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Autore: SummerBreeze    10/06/2007    7 recensioni
Sei anni dopo dalla fine del liceo, Scarlett è diventata una brillante PR in ascesa per una società di New York, e viene mandata a Parigi proprio per dirigere l'organizzazione del compleanno di un'ereditiera francese.
Lì incontrerà qualcuno a cui credeva di aver detto addio da moltissimo tempo, e la sua vita avrà conseguenze del tutto inaspettate.

Seguito della mia precedente fanfic, Sugar&Spice. Per chi non l'ha ancora fatto, non occorre leggerla.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eternal Flame.

 

CAPITOLO I: An American in Paris

Esco dall’aereoporto in fretta e furia, sono tremendamente stanca: le ore di viaggio, e il fusoriario e quelle scomodissime quanto belle Loboutin tacco 12 ai piedi, mi hanno completamente distrutta. Nonostante stessi in prima classe, non sono comunque riuscita a dormire: sarà che ho bevuto almeno 8 caffè nel giro di una decina d’ore.

Appena fuori chiamo un taxi, e mi ritrovo davanti ad uno spettacolo mozzafiato: la città ricoperta da un soffice mantello di neve e illuminata da miliardi di lucine. Sarà proprio per questo che definiscono Parigi la ‘Ville Lumière’. Ormai, da quando lavoro come PR per la società McDougall sono stata in svariati posti: a Londra per organizzare un compleanno del principe Harry, a Milano per una sfilata di moda, a Tokyo per... No, a Tokyo per vacanza.
Ma nessuno di questi regge il confronto con Parigi, la città incantata! Tutto mi colpisce: l’architettura, le strade e i viali, i musei e quell’accento francese dei parigini tremendamente sexy.

Intanto il mio taxi arriva, ed io sprofondo sui sedili, comunicando al tassista con un francese impeccabile (grammaticalmente parlando, un po’ meno per quanto riguarda la pronuncia), il luogo di destinazione, ossia il Four Seasons di Parigi.
Dato che mi ha spedita oltreoceano, il mio capo voleva che io godessi di ogni comfort possibile e immaginabile: evidentemente non sapeva che mandandomi qua, mi ha fatto un enorme favore.

E’ vero che sono a Parigi per lavoro ma... Sono pur sempre a Parigi!

“Nous sommes arrivès, mademoiselle” mi informa il tassista con tono molto formale, dopo circa un quarto d’ora

“Merci. Combien le dois-je? (Grazie. Quanto le devo?)”

“120 €” mi risponde rivolgendomi un sorriso traditore. Tra il dollaro e l’euro non cambia moltissimo, quindi è come se avessi pagato 120 $ di taxi, e questo è un prezzo alto pure per New York!

“Il est un vol! (E’ un furto!)” esclamo inviperita

“Oh no, mademoiselle” mi risponde contrariato “Elle est Paris! Je le souhaite un bon séjur! (Le auguro un buon soggiorno)” continua mentre gli porgo il denaro, riluttante. Non ho voglia di litigare proprio adesso... Ciò non toglie che avrei voglia di prendere a cazzotti stò Paperon de Paperoni dei miei stivali!

“Voleur! (Ladro!)” concludo mentre scendo dall’auto

“Américains” commenta disgustato appena chiudo la portiera.

Mi addentro all’interno dell’hotel, e anche qui lo spettacolo è bellissimo: questo posto sprizza lusso da ogni angolo! L’arredamento è ricercato, e gli oggetti sfarzosi. Certo, non sarà il Ritz, ma possiamo considerarlo un validissimo sostituto.

Vado alla reception per informarli del mio arrivo e farmi dare la chiave della mia stanza, poi un uomo anziano, mi fa cenno di seguirlo. Arriviamo di fronte ad una grande porta in legno, e dopo avermi consegnato le chiavi e avermi augurato una buona permanenza, sparisce nuovamente tra i corridoi. Appena apro, mi rendo conto che la mia camera, non è proprio da meno dell’hotel: i mobili sono in stile classicheggiante, e proprio al centro c’è un enorme letto matrimoniale a baldacchino dall’aspetto comodissimo, che aspetta solo che io ci sprofondi.

Decisamente, amo Parigi!

Due settimane e mezzo dopo

“Come? Non esiste! Miss Binet ha richiesto esplicitamente richiesto che tutti i costumi siano bianco candido, non bianco sporco! Ok, so benissimo che la differenza non è molta, ma questo è un discorso che vale per gente normale come me e lei! Ma quando sei una ricca ereditiera francese, i modi di vedere le cose cambiano, ed io non ho assolutamente intenzione di sentire strillare nuovamente quell’ister... Cioè mademoiselle Binet. Appena li avrete recuperati, chiamatemi per confermare gli indirizzi a cui dovete inviare ciascun costume. La ringrazio moltissimo” sbuffo e anche sonoramente, direi. Giuro che se sento dire ancora a qualcuno che sono fortunata ad aver ottenuto proprio la direzione dei preparativi di Cecìle Binet, non sarò più responsabile delle mie azioni! Ho avuto il privilegio di organizzare degli eventi importantissimi e redditizi, ma nessuno è mai stato esasperante tanto quanto questo.
La signorina, infatti, oltre ad essere indegnamente ricca è anche molto pretenziosa! I suoi urli farebbero impallidire pure lo zio Earl quando si cimenta in uno dei suoi concertini country (anche se in realtà, sembra più un corista alpino).

“Ehi Scarlett, tutto ok?” Missy! Oh, la mia intrepida salvatrice! Grazie a Dio è arrivata, altrimenti sarei impazzita

“Non direi, dato che hanno sbagliato il colore dei costumi! La Binet li voleva bianco candido, mentre loro li hanno presi bianco sporco”

Missy mi guarda con aria perplessa “Scusa il bianco non è nemmeno un vero colore! Quante cavolo di tonalità esistono?”

“Credimi, non lo so. Ma di una cosa sono certa: sono troppe!” mormoro esasperata

La mia collaboratrice mi guarda nuovamente, ma adesso il suo sguardo è un misto tra preoccupato per un mio possibile esaurimento e compassionevole “Fai una pausa” mi esorta benevola “Sono in grado di badare a questo inferno per almeno un’ora”

Improvvisamente sento un’irrefrenabile voglia di baciarle i piedi, ma mi limito soltanto a “Grazie mille Missy, non sai quanto ti amo!” lei mi guarda smarrita “In un modo molto platonico e metaforico” preciso nella speranza che non chiami la neuro. Forse era meglio baciarle i piedi.

 

“Insomma Meredith, calmati!” Ovviamente, se a stressarmi non è il lavoro, ci pensa la mia migliore amica! Adoro Meredith e sa che può contare su di me... Ma ho davvero bisogno di un momento di pace, è chiedere troppo?

“Calmarmi? Tu mi dici di calmarmi?” sbotta un po’ esaurita

“Si, ti dico di calmarti”

“Non puoi dirmi di calmarmi, Scarlett! Forse tu non ti rendi conto della gravità della situazione! Io ed Andrew ci siamo sposati a Las Vegas” Aspetta aspetta aspetta. Sposati? Lei ed Andrew? Quando sono partita da New York tre settimane fa, non sapevo nemmeno che stessero insieme! E adesso si sono sposati?

“H-h-hai detto spo-posati?” balbetto incredula

“Si, sposati! Sei sorda, forse?” senti un po’ da che pulpito viene la predica, miss ‘Calmarmi!’

“No, sono shockata, che è diverso. Ma guarda un po’! Ti lascio da sola e single per 2 settimane e mezzo e ti ritrovo sposata con un tuo ex di vecchissima data? Non ti sembra di correre un po’?”

“Io ero a Las Vegas per presentare la mia nuova linea di moda, e alla presentazione ovviamente c’era anche lui... Ci siamo ubriacati e poi sposati, infine abbiamo fatto sesso. Tutto questo nel giro di 3 o 4 ore” mi racconta con tonalità un po’ malinconica

“Vi siete fatti una sveltina” preciso con saccenza

“Come scusa?” mi chiede incredula. In effetti non è che la mia precisazione c’entri granchè, ma... Ultimamente sono un po’ per i fatti miei, se non si fosse capito

“Dico, se avete fatto tutto questo in così poco tempo, il vostro non era sesso, ma una semplice sveltina”

“Io ti dico che mi sono sposata, e tu pensi alla sveltina!?” esclama indignata

“Bè... Si” rispondo con estrema pacatezza. Intanto sono arrivata ad una caffetteria dall’aria decisamente promettente ed entro per ordinare la mia tanto sospirata tazza di caffè europeo per godermi la mia tanto sospirata non-pausa.

“E che faccio?”

“Tu lo ami?”

“Bè, considerato che stiamo insieme da circa due mesi, sì” Come cosa? Loro due stavano insieme e lei non si è nemmeno degnata di dirmelo? Adesso quella incavolata sarei io, ma dato che ci tengo alla mia incolumità, ma anche ai miei timpani, decido di lasciar correre.
”Stavate insieme da due mesi?”

“Si! Ha pure dormito da noi, mentre tu eri chissà dove per organizzare chissà cosa”

Decisamente mi sono persa qualcosa “Capisco” Intanto l’impiegato mi ha appena porto il caffè, ed io mi accingo a pagare, prendere il resto e uscire. In tutto questo, ovviamente Meredith non ha smesso di parlare nemmeno un secondo, ed io sono rimasta ad ascoltarla tutto questo tempo, nella speranza che il mio orecchio non si fondesse col cellulare.

Continuo a camminare mentre sorseggio il mio caffè, e ascolto la mia amica che imperterrita continua a sproloquiare, ed è proprio qui che accade l’impensabile: il tacco a spillo dei miei stivali si incastra sul ‘canale’ (o spazietto) che c’è tra una pietra e l’altra del marciapiede, ma fortunatamente ho evitato un’imbarazzantissima caduta, ritrovandomi tra le braccia di uno sconosciuto, con ancora tutto in mano! Sono proprio brava, eh?

“Tutto bene signori... Scricciolo?” alzo lo sguardo verso lo sconosciuto, o meglio, verso Lucas.

Aspetta un po’ LUCAS? Mi sa tanto che sto seriamente cominciando a riconsiderare l’idea di mollare la presa del mio caffè, ma considerato che ne ho estremamente bisogno, lascio stare. Certo che Parigi mi sta proprio trasformando in un angioletto! Però, guardandolo meglio devo ammettere che è proprio... Bello. Oddio, starò sbavando?

“Lucas!” esclamo sorpresa “Che bello rivederti. E essere tra le tue braccia... No aspetta, non fraintendere! Trovo bello essere tra le tue braccia perchè ho evitato la caduta più imbarazzante della mia vita e...” noto il suo sguardo da sufficienza “Sto esagerando, non è così?”

“Esatto, sempre la solita pazza, eh?” commenta con un certo sarcasmo, che trova risposta nella mia occhiata omicida “Tutto bene?”

“Oh, si adesso si. Aspetta, non fraintendere di nuovo! Sempre perchè ho evitato la caduta e...”

“Scarlett” mi riprende “Non c’è bisogno di sproloquiare”

Sproloquiare? Io non sproloquio mai, tranne quando sono nervosa, ma io non sono nervosa! Non avrei motivo perchè lui è Lucas, ed io sono Scarlett... Tra noi due è stato quel che è stato, ma ormai io ho ventitrè anni, e dall’ultima volta che ci siamo visti sono passati sei anni e... Oddio, sto di nuovo sproloquiando. Forse Lucas ha ragione, sono pazza.


Finalmente eccomi qua con Eternal Flame, il seguito di Sugar&Spice.
Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto! Il titolo è quello di una delle puntate dell’ultima serie di Sex and the City, ovvero quando Carrie va a Parigi.
Il modo di scrivere non è più narrativo come nella FF precedente, ma soggettivo... Infatti la protagonista indiscussa, questa volta sarà sempre e solo Scarlett. I personaggi saranno sempre gli stessi, quindi Lucas, Scarlett, Meredith, Andrew e anche Seth.
Se  qualcuno tra di voi non ha mai letto Sugar & Spice, non ha bisogno necessariamente di farlo: l’unica cosa che c’è da sapere, è che Lucas e Scarlett sono stati insieme durante i tempi del liceo e che purtroppo si sono lasciati in malo modo.
Andrew e Meredith, sono i rispettivi migliori amici dei due, e Seth è il migliore amico innamorato di Scarlett fin dalle superiori, nonchè suo corrente (e storico, considerato che stanno insieme da ben 5 anni) fidanzato.

Alla prossima!

 

SummerBreeze

  
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