Anime & Manga > Bleach
Ricorda la storia  |      
Autore: mangagirlfan    22/11/2012    1 recensioni
[...]Lo schiaffo arrivò, veloce e preciso, risuonando tutt'attorno in un sonoro "sciaf" che bruciava come il fuoco sulla pelle.
Non aveva mai visto la ragazza in quello stato. Tremava come una foglia nel vano tentativo di non tirargli un pugno sui denti. Ma la doveva capire, dopotutto, con un solo stupido gesto, aveva rovinato tutto. Non perché avesse cambiato idea. Ma perché aveva paura che una volta ammesso con Orihime quello che sentiva tutto sarebbe andato a scartafaccio. Che, come al solito, avrebbe rovinato qualcosa soltanto toccandolo.[...]
Personaggi: Grimmjow Jeagerjaques, Inoue Orihime, Neliel Tu Oderschvank (GRIMMHIME)
Note: AU, Oneshot, Romantico, introspettivo, malinconico
Ha partecipato all'iniziativa di natale: Gift Boxes Challenge! di un'anno fa di fanworld
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inoue Orihime, Jaggerjack Grimmjow, Neliel Tu Oderschvank
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tu ed io... Più L'altra! '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Come out stronger - Come with me I won't let you fall apart (Not again)
Fandom: Bleach
Personaggio/Coppia: Grimmjow Jaggerjack, Inoue Orihime, Neliel Tu Oderschvank
Prompt: Pacco verde; vischio, "Certe cose non si sciolgono così facilmente"
Rating: Pg
Conteggio Parole: 3502
Riassunto: […]Lo schiaffo arrivò, veloce e preciso, risuonando tutt'attorno in un sonoro "sciaf" che bruciava come il fuoco sulla pelle.
"Non credevo fossi così stupido, Grimmjow. E pensare che avevi fatto tanti progressi, in tutto questo tempo." aveva mormorato Nel, gli occhi grigi dilatati per la rabbia, mentre il ragazzo continuava a restarsene girato nella direzione in cui lo aveva portato il ceffone.
"Che ne è stato di quello che mi hai detto neanche un mese fa? Farò di tutto per avere Orihime, anche smetterla di andare a letto con le altre donne, queste sono state le parole precise! Ed invece guarda cos'hai combinato, brutto stupido!"
Non aveva mai visto la ragazza in quello stato. Tremava come una foglia nel vano tentativo di non tirargli un pugno sui denti. Ma la doveva capire, dopotutto, con un solo stupido gesto, aveva rovinato tutto. Non perché avesse cambiato idea. Ma perché aveva paura che una volta ammesso con Orihime quello che sentiva tutto sarebbe andato a scartafaccio. Che, come al solito, avrebbe rovinato qualcosa soltanto toccandolo. Perché, in fondo, a Grimmjow le cose stavano bene così. Lui era solo capace di distruggere tutto ciò che toccava, trasformando in polvere legami e molto altro ancora. Preferiva sentirsi come un re seduto su di un trono solitario piuttosto che vedere quella ragazza - Orihime che da sempre era stata il suo appoggio - piegarsi come un fuscello sotto il peso della distruzione che sapeva avrebbe riversato su di lei. Perché lui - glielo ripeteva sempre suo padre, prima di andarsene via - non era capace di convivere con gli altri..[…]
Note: AU,Oneshot, Introspettivo, Malinconico,Romantico


Questa fiction è stata un parto. Soprattutto perché è stata scritta un annetto fa durante il periodo delle feste natalizie, dove mi son messa a scrivere tra il chiasso dei parenti. Mi veniva da piangere, giuro!
Comunque devo dire, è abbastanza triste, ma ha una sorta di lieto fine perché è un Slice of life avvenuto prima dei precedenti pezzi scritti fino ad ora. E' il giorno in cui Orihime si scontra con i suoi vari sentimenti, dopo che quel pirla di Grimmjow ha deciso di lasciar perdere (ehhh sì, l'ho fatto un po' pirla qui). Diciamo che se non ci fosse Nel questi due sarebbero ancora lì nelle canne perché Grimmjow è troppo testardo per ammettere di amare qualcuno ed Orihime sappiamo che pur di non sovrastare i sentimenti degli altri se ne resta in un angolino. Comunque, mhm, devo dire che, nonostante sia un po' una sciocchezza non fa poi così schifo, questa fic u.u Voglio ricordarvi che fa parte di una raccolta di fiction tutte indipendenti che partono da "Tutta colpa di un tiramisù" scritta per un’iniziativa di fan world, esattamente come questa fic. Se vi va di leggerle sono lì, ad aspettarvi u.u
Il titolo prende il nome da un AMV IchiHime (sì, altra coppia per cui ho una fissa LOL) che ultimamente ascolto molto volentieri. la canzone sarebbe questa ---> http://www.youtube.com/watch?v=BgIpCQdbTAo&list=FLwiU9kd0eeIagOqTDTloy1w&index=501&feature=plpp_video
Altro da dire non ho se no che è grazie alla Elderclaud se mi è venuta la fissa per questa coppiaXD

Comunque, come dicevo, la fic l’ho scritta un anno fa e quindi magari certe cose non andranno più bene... io ho dato una controllata, speriam in bene XD come dico ultimamente, è un’anno giusto che non scrivo più perché ho avuto la tesi, e non avevo un briciolo di tempo. Prima di continuare con le cose lasciate in sospeso, finiam di pubblicare cose vecchie va XD
Buona lettura a tutti <3


Come out stornger

Quel giorno, se lo ricordava bene, faceva dannatamente freddo. Così freddo che il suo cuore, per un breve momento, sembrava essersi fermato, ghiacciato, come mai era stato in vita sua.
Era stata la prima volta che, nel vedere Grimmjow con un'altra donna, si era sentita così dannatamente sola. L'aveva osservato, lì, sulla porta di casa sua, mezzo svestito come suo solito oltretutto, mentre ricambiava il suo sguardo, un po' confuso a causa dell'espressione che stava facendo in quel momento. No, non era proprio brava a nascondere i propri sentimenti, doveva ammetterlo. Era rimasta così spiazzata che non aveva fatto come tutte le volte che c'era il vischio appeso sopra la porta di casa del vicino. Non gli aveva dato quel solito bacio gentile che si scambiavano fin da bambini, per far sentire che, dopotutto, non erano così soli come sembrava. Si era limitata a sorridergli cordiale, un sorriso però rotto da quel sottile strato ghiacciato che aveva cominciato a rivestire il suo povero cuore infranto.
"Ero venuta ad augurarti buon Natale, Grimmjow... Scusa se vi ho disturbati." aveva esclamato alla fine la ragazza dai lunghi capelli castani, congedandosi con un breve e veloce inchino, sparendo dalla vista del ragazzo nel giro di pochi secondi.
Trattenne il fiato per tutto il tragitto verso casa della durata di pochi istanti che, però, le sembravano non finire mai. Appena la porta fu chiusa dietro le sue spalle Orihime si lasciò andare, cominciando a versare lacrime silenziose. Senza sapere neanche il perché. L'unica cosa di cui si sentiva sicura era che voleva piangere, senza smettere mai, per percepire il suo povero cuore svuotarsi di quella bruttissima sensazione che le gonfiava il petto, rischiando di farla esplodere da un momento all'altro.
Neliel non si rese conto di niente per almeno una decina di minuti. Si era limitata a parlare ad altra voce dall'altro capo della casa appena aveva sentito sbattere la porta, chiedendo dove potesse appendere il vischio che tanto piaceva alla sua cara amica.
"Che ne dici, lo mettiamo sopra lo stipite di ogni porta?" aveva domandato, facendo capolino nell'entrata, inconsapevole di quello che avrebbe visto di lì a pochi secondi.
Sgranò i grandi occhi grigi appena notò lo stato in cui si trovava Orihime, seduta sul pavimento, le ginocchia strette al petto e la testa appoggiata su di esse, perennemente scossa da flebili tremiti dovuti al pianto.
Non disse nulla, Neliel. Non disse nulla, limitandosi ad avvicinarsi all'amica, cominciando a stringerla forte a sé, non appena l'ebbe raggiunta sul pavimento, in un abbraccio che non voleva dire niente se non "Io sono qui".
La coccolò per un po', il vischio ancora stretto tra le dita, mentre sentiva che i tremiti della ragazza cominciavano a diminuire.
Se ne restava zitta, mentre sentiva l'implacabile istinto di uscire per andare a prendere a calci Grimmjow perché lei non era stupida ma soprattutto non era cieca, come invece sembrava esserlo il ragazzo dai capelli azzurri. Eppure se ne restava lì, accanto a quella ragazza che, neanche pochi giorni prima, aveva cominciato a capire cosa provasse per quello scemo del loro vicino di casa. E lui, cosa faceva? Si portava a casa una ragazza diversa ogni santissima sera, facendo sì che il cuore dell'amica si ghiacciasse poco a poco, mentre quel freddo pungente le stringeva il petto, facendole mancare il respiro e perdere ogni lucidità.
Mentre quel maledetto ghiaccio sembrava portarsi via, a poco a poco, quel gran calore che la ragazza riusciva a trasmettere ogni volta che sorrideva a qualcuno.
"Certe cose non si sciolgono così facilmente, neh, Orihime?" mormorò la ragazza, riferendosi a quel sentimento così freddo e tagliente da farle sanguinare l'anima.
Quella sua tristezza senza fine che riempiva il suo povero cuore martoriato.
Passarono così molto tempo, sull'uscio di casa, nella speranza che tutte quelle lacrime trasformate in ghiaccio si fondessero una volta per tutte, permettendo alla ragazza di sentirsi un pochino più leggera. Solo verso pomeriggio inoltrato, con gli occhi rossi e gonfi per il troppo pianto, Orihime smise, ringraziando quell'amica che era sempre così tanto paziente con una disgraziata come lei.
"Piantala, sciocca!" esclamò leggermente arrabbiata Neliel, afferrandole le guance per tirarle fin quasi a farle male. "Dovresti avere più fiducia in quello che provi!" esclamò alla fine, osservandola dritta negli occhi, con quella sua fierezza che faceva sentire Orihime più sicura e forte di quanto non fosse. Ringraziò mentalmente il cielo per averle mandato un'amica così decisa e gentile. Lo ringraziò, il cuore leggermente più leggero, ora che poteva guardare quegli occhi che, anche se solo per brevi istanti, le ricordavano quelli di Sora.

"Avanti, togliamoci da qui, altrimenti ci prenderemo un bel malanno! E poi dobbiamo finire di appendere questo benedetto vis…. Oh no! guarda come l'ho spappolato! Ora dovrò andare a comprarne dell'altroooo!" pigolò alla fine Neliel, grossi lacrimioni da coccodrillo che purtroppo non potevano riportare alla vita quelle povere piantine ormai ridotte ad una misera poltiglia.
A quella vista decisamente buffa, Orihime finalmente sorrise, portando una mano alle labbra mentre Neliel si arrabbiava con lei perché "C'è ben poco da ridere".
Quando finalmente si decisero ad uscire per andare a comprare il vischio, la tristezza della castana sembrava essersi sciolta del tutto. Ma era ancora lì, riflessa in quegli occhi così grandi e trasparenti che non riuscivano a nascondere nulla a nessuno. E sapeva che sarebbe stata presente ancora per tanto tempo. Così tanto da farsi travolgere, lasciandola affogare in un mare di sensazioni che mai avrebbe desiderato avere, facendola sentire cattiva e sporca. Ma ora doveva solo continuare a sorridere e non pensarci. Restando accanto a quella sua cara amica che le permetteva di scrollare via quel gelo che in quel momento sembrava non volerla lasciare mai. Tutto si sarebbe risolto se non si lasciava andare, lo sapeva. E quella certezza l'avrebbe accompagnata per tutta la sera se sul pianerottolo non avesse visto lui abbracciato ad un altra.

Nel, se avesse potuto, avrebbe spaccato la faccia non solo a Grimmjow che se ne restava lì bello beato, ma anche alla tizia che se lo baciava, senza che oltretutto lui opponesse resistenza. Appena aveva visto quell'assurda scena si era pentita di essere uscita troppo presto dal negozio, di aver detto ad Orihime di sbrigarsi perché voleva finire di fare l'albero e di appendere tutte le decorazioni in giro per la casa.
Ed in quel momento, mentre la rabbia le montava dentro, rendendola cieca e sorda a qualsiasi stimolo esterno, l'unica cosa percepita dal suo corpo contratto dalla rabbia e dallo sforzo erano le piccole mani ormai gelide della coinquilina strette attorno al suo braccio. Le sentiva, le dita sottili dell'amica stringere sempre più forte, nel tentativo di tenerla lì, accanto a lei, perché sapeva quale sarebbe stata la reazione della ragazza dai lunghi capelli verdi. Ma anche per cercare di non mostrare cosa c'era dentro al suo povero cuore martoriato, per avere un appiglio al quale aggrapparsi mentre le gambe si facevano pesanti e molli al tempo stesso.
Solo quando la donna - era davvero bella non poteva non pensarlo - si staccò da lui, salutandolo con un cenno veloce della mano, Grimmjow si rese conto di chi si trovasse a pochi passi da lui e dalla sua nuova conquista.
"Ah, siete voi" si era limitato a dire, le mani in tasca e l'espressione quasi scocciata, osservando da prima Neliel dall'alto in basso come faceva sempre, perché Orihime si era nascosta dietro di lei, per non farsi vedere, per non mostrare quella fragilità che in quel momento non riusciva a reprimere e scacciare indietro come aveva fatto poche ore prima.
"Come sarebbe a dire: Ah siete voi?" esclamò Neliel, la voce alterata dalla rabbia che cominciava a montarle dentro mentre percepiva le dita dell'amica tremare per lo sforzo e il dolore che le stava lacerando il petto. "Ti sembrano cose da fare fuori da casa propria?" continuò, tentando in ogni maniera possibile di non far uscire tutta la rabbia - e tutte le cattive parole - che pian piano stavano tentando di venir fuori per travolgere quello sciocco. Ma c'era Orihime, non voleva che assistesse anche a quello. Non voleva che sentisse volare frasi che l'avrebbero ferita più di così.
"Sono adulto e vaccinato, posso fare quello che voglio, mi sembra."
La voce di Grimmjow era fredda. Distaccata, come se non gli importasse di niente e di nessuno. Nemmeno di quelle due ragazze che, in una maniera o nell'altra, erano sempre accanto a lui. E tutto questo ad Orihime pareva come un coltello che lentamente andava a piantarsi nella carne, trafiggendole il cuore che andava pian piano a rallentare.
"Poi non devo rendere conto a te, Neliel. Se voglio scoparmi qualcuno, portarmelo a casa e poi baciarmelo sul pianerottolo ho tutto il diritto di farlo."
Avrebbe voluto mordersi la lingua non appena lo sguardo tremendamente ferito di Orihime incrociò il suo. Fu come se gli avessero lanciato contro un secchio d'acqua ghiacciata, come se avesse avuto tra le mani il cuore della ragazza e lui stesso l'avesse stretto tra le dita fino a farlo arrestare di colpo.
Sciolse la presa dal braccio di Nel, Orihime. Sciolse la presa, per correre via. Per non vedere più i suoi occhi dallo sguardo di ghiaccio. Per non sentire la sua voce, che la feriva più di ogni altra cosa.

Lo schiaffo arrivò, veloce e preciso, risuonando tutt'attorno in un sonoro "sciaf" che bruciava come il fuoco sulla pelle.
"Non credevo fossi così stupido, Grimmjow. E pensare che avevi fatto tanti progressi, in tutto questo tempo." aveva mormorato Nel, gli occhi grigi spalancati per la rabbia, mentre il ragazzo continuava a restarsene girato nella direzione in cui lo aveva portato il ceffone.
"Che ne è stato di quello che mi hai detto neanche un mese fa? Farò di tutto per avere Orihime, anche smettere di andare a letto con le altre donne, queste sono state le parole precise! Ed invece guarda cos'hai combinato, brutto stupido!"
Non aveva mai visto la ragazza in quello stato. Tremava come una foglia nel vano tentativo di non tirargli un pugno sui denti. Ma la doveva capire, dopotutto, con un solo stupido gesto, aveva rovinato tutto. Non perché avesse cambiato idea. Ma perché aveva paura che una volta ammesso con Orihime quello che sentiva tutto sarebbe andato a scatafascio. Che, come al solito, avrebbe rovinato qualcosa soltanto toccandolo. Perché, in fondo, a Grimmjow le cose stavano bene così. Lui era solo capace di distruggere tutto ciò che sfiorava, trasformando in polvere legami e molto altro ancora. Preferiva sentirsi come un re seduto su di un trono solitario piuttosto che vedere quella ragazza - Orihime che da sempre era stata il suo appoggio - piegarsi come un fuscello sotto il peso della distruzione che sapeva avrebbe riversato su di lei. Perché lui - glielo ripeteva sempre suo padre, prima di andarsene via - non era capace di convivere con gli altri.
"E' meglio così."
A quelle parole, mormorate con una voce più roca del solito, gli occhi bassi ed i pungi serrati, le nocche bianche per lo sforzo, Neliel capì che c'era qualcosa che non andava. Perché lei aveva letto, in quegli occhi azzurri e tremendamente narcotizzanti che lui aveva bisogno di Orihime. Anche se non l'avrebbe ammesso mai.
Allora la sua collera andò lentamente a scemare, mentre i tremori si fermavano del tutto ed i suoi occhi grigi cercavano di trovare cosa c'era di diverso in quel ragazzo così menefreghista qual’era Grimmjow.
"Dicono che certe cose non si sciolgono così facilmente, ma a quanto pare il tuo cuore sembra essersi trasformato in una poltiglia di fronte a lei, mh?" mormorò alla fine, afferrandogli il mento e guardandolo dritto in faccia, impedendogli anche solamente di evitare il suo sguardo "Smettila di scappare una buona volta, Grimmjow. E' da te farlo, ogni volta che qualcosa si fa troppo serio per i tuoi gusti. Ma non ti permetterò di fuggire da quello che provi, non ora. Perché a soffrirne non sarà una qualsiasi. Sarà Orihime. La nostra, Orihime. E lei, ora, ha bisogno di te."
Lo sguardo di Grimmjow era cambiato così tante volte nel corso di quella frase che Neliel credette di poterci cogliere così tante sfumatura da perdersi dentro a quegli occhi. Ed era certa che quello fosse un bene. Perché lo capiva da come aveva sempre guardato l'amica che l'amava, il cuore che si spezzava ogni volta che la vedeva triste o che cercava di non fargli pesare certe situazioni.
"Dimmi, sei disposto a perderla per sempre? Perché, credimi, in questo modo stai davvero distruggendo qualcosa che in potenza sembra la cosa più bella che potrà mai capitarti in vita tua." finì di dire, mollandogli il mento, gli occhi ancora puntati nei suoi, nel tentativo di farlo schiodare da quella posizione rigida in cui si era messo lui stesso.
"Va da lei. Nemmeno io sarei in grado di consolarla, questa volta."
Non dovette dire altro, Neliel. Perché il cuore del ragazzo sembrò spezzarsi per poi ricomporsi mille volte di seguito mentre continuava a pensare che, nonostante avesse cercato di non ferirla, di non distruggere quel cuore così caldo e che tanto aveva già patito, Orihime stava piangendo, al di là della porta di casa sua.
Grimmjow scattò come un felino verso la preda, un sorriso che andava a formarsi sulle labbra della ragazza, le braccia conserte ed il capo leggermente reclinato. Un sospiro che fuoriusciva dalle labbra, quasi rassegnato.
"Cosa mi tocca dire e fare con voi due..."

Quando Orihime sentì bussare con insistenza alla porta, il suo primo pensiero fu quello di non andare ad aprire. Perché, se fosse stata Nel, avrebbe aperto con i doppioni delle sue chiavi che portava sempre appresso, temendo di rimaner chiusa fuori, un giorno o l'altro.
Però, quel bussare era così tremendamente insistente che in un certo senso si sentì costretta ad andare ad aprire, nonostante avesse un aspetto orribile, a causa degli occhi ancora più rossi e gonfi rispetto a poche ore prima. Non ebbe nemmeno il tempo di dire o fare alcunché - avrebbe tanto voluto chiedere a Grimmjow di lasciarla stare per un momento - perché il ragazzo l'afferrò per un braccio, trascinandola a sé, in un bacio prepotente e possessivo. Solo quando si staccò ed indicò il vischio sopra la porta la ragazza cominciò a sentirsi un tantino sciocca mentre le lacrime ricominciavano a scendere copiose, bagnandole del tutto il viso già sciupato per la tristezza.
"Non... Non prenderti gioco di me... Grimmjow..."
"Ti prego, Orihime... Sai che non sono bravo a parole..." tentò in ogni maniera possibile di spiegare il ragazzo, gli occhi azzurri che vagavano in giro, da prima sul pavimento, poi sull'espressione tremendamente triste della ragazza "Io... Ah! dannazione! Non ti ho baciata solo perché c'era il vischio sulla porta!" cercò nuovamente di spiegare il ragazzo, afferrando Orihime per le spalle, tentando di guardarla dritta in faccia, mentre lo stomaco cominciava a rimescolarsi come mai in vita sua.
Non seppe la ragazza, cosa le scattò dentro in quel momento, mentre osservava Grimmjow con quell'espressione tremendamente affranta che solo lei riusciva a decifrare, fin da quando erano bambini. Non seppe perché, leggendo tutti i dubbi che aveva dentro il ragazzo in quel momento, decise di alzarsi in punta di piedi verso di lui, prendendo tutto il coraggio di cui aveva bisogno. Non seppe perché, ma decise di baciarlo, un bacio di quelli leggeri e lievi che solo lei sapeva dare, a fior di labbra e gli occhi chiusi, per poi aprirli e guardarlo tra le lacrime che scendevano lentamente, appannandole la vista.
Il bacio che ne seguì non fu certo dato a causa del vischio che stava sopra le loro teste.

Orihime si ricordava quel giorno come uno dei più tremendi ma anche dei più belli vissuti in vita sua. Aveva capito che anche Grimmjow era umano, che anche lui, certe volte, aveva paura. E questo l'aveva resa un po' meno ansiosa riguardo a quella marea confusa ed agitata di sentimenti che l'investivano ogni volta che lo guardava.
Sorrise, mentre si alzava dal letto, osservandolo ancora mentre dormiva, ripensando a tutti i guai che ancora adesso le faceva passare. A tutti quei momenti che le aveva regalato e che ancora le avrebbe donato.
Si avvicinò alla porta del bagno, il naso puntato verso l'alto, il vischio appeso che sembrava dirle "sveglialo e fatti dare un bacio".
A quel pensiero divenne così rossa che probabilmente avrebbe fatto luce se la lampadina del bagno fosse stata spenta.
Persa nelle sue idee strampalate in cui si immergeva ogni volta che pensava a Grimmjow, non si accorse che nel frattempo il giovane si era alzato, osservandola recitare quel teatrino silenzioso che in un certo senso lo metteva sempre di buon umore.
L'abbracciò mentre era di spalle, le mani sul viso, per nascondere l'imbarazzo che aveva provato per chissà cosa, posandole un bacio lieve e leggero sul collo, facendole da prima prendere un colpo e poi venire i brividi.
Doveva ammetterlo, certe cose non si scioglievano facilmente. Ma quella ragazza aveva fatto sciogliere, in un certo senso il suo cuore e le sue certezze, trasformandolo da re solitario a cavaliere, pronto a proteggere la sua dama da qualsiasi cosa che l'avrebbe fatta soffrire.
Anche da sé stesso.


   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: mangagirlfan