Boccioli in Lacrime
INDOLENDI RAPACI MALDICENTI
Sono trascorsi anni da
quei malinconici giorni, eppure, neanche adesso riesco
a
comprendere il perché alcune persone provino piacere nell'infliggere
sofferenza
ad altre.
Lì ricordo come se fosse ieri.
Se chiudo gli occhi
posso sentire quell'odore di polvere e aria viziata, intrisa di
tabacco,
invadermi le narici. L'aria malinconica e fredda
dell'inverno
che s'infrangeva sulla mia nivea pelle, sin troppo sensibile.
Il brusio di sottofondo, le loro voci che echeggiano nella testa.
Il loro malsano desiderio di voler schernire il
loro prossimo, solo per sentirsi appagati, e forse più importanti in un
mondo
ormai sovraffollato.
Quel loro senso di sfida nei confronti della vita: l’atteggiamento
sostenuto e
profondamente maleducato verso chi si dimostrava d'animo nobile.
Una loro possibile preda.
Vivere in una bolla
d'austerità ed ipocrisia come ratti della peggior
specie.
Essere trattati come
persone anormali.
Venir derisi per le proprie passioni o per piccolezze, come
un
abbigliamento fuori moda.
Quel senso di inadeguatezza che cresce nel cuore e ti divora pezzettino
dopo
pezzettino, lentamente, dilaniandoti anima e corpo.
Quell'intensa e
sgradevole sensazione di freddo che ti penetra nelle ossa.
Facendoti rabbrividire per la rabbia, per l'amarezza.
La paura di
non riuscire ad affrontare una sola giornata in più, in quelle cagionevoli condizioni.
L'odio per se stessi.
Per la propria fragilità
emotiva.
Arrivare ad odiarsi a tal punto da non riuscire nemmeno
più a sorridere.
Fingersi sereni e al contempo gridare e strepitare piangendo
a gran voce, nelle profondità del proprio cuore.
Camminare a piccoli passi, faticando per restare in piedi,
percorrendo quella strada chiamata vita, che ormai è diventata un
sentiero
oscuro e sterrato.
Un luogo lugubre e meschino.
Continuare ad avanzare, adagio, desiderando
quasi d’esser
morti.
A quel punto, forse, il
dolore si potrà arrestare.
Probabilmente non sono
nessuno per dirlo, o forse sono qualcuno che può confessarlo, ma....
E' davvero così piacevole frantumare
l'esistenza di qualcun'altro?
Assaporare
quella carne, ferita e sanguinante, è così invitante da far venire
l'acquolina
in bocca?