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Autore: LADY ROSIEL    20/11/2012    2 recensioni
Le ferite che la vita ci infligge a volte sono difficili da curare.
Ferite che mai si rimargono, che diventano cicatrici sempre pronte a dolore.
Nessuno di noi desidera una vita triste e irta di sofferenze, eppure, troppo spesso, le peggiori cicatrici che portiamo nell'anima ci sono state inflitte da altre persone ...
Persone che provano piacere nell'infliggere sofferenza ad altre.
...Ma perchè lo fanno?
Genere: Dark, Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Boccioli in Lacrime ~'
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Boccioli in Lacrime
INDOLENDI RAPACI MALDICENTI


Sono trascorsi anni da quei malinconici giorni, eppure, neanche adesso riesco a comprendere il perché alcune persone provino piacere nell'infliggere sofferenza ad altre.
Quei giorni lontani, sono ancora così vivi nella mente.
Lì ricordo come se fosse ieri.

Se chiudo gli occhi posso sentire quell'odore di polvere e aria viziata, intrisa di tabacco, invadermi le narici. L'aria malinconica e fredda dell'inverno che s'infrangeva sulla mia nivea pelle, sin troppo sensibile.
Il brusio di sottofondo, le loro voci che echeggiano nella testa.
Il loro malsano desiderio di voler schernire il loro prossimo, solo per sentirsi appagati, e forse più importanti in un mondo ormai sovraffollato.
Quel loro senso di sfida nei confronti della vita: l’atteggiamento sostenuto e profondamente maleducato verso chi si dimostrava d'animo nobile.

Una loro possibile preda.

Vivere in una bolla d'austerità ed ipocrisia come ratti della peggior specie.
Essere trattati come persone anormali.
Venir derisi per le proprie passioni o per piccolezze, come un abbigliamento fuori moda.

Quel senso di inadeguatezza che cresce nel cuore e ti divora pezzettino dopo pezzettino, lentamente, dilaniandoti anima e corpo.

Quell'intensa e sgradevole sensazione di freddo che ti penetra nelle ossa.
Facendoti rabbrividire per la rabbia, per l'amarezza.

La paura di non riuscire ad affrontare una sola giornata in più, in quelle cagionevoli condizioni.
L'odio per se stessi.
P
er la propria fragilità emotiva.
Arrivare ad odiarsi a tal punto da non riuscire nemmeno più a sorridere.

Fingersi sereni e al contempo gridare e strepitare piangendo a gran voce, nelle profondità del proprio cuore.
Camminare a piccoli passi, faticando per restare in piedi, percorrendo quella strada chiamata vita, che ormai è diventata un sentiero oscuro e sterrato.
Un luogo lugubre e meschino.
Continuare ad avanzare, adagio, desiderando quasi d’esser morti.
A quel punto, forse, il dolore si potrà arrestare.

Probabilmente non sono nessuno per dirlo, o forse sono qualcuno che può confessarlo, ma....

E' davvero così piacevole frantumare l'esistenza di qualcun'altro?

Assaporare quella carne, ferita e sanguinante, è così invitante da far venire l'acquolina in bocca?


   
 
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