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Autore: Bei e Feng    19/11/2012    0 recensioni
Mukuro vuole distruggere la mafia e di conquistare il mondo a partire dalla mente di Tsuna, ma ogni volta che ha la possibilità di soggiogarlo, è sempre costretto ad aiutarlo.
Il tempo passa, e le speranze dell'illusionista di raggiungere il suo scopo si affievoliscono: ha i suoi doveri di capo-banda nei confronti della sua gang, e di criminale nei confronti di sé stesso, ma ora ci si mette anche Fran, al quale Rokudo è costretto a fare da maestro.
Mukuro si è ormai rassegnato, e ha già cestinato i suoi progetti di conquista e gloria. Ma se poi, un bel giorno, il maestro scoprisse che il suo allievo incapace possiede in realtà una qualità unica, che lo renderebbe il tassello mancante del suo accantonato piano? E poi: si dissiperà la nebbia sui progetti che Rokudo ha fatto su Tsuna?
Vi auguro un buon viaggio in quel mondo a noi sconosciuto che è la mente di Rokudo Mukuro!
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chikusa, Fran, Mukuro Rokudo, Ryohei Sasagawa, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma le previsioni di Reborn si rivelarono sbagliate (chissà se di proposito...?), e passarono due giorni senza che nessuno dei tre ragazzi fosse ritornato nel proprio corpo. Si alzavano la mattina, trovandosi sempre in una camera che non era la loro, in una casa che non aveva niente di familiare, ma soprattutto in sembianze che non erano le loro.
Una cosa abbastanza demoralizzante, a dire il vero; ma c'era anche chi aveva saputo adattarsi:
"Kyoko, me lo dai un bacetto?" chiese Fran, sorridendo.
"Eh?" Kyoko guardò confusa quello che credeva essere suo fratello, smettendo per un attimo di lavare i piatti. "Ma Fratellone... perché?"
L'illusionista si strinse nelle spalle. "Non lo so. Forse perché è da anni che non mi dai il bacetto della buona notte."
"Ma se sono appena le sette di sera!"
Kyoko aveva notato che, ultimamente, suo fratello si stava comportando in modo strano, ma non ci aveva fatto caso più di tanto. E prestando fede alla sua ingenuità, non ci fece caso nemmeno quella volta.
"Sorellina, ultimamente mi sento un bambino piccolo." confessò Fran, tentando di entrare nella parte dello scemo.
La ragazza sorrise, asciugandosi le mani con uno sparretto.
"Va bene, ho capito." disse, sempre sorridendo, con il tono di chi aveva scoperto qualcosa. "C'è una ragazza, non è vero?"
"Eh?" chiese Fran, confuso.
"Altrimenti non ti comporteresti così: è ovvio che vuoi che io ti aiuti a conquistarla."
"Oh, certo, è vero!" mentì Fran. "Credevo che non saresti riuscita a scoprirmi!"
"Fratellone, sei stato tu a scoprirti."
"Allora me lo dai un bacetto?"
"Va bene."
Fran si avvicinò alla ragazzina, gongolante, mentre lei appoggiò lentamente le labbra sulla sua guancia.

"TUUU!!! VIENI QUI, BROCCOLO!!!"
Tsuna evitò per un pelo (e con uno strillo) il tridente di Mukuro, che si conficcò nel muro dietro di lui.
"MI VUOI FAR ALZARE LA PRESSIONE DI PROPOSITO, VERO??"
Mukuro andò a recuperare il forcone, fissando il suo allievo con uno sguardo che valeva a dire 'uno di questi giorni ti taglio la gola'.
"Io no!" strillò Tsuna, disperato.
"NON MI RISPONDERE!!!"
E nuovamente Sawada evitò il forcone.
"E' UN ESERCIZIO BANALE COME BERE UN BICCHIERE D'ACQUA, PERCHE' FAI APPOSTA A FINGERE DI AVERLO DIMENTICATO??"
Stavolta il tridente si conficcò nel ridicolo cappello a mela del ragazzino, e Tsuna tirò un sospiro di sollievo per non essere stato trapassato da parte a parte.
Aveva provato per tutta la notte a levarsi quel copricapo, inutilmente.
"CHE C'E'?? ORA NON RISPONDI??"
"E cosa dovrei rispondere??" chiese Tsuna, disperato. "E' fin troppo imbarazzante ammettere che riesco a strozzarmi anche quando bevo un bicchiere d'acqua!"
"BASTAAA!!!" urlò l'illusionista, mettendosi le mani tra i capelli. "Non appena avrai l'età giusta per permettermi di cacciarti a calci nel sedere e senza un soldo, ti spedirò in una compagnia teatrale: fingersi imbranato sembra essere l'unica cosa che ti riesca!!!"
In futuro la compagnia teatrale sarebbero stati i Varia.
"Ma io SONO un imbranato!!!" piagnucolò Tsuna.
"Ho detto: BASTA!!!" Rokudo afferrò il manico del suo tridente, sollevando di peso il suo allievo e dirigendosi fuori dalla ex palestra della vecchia scuola di Kokuyo. "Non voglio più averti tra i piedi per tutta la giornata! E non credere che avrai da mangiare!"
Allora Mukuro sfilò il tridente dal cappello del ragazzo e sbatté Tsuna nell'ex sgabuzzino, chiudendo a chiave la porta.
"Ken! Fa la guardia a questo bamboccio! Se vuoi puoi morderlo." disse.
"Con piacere, capo." ridacchiò il ragazzo, mentre il suo capo gli consegnava le chiavi dello sgabuzzino.
Mukuro se ne stava andando, mentre Ken entrava nella 'cella' di Tsuna, quando alle orecchie dell'illusionista giunse un acutissimo 'HHIII!!!'.
"HHIII??" ripeté il ragazzo, perplesso.
Aveva già sentito quel 'HHIII', ma non poteva essere... Invece sì che poteva! Avendo la possibilità di entrare nel corpo di Tsunayoshi, Fran aveva anche la capacità di mettere il Vongola nel proprio corpo! Per una buona volta quell'inutile allievo aveva fatto la cosa giusta: aveva portato al suo maestro il giocattolo che tanto voleva... Bravo, Fran!
Mukuro rise, facendo dietrofront verso la cella che ospitava Sawada Tsunayoshi e giocherellando con il tridente, che finalmente avrebbe colpito la persona giusta. Stava già assaporando la piacevole sensazione di raggiungere lo scopo di una vita: era così emozionato da ridere in modo convulso, inquietante.
"Va pure, Ken. Ora ci penso io... Kufufufu..."
Ken uscì dalla celletta borbottando, mentre Mukuro entrò ridendo, e impugnando il forcone in modo solenne. Nel silenzio teso di quella stanza sentiva distintamente i gemiti della sua vittima, rannicchiata nell'angolo più lontano dalla porta.
"Kufufufu... quanto tempo, Sawada Tsunayoshi!" rise.
Dalla gola del ragazzo venne un gemito indistinguibile.
"Non ti preoccupare: non ti ruberò più di cinque minuti..."
"Cinque minuti??" urlò Tsuna, spingendosi sempre più contro la parete.
E Mukuro si avvicinava, troppo.
"Era da una vita che aspettavo questo momento!... Fa caldo, non trovi?"
L'illusionista si tolse la giacca.
"Rokudo! Che ti salta in testa?? Che stai facendo??"
"Non ti preoccupare: non ti ruberò più di cinque minuti; non uno di più, non uno di meno."
Ora il volto di Mukuro era a pochi millimetri da quello terrorizzato e sconvolto di Tsuna. L'illusionista sogghignò.

"Ma io non lo voglio fare!" piagnucolò Tsuna.
"E perché no?" chiese Mukuro. "In fondo cosa ti costa?"
Sawada non rispose.
"Credi di non esserne in grado?"
"Non lo so..."
"E' la tua unica possibilità per andartene di qui, se lo fai, ovviamente."
Il Vongola sospirò. "Va bene, lo farò. Ma vacci piano!"
Dallo stanzino iniziarono a provenire dei rumori strani. Ken e MM, che si erano messi origliare, li sentivano distintamente: gemiti, urla, sospiri, ansimi,... Non erano affatto rincuorati da quei suoni. Ken guardò Chikusa, che, a pochi metri da lui, faceva un sudoku.
"Senti anche tu, Kaki-pi?" chiese, preoccupato.
L'altro continuò a fare il suo sudoku.
I gemiti ripresero, e Ken ricominciò ad origliare.
"E' tutto quello che sai fare, Vongola?" urlò Mukuro. "Mettici più impegno! Sì!... Sì!... Così! E' così che ti voglio!"
MM svenne. Ken impallidì, voltandosi di nuovo verso l'altro ragazzo.
"Chikusa! Dobbiamo entrare!"
Ma Chikusa, come prima, non rispose.
"Chikusa!" ripeté il ragazzo, esasperato.
"Io non te lo consiglio." rispose l'altro.
Ma Ken, ignaro di ogni avvertimento, spalancò la porta, scardinandola totalmente.
Impallidì alla vista di quella scena, rendendosi conto che le sue paure non erano infondate.
"Ken," disse dolcemente Mukuro, guardando il ragazzo. "Questa è la seconda porta che distruggi. E non pensare di non ripagarla!"
"Certo capo." borbottò il ragazzo, sempre pallido, balbettando, avvicinandosi alla porta. "Mi scusi!"
E la richiuse dietro di sé, uscendo.
Mukuro si voltò verso Tsuna. "Dove eravamo rimasti?"
Tsuna si guardò attorno, perplesso. "Perché stiamo facendo a braccio di ferro?"
Mukuro era allibito: quella non era la voce di Tsunayoshi. "Potresti ripetere?"
L'illusionista era ancor più sconvolto, e guardò gli occhi del suo avversario: non c'era quella solita fiammella di paura che di solito abitava gli occhi di Tsuna, ma...
"Fran...?"
"Ciao, maestro! Mi sei mancato, lo sai? Però mi sono anche divertito: una bellissima ragazza mi stava dando un bacetto..."
"TE LO DO IO IL BACETTO!!!"
E Rokudo riprese il suo antistress preferito: 'grattugiare' la testa di Fran.

"Ehi, sorella!! Cosa stai facendo con la mia guancia??" urlò Ryohei, furioso.
"Ma Fratellone, mi hai detto tu che avevi bisogno di una mano per conquistare quella ragazza..." rispose Kyoko, perplessa.
"Ragazza?? Ma di che stai parlando??"
"Guarda che se mi stavi prendendo in giro, dico a tutta la scuola che Ryohei Sasagawa è innamorato!"
"NON LO FARAI ALL'ESTREMO!!!"

"LAMBO! LAMBO! Ti voglio tanto bene!!!" pianse Tsuna, stritolando uno sconvolto Lambo, che cercava, inutilmente, di divincolarsi.

Era bello tornare a casa!




Grazie per la pazienza!
  
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