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Autore: Alex_J    20/11/2012    1 recensioni
Rachel continuava a fissare quel muro dipinto grezzamente di bianco, così vuoto ma così pieno di significati nello stesso tempo.
Aveva steso lei stessa quelle pennellate con rassegnazione, perché ormai aveva smesso di sperare che Finn tornasse. Qualche volta, per qualche minuscolo istante, si pentiva di aver perso la speranza, di aver perso la sua battaglia più importante.
Attenzione SPOILER QUARTA SERIE!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rachel Berry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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White wall.



Rachel continuava a fissare quel muro dipinto grezzamente di bianco, così vuoto ma così pieno di significati nello stesso tempo.
Aveva steso lei stessa quelle pennellate con rassegnazione, perché ormai aveva smesso di sperare che Finn tornasse. Qualche volta, per qualche minuscolo istante, si pentiva di aver perso la speranza, di aver perso la sua battaglia più importante. Aveva lottato come nient’altro per avere Finn al suo fianco, dal primo giorno che lo aveva visto , dal primo appuntamento all’auditorium. Neanche entrare al NYADA aveva costato tanta fatica. Soprattutto emotiva.
Ma improvvisamente aveva gettato la spugna e questo un po’ la spaventava. Forse si stava semplicemente arrendendo. Arrendersi? Non era mai esistita quella parola nel vocabolario di Rachel Berry.
Finn aveva cambiato tutto il suo mondo, ma non credeva fino a quel punto. Forse non era Finn ad avere cambiato tutto, forse non era colpa sua se stava prendendo quella decisione. Anche di Finn, ovviamente, ma forse la colpa era più di qualcun altro. Qualcuno che era riuscito a cambiare il suo modo di vedere le cose. Ancora una volta.
Rachel aveva paura, perché aveva capito che quella persona era Brody, e che per lui non provava solo amicizia e nemmeno solo attrazione fisica. Ci si stava affezionando, gli voleva già bene e questo era un male, perché gli ricordava vagamente i sentimenti che provava per Finn all’inizio. Ma molto all’inizio.
Scosse la testa, bloccata da quella strana sensazione che la fermava dal pensare seriamente . La speranza stava tornando ma lei si accorse che era sbagliato. New York, a New York tutto può succedere. Allora scosse la testa più forte, decisa a fermare quella sensazione. Doveva rischiare sì, doveva.
Quindi si alzò , pronta per affrontare la grande mela anche quel giorno. E Brody.
 
Rachel continuava a fissare quel muro dipinto grezzamente di bianco, sembrava lo stesso di due giorni prima. Forse era lei che stava cambiando. Ancora.
Le davano fastidio quelle pennellate rassegnate, perché lei ormai era adulta e maggiorenne e viveva a New York. E li non c’era tempo per rassegnarsi.
- Kurt c’è ancora un po’ di vernice bianca ?- urlò senza smettere di fissare la parete con aria infastidita, sempre più pronta ad incenerirlo.
- Sì Rach, ma non posso portartela che tra esattamente cinque minuti devo uscire, la moda mi chiama!- le urlò il ragazzo in risposta – Comunque è dietro la colonna portante- così la ragazza si alzò determinata , trasportandola vicino a quel maledetto muro. Prese il pennello e sistemò quel muro, fino a renderlo omogeneo. Un muro completamente bianco.
Ogni pennellata era per lei una piccola vittoria, una piccola lotta contro la rassegnazione, un nuovo passo per la sua nuova vita. Niente più Finn, niente più vecchia Rachel vestita di abiti monacali e priva di vero e proprio sex appeal.  Solo una donna, pronta a sfondare a Brodway , a realizzare i suoi sogni di carriera.
Quando poche ore dopo ebbe finito si allontanò dalla parete , guardandola soddisfatta. Improvvisamente il campanello suonò, distogliendola dalla sua contemplazione.
- Kurt, le chiavi te lo ho messe sul tavolo della cucina, vicino alla foto del tuo capo che ti sorride e il mucchio di cenere della tua ultima pazzia , perché non te le ricordi mai?- sbottò avvicinandosi alla porta.
- Allora non è solo una scusa che usi per non stare con me – sobbalzò quando vide che Brody era fuori dalla porta e stava sorridendo.
- Oh Brody sei tu, entra- balbettò , colta alla sprovvista. Non aveva ancora visto che Brody teneva in mano una rosa gialla. Gliela porse, lasciandola di stucco.
- Brody io..-
- Allora avevo pensato che se vuoi potevamo continuare la cena dell’altra volta, se ti prepari ti porto fuori , almeno non bruci casa- continuava a sorriderle. E Rachel si sentiva perduta a quel sorriso pieno di speranze , quelle speranze che sentiva anche lei ma che era restia ad ammetterle. Forse perché la paura di restare ancora delusa, abbandonata, regnava dentro di lei.
- Brody io… l’altra sera io….- Rachel non riusciva a finire una frase , talmente era confusa.
- E’ troppo presto , capito.- il sorriso non svanì del tutto dal volto del ragazzo, ma si affievolì, intristendo Rachel. Si voltò , intento ad andarsene.
 
You've been on my mind
I grow fonder every day loose myself in time
 
Brody prese a cantare , fermando la sua corsa alla porta. E Rachel non riusciva a credere che quelle parole fossero per lei. Nessuno le aveva mai cantato una canzone. A parte Finn.
 
Just thinking of your face God only knows
Why it's taking me so long to let my doubts go
 
La voce le uscii fuori incontrollata, come se questa sapesse quello che lei stessa stentava ad ammettere.
 
You're the only one that I want
 
Brody si voltò per guardarla negli occhi, trasmettendole un inteso brivido.
 
I don't know why I'm scared, I've been here before
Every feeling every word, I've imagined it all,
 
Rachel andò avanti , in risposta, mentre inaspettatamente I due si stavano spostando nel loft, avvicinandosi sempre di più tra loro.
 
You never know if you never tried to forgive your past
And simply be mine*
 
Una scossa, un fremito devastante mosse il cuore di Rachel. Un impulso che la fece avvicinare ancora di più a Brody, per baciarlo intensamente, interrompendo il loro duetto sublime.
Per lasciare posto ad un altro.
 
Una luce filtrava timida dalla finestra. Rachel continuava a fissare quel muro bianco, sempre diverso da come lo ricordava. Non che avesse anima propria, ma Rachel aveva capito che era lei che poteva scegliere, che era sempre lei che decideva il cambiamento di alcune cose.
Come ad esempio di quel muro bianco che fissava da giorni, che aveva dipinto interamente il giorno prima.
- Hai per caso visto la mia camicia?- le chiese Brody, mentre cercava di infilarsi i pantaloni , saltando per farli entrare , visto che erano abbastanza stretti. Rachel la cercò sorridendo , trovandola proprio accanto a lei. La lanciò rischiando di far perdere l’equilibrio a Brody nel tentativo di prenderla al volo. Si mise a ridere, decisa però a cercare anche i suoi vestiti improvvisando una caccia al tesoro per la casa solo con una coperta a coprirla.
- Kurt mi uccide, si sono morta, mi uccide!- balbetta poi.
- Ehi non fare così, siamo adulti e vaccinati, è normale…-
- Questo cardigan è un suo regalo, costerà minimo 400 dollari ed è sporco di vernice!- Brody rise e accorse ad abbracciarla teneramente alle spalle.
In quel momento era lui che fissava il muro bianco, mentre la ragazza continuava a delirare e borbottare cose sconnesse, stretta nel suo abbraccio.
Quasi al centro della parete il bianco scompariva, sostituito dalla sagoma della ragazza e di quella delle sue ginocchia.
- Non ci provare a dipingere quella parete- allora Rachel smise di borbottare, sorridendo al sussurro del ragazzo.
Poi lo baciò e ci mancò poco che lasciassero un’altra impronta del genere sul muro.
 
 
* One and Only- Adele
  
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