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Autore: LadyDenebola    19/11/2012    3 recensioni
Ok, il titolo non è dei migliori ma è l'unico che mi è venuto in mente, quindi accontentiamoci U___U Per qualche misteriosa e miracolosa ragione (che però non è il tema della fanfic) Piton non è morto e tornerà a insegnare. Ma prima incontrerà una vecchia conoscenza insieme a sua figlia. Buona lettura!^___^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Lily Luna Potter, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Era un pomeriggio assolato di fine agosto. In un tranquillo parco giochi alla periferia di Londra una bambina con lunghi capelli rossi correva su e giù spiando fra i cespugli e dietro gli scivoli. La sua “preda” si era nascosta molto bene. Era già qualche minuto che Lily aveva finito di contare, ma quella prolungata ricerca che doveva fare da sola non la spaventava. Né lei si sarebbe arresa mettendosi a piangere come aveva visto fare ad altri bambini quando non riuscivano a trovare chi si era nascosto.
Ad un tratto Lily notò una figura alta poco lontano, seminascosta dietro alcuni alberi. Corse in quella direzione e, con un balzo trionfante, afferrò le gambe dell’uomo urlando:<< Tana per papà! >>
Ma non appena alzò la testa si rese conto del clamoroso errore. L’uomo al quale si era letteralmente avvinghiata era più anziano di suo padre. Era sì moro, ma i suoi capelli erano lunghi e gli incorniciavano il volto scarno, e gli occhi erano più neri della pece. E proprio quegli occhi la stavano fissando con uno stupore dapprima irritato e ora sempre più incredulo.
Dopo quella che parve un’eternità, l’uomo disse:<< Ti spiacerebbe lasciarmi andare? >>
Lily sobbalzò ricordandosi solo allora che gli stava ancora stringendo i pantaloni.
<< Mi scusi >>squittì.
Severus Piton non fece in tempo ad aggiungere alcunché a causa dell’arrivo quanto mai travolgente di un giovane uomo, alla cui vista si sentì rimestare il sangue dalla rabbia e dal disgusto. Un secondo dopo però Piton si accorse che quello non poteva essere James Potter, ma semplicemente la sua incarnazione.
<< Professor Piton! >>esclamò Harry, sbalordito.<< Cosa fa qui? >>
<< Vedo che non hai perso la cattiva abitudine d’immischiarti negli affari altrui, Potter >>esordì Piton col tono acido che da secoli riservava a Harry solo.
<< Be’, mi perdoni, ma avevo sentito che sarebbe stato via un po’ prima di tornare a Hogwarts >>replicò Harry subito sulla difensiva.
<< E posso sapere chi ti ha informato? >>
<< La professoressa McGranitt. Mi ha sempre tenuto aggiornato sui suoi spostamenti… Anche se, detto così, sembra che lei sia un ricercato, professore >>aggiunse Harry come per scusarsi.
<< Bene >>fu l’unico, secco commento di Piton che notò come la bambina continuava a fissarlo, incuriosita e intimorita allo stesso tempo.
Anche Harry se ne accorse.
<< Lily, come ti è saltato in mente di dare fastidio al professor Piton? Adesso salti addosso alla gente? >>la sgridò.
<< Non fa niente, Potter >>interloquì Piton con un luccichio negli occhi.
Harry annuì e, con un gesto che tradiva il suo imbarazzo, disse:<< Posso offrirle un caffè? Qui vicino c’è un bar italiano >>
Harry si stupì delle sue stesse parole. Certo, non era più lo studente in perenne conflitto con Piton e forse qualsiasi persona normale avrebbe scambiato volentieri due chiacchiere col suo ex professore, ma… insomma, quello era pur sempre Piton! Che gli aveva detto il cervello?
Sicuramente anche il più anziano stava facendo le stesse considerazioni ma, trovandosi di fronte un uomo anziché l’odioso ragazzino di un tempo, preferì accettare l’invito con tutta la civiltà che riusciva a ostentare.
Di lì a cinque minuti i tre presero posto nella saletta di un bar rinfrescato dall’aria condizionata. Mentre Lily si gustava un enorme gelato alla fragola, di colpo dimentica dell’estraneo, Piton si rivolse a Harry.
<< L’hai chiamata come tua madre, allora >>
Harry asserì arrossendo lievemente: i ricordi di Piton gli erano appena tornati alla memoria. Poteva solo immaginare la sua sorpresa nel ritrovarsi seduto di fronte alla copia spiccicata di Lily Evans da piccola.
<< E’ ancora giovane per andare a Hogwarts, vero? >>proseguì il professore riacquisendo un po’ di controllo.
<< Ha ancora otto anni. James invece inizierà l’anno prossimo >>
<< James? >>la voce di Piton s’incrinò minacciosamente.
<< Sì, il mio primogenito. Poi c’è Albus e infine Lily >>spiegò Harry prendendo un sorso di caffè e sorvolando sul nome completo del suo secondogenito per evitare reazioni imbarazzanti.
<< Complimenti per la fantasia, Potter >>commentò Piton senza alcuna traccia di scherno.
<< Non mi ha ancora detto cosa fa qui a Londra >>
<< Ci vivo, Potter. Almeno fino a settembre. È di così vitale importanza sapere che stavo facendo una semplice passeggiata? >>
<< Non è di vitale importanza, ma è comunque un pensiero straordinario, Severus Piton che si concede una passeggiata >>ribatté Harry con fare divertito.
Da parte sua Piton non raccolse la provocazione e si limitò ad aggiungere:<< Sono passati anni ma c’è ancora chi mi guarda in modo strano quando passo per strada, perciò a volte preferisco il mondo Babbano >>
<< Ci sono passato anch’io >>fece Harry, solidale.<< La gente ci mette sempre un po’ a… >>
<< Papà, mi compri una Cioccorana? >>lo interruppe Lily dopo aver inghiottito l’ultimo boccone.
<< Tesoro, qui non le vendono, lo sai >>rispose Harry con uno sguardo allarmato alla barista, che li osservava con la fronte aggrottata.<< Ti prendo un Mars? >>
<< Non mi piace. Io volevo la figurina >>borbottò Lily, e tirò fuori un mucchietto di figurine di personaggi famosi per consolarsi.
<< Sa già fare magie? >>chiese Piton a Harry, gli occhi però sulla bambina che stava leggendo il retro di una figurina.
<< Sì, giusto ieri ha spaventato Ginny facendole volare davanti agli occhi il cestino della biancheria >>rise Harry scompigliandole affettuosamente i capelli.
<< Papà, è ancora il signore che si chiama come Albus! >>esclamò lei sventolando la figurina.<< Però ne ho già tre, di lui… Lo vuole lei? >>aggiunse porgendola a Piton che, con un sorriso malinconico, l’accettò.
<< Adesso devo andare, Potter >>
<< Anche noi. Ginny vuole che torniamo prima, oggi: Ron e Hermione vengono a cena con i bambini >>
Piton registrò anche quest’altra novità senza battere ciglio.
Tornarono insieme nel viale che costeggiava il parco giochi ancora pieno di ragazzini vocianti. Arrivati in un punto isolato e nascosto dagli alberi, Piton si inginocchiò per guardare Lily negli occhi, e solo allora vide che erano castani. La bambina somigliava così tanto alla nonna che lui si era ingannato potesse aver ereditato anche le sue iridi verdi.
<< Sai, Lily, mi ricordi una persona che ho conosciuto tanto tempo fa. Sento che la vostra somiglianza va oltre l’aspetto fisico >>
<< Conosceva mia nonna? >>esclamò lei con perspicacia.<< Com’era? >>
Piton sorrise.
<< Allegra e curiosa come te >>
<< Ed era una brava strega? >>chiese ancora Lily, improvvisamente avida di saperne di più da quello sconosciuto.
<< Una delle migliori. E fra qualche anno, quando verrai a Hogwarts, ti insegnerò così che potrai eguagliarla >>
Gli occhi della bambina si spalancarono per la sorpresa. Harry e Piton si salutarono con una breve stretta di mano, poi il più anziano si Smaterializzò con un – pop –.
 
Tre anni più tardi, nella Sala Grande illuminata da migliaia di candele che galleggiavano su una marea di studenti in divisa nera, il Cappello Parlante, posato su una cascata di capelli rosso fiamma, annunciava:<< Lily Potter… Serpeverde! >>





Note: non avrei mai pensato di scrivere qualcosa con Harry e sua figlia, e a essere sincera Lily Luna non è mai stata al centro dei miei pensieri. Quindi anche il fatto di averla messa a Serpeverde è più per dare coerenza alla fanfic che perché io sia convinta che possa essere smistata lì. Anche se, visto che la Rowling non ci ha detto niente, è possibile che finisca a Serpeverde ^___^
Note 2: andava prima ma vabbè, tutti i personaggi sono di proprietà di J.K.Rowling.

   
 
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