestro,sarà nella sua squadra.” Hidan fece un sorriso, e Pain continuò: “Ma al posto di Hidan,ci sarà Konan.” Sia io che Hidan spalancammo la bocca,ma Hidan non si limitò ad aprirla: “COSA!? Metti Konan al posto mio!?!? Non puoi farmi questo!” Pain alzò un sopracciglio: “Da quando non posso? Datti una calmata Hidan,così ho detto e così sarà. Kakuzu e Konan saranno i suoi maestri e una volta terminato il suo addestramento,le squadre cambieranno nuovamente. Tu,Hidan, starai in squadra con Deidara. E questi sono gli unici cambiamenti per voi. Kureyo…” Risposi: “Sì. Pain-sama?” Riprese a parlare: “Konan ti mostrerà il covo e più tardi ti insegnerà la teoria ninja,Kakuzu ti insegnerà le arti marziali, Itachi quelle illusorie e magiche.” Annuii obbediente,ma questa cosa non mi piaceva. Pain e gli altri se ne andarono,lasciando me e Konan da sole. Lei indicò la stanza: “Qui è dove ci riuniamo e dove si discute degli spostamenti e delle missioni. Seguimi.” Cominciò a camminare e risalì le scale,io la seguii senza fiatare e mi indicò il corridoio davanti a noi: “Qua sopra ci sono le stanze di ognuno dei membri,la tua è l’ultima in fondo a destra. La camera dove eri prima è l’infermeria ed è questa qui.” Svoltò sulla sinistra,dove c’era un altro corridoio e indicò una porta bianca con incisi degli ideogrammi che purtroppo non capivo. Chiesi: “Che c’è scritto sulla porta?” Rispose alzando un sopracciglio: “Infermeria… Non è ovvio?” *Ma che caz? Sono nuova,caspita! E si da il caso che sia italiana,non giapponese!! Per mio dispiacere non so leggere i caratteri orientali!!* Presi un respiro profondo: “Non so leggere questi caratteri…” Mi fissò incredula e riprese a spiegare: “Le due stanze che ci sono qua a fianco sono il bagno e l’armeria. E’ vietato prendere oggetti dall’armeria senza permesso,chiaro?” Sbuffai: “Cristallino…” D’accordo… Sto ufficialmente per sbranarla in stile Zetsu… Il mio io interiore era furente: *Ma come si permette di usare questo tono!?!? Quel dannato fiorellino glielo faccio ingoiare!* Ridacchiai al pensiero e Konan si voltò di scatto,smisi giusto in tempo da non farmi vedere da lei. Socchiuse gli occhi e scese un’altra volta le scale,ritornando a quello che non era un salotto,ma una sala riunioni e camminò verso un’altra porta che era scorrevole e disse: “Questa è la cucina.” Camminava molto veloce,come se avesse il fuoco sotto i tacchi bassi delle sue scarpe… Le stavo dietro senza problemi,ma non sopportavo quel modo sbrigativo… Uscii e per la prima volta,vidi com’era il paesaggio del mondo dei Ninja: una foresta,un cielo azzurro senza aerei e un’aria pura,priva di inquinamento e un sole splendente. Konan indicò dei pupazzi con dei bersagli: “Quelli saranno i tuoi primi avversari. Kakuzu dovrà impegnarsi parecchio per farti diventare almeno genin…” Mi morsi il labbro per la rabbia e cercai di non calcolarla: appena avrei imparato a combattere le avrei fatto le chiappe a strisce… Chiesi: “Hai ancora altro da mostrarmi?” Fece segno di no e tirai un sospiro di sollievo. Konan mi ordinò: “Aspettami qui.” Scomparve e presi del tempo per guardarmi intorno,trovai un secchio pieno d’acqua e guardai la mia immagine: mi piacevano i miei nuovi abiti,soprattutto la divisa a nuvole. I miei capelli erano raccolti in una coda e la frangia era stata fermata con delle forcine, notai con un certo sgomento che insieme al mio orecchino tondo in oro bianco,ne erano comparsi altri 3 nei buchi che prima erano vuoti, erano degli orecchini pendenti corti con sfumature di blu e azzurro. Molto carini… Konan tornò indietro e in mano aveva un pacco di libri,me li porse e li sfogliai: erano tutti scritti in giapponese… Commentai: “Suppongo che mi insegnerai a leggere i vostri caratteri…” Rispose: “Già. Mi toccherà insegnarti prima a leggere… Come te la cavavi nella tua accademia?” Il mio liceo? Beh,non facevo schifo,ma in storia facevo proprio vomitare… Per il resto i miei voti non erano malvagi,avevo la media del 7. Risposi: “Andavo abbastanza bene… Mi insegnerai anche il controllo del chakra?” Mi guardò e sospirò: “Sarai un allieva molto impegnativa… Comunque sì,cercherò di insegnarti a controllare il chakra. Devo farti partire da zero.” Feci un’espressione che diceva: *Eh,vedi un po’ te. Da me non c’era bisogno di combattere…* Konan mi fece uno sguardo severo e sospirai: mi mancava già casa mia? No,mi mancava Hidan,questo sì. Per circa due ore,Konan mi fece scrivere con un pennello l’alfabeto e diventai matta: ero brava in disegno,ma ricordarsi tutti quei caratteri era micidiale. Anche Konan era distrutta,per lei era come insegnare cose ovvie e non sempre era paziente,ma ho cercato di fare del mio meglio. Finita la lezione,arrivò Kakuzu e lei se ne andò. Mi rallegrai: “Che bello!! Kakuzu!” Urlò: “Ma che Kakuzu e Kakuzu,chiamami Sensei!! E adesso addominali! 3 serie da 80!” Eeeeh!? Vacca logia!! Non stava scherzando,aveva tutta l’aria di chi se non fai quel che dice ti uccide… Senza aprire bocca,mi sdraiai sul terreno e cominciai a fare gli addominali,dopo quelle mi fece fare le flessioni… Però con lui seduto sulla mia schiena!! Peccato che se non alzavo sia il mio sedere sia lui,mi faceva sollevare dei pesi da 15 chili l’uno: se continuavo così mi sarebbero spuntati dei muscoli da far invidia a un culturista! Continuai così per altre 2 ore e dopo ero distrutta,stanchissima,peccato che avrei dovuto passare lo stesso tempo con Itachi e fu lui per primo,a tentare di insegnarmi il controllo del chakra: era un maestro molto paziente e devo ammettere che era anche dannatamente bravo. Non feci molto con quello che era il mio chakra,aveva un colore strano: non era blu,era arancione-rosso. Itachi mi insegnò a raccoglierlo in un unico punto,ma non ero questo granché a controllarlo,spesso spariva e mi toccava ripetere tutta la procedura per farlo riapparire. Alla fine del mio primo giorno di allenamento,pensavo di morire: avevo la testa come un pallone per tutte le nozioni nuove che avevo imparato e il mio corpo sembrava di cemento da quanto era pesante. Mi trascinai in quella che era la mia stanza e mi tolsi la divisa,appoggiandola su un tavolino basso. Osservai meglio la mia nuova camera: era spaziosa,con pochi mobili essenziali,un comodino,un armadietto,il tavolino e un futon. Era un po’ spoglia,ma avrei pensato più avanti a come darle una sistemata. C’era anche una finestra in stile orientale,di cui mi innamorai a prima vista: aveva una forma geometrica e delle decorazioni in legno stupende. Guardai con meno entusiasmo il futon,bianco con un cuscino tendente all’azzurrino pallido, ero abituata a dormire sopra il materasso di un letto singolo! Non in un futon su un tatami… Sospirai e mi ci sdraiai sopra: era un po’ strano,vedevo il pavimento troppo vicino e non sapevo se sarei riuscita a dormire in un posto così spoglio. Sentii bussare alla porta, risposi: “Entra pure.” La porta scorrevole si spostò ed entrò Hidan: “Ciao takara. Com’è andato l’allenamento?” Mentre parlava si sedette sul futon,risposi appoggiandomi alla sua spalla: “Sono distrutta… Itachi è bravo a insegnare,ma Kakuzu e Konan mi hanno spossata… Ho tanto sonno.” Il mio stomaco fece un rumore tremendo e Hidan rise: “E hai anche fame a giudicare dal rumore che fai. Non ti preoccupare: oggi tocca a Kisame cucinare. Come ti sembra la tua nuova casa?” Feci un sorriso: “Sono contenta di non dover cucinare io. Sì,mi piace qui,ma non so se riuscirò a dormire qua dentro… E’ spoglia e mi da l’impressione di essere sola…” Mi strinse leggermente: “Farò incazzare Pain venendo a dormire con te,ma non me ne frega.” Sorrisi,ma non volevo che si cacciasse nei guai: “No,stai dove sei. Non voglio cacciarti nei guai. Ribelle che non sei altro.” Rise: “Piace anche a me starti a fianco quando hai il becco chiuso! E Pain deve capire che non ha il permesso di vietarmi di stare con i miei colleghi.” Gli tirai un colpo,fingendomi offesa: “Ah, e così ti piace starmi vicino quando ho il becco chiuso?! Allora terrò le mie labbra sigillate e non ti rivolgerò parola.” Aveva parato il mio pugno e lo teneva nella sua mano,si avvicinò e sorrise seducente: “Ho i miei metodi per farti aprir bocca.” Il mio io interiore era scalmanato,fuori controllo: *Oh mio Jashin!! Se lo prendo non lo mollò più questo ragazzo!* Mi baciò il collo e mi imprigionò con le mie stesse braccia,tenendomi dietro la schiena,il braccio sinistro con la mano destra e viceversa. Sentii il suo sorriso sulla mia pelle: “Ti ho imprigionato e ora ti torturo.” Morse il bordo del mio orecchio,facendomi venire la pelle d’oca,prese con una mano sola le mie mani e con quella libera mi tolse l’elastico,facendo scendere i capelli sul collo e ci affondò il viso. La mia temperatura corporea era tremendamente salita e Hidan si divertiva a giocare con le mie reazioni. Mi ghignò: “Non cedi ancora? Sei più resistente di quanto pensassi…” Mi girò e mi lasciò le braccia,che io incrociai sul petto. Lo guardai con uno sguardo provocatorio e lui ricambiò la mia occhiata con un sorriso perverso. Intrecciò le nostre dita e si avvicinò,spingendomi fino a terra,dandomi una fila di baci dalla gola fino alla bocca,tentò di forzarmi con la lingua,ma lo sorpresi,mordendolo. Rise divertito: “Il mio piccolo cagnaccio ha tirato fuori le zanne… Sei dannatamente testarda. Cosa devo fare per addolcirti?” Sorrisi e gli abbassai le mani e senza proferir parola,gli baciai le labbra,avvolsi le gambe alla sua vita e diedi fondo a tutta la mia dolcezza. Hidan era stupito: “Vuoi comandare,eh? Mh,potrei anche lasciarti fare… Potrei.” Mi spinse,facendomi stare sotto di lui e mi guardò soddisfatto: “Così mi piace.” Gli feci uno sguardo assassino e lo spinsi,invertendo le posizioni. In quel momento decisi di parlare: “Detesto ricevere ordini e tu non sei il mio capo.” Sapevo che ero su un confine pericoloso,ma forse… ero davvero masochista? *Temo di sì cara mia… Vuoi sfidarlo a tutti i costi e sai che bel caratterino ha. Sì sì,sei masochista.* Ecco la perla di saggezza del mio io interiore… Hidan aveva una strana luce in quegli occhi meravigliosi,si tirò su quel tanto che bastava per essere faccia a faccia e morse leggermente il mio labbro inferiore: “Ti domerò prima o poi. Ti amo.” Bam! Mi avevo tirato una frecciata nel punto giusto e lo sapeva! Invertì nuovamente le posizioni e mi baciò con tenerezza: “E rieccoti sotto il mio controllo.” La porta si aprì ed entrò Deidara: “Ehi Kure è pronta la ce… OH PER TUTTE LE ESPLOSIONI!!!” Io e Hidan lo guardavamo imbambolati e DeiDei fissava noi scioccato. Simulai un colpo di tosse e Hidan si spostò,alzandosi in piedi e io imitai il suo gesto. Risposi paonazza: “Ehm,grazie Deidara… Scendo subito.” Hidan si allontanò e mi fece l’occhiolino mentre tirò una spallata a Deidara che venne spostato in malo modo. Scossi la testa e rivolsi uno sguardo di scuse a Deidara che commentò: “Se non vi si tiene d’occhio va a finire che divento sul serio zio…” Risi: “E’ troppo presto DeiDei! E poi non voglio figli! Quando ti entrerà in quella testaccia?” Rispose: “Tu la pensi così,ma Hidan non si lascerà fermare così facilmente: quello che vuole lo ottiene.” Mi lasciò un po’ sorpresa: in fondo Hidan era un po’ cambiato… Non farà una cosa del genere senza il mio consenso… *Ne sei così sicura? Sappiamo entrambe che ti fidi ma sei un po’ timorosa. Deidara ti ha avvertito,no? Allora fai attenzione!* Il mio io interiore ci teneva a spaventarmi… Scossi la testa e feci un sorriso a Deidara: “Grazie Deidara. Ma mi fido di Hidan.” Annuì e uscì dalla stanza,lo seguii a ruota fino alla cucina,che aveva un grosso tavolo lungo e basso,con tanti cuscini a fianco. A capotavola c’era Pain,alla sua destra Konan e alla sua sinistra Sasori,al fianco di Sasori si sedette Deidara,vicino a Konan c’era Itachi e al suo fianco c’era un posto vuoto che sicuramente era di Kisame,dopo Deidara c’era Zetsu e dopo di lui Kakuzu, al fianco di Kisame c’era Hidan e io mi sedetti al fianco del mio preferito. Kisame arrivò con un grembiulino blu scuro con la scritta: “Shark of the kitchen.” Molto carino… In mano aveva dei piatti che appoggiò a ogni posto e alla fine si sedette. Pain disse: “Buona cena a tutti.” E cominciarono a mangiare tranquilli. Presi le mie bacchette e osservai cosa avevo nel piatto,sembravano dei ravioli,uno dei piatti che preferisco. Ringraziai le mie uscite al ristorante cinese/thailandese e afferrai senza problemi il raviolo fumante: era buono. Hidan aveva in mano una piccola bottiglietta: “Hai sete?” Arrossii: “Sì,grazie. Versa pure.” Riempì il mio bicchiere con un liquido trasparente,pensai che fosse acqua ma mi sbagliavo… Era sakè! Caldo e con un sapore che non sopportavo. Per poco non facevo la doccia a Kakuzu con uno sputo di sakè,ma riuscii a trattenermi e mandai giù quella sorsata amara che mi disgustò totalmente: il mio massimo di alcol sono il vino bianco,lo spumante e la birra,ma l’unica volta che avevo voluto provare il sakè ne rimasi sconvolta… Hidan osservò la mia smorfia disgustata: “Che c’è? Non ti piace il sakè?” Annuii e gli porsi il mio bicchiere,lui lo prese e travasò il contenuto nel suo. Mi sussurrò all’orecchio: “Facciamo arrabbiare Pain e intanto ti farò amare il sakè.” Ero curiosa… Bevve un piccolo sorso di sakè,ma non lo mandò giù,mi si avvicinò e con un bacio mi fece bere quella schifezza amara. Pain tossì,ma Hidan lo ignorò e mi baciò di nuovo,dandomi un altro sorso di sakè,che cominciava davvero a piacermi,ma solo per un motivo… Pain battè un pugno sul tavolo: “Hidan! Kureyo! Piantatela! Dannazione,siamo a tavola e ho già detto che non voglio storie amorose tra i colleghi!” Hidan girò il coltello nella piaga: “E come giustifichi il rapporto tra te e Konan? Pensi che non sentiamo cosa combinate la notte?” Pain lo fulminò: “Io sono il capo! Shinra Tensei!” E il mio amato venne scaraventato un’altra volta nel muro,sfondandolo. Pain aggiunse con calma: “Deidara,poi aggiusta quel muro… Kureyo,non farmi arrabbiare,non hai fatto la stessa fine di Hidan solo per due motivi,primo, sei nuova,secondo, sei ancora troppo fragile per restare in vita a una tecnica del genere.” Impallidii e balbettai: “S-sì Pain-sama,prometto di non farla arrabbiare.” Tutta l’organizzazione osservava me,Pain e Hidan,che era appena tornato al suo posto e che stava maledicendo sottovoce Pain. La cena terminò senza altri scontri ed era ora di andare a dormire. Salii al piano di sopra e mi feci un bagno caldo per rilassare i muscoli,dopodiché mi preparai mettendomi un pigiama leggero che avevo trovato dentro il mio armadio,mi lavai i denti e camminando con calma entrai nella mia camera che all’interno aveva solo una candela a fare luce. Sentii dei passi e Pain entrò nella mia stanza: “Spegnere le luci. Buonanotte Kureyo.” Risposi: “Buonanotte anche a lei Pain-sama.” Sorrise e uscì. Soffiai sulla candela e orientandomi con la luce lunare che entrava dalla finestra,mi sistemai nel mio futon. Mi ero quasi addormentata,quando sentii il fruscio della porta scorrevole. Mi girai e Hidan mi sorrise come un bambino monello,poi entrò nel mio futon e mi diede un bacio sulla guancia: “Ehehe,mi piace fare incazzare quello stronzo. ‘Notte Andre.” Sorrisi e mi addormentai nel giro di pochi minuti.

Ed ecco l’ottavo capitolo!! Dopo questo comincerò una nuova serie,una storia ambientata nel loro mondo,anziché nel nostro. Cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto! Un abbraccio da HidanJashinist \(*u*)/ 

 

  
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