Da che ho memoria, credo di avere sempre avuto accanto mio fratello, Kopa.
Non posso dire di averlo mai conosciuto bene, infondo, non restò molto nella mia vita, ma i ricordi a lui legati, sono forse alcuni dei più belli, e sono tutto quello che ci resta di lui.
Quando venni alla luce, i miei genitori avevano già un altro cucciolo, un maschio, dal manto molto simile a quello di mio padre, con un ciuffetto di peli castani sulla testa.
La prima volta che lo vidi, cercai di acciuffare quel pennacchio di peli che penzolava in mezzo ai suoi occhi. ricordo che mi guardò e mi sorrise, prima di dire qualcosa a mamma. Allora ero piccola e non riuscivo bene a intendere cosa si fossero detti.
Sin da subito, lui si dimostrò molto attaccato a me. Era sempre lì a seguirmi e a portarmi in giro... Era sempre con me.
Ben presto divenne una figura di riferimento della mia vita, la mattina era sempre lui a svegliarmi e a badarmi. Mi trattava come un prezioso molto delicato.
Fu con lui che comincia a parlare, e sempre con lui iniziai a camminare.

"Kopa. Ma tu essere re domani ?"

Credo di averlo sorpreso quella volta con quella domanda. Ricordo la sua strana espressione con cui mi fissò, prima di sorridermi e stropicciarmi la testa amorevolmente. Non capii quella reazione, ma dai suoi occhi cangianti traspirava qualcosa, qualcosa che non riuscivo a carpire.
Qualche giorno dopo mi svegliai e non lo trovai. Accanto a me c'era mia madre, intenta a fissare verso l'uscita dalla grotta, con aria preoccupata.

"Mamma, Kopa dove sta ? Non è qui ?"

Lei mi guardò e mi disse che lui e papà erano andati a trovare il vecchio Rafiki. Quella scimmia mi aveva sempre un po' inquietato, mi sembrava troppo strana...
Aspettai tutta la mattina, sino a che il sole non fù al suo culmine, prima di rivedere mio fratello e mio padre. Papà aveva sulla faccia uno strano sorriso, come se esso fosse solo un velo per nascondere un'amarezza, una sconsolazione per qualcosa di inevitabile. Non diedi molto peso a quella sua espressione, mi concentrai su mio fratello che appena mi vide, mi sorrise e mi leccò la fronte, una cosa che non aveva mai fatto prima.

"Kopa, come è andata con la scimmia ?"

"Tutto bene sorellina, solo un piccolo controllo."

"Perchè ? Non stai bene ?"

Non ottenni risposta a quella domanda, solo un gran sorriso da parte di quel leoncino sempre allegro, eppure sempre più magro...

"Ti va di fare un giro sorellina ?"

Io guardai i miei che acconsentirono. Nei loro occhi, colsi un velo di tristezza e delle lacrime, nascoste dietro una finta luce di felicità.
Passai con mio fratello tutto il resto della giornata ed oltre, fino a quando le stelle furono alte nel cielo.
Mentre stavo sulla sua schiena, lui mi parlava delle stelle e dei re del passato, quando nel pieno del discorso, alcune piccole luci si mossero verso di noi. Una si poggiò sul mio naso.

"Kopa guarda, uno dei re del passato mi sta toccando il naso ! Dai Kopa guarda !"

Lui mi guardò sorridendo, mentre quelle piccole luci assieme al blu della notte facevano tingere di verde le sue iridi. Colsi un velo di lacrima in quello sguardo.

"Sai perchè ti toccano sorellina ? Perchè tu sarai una grandissima regina, forse più grande di qualsiasi sovrano che abbia mai governato queste terre."

"Ma Kopa, tu sei il futuro re, non io."

Come al solito non mi rispose, si limitò a sorridermi, ma quando cercò di accarezzarmi la testa, mi feci per la prima volta insistente.

"Kopa, sono stufa dei tuoi silenzi voglio capire che cosa accade !"

Lo fissai intensamente negli occhi, al fine di ottenere risposta a quella domanda e per la prima volta, mio fratello me la diede.
Non potrò mai scordare cosa mi disse.

"Kiara... Ricordi i discorsi di papà sul sorgere del sole ? Bhè, il mio sole non sorgerà abbastanza a lungo da illuminare queste terre, e così, questo compito spetterà a te, sorellina."

"Kopa... Io non capisco..."

"Capirai sorellina, capirai. Fammi solo una promessa: promettimi che starai sempre vicina a mamma e papà per me. Ce la fai a farmi questo favore ?"

"Sì Kopa ma, tu sarai con noi, non è vero ?"

A quella frase, mio fratello mi abbracciò. Non ne sono sicura, ma credo lo abbia fatto per nascondere le lacrime che li stavano solcando il muso. Sono sicura che stesse piangendo.

"Io sarò sempre con voi. Quando mi vorrete cercare, io sarò sempre accanto a voi, in voi, nei vostri ricordi, nelle vostre menti. Anche quando non mi vedrai, io ci sarò, sempre."

Furono le ultime parole che udii dalla sua voce, le ultime prima di recarci alla Rupe a dormire. Fu un sonno inquieto per me, era come se qualcosa non andasse, come se mi mancasse qualcosa, come se avessi perso qualcuno...
Al mio risveglio, Kopa non era nella grotta. Pensai che fosse andato da Rafiki, ma mamma e papà erano lì, tristi come tutto il resto del branco. Nessuno sapeva dirmi dove fosse andato mio fratello, nessuno.
Capii da sola che Kopa non sarebbe mai più tornato, ma mi ci vollero giorni per capire e adattarmi a quell'idea, a quella mancanza...
Un male incurabile, un qualcosa che sin da piccolo lo aveva debilitato se lo era portato via, si era portato via mio fratello, e io non avevo potuto fare nulla...
La sera, quando tutti dormivano, mi recavo di nascosto nella savana, nella radura ad osservare le lucciole, quei piccoli esserini volanti che mi ricordavano mio fratello. Così libere e leggere, eppure così fragili.
Ancora oggi, quando le vedo librarsi nell'aria, nella mia mente penso sempre a lui. Non posso fare a meno di ringraziarlo per il tempo passato assieme, anche se breve. Perché è a quel breve tempo, che sono legati i miei ricordi più belli, quelli di mio fratello Kopa, il piccolo principe di queste terre.