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Autore: frisulimite    06/06/2007    7 recensioni
"-Axel, uccidi Vexen. - dice Marluxia, al che Axel chiede: - Ma perchè? - - Siamo in tredici, e il numero tredici porta sfiga. Il mio piano rischia di fallire. - risponde Marluxia. - Ok, lo ammazzo. -" cosa succederebbe se un misterioso individuo cominciasse ad ammazzare i membri dell'Organizzazione prima di Sora? E se l'Organizzazione chiamasse Hercule Chairot, il più grande detective del mondo, per risolvere il mistero? Il detective dai baffi più belli del mondo in una nuova, assurda avventura.
Genere: Demenziale, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Organizzazione XIII
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il nuovo straordinario capitolo del giallo evento dell’anno! Va bene, ci ho messo un mesetto e anche più, ma non permetterete a una simile, isolata (come no), piccola svista di guastarvi questa bella storia.

Nell’ultimo capitolo abbiamo concluso la storia del Monte Olimpo, Chairot e Sora hanno dei nuovi Keyblade e adesso sono diretti alla Fortezza Oscura. Come al solito in questo mondo non mancano i gravi problemi, quindi ecco, nel vostro beneamato Grillario, tutte le notizie sui nuovi personaggi che incontreremo di qui a poco (ma anche di qui a molto)

 

Winnie the Pooh: personaggio dalle ambigue amicizie. Ama il miele, di cui si rifornisce da uno spacciatore di nome Uffa. Passa le sue giornate con un maialino (?) di nome Pimpi, un frocetto rosa e con la vocetta stridula, e Tigro, una tigre che trova molto divertente la sua lunga coda allungabile. Il suo nuovo amico del cuore, Sephiroth, col quale condivide molte passioni, è decisamente più raccomandabile. L’orsetto nasconde un grande segreto.

Sephiroth: ha messo su un po’ di pancetta da quando ha aderito alla religione di Winnie the Pooh. La sua Masamune è in naftalina, adesso indossa delle ciabatte infradito e una camicia hawaiana e ama svisceratamente il miele e far ginnastica dopo averne mangiato molto. Pimpi: estremamente ambiguo maialino (???) rosa, grande amico di Winnie the Pooh. Da un po’ di tempo si pensa che Marluxia, dopo la sua morte, si sia reincarnato nel cosino perverso che passa le giornate con l’orsetto Pooh.

Tigro: altra cattiva compagnia di Winnie the Pooh. Saltella tutto il giorno sulla sua coda e istiga Pooh a partecipare ai suoi sadici e perversi giochi, illudendolo che siano un toccasana per la sua salute.

Tappo: al contrario di quanto suggerisce il nome, che potrebbe far pensare a una reincarnazione del Burattinaio Mascherato, il tizio è uno dei più alti del Bosco dei Cento Acri. L’unico con un briciolo di cervello, sta organizzando la nascita di una grande e potente industria di ortaggi e biotecnologie. Il suo succo di carota è celebre, ma alcuni eco-terroristi come Tigro e, per riflesso, Pooh gli distruggono gli ortaggi. Lavora spesso con Darkside per una possibile fusione della Tappo inc. e la Darkness Corporation.

Uffa: un gufo che usa la sua sapienza ai danni dei poveri idioti analfabeti del Bosco dei Cento Acri. È convinto che il miele abbia degli effetti simili a quelli dell’eroina, per questo lo spaccia. Non ha mai scoperto che ciò non è vero perché Sephiroth e Pooh vanno ogni due ore a rifornirsi da lui, come se fossero tossicodipendenti. Otto Von Krapfen: vedendo nell’idiozia dei personaggi del Bosco dei Cento Acri qualcosa di più che semplice imbecillità, si è temporaneamente trasferito nella casa di Uffa, che è di sua proprietà (come tutte le case in affitto da quelle parti)

Capitolo 13

 

Un orsetto con una sola ala (One winged teddy bear)

 

Chairot, Mastings, Sora, Paperino e Pippo atterrarono alla Fortezza Oscura poco tempo dopo essere partiti dal Monte Olimpo. I nostri eroi andarono a casa di Merlino, giusto perché non avevano un accidente di meglio da fare. Il mago era stato aggredito dagli Heartless, che volevano rubare il libro di Winnie the Pooh. Perché gli Heartless erano tanto interessati a rubare il libro di Winnie the Pooh? La risposta è semplice. Subito fuori dalla casa di Merlino si trovava Mary Sue, che ordinava: - Portatemi quel libricino dolcissimo e coccolacchiottoso! Voglio mangiarmi Winnie the Pooh di baci! Sarà tutto mio! – e gli Heartless, nei loro vestitini rosa, furono costretti a obbedire e a rubare il libro, ma l’arrivo di Chairot e degli altri glielo impedì. Dopo una breve battaglia quegli insopportabili esserini fastidiosi che interferivano sempre nei grandiosi e geniali piani di Mary Sue riuscirono, ovviamente per pura fortuna, a distruggere i potentissimi e aggraziati Heartless di Mary Sue. Chairot si preparò a distruggere anche Mary Sue, che pensò fosse meglio sparire e rimandare lo scontro finale con il detective.

Merlino apparve in quel momento, dicendo: - Avete distrutto quei maledetti Heartless! Venite dentro, dobbiamo parlare di cose importanti. Temo che sia successo qualcosa a Pooh. – i nostri eroi seguirono il mago nella casa, e si prepararono a sentire una delle sue spiegazioni noiose.

- Gli Heartless di Mary Sue, sotto suo ordine, hanno provato a rubare il libro di Pooh. In effetti questo libro non serve a niente, però ho pensato fosse meglio avvertirti, Sora, visto che Pooh è tuo amico. – spiegò Merlino. Sora fece una faccia stupita e chiese: - Io non conosco nessun Pooh, amico mio. E a dire il vero, non mi sembra di conoscere manco te. Anzi, non so che ci faccio qui. Sarà meglio che me ne vada. – a un cenno di Chairot Mastings tramortì Sora, poi il detective poté parlare: - Non si preoccupi, monsieur Merlino. Le mie indagini sono a un punto fermo, quindi posso perdere tempo per salvare un tizio che non conosco e dal nome buffo che vive dentro un libro. Mastings, aggiungi alla lista spese la voce "Salvataggio del Bosco dei Cento Acri", 2000 munny. – Merlino riprese a spiegare: - Ho già mandato qualcuno per aiutare i poveri idioti che abitano quel libro, il professor Otto Von Krapfen, ma preferisco avere anche lei. – l’interesse di Chairot fu destato da quell’ultima notizia. – Il dottor Von Krapfen è qui? – domandò, e Merlino rispose intelligentemente: - No, è nel libro del Bosco dei Cento Acri. – ignorando quella risposta stupida, Chairot prese il libro, lo aprì, diede un calcione a Mastings, che finì dentro al libro con Sora in braccio, poi anche il detective si tuffò anche lui in quel bellissimo e paciugoso mondo, mentre Paperino e Pippo, che non erano fessi, decisero di rimanere fuori almeno da quel mondo, per evitare per un po’ la fastidiosa compagnia di Sora.

Sora arrivò per primo, e cadde su un mucchio di deliziosi fiorellini. – Che culo! – fu il commento del prescelto del Keyblade, quando gli cadde addosso Mastings. – Beh, poteva andare peggio… - borbottò Sora cercando di spostare l’omaccione dalla sua schiena, quando arrivò Chairot, e le cose, infatti, andarono peggio. Coi suoi innumerevoli chili Chairot cadde sopra Mastings, e il povero (ma mica tanto) Sora rimase schiacciato, e sarebbe sicuramente morto se Chairot non fosse rotolato via.

Benissimo, eccoci qui! Monsieur Sora, visto che lei è già stato qui, adesso può dirci dove dobbiamo andare? – domandò Chairot. Sora si rialzò, spolverò i suoi orridi vestiti e rispose: - Boh? Io non sono mai stato qui. – Chairot esclamò: - Ma come!? Monsieur Merlino ha detto che lei è già stato da Pooh! – Sora guardò Chairot con una faccia decisamente strana, cominciò a muovere istericamente le orecchie e a far roteare follemente gli occhi.

Dopo mezz’ora passata con Mastings che si girava i pollici stando seduto sotto un albero, Sora che faceva quelle curiose facce e Chairot che guardava Sora con un misto di disgusto e disprezzo, arrivò un curioso orsetto giallo con una maglietta rossa. L’orsetto, vedendo Sora, cominciò a correre (parola molto grossa, diciamo barcollare) verso di lui, urlando: - Sora! Sora! Finalmente ci rincontriamo! – Sora guardò Pooh con la sua solita espressione idiota, poi disse: - È un piacere per me vederti, Persona-Che-Non-Conosco. – Pooh domandò a Chairot: - Che cosa è successo a Sora? – Chairot rispose, tendendo la mano all’orsetto: - Niente, è solitamente idiota. Io sono Hercule Chairot, o Chairot Hercule, come preferisce, noto detective privato che si preoccupa di salvare anche quelli che non sono suoi clienti perché è molto altruista (e soprattutto perché tanto va tutto sulla lista spese di monsieur Saix e la ditta che lui rappresenta). Abbiamo sentito dire che da queste parti è arrivato un certo Dottor Otto Von Krapfen. Dove possiamo trovarlo? – Pooh guardò Chairot con un’espressione molto simile a quella di Sora, quando arrivò un curioso gufo che non volava. – Il dottor Otto Von Krapfen? Io lo conosco. – disse il gufo mettendosi davanti a Chairot. – È il proprietario della mia casa. È venuto qui qualche ora fa e mi ha sfrattato con la scusa che non avevo pagato gli ultimi tre lustri di affitto. Al momento, però si trova insieme a Pimpi nell’orto di Tappo. – Chairot disse: - Grazie, monsieur…? – Uffa rispose, tendendo l’ala: - Uffa. - - Non c’è bisogno di essere così sgarbati. Chairot le ha solo fatto una domanda. – intervenne Sora, che si era stancato di giocare a fare le facce idiote insieme a Pooh. – No, guardi che Uffa è il mio nome. – spiegò Uffa. – Uffa, non ne azzecco mai una! – commentò Sora, e Uffa intervenne, dando dei colpetti sulla gamba di Sora con la sua ala: - Ci conosciamo da tanto, Sora, so benissimo che ogni tanto ne dici qualcuna giusta. – Sora scoppiò a piangere: - Non è veroooo! Dico solo un mucchio di cazzate! – Chairot commentò: - Non posso dargli torto, dice solo un mucchio di cazzate. – Sora, sentendolo, pianse ancora più forte, così Chairot fu costretto a urlare per farsi sentire da Uffa. – MI PUÓ PORTARE DAL DOTTOR OTTO VON KRAPFEN!!? – Uffa rispose, gridando a sua volta: - CERTAMENTE! MI SEGUA! – e così dicendo svolazzò via, seguito da Chairot e Pooh (che avevano lo stesso tipo di camminata) e dal buon Mastings, che, fucile alla mano e sguardo folle negli occhi, mirava al povero Uffa.

Chairot e Pooh rallentavano notevolmente la passeggiata, poiché si fermavano a ogni vasetto di miele che vedevano per mangiare. Uffa era l’unico che non era intenzionato a distrarre il detective l’orsetto dalla loro operazione, anzi, li incoraggiava e sghignazzava tra sé. Dopo la loro lunghissima marcia scorsero uno strano coso rosa. Il coso si girò, vide Chairot e si preparò a lanciare un grido, ma Chairot fu più svelto, e lui aveva molte più ragioni di urlare, visto l’aspetto quantomeno inquietante dell’essere.

- Cosa essere tu? – domandò Chairot a Pimpi, che, in risposta, scappò dietro un albero. – Presto, messieurs! Inseguiamo quel… coso! – e così dicendo il detective corse (parolona) dietro a Pimpi, ma la sua corsa (diciamo "marcia a passo un po’ più veloce del solito") fu arrestata da una visione non tanto meravigliosa. Il coso rosa era nascosto dietro all’imponente figura di un tricheco dotato di elmetto militare tedesco. – Wally! – gridò un altro tricheco, vestito di tutto punto. – Reztituizcimi zupito mio elmetten e non importunaren i zignori. – ordinò il tricheco all’altro tricheco. – Monsieur Krapfen! – esclamò allegramente Chairot porgendo la mano al celebre psicologo, che, visto il detective, esclamò in modo altrettanto allegro: - Herr Chairot! – e strinse la grassa mano che l’altro gli porgeva. – Monsieur Krapfen, la stavo cercando. Vorrei farle qualche altra domanda per quanto riguarda l’omicidio dei membri dell’Organisation treize. – il dottor Von Krapfen inarcò un sopracciglio grande quanto una basetta di Xaldin, poi domandò: - I mempri tella koza? – Chairot sospirò e disse: - Organizzazione XIII. Non finga di non sapere il francese e risponda. Cosa ne sa? - - Nienten. – rispose pacatamente Von Krapfen accarezzando il suo tricheco. – Niente? Ne è sicuro? Ci pensi bene. Sa che dal nostro ultimo incontro un altro membro dell’Organizzazione è stato ammazzato? – Krapfen esclamò, decisamente allarmato: - Mi aucuro che non zi tratten ti mio carizzimo amico Zaix. Zi za che il primo pazzo ezzere zempren il più tifficilen. – Saix, che non si sa come, era lì e stava giocando allegramente con Ih-Oh (stupido asino a cui il nostro numero VII cercava di attaccare la coda con l’ausilio del Claymore), domandò, con le lacrime agli occhi: - I-io sono un pazzo a-allora? – Krapfen rispose: - Zuffia, herr Zaix. Non zi finca ztupito. – Saix si asciugò gli occhi, ma era ancora visibilmente triste, finchè non arrivò Mary Sue.

- Saix, Saix, un bell’ometto come te che piange? – disse Mary Sue sorridendo dolcemente al numero VII, che osservò: - In effetti non ne ho alcuna ragione. Non ho un cuore, non sento niente. – in quel momento arrivò Sora, che, giusto per far notare la sua comicità, gridò: - ADESSO INVECE MI SENTI!!? Ahahahahaha!!! Come sono comico! – Saix disse, riacquistando la solita espressione annoiata/impassibile che la presenza di Sora gli induceva: - Se avessi un cuore morirei dalle risate. – Krapfen intervenne: - Fete, herr Zaix, che za fare tello zplentito umorizmo? Lei ezzere una perzoncina educata e simpatica kfanto fuole. – Sora commentò: - Se non fosse così LUNATICO! – un gran freddo scese sul Bosco dei Cento Acri, che in breve fu coperto completamente di neve.

Dopo aver tolto la neve dai suoi baffetti, Chairot si premurò di tramortire Sora con un secco colpo di Keyblade sbrilluccicoso, poi riprese il suo discorso col dottor Von Krapfen: - Monsieur Krapfen, che fine ha fatto mademoiselle Naminè? – lo psicologo sparò a un picchio dal curioso ciuffo rosso che ridacchiava come un ebete da tre ore, poi rispose: - Io afere lasciato lei con zuo patre atottifo, herr DiZ. Coza forrà tire Tarkness in Zero? - - Non cambi argomento, monsieur Krapfen. Mi dica, lei dov’era quattro giorni fa alle ore 22:59:59? – domandò Chairot, ansioso di arrivare alla soluzione del giallo. – Ero all’Urkham Azylum; prentefo accorti con mia infermieran Lea per ricoferare Xemnaz. Il prezzen ti fanciullen fu ti 30 tenari. – spiegò lo psicologo, al che Chairot chiese: - Lei sa per caso dove sono al momento monsieur Xemnas e monsieur Luxord? Ormai, oltre a Saix e Xaldin, che non vedo da quando sua sorella è morta, sono gli ultimi membri originali dell’Organizzazione… – - Zi zpaglia, herr Chairot. – lo interruppe Krapfen. – Lei timenticaren altro mempren … - - Chi? Me lo dica, monsieur Krapfen. – disse Chairot. – Lei timentica Roxaz. Numero tretici tell’Orcanizzazionen. – Chairot prese il suo blocchetto per gli appunti e chiese: - Me lo può descrivere? - - Ha i capelli commozi… - esordì Krapfen, ma quell’inizio turbò non poco Chairot, che chiese: - Gommosi? - - Ya, ya! Commozi! Prantisce tue Keyplate. – continuò Krapfen, e Chairot interruppe nuovamente: - Un altro col Keyblade? Acciderbolinapiripiccola! - - La fuole zmettere ti interrompermi? – chiese Krapfen mettendo in mostra i suoi dentoni da tricheco. – Continui, prego. – disse Chairot cercando di ignorare lo psicologo. – Pene, molto pene. Tornanto a Roxaz… ha una foce preciza zpiccicaten a kfella ti Jezze McCartney e… - - Aspetti. – intervenne Chairot, che aveva ricordato una cosa. – Ha l’abitudine di fare stupidi lavoretti per guadagnare soldi da spendere in gelati al sale marino? - - Ezatten. – dichiarò Krapfen. – E magari abita a Crepuscopoli… - continuò Chairot. – Ya, ya! Molto prafo! - - Lo conosco. – concluse Chairot. – L’ho incontrato qualche tempo fa, all’inizio di questo caso.*- Ma in quel preciso momento avvenne qualcosa di inaspettato… Se state pensando al Burattinaio Mascherato siete fuori strada.

Sephiroth avanzava verso di loro, ma il suo aspetto non era il solito. Tanto per cominciare, non aveva più quell’espressione ebete che gli hanno dato a Kingdom Hearts, ma sorrideva beatamente. Indossava un paio di occhiali da sole, una vezzosa camicia hawaiana arancione e delle ciabatte infradito. Mangiava avidamente miele, contenuto in un barattolo che teneva sottobraccio, con le dita di una mano, e doveva essere un’abitudine, vista la grande pancia ma ciò non era la cosa peggiore del suo nuovo Io. Sephiroth aveva messo degli orridi fiocchetti e nastri rosa e gialli sulla sua ala e, cosa ancora peggiore, Winnie the Pooh gli viaggiava sulle spalle.

Sora si alzò improvvisamente e balzò davanti a Sephiroth agitando il Keyblade come un pazzo. – Maledetto! Muori! – gridò l’Eroe mentre si preparava a colpire violentemente il povero Sephiroth, quando si sentì un terribile sparo.

Uffa era morto! Chairot non fece neanche in tempo a domandare: - Chi è stato? – perché vide Mastings col fucile in mano che ghignava davanti al corpo dell’agonizzante Uffa. – Mastings!? Ma perché? – domandò Chairot, al che Mastings rispose: - Avevo un profondo desiderio di cacciare qualcosa, e vedendo quell’uccellaccio non ho resistito. – Chairot si chinò su Uffa e, dopo averlo esaminato accuratamente, sentenziò: - Può ancora essere salvato, ma dobbiamo fare in fretta e… - non riuscì a finire la frase, perché in quel momento arrivò Tigro, odioso animale perverso che non faceva altro che saltare sulla sua coda, che balzò dritto dritto sulla pancia di Uffa, spegnendo in lui ogni scintilla di vita. – Ehi, Pooh bello! Che facciamo? Andiamo a distruggere le carote di Tappo? – domandò Tigro ridacchiando come un ebete, ma, prima che Pooh potesse rispondere, Chairot domandò: - Perché vuole distruggere le carote di monsieur Tappo, chiunque egli sia? – Tigro rispose, effettuando due saltelli sul posto: - Perché sono un eco-terrorista e voglio distruggere le inquinanti fabbriche di Tappo. Quindi… - Tigro fu interrotto da due spari. Mastings, vedendo anche una tigre, era completamente impazzito, e sparava addosso al perverso Tigro, che scappò a gambe levate verso una grande costruzione che si ergeva in lontananza. – Presto, messieurs! Inseguiamolo! – e così dicendo Chairot e gli altri presenti si lanciarono all’inseguimento di Tigro.

Intanto, all’interno della Sala riunioni della Tappo inc…

- Signori. – esordì Tappo, rivolto a Darkside, presidente della Darkness Corporation, e ai suoi più stretti collaboratori, Scuotiterra, Spina Oscura, Lord Vulcano e Lord Tormenta e altri. – Cosa tengo in mano? – domandò mostrando una carota. – "Una carota", direte voi. Ma sbagliate. Questo, signori, è il futuro. – Darkside, che, per l’occasione speciale, si era messo una giacca, una cravatta verde a pois gialli e dei mocassini, emise un lungo "Oooooooh" di stupore. – Sì, signori. Non è una semplice carota! Questa è LA carota! Contiene in sé tutto ciò che serve all’organismo. E, cosa ancora più straordinaria, non ha niente di naturale! È fabbricata! Finta! Petrolio, uranio arricchito, Coca Cola Light! Ecco i letali componenti di questa "semplice" carota! – i presenti applaudirono, mentre Tappo sorrideva soddisfatto. – Ebbene, tutti compreranno le mie carote. – continuò Tappo, ma Darkside chiese: - Cosa glielo fa pensare? – Tappo ghignò e rispose: - Semplice. Danno assuefazione! Il fastidioso sapore di benzina e di Coca Cola sfiatata dovuta ai vari ingredienti sono perfettamente coperti da… - Tappo ghignò in modo decisamente inquietante, tant’è che tutti gli Heartless si allontanarono dal tavolo intimoriti. - … aromi naturali! – Spina Oscura, che era un po’… debole di cuore (ridete, capre!), morì sentendo quella parola. – SÌ! AROMI NATURALI! – gridò Tappo battendo un pugno sul tavolo. – Mister T. – disse cordialmente il Mietitore. – C’è una cosa curiosa nelle sue carote. Pare che diano assuefazione. – Tappo replicò: - Dicerie insensate. E anche se fosse? Meglio per i nostri affari, non trovate? – il Mietitore, che amava fare sollevamento problemi, chiese: - È vero che le sue carote sono cancerogene? – NON SIAMO PER DISCUTERE DI QUESTE IDIOZIE!! – gridò Tappo. – Il mio solo obiettivo è quello di usare gli abitanti di questo insulso bosco come schiavi, trasformare questo posto in una sola, unica, enorme fabbrica! – ma in quel momento avvenne l’incredibile. Un terremoto!

 

- Un terremoto?! – gridò Chairot aggrappandosi a un albero per non cadere. – Non è possibile! Deve essere opera dell’Organizzazione XIII! – gridò Sora mentre cadeva sopra un masso. – No. Non è stata l’Organizzazione. – disse Tigro indicando il cielo. Il Burattinaio Mascherato aveva afferrato il libro del Bosco dei Cento Acri e diceva: - Ho ritrovato la mia arma, finalmente! – la sua voce era potentissima, e ciò era dovuto alle sue dimensioni gigantesche. Quella fu l’unica occasione in cui il Burattinaio fu il più alto. Il libro era sollevato a mezz’aria dal supereroe, e tutti gli alberi crollavano. Persino l’enorme palazzo della Tappo inc. era crollato, ma il presidente era uscito dall’edificio e correva incontro ai nostri eroi gridando come un matto: - Maledetti! Ve la vedrete con gli uomini della Sicurezza! – e in quel momento apparvero degli Heartless. Heartless del tutto simili a Tappo, ma ingobbiti e con l’abitudine di saltare. Chairot disse: - Monsieur, noi non c’entriamo niente! È quel tappo, anche se adesso non è tappo, lassù! – ma Tappo, che era piuttosto suscettibile, andò su tutte le furie sentendo la parola "tappo". – IO SAREI RESPONSABILE DELLA DISTRUZIONE DEL MIO PALAZZO!? – gridò Tappo, poi schioccò le dita e gli Heartless andarono addosso a Sora e Mastings. Perché solo a loro due? Perché Sora aveva una faccia idiota, aveva il Keyblade ed era a inerme al momento, e Mastings perché non volevano prendersela con i più piccoli.

- Monsieur Sephiroth, ci salvi lei. – supplicò Chairot, ma Sephiroth era preso da altri problemi. – Dov’è Pooh?! – chiese con occhi molto spaventati.

Saix, che, come sappiamo, aveva l’abitudine di sparire quando arrivavano molti Heartless, stava, appunto, per sparire, ma vedendo il suo amato psicologo, dottor Von Krapfen, aggredito dagli Heartless, decise di intervenire. – Prendete il bastoncino! – gridò il numero 7 lanciando un bastoncino lontano. Gli Heartless, da bravi idioti, corsero a prendere il bastoncino, lasciando in pace non solo il dottor Krapfen, ma anche tutti gli altri presenti. – Grazie, herr Zaix. Ha fatto un pazzo molto importanten ferzo zua kuaricione. – disse Krapfen dando delle amorevoli pacche sulla spalla di Saix, che balbettò: - I-io ho f-fatto il p-p-pazzo? - - Nein, lei afere fatto un pazzo importanten! – Saix scoppiò a piangere in modo indecoroso, e a consolarlo pensò la brava Mary Sue, che era ricomparsa in quel momento solo per coccolare Saix.

Il terremoto continuava, perché il Burattinaio Mascherato, per festeggiare il ritrovamento della su amata arma, si era messo a saltellare come (?) un idiota nella casa di Merlino. Chairot riuscì ad evitare di cadere giù dal libro aggrappandosi col Keyblade a un albero, Sora, Mastings, Krapfen e Pimpi si erano salvati aggrappandosi a una gamba di Sephiroth che, preso com’era dalla ricerca di Pooh, ignorava le leggi della fisica e rimaneva sospeso a mezz’aria; Saix si comportava in modo simile a Sephiroth, infatti, preso com’era dal suo dramma, rimase in aria come se niente fosse. Tappo era salito sull’elicottero che aveva comprato e sorvolava il Bosco alla ricerca di Pooh e Tigro, ma la ricerca di quest’ultimo era vana, poiché, convinto com’era di poter effettuare salti di diversi chilometri, aveva provato a saltare sull’elicottero di Tappo; ovviamente l’impresa non era riuscita, così precipitò giù dal libro urlando come un maiale che sta per essere sgozzato, e nessuno lo vide mai più.

- Vedo Pooh! – gridò Sora a un certo punto, indicando una grotta sulla parte opposta del libro. – Come facciamo a raggiungerlo? – domandò Sephiroth. – Chissà cosa potrebbe succedergli! – in quel momento la fortuna aiutò i nostri eroi, infatti si udì il Burattinaio dire: - Adesso che non devo combattere nessuna terribile minaccia posso chiudere il libro. – e così fece. Non appena la grotta fu vicina ai nostri eroi, Chairot mollò la presa, per poi aggrapparsi a una roccia vicina alla grotta. Gli altri seguirono il suo esempio (tranne Saix che rimase dov’era, impedendo al Burattinaio di chiudere il libro), e in meno di un minuto tutti erano sull’altra parte del libro, dentro la grotta.

Winnie the Pooh in pochi minuti era decisamente cambiato. Adesso aveva lunghi, argentei capelli, gli occhi erano diventati verdi, aveva una lunga ala nera e teneva in mano una lunga katana. – Siete arrivati. – disse Pooh. La sua voce era decisamente cambiata. Adesso era inquietante e densa di malvagità. – Pooh! Che ti è successo? – domandò Sephiroth togliendosi gli occhiali da sole. – Sephiroth, amico mio. – disse Pooh voltandosi verso i nuovi arrivati. – Temo che i nostri ruoli si siano invertiti. Adesso sono io il cattivo più cattivo dei cattivi più cattivi. – Chairot intervenne: - Ma che dice? - - Signor Chairot… le spiego subito. Quando Sephiroth è arrivato qui io l’ho riempito di buoni sentimenti, amore verso il miele e somma idiozia. Ma la sua cattiveria è troppo granitica per svanire, e l’ho accolta dentro me. Io ho svuotato Sephiroth, l’ho distrutto e l’ho riempito del vecchio me. Ora mi sono rivelato, ho intenzione di aprire questo mondo all’Oscurità. Io sono il nuovo Sephiroth! – spiegò Pooh, poi prese la spada e saltò addosso a Chairot, che parò col Keyblade sbrilluccicoso e contrattaccò con violenza, ma ecco sopraggiungere un aiuto inaspettato. Non è il Burattinaio! – Fermi! – gridò Tappo entrando con un battaglione di Heartless. – Morirete tutti! TUTTI! TU… - ma il nuovo Pooh lo mise a tacere con un secco colpo di katana. – Questo mondo verrà distrutto dall’eterna Oscurità! – gridò Pooh. Ma Tappo si rialzò, era diventato molto più grande, gli occhi gialli, lo stemma degli Heartless sul petto e un’espressione malvagia sul volto. Iniziò una lotta furiosa tra Pooh, Chairot, Sora, Tappo, Mastings e gli Heartless. Sephiroth fu subito colpito da Pooh e messo al tappeto. – Io sono il Carotovoro! – gridò Tappo (Carotovoro). – Non ce ne frega! MUORIIIII!! – gridò Pooh per porre fine alla svelta all’assurdo duello, poi volò addosso al Carotovoro e… seguì una luce abbagliante.

Quando tornò la normale illuminazione (cioè la non-illuminazione) il Carotovoro era svanito, distrutto dalla potenza di Pooh, e Pooh era a terra, tornato normale e con la sua solita espressione ebete.

- Presto! Andiamo via di qui! – gridò Chairot e, seguito da Sora e gli altri, uscì dal libro a tutta velocità, diretti verso nuove avventure possibilmente meno assurde e pericolose.

Epilogo…

Winnie the Pooh era di nuovo a casa sua. Aveva dato una bella festa con i suoi amici sopravvissuti e adesso apriva la porta per godersi l’aria mattutina. Ma, non appena uscì fuori insieme a Roo, Kanga, Pimpi e Ih-Oh vide qualcosa di terribile. Sora, Chairot e Mastings se n’erano andati, ma Sephiroth era lì. – C-ciao, Sephy… - salutò Pooh. – Ciao, Pooh. Sai una cosa? La mia malvagità è tornata, e mi sento molto fuori forma… devo fare qualcosa di cattivo… - ghignò e si avvicinò ai poveri animaletti spaventati.

Pochi minuti dopo Merlino trovò il libro completamente bruciato.

  
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