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Autore: Marty Evans    19/11/2012    5 recensioni
E' il seguito della mia prima Fic "The Life in Hogwarts at the time of Lily Evans". Riparte li dove c'eravamo interrotti. E’ passato un mese da allora, Lily sta per andare a trovare la sua migliore amica. Ma non tutto è come sembra e la vita di Bianca malgrado tutte le apparenze non è tutta rose e fiori. E Lily sta per scoprirlo.
Ritornano le avventure di Lily, del inseparabile Bianca, di James e tutti gli altri. Tra amicizie, legami di sangue, sorellanze, amori non corrisposti, misteri, segreti inconfessabili,gelosie e ripicche. Con una puntina di romanticismo.
Non è indispensabile aver letto la prima fic anche se lo consiglio. Se vi ho incuriositi almeno un pochino leggete.
Per favore lasciatemi una piccola recensione!
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Remus Lupin
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'The Life in Hogwarts at the time of Lily Evans'
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 New York! NewYork!
NDA Chi inizierà a leggere da qui non si spaventi! Il mondo Magico c'è ed ambientato al epoca dei malandrini . Si tornerà a Hogwarts per il secondo anno di Lily  ma abbiate un po' di pazienza e non fermatevi qui. spero che mi comunichiate qual è la vostra opinione in merito al capitolo. 

Non rividi più Bianca fino al 30 luglio, quel giorno, infatti, sarei partita  per andare da lei, in America, precisamente a New York. Ero eccitata.  Non avevo mai visto niente al di fuori di Londra e Hogwarts. Quella mattina mi svegliai molto presto. Feci colazione  di fretta. Mi pettinai  e andai a prepararmi. Non volevo fare figuracce. Indossai  un vestitino  azzurro chiaro . Presi la valigia, (l’avevo preparata la sera prima.) Mio padre mi aspettava di sotto. Avevo portato poche cose una valigia, qualche libro, i compiti e  Andromeda. (non mi fidavo a lasciarla con mia sorella. Chissà cosa avrebbe potuto fare alla mia dolce gattina).  Arrivai in macchina al aeroporto.
 Da Londra a New York c’erano sette ore di viaggio. Il mio volo partiva alle  8.20 e sarei arrivata  al J.F.K. alle 15.10.  Salutai mio padre e salì a bordo. Fu un viaggio piuttosto noioso .  Vicino a me, c’erano degli uomini d’affari che leggevano o parlottavano tra loro  . Le hostess  passavano a chiedere se avevo bisogno di qualcosa e presto mi addormentai. Non ricordo quanto dormii,  ma ricordo che mi svegliai, guardai fuori dal oblò e vidi  l’oceano. Dopo circa  mezz’ora avvistai  un grattacielo e la statua della libertà, segno che ci stavamo avvicinando. Vidi  New York e nei fui subito affascinata. Era nuova per me, con i suoi palazzi altissimi e i ponti  che collegavano i diversi distretti. Atterrai in quella città nuova e bellissima e al aeroporto  trovai Bianca. La individuai subito  con la sua chioma rossa e voluminosa che era diventata più lunga e piena di boccoli. Bianca si era alzata di un paio di centimetri.  (o forse la vedevo più alta perché si sbracciava come un ossessa e disegnava segnali nel aria con le mani.) Mi fece  segno di avvicinarmi. Scoppiai a ridere vedendola agitarsi e le corsi in contro. Dopo avermi abbracciata e soffocata ( non dirlo a me odio gli abbracci di B. Ho sempre pensato che si divertisse a cercare di uccidermi. Il primo premio per abbracci soffocanti ai danni di James Potter:  va a  Bianca Celia Olivier. Congratulazioni B!  N.D.James.)  mi  aiuto  a portare la valigia. ( in realtà lasciò che mi portassi la valigia da sola. E prese  Andromeda in braccio .Ma questi come direbbe lei, sono dettagli insignificanti N.D.Lily)
  Mi guidò fino    alle  doppie porte  del aeroporto . Mi guardai subito intorno . C’erano grattacieli,palazzi, persone e taxi gialli ovunque.   New York era la città più caotica che avessi mai visto. Tutti avevano qualcosa da fare. Tutti sapevano dove andare.  Ma non ebbi il tempo di vedere altro perché B mi trascinò fin sul bordo del marciapiede e alzò il braccio per chiamare un taxi. Il taxi arrivò quasi immediatamente  . Salimmo e Bianca ordinò( è un tic che ha sempre avuto  oltre   a quello di  abbracciare soffocando la gente N.D.Lily) al povero  taxista, ( povero perché in pratica  gli urlò nelle orecchie) di portarci  a Park Avenue  vicino alla Fifty Avenue e alla Madison Avenue.   In taxi mi stupii  di quanto fosse grande quella città.  Man mano che ci avvicinavamo   a Central Park i quartieri diventavano  più ricchi e residenziali.  Le macchine lasciavano il posto a limousine nere tirate a lucido e le persone che si vedevano per strada  erano vestite   tutte Armani, Gucci  e altri stilisti importanti. Le donne portavano tutte borse Louis Vitton. Guardai il mio vestitino azzurro imbarazzata. Io non avevo niente di marca .  Mio padre lavorava in una fabbrica e mia madre faceva l’infermiera. Io e mia sorella non facevamo la fame ma non navigavamo certo nel oro. Non avevo niente al altezza di quelle persone. Bianca notando la mia inquietudine mi disse « Non ti preoccupare Lily  andrà bene.  Ho una sorpresa per te.  Ti piacerà vedrai»   distolsi lo sguardo dal finestrino  per posarlo sulla mia migliore amica. Bianca stava seduta composta sul sedile le mani pallide intrecciate in grembo. Lo sguardo fisso davanti a sé. In volto la solita espressione   sicura di sé  e un po’ arrogante. Indossava  un vestito  sgargiante  il corpetto era giallo  con un disegno di tanti fiori uno attaccato  al altro. La gonna sempre con dei fiori disegnati sopra, era di un indefinibile colore tra il rosa, il rosa perla, il rosso e l’arancione.  Era fermata da una cintura in vita. Bianca portava i capelli sciolti  che le ricadevano sulle spalle in tanti boccoli.  Notai che  in grembo teneva una borsetta arancione dello stesso colore del corpetto. Mi sembrò molto strano,  Bianca non amava le cose sgargianti le piacevano le cose elaborate ma non sgargianti. Conoscevo Bianca  da un anno  eppure per me era ancora un mistero. Quella ragazza è sempre stata bravissima a nascondere le cose e a sembrare misteriosa  fa parte del suo fascino. Bianca Olivier la ragazza del mistero. Custodiva gelosamente tutti i suoi segreti.  Parlava raramente di sé e della sua famiglia. L’unica cosa che sapevo era  che  viveva a Manhattan, che era di origini inglesi, che i suoi genitori erano  molto importanti nella sua vita,  che frequentava Hogwarts insieme  a me ed era in Grifondoro,  che  detestava Potter con tutta l’anima e con tutto il cuore.  Anche se non sapevo il motivo e mi assomigliava tantissimo fisicamente.  Questo era quello che sapevo di lei.  Un po’poco non trovate?  Malgrado non sapessi molto di lei era una persona leale, affidabile, dolce e buona. Insomma, l’amica perfetta. C’eravamo conosciute ad Hogwarts un anno prima ed allora eravamo inseparabili. Le volevo molto bene . Stavo dicendo, mi voltai verso di lei terrorizzata. Dove voleva portarmi?  Cosa aveva in mente per me? Qual era la sorpresa che voleva mostrarmi? Queste e altre domanda mi frullavano nella testa creando un Cocktail  esplosivo nella mia testa. Così chiesi « B mi puoi dire dove stiamo andando per favore? Hai detto che c’è una sorpresa di che si tratta? Sai che io odio le sorprese!». Lei si voltò verso di me con i suoi occhi verdi del colore della tornalina. In cui mi potevo specchiare e lei poteva leggermi l’anima. Detto così è inquietante. Ma, per B io ero un libro aperto.          
«L Quante volte ti devo dire che ti piacerà?! Non  ho mica fatto venire Potter a  rovinarti le vacanze! Su  andiamo L ti divertirai! Dammi un po’ di fiducia!» Le sorrisi sarcastica
«ah ah molto divertente! Anche se penso che Potter non verrebbe  neanche sotto tortura dopo quello che gli abbiamo fatto!» Bianca scoppio a ridere.«Già hai proprio ragione L. Quel deficiente resterà alla larga da noi per almeno un anno»
«Te l’immagini che pace a Hogwarts senza lui e Black  che ci tormentano? Ah che pace! Sarà un anno  fantastico B davvero fantastico!  Ma da quando mi chiami L? Ti sei inventata un nuovo soprannome?»  Lei mi sorrise mentre scendevamo dal taxi e allungava   una banconota al taxista.
« Dai andiamo voglio farti conoscere delle persone!» Mi prese per un braccio e mi  trascinò fino a un maestoso palazzo. Salutò il portiere con un cenno della mano e mi disse di lasciare  li la mia roba. Mi disse che l’avrebbe portata su il portiere. Presi Andromeda  in braccio e salii sul ascensore. L’ascensore si aprì e io  mi trovai in un  ampia sala vicino a un salotto  stile impero con tanto di camino in marmo  bianco. Ma non ebbi nemmeno il tempo di guardarmi intorno, perché  in quel momento, una donna minuta dai capelli color caramello  e dai grandi occhi grigi mi abbracciò«Oh tu devi essere Lilian. Bianca mi ha parlato tanto di te. Io sono Celia la madre di Bianca.» Dopo avermi abbracciata aggiunse:« C’è una sorpresa per te cara. Molte persone vogliono conoscerti» Io la guardai pietrificata. Molte persone? Quante persone esattamente?  In che guaio mi sono cacciata! Oh mio Dio! Io non sono come Bianca. Io odio stare al centro del attenzione.

NDA Ciao sono tornata finalmente spero vi sia piaciuto! Torneremò ad Hogwarts . ma prima volevo far conoscere nuovi personaggi e  parlare un po' di loro . in questa Fic si scoprirà qualcosa in più rispetto a Bianca . e hai segreti che custodisce osì gelosamente
 spero che mi lascerete un piccolo commento
aci Marty Evans
  
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