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Autore: Bomboletta    20/11/2012    3 recensioni
Il liceo McKinley era illuminato quella sera. Visto dall’esterno sembrava un palazzo a festa; e un po’ forse,lo era. Quello era stato il grande giorno: il musical scolastico era stato messo in scena dai ragazzi del Glee club,con qualche nuovo ingresso e,in particolare,con qualche ritorno.
Post Gleese targato Brittana.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il liceo McKinley era illuminato quella sera. Visto dall’esterno sembrava un palazzo a festa; e un po’ forse,lo era. Quello era stato il grande giorno: il musical scolastico era stato messo in scena dai ragazzi del Glee club,con qualche nuovo ingresso e,in particolare,con qualche ritorno.



Brittany festeggiava allegramente,insieme ai compagni,nella choir room,che era stata addobbata per l’occasione. Stava improvvisando qualche mossa con Mike,mentre la musica di Jennifer Lopez faceva non proprio da sottofondo,e si guardava curiosamente attorno:



Finn chiacchierava con quel tizio nuovo del quale non aveva ancora capito il nome e che continuava a lanciare occhiate compiaciute a Marley. Proprio il giovane Hudson mandava giù spumante parecchio spesso e aveva l’aria di essere appena stato colpito da una mazzata.



Marley e Unique ridevano spensierate,e anche quella ragazza,a parere di Brittany molto strana,sembrava aver dimenticato di non aver potuto prendere parte al musical.



Jake,seduto lontano dagli altri,continuava a far saettare lo sguardo da Marley a Finn,ignorando palesemente le moine di Kitty.



Ma poi…Finn e Marley?



Ma Finn non stava con Rachel?



La biondina fece una smorfia mentre Mike la sollevava da terra e la faceva piroettare.



Seduta sul piano,Sugar rideva sguaiatamente ad una imitazione di Sam,mentre Artie,Blaine e Mercedes parevano impegnati in una conversazione piuttosto intensa. L’usignolo era decisamente vicino alle lacrime.



Kurt e Rachel,invece,erano spariti misteriosamente alla fine dello spettacolo.



Finalmente Brittany regalò piena concentrazione al suo piccolo numero,piccolo come il pubblico che applaudiva a tempo di musica,formato da due persone: Tina e Santana.



E nemmeno un miliardo di persone,agli occhi di Brittany,potevano eguagliare quel pubblico,e gli occhi della latina che catturavano famelici ogni suo movimento,un sorriso compiaciuto in volto,l’espressione serena di chi è tornato a casa.



Santana era stata convocata da Finn perché il posto di Wade era rimasto vacante,e l’ispanica era stata ben lieta di interpretare Rizzo,nonostante il pochissimo preavviso. E il cuore di Brittany aveva rischiato di scoppiare per la felicità quando aveva appreso che sarebbe rimasta per qualche giorno in città.



Prima dello spettacolo avevano parlato e la giovane ballerina non era riuscita a trattenersi dal dirle quanto davvero le mancasse. Era stato un sollievo sapere che anche per Santana era lo stesso,e quando,subito dopo,le aveva detto che era tornata solo per vederla,avrebbe tanto voluto baciarla.



Sapeva di non poterlo fare.



Si era trattenuta.



La fine della musica la distrasse da quel triste pensiero,così come gli applausi che ne conseguirono:



“Santo cielo,quanto mi era mancato ballare con te!” esclamò l’asiatico stringendola in un abbraccio fraterno.



“Non ci credo che al college non hai compagne di danza eccellenti!” ribattè lei.



“Ci sono,ce ne sono tante,ma nemmeno l’ombra di quella splendida chimica che abbiamo io e te!”



“Chissà,magari l’anno prossimo vengo lì!” gli diede una pacca e andò a versarsi da bere. Dopo aver mandato giù,uscì dalla stanza approfittando della confusione,e raggiunse il bagno delle ragazze dove si sciacquò il viso con l’acqua fredda.



Il sollievo fu immediato.



Sedette sul marmo fresco del lavabo e fissò le cabine di fronte a lei: se solo avessero potuto parlare,tra le loro storie,avrebbero senz’altro raccontato quella di due giovani cheerleader,amiche per la pelle, che si scoprivano poi amanti,e che tra un’ora e l’altra passavano momenti infiniti,chiuse in quei cubicoli,a dirsi tra un sospiro e l’altro,quanto fossero importanti l’una per l’altra.



Si ritrovò a sorridere senza accorgersene.



“Quanti ricordi,eh?” l’ingresso di Santana non la sorprese.



“Già…se potessero parlare…” annuì rivolgendole un dolce sorriso che l’ispanica ricambiò. Si avvicinò a lei e la osservò.



“Sei stata incredibile stasera…”



“Grazie…” arrossì la bionda “Anche tu  sei stata pazzesca”



“Io non ho incantato tutti con le mie mosse perfette!”



“Lo hai fatto con la tua voce!” Brittany incatenò lo sguardo al suo,e per un lungo istante fu solo silenzio,e i loro sguardi che si beavano dell’essersi ritrovati.



Brittany gioì segretamente nel constatare che Santana la guardava ancora con quello sguardo innamorato. Quello che aveva sempre riservato a lei:



“Come va quest’anno,Britt? Hai migliorato i tuoi voti?”



“Ho promesso a mamma e papà che mi diplomerò quest’anno…e beh,l’ho promesso anche a me stessa e alla coach Sue,perciò si…va meglio…” sorrise.



“Alla coach?” chiese stranita la latina.



“Si…mi aveva cacciata dalle cheerios,perciò ho dovuto farlo” alzò le spalle.



“Non cambia mai” la ragazza storse gli occhi.



“E tu’ Come prosegue la tua vita da universitaria?”



“Beh,non ho un attimo per me…è dura,ma sai,ci si fa l’abitudine…tra un mese sosterrò il primo esame…”



“Andrai benissimo,ti riesce sempre tutto San” le sorrise ancora. E Santana si sentì quasi in imbarazzo e abbassò lo sguardo.



“Lo spero…”



“Quanto resti a Lima?”



“Il mio pullman parte domani pomeriggio…”



“Di già…” sussurrò cercando di trattenere il groppo alla gola.



“…” di nuovo quel silenzio. Questa volta carico di tensione.



“Potrò salutarti?”



“Potrei…passare domattina da te…se per te va bene…” propose la latina.



“Va benissimo…”



“Adesso…penso che andrò a casa…devo ancora preparare la borsa e…sono distrutta…” sospirò Santana.



“Ok…ci vediamo domani mattina allora…” annuì guardandola.



“A domani Britt…buonanotte…” si avvicinò e poggiò le labbra sulla sua fronte,soffermandosi qualche secondo e chiudendo gli occhi a quel contatto.



Brittany ispirò forte il suo odore e si morse il labbro per non piangere. Poi,dopo un ultimo sguardo,la ragazza sparì oltre la porta.
 





Brittany passeggiava da sola,nel silenzio della notte,lungo il viale che l’avrebbe riportata a casa.



Aveva una confusione tale in testa,che avrebbe davvero voluto spegnere tutto,almeno per una manciata di secondi. Invece era lì,a chiedersi se fosse giusto soffrire così a diciannove anni. Avrebbe dovuto vivere la fase più spensierata della sua vita,la sua adolescenza,il suo Senjor Year,ma la sua spensieratezza era andata via insieme a Santana.



Il pensiero che forse,laggiù,avrebbe conosciuto un’altra ragazza e dimenticato il loro amore,era la cosa che più la terrorizzava,ma sapeva che c’era questa triste possibilità e che se fosse successo avrebbe dovuto farsene una ragione. Arrivò a casa ed entrò piano,in lacrime,cercando di trattenere i singhiozzi che la scuotevano da almeno venti minuti,per non svegliare i suoi genitori.



Poi si chiuse in camera sua, si adagiò mollemente sul letto e prese a fissare il soffitto nella speranza di prendere sonno,nonostante le lacrime non smettessero di rigarle il viso.



Due ore dopo era ancora lì,gli occhi gonfi per il pianto,ma adesso quasi asciutti,un silenzio assordante e un lieve fascio di luce che proveniva dalla luna piena.



Ogni sera era così,impiegava ore per addormentarsi e finiva per avere un sonno breve e disturbato.



Quella sera però accadde qualcosa.



Era un sottile rumore,quasi un tamburellare e impiegò qualche secondo a individuarne la provenienza.



Poi capì che qualcosa colpiva il vetro della sua finestra.



Si alzò di scatto,accese la luce e scostò la tenda senza avvicinarsi troppo,ma non vide nulla. Così aprì l’imposta e affacciò cautamente la testa.


Ciò che vide la sorprese e non poco: Santana era in piedi sul prato di casa sua,una manciata di sassolini in mano,e quando la vide sorrise debolmente.



“Santana?” disse piano,sotto shock.



“Posso salire?” chiese supplicante.


E Brittany si accorse che piangeva.



Osservò la scala metallica appoggiata sul balcone della sua camera: lo utilizzavano quando Santana andava a dormire lì,per non disturbare nessuno,e la bionda non aveva mai avuto la forza di toglierla.



“Certo” disse come se fosse ovvio.


La latina si arrampicò molto velocemente su per la scala e in un batter d’occhio aveva scavalcato la ringhiera. Si guardarono per un lunghissimo istante,entrambe con gli occhi gonfi di pianto.



“Che succede,San?” chiese la bionda con un filo di voce,indietreggiando per farla entrare. Santana esplose in un pianto disperato.



“Succede che mi manchi BrittBritt…mi manchi come l’aria…vorrei…chiudermi qui dentro con te e non uscire mai più…e vorrei tornare indietro a quando tutto era più semplice…invece…domani parto…e il mio dormitorio è vuoto…tu…tu non ci sei,non c’è il tuo odore e…”



Fu messa a tacere dalla stretta di Brittany,che l’aveva afferrata e aveva messo la forza di tutta la sua disperazione in quell’abbraccio,mentre si lasciava andare a sua volta alle lacrime.



“Shhh…non piangere,San,ti prego…”



“Non ce la faccio…non sono niente senza di te Brittany,sono un robot,non ho sentimenti o sensazioni…è un inferno…” Brittany la guardò negli occhi.



“Non dirlo…”



“Britt…vorrei dirti tante cose ma…ho paura…vorrei baciarti,ma allontanarmi da te mi ucciderebbe…e vorrei dirti che ti amo,perché è la verità e non ho mai smesso un istante di amarti,ma come potrei andare via,poi? E…Dio…solo Dio sa quanto desidero fare l’amore con te…averti,inebriarmi di te,del tuo odore…ma tutto ciò renderebbe il distacco ancora più difficile…sono una cazzo di egoista Britt…vengo qui a dirti tutte queste cose,e poi andrò via…io al tuo posto mi odierei…ti sto ferendo…sto ferendo la persona più importante della mia vita…” singhiozzò.



La bionda le asciugò le lacrime e cercò di parlare.



“Ma come potrei mai odiarti,San? Vieni qui,nel cuore della notte,a riempirmi di gioia con le tue parole…e dovrei odiarti? Domani sarà terribile…hai ragione…e così i giorni a seguire…ma  non è ancora domani,San…E tu sei qui,con me…”



“Potrai mai perdonare tutto questo?” sussurrò la latina.



“Hey…smettila di scusarti…mi diplomerò,ok? E verrò lì da te…e quando fra 20 anni mi sveglierò al caldo del mio letto,voglio che la mia prima visione,siano i tuoi occhi…perché non riesco a vedere un futuro alternativo a questo…non senza di te…” Santana sorrise tra i singhiozzi “E sai…anche se domani andrai via…beh,magari posso farmi bastare un tuo bacio fino alla fine dell’anno scolastico,e sopravvivere grazie a questo…ma se non dovessi diplomarmi per questo piccolo dettaglio…ti pentirai di non avermi baciata questa sera,amore mio…” sorrise.


L’ispanica le prese il volto tra le mani e la baciò disperatamente.



E quella era vita.



Era il suo cuore che mandava mille pulsazioni a tutto il corpo.



Era elettricità,che la scuoteva insistentemente.



Era un piccolo barlume che aveva riacquistato la consistenza di un fuoco.



Era pioggia fresca in una giornata afosa.



Era Brittany.



E tutto si riduceva alle sue mani fresche sul suo volto infuocato.



Al dolce odore di vaniglia che emanavano i suoi capelli.



Ai sospiri contenuti che tradivano tante emozioni,tutte in una volta.



Alle labbra di Brittany sulle sue.



Alle loro lingue che si accarezzavano come due vecchie amiche che non si vedono da troppo tempo e che necessitano di recuperare tutto il tempo perduto.



 
Finalmente,dopo un tempo infinito,si staccarono e si guardarono negli occhi. Il nero nell’azzurro. L’azzurro nel nero. E sorrisero all’unisono.



“Resta con me questa notte…” Santana annuì piano.



E quando l’indomani mattina si svegliò,stretta al corpo nudo di Brittany,era in pace con se stessa e non le importava se sarebbe partita a breve.


E pensò che quella felicità le era mancata troppo,e che valeva la pena di soffrire cent’anni,per quel giorno di felicità.



E quando Brittany aprì gli occhi e la guardò con quello sguardo limpido,sorrise e le carezzò il volto.


E Santana seppe che era così anche per lei:



“Ti amerò sempre,Brittany…” sussurrò,prima di suggellare quella promessa con un morbido bacio,che racchiudeva migliaia di speranze.  















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Angolo dell'autrice

Ma salve :D 

Ebbene mi spiace per voi ma non mi sono data all'accattonaggio. Sono solo incasinata con l'università T.T

Ok,ho sognato questa shot perciò non potevo non buttarla giù,essendomi persino risvegliata in lacrime o.o

Povera pazza che sono o.o


Bomboletta.
 
  
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