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Autore: EuphemiaMorrigan    22/11/2012    3 recensioni
Lievi accenni Minato/Kushina e Fugaku/Mikoto.
Forse OOC.
Seconda coppia principale ItaSaku.
***
Il primo amore è strano; dolce e amaro al tempo stesso,
ha il sapore del cioccolato fondente in una fredda sera d'inverno.
Ti culla tra le sue braccia facendoti credere che non finirà mai.
È inutile tentare di sfuggirgli,
molti vorrebbero farlo,
ma in realtà nessuno lo vuole davvero.
E se si è abbastanza folli da tentare, forse durerà realmente in eterno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il dolce profumo dei petali di ciliegio.

-Epilogo-

 

Note. Ciao carissime. E già è la fine, circa manca una One-shot a rating rosso perché... mmm... mi va di scriverla. Però ufficialmente questo è l'epilogo, senza possibilità di seguito!

La vedete l'immagine? Mi ha ispirato tutta la storia. Comunque note conclusive e ringraziamenti sono a pie pagina. Buona lettura!

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L'opinione di Naruto e Sasuke sulle vacanze Natalizie era una sola; erano passate fin troppo velocemente. Il rientro alla solita vita, quello alla loro scuola, fu più pesante del previsto. Un secondo dopo aver varcato la soglia della loro aula tutte le preoccupazioni lasciate indietro durante le due settimane precedenti erano tornate prepotentemente a colpire le loro esili spalle da adolescenti.

A nulla servivano le parole di conforto dei genitori; il loro “Passerà, insieme ce la farete” sembrava completamente inutile in quel momento. La rabbia e la frustrazione li stava lentamente logorando e cambiando, la cosa peggiore era l'indifferenza di chi gli stava attorno. Persino gli insulti, le battutine acide e sprezzanti dei loro compagni di classe pesavano meno dell'apatia che li circondava. Invisibili, indegni di calpestare il suolo che li circondava, questo era ciò che provavano ogni singolo giorno.

Ad eccezione di rari casi, come Sakura e la maggior parte del corpo insegnanti, gli altri li ignoravano e scansavano come se il solo stare a pochi metri di distanza potesse infettarli. Erano considerati qualcosa di sporco, un virus contagioso.

Un giorno come tanti altri, durante la pausa pranzo, Naruto era mollemente poggiato alla rete di sicurezza del tetto mentre Sasuke, seduto a gambe incrociate con la schiena contro il muro, consumava in silenzio il suo pranzo a pochi metri da lui. Di solito con loro c'era Sakura che con le sue chiacchiere e i suoi sorrisi riempiva la loro giornata alleggerendo la profonda sofferenza, che nonostante non dessero a notare, provavano. Ma quella volta non era con loro, aveva deciso dopo molti ripensamenti, non volendo lasciare da soli i suoi amici, di anticipare il week-end ed andare a trovare Itachi a Tokio, visto che per colpa degli studi del ragazzo non riuscivano a vedersi da più di un mese.

Il cellulare di Naruto squillo avvisando che era arrivato un messaggio. “Cretinuto su con la vita! So che vi manco ma cercate di resistere senza la mia sfavillante presenza. Salutami Sasuke-kun. Vi voglio bene. Ps: Itachi è convinto che i pomodori abbiano dato al cervello al suo Otouto.” Naruto sorrise leggendolo. In quei mesi Sakura era stata vicino ai due ragazzi come se fosse stata una sorella, ricreando e rafforzando quel rapporto che avevano iniziato a costruire da bambini e che poi si era perso con gli anni. Non chiedeva nulla in cambio e sapeva perfettamente come far tornare il buono umore anche solo con una parola, quel piccolo messaggio era la conferma che li pensava costantemente e gli era vicina. Si staccò dalla rete di protezione e si andò a sedere vicino a Sasuke poggiandogli la testa su una spalla e facendogli leggere il testo del messaggio.

Uchiha fece una smorfia e disse «Stupido Aniki, questa me la paga».

Naruto rise lievemente e spostò una ciocca di capelli corvini dal viso del suo ragazzo, tornando poi ad osservare il suo cellulare e rispondendo a Sakura. “La tua “sfavillante” (che razza di termine) presenza non ci manca tranquilla; goditi il fine settimana e Itachi nii-san... Soprattutto Itachi. Anche noi ti vogliamo bene! Ps: il teme si vendicherà. Io mi preoccuperei furetto.” inviò il messaggio e guardando di sottecchi Sasuke continuare a consumare in silenzio il suo pasto attese la sicura risposta di Itachi all'ultima frase. Infatti dopo qualche secondo il cellulare squillò nuovamente. “Mi ci gioco casa che vi manco da morire, senza di me non siete in grado nemmeno di allacciarvi le scarpe. Sono Itachi, riferisci al tuo amato -l'ho diseredato da fratello minore- che lo aspetto. E non sono un furetto, idioti!”. Uzumaki scoppiò a ridere attirando le attenzioni del ragazzo accanto a lui.

«Che hai?» Domandò voltandosi verso il compagno.

Naruto gli mostrò nuovamente il telefono.

«Posso?» Chiese Sasuke sfilandoglielo dalle mani ad un suo gesto affermativo.

Comprati i biglietti per l'Antartide Aniki perché quando tornerai non esisterà luogo dove potrai nasconderti. Le scarpe me le so ancora allacciare da solo Strawberries, grazie dell'interessamento. Sasuke.”

Non passò nemmeno un minuto che ricevette risposta e questa volta lo lesse direttamente ad alta voce per rendere partecipe anche il compagno «L'acido muriatico è più divertente di te Otouto. Sakura ti manda a quel paese, io anche. Salutaci Naruto ora dobbiamo lasciarvi. Ps: per qualsiasi cosa noi siamo qui».

«Ringraziali» Disse Naruto portandosi le gambe sotto al mento e circondandole con le braccia.

Sasuke sbuffò e rispose per l'ultima volta. “Il dobe ringrazia. Io no. Ps: vedi di non metterla incinta, non voglio un nipote dai capelli rosa!”. Inviò e lanciò il telefono a Naruto che riuscì a prenderlo per un soffiò.

«Teme! Già 'sto telefono ha fatto più voli dell'Enterprise, lancialo pure mi raccomando» Lo sgridò il ragazzo biondo che grazie a Sakura e Itachi si era leggermente rilassato.

«Almeno lo cambi. Non so se l'hai notato ma è dell'epoca giurassica» Rispose a tono Sasuke.

«Ci sono affezionato» Mormorò Naruto imbronciandosi.

Uchiha si sporse verso di lui, e pochi secondi prima che suonasse la campanella di fine intervallo, lo baciò catturandogli le labbra con la sua bocca, portò una mano tra i capelli biondi e approfondì il contatto inserendo la lingua nell'umida e calda cavità. Fosse stato per lui avrebbe volentieri saltato l'ultima ora. Quel giorno uscivano leggermente prima per la mancanza di Kakashi-sensei, ma dovevano sorbirsi ugualmente un'ora di matematica con Ibiki Morino.

Nel frattempo che si incamminavano controvoglia verso la loro classe Naruto si fermò e disse «Devo andare in bagno, ci vediamo dentro». Non aspettò risposta e tornò su i suoi passi scendendo velocemente al piano inferiore sperando di non trovare troppa fila.

Sasuke sospirando pesantemente entrò in classe e senza degnare nessuno di uno sguardo si sedette al banco che condivideva con Naruto.

Il professor Morino una volta varcata la soglia sbatté violentemente il registro sul tavolo «SEDETEVI!» intimò con un grido quasi minaccioso facendo trasalire i suoi alunni, quel giorno pareva più alterato e severo degli altri. Uchiha sperò con tutto se stesso che Naruto decidesse di saltare direttamente quell'ora.

«Dov'è Uzumaki?» Domandò aspro guardando il ragazzo moro dopo aver fato l'appello.

Sasuke con il tono più rispettoso e finto che potesse avere rispose «È in bagno professore».

«Bene. Grazie Uchiha sei sempre una fidanzata informata» Disse sarcastico preparandosi ad iniziare la lezione e risvegliando l'ilarità della classe.

Sasuke deglutì ingoiando l'ennesimo insulto che stava per salire dalle sue labbra e scostò lo sguardo verso la finestra. Doveva stare calmo, avrebbe solo peggiorato le cose se avesse risposto, si ripeteva mentre le sue mani cominciavano a tremare dalla rabbia.

Naruto intanto era finalmente riuscito ad andare in bagno e si stava sciacquando le mani al lavandino, molto lentamente quasi sperasse che la campanella suonasse proprio in quel momento senza dover nemmeno passare un secondo nella stessa stanza con Morino. Ma non poteva lasciare Sasuke da solo a sopportare le occhiatacce e le battutine acide di quell'uomo. Proprio quando si decise ad uscire due ragazzi dell'ultimo anno entrarono cominciando a fissarlo, ormai ci era abituato quindi senza aspettare nemmeno un secondo uscì.

«Bellezza dove vai?» Gridò uno dei due ridendo divertito.

Non si girò in sua direzione e stringendo i denti per non rispondere e far scoppiare un'inutile rissa, che avrebbe soltanto giocato in suo sfavore, continuò spedito per la sua strada.

«Oh, ma guardate! Grazie per averci degnato della sua presenza signor Uzumaki. Era a rifarsi il trucco?» Affermò Ibiki un secondo dopo che lo vide entrare in classe.

Naruto strinse i pugni e rispose glaciale «C'era fila» per poi sedersi accanto a Sasuke.

Morino assottigliò gli occhi al tono aspro dell'alunno e disse «Una nota di demerito credo sia la soluzione migliore per i suoi dieci minuti di ritardo».

Naruto sgranò gli occhi «COSA?!» chiese sorpreso alzandosi di scatto dalla sedia.

«Uzumaki si sieda immediatamente o diverranno due» Minacciò il professore cominciando a scrivere sul registro.

«È ingiusto, lei non può farlo» Parlò duramente Naruto rimanendo in piedi.

«SIEDI OPPURE GIURO CHE TI FACCIO PENTIRE DI ESSERE ENTRATO IN QUESTA SCUOLA» Urlò furioso Morino alzandosi dalla cattedra.

Sasuke prese la meno di Naruto e lo spinse a sedersi contro la sua volontà «Dobe chiedigli scusa. Ora» ordinò perentorio.

«Ma Sas'ké...» Cercò di obbiettare.

«Fallo» Disse Sasuke guadando preoccupato e furioso l'uomo che si avvicinava al loro banco. Sì quel giorno era peggio dei precedenti

Naruto sospirò e disse «Mi scusi, non accadrà più».

Il professor Ibiki sbatté le mani al suo banco e parlò «Che non accada più ragazzinA».

Sasuke contrasse la mascella e strinse da sotto il banco la mano di Naruto per farlo stare calmo. Non era un codardo, fosse stato per lui gli avrebbe già spaccato la faccia, aiutato volentieri dal suo compagno, ma se l'avesse fatto si sarebbe rovinato la vita per un uomo che non era degno nemmeno di definirsi tale. Li avrebbero sospesi facendogli così ripetere l'anno e lui in quella scuola voleva restarci il meno tempo possibile. Non è una storiella per bambini, dove ogni cosa si risolve perché i protagonisti e chi gli sta intorno fa la cosa giusta. La vita reale è un'altra cosa. Ricordava ancora il colloqui con la preside di qualche giorno addietro, le parole esatte furono “Non posso mettermi contro un professore rispettato come il signor Morino solo per voi due”. Voi due, come se in realtà non contasse niente la loro felicità, come se loro stessi non contassero nulla. Dovevano resistere ecco tutto. Mikoto e Kushina avevano proposto perfino di fargli cambiare scuola. Fugaku e Minato volevano andare a parlare di persona con la preside all'ennesima porta sbattuta da Naruto e al perenne sguardo vuoto di Sasuke. Ma cosa sarebbe cambiato? l'intolleranza non fa parte solo di un determinato contesto, è ovunque e scappare non risolve nulla.

Quando l'ultima ora suonò e tutti i ragazzi dell'istituto uscirono Naruto si bloccò difronte il cancello principale abbassando la testa. Sasuke gli circondò le spalle da dietro e lo strinse a sé «Tranquillo, andrà bene. Sono solo altri due anni» mormorò al suo orecchio tentando di consolarlo un po'.

«Perché?» Sussurrò stanco poggiandosi contro il petto del compagno.

Sasuke lo voltò verso di lui e gli baciò la fronte «Ti prometto che tutto si sistemerà. Che quando c'è ne andremo di qui ogni cosa sarà perfetta».

«Giura» Disse Naruto guardandolo nei profondi occhi neri.

«Lo giuro» Rispose Sasuke abbassandosi leggermente per baciarlo.

La vita reale non è una storia, ne una favola per bambini. Non sempre finisce bene, il tuo felice e contenti devi creartelo da solo e molte volte, la maggior parte, fallisci inesorabilmente tentando di farlo. Soffri, piangi e lotti; ma nonostante tutto qualcosa andrà sempre storto, l'unica cosa che puoi fare per non sprofondare e trovare la forza per proteggere ciò in cui credi, allora forse sarai mediamente felice. La felicità assoluta non esiste, così come non esiste l'assoluta tristezza. La vita, la nostra intera esistenza, è fatta di momenti bui e momenti di luce, sta a noi riuscire a prenderne solo il meglio. Sta a noi resistere.

 

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

 

«DOBE! ALZATI IMMEDIATAMENTE» Urlò quella mattina un Sasuke Uchiha più furioso del solito mentre tentava di togliere le coperte pesanti da sopra il corpo del compagno, che più che dormire sembrava piombato in coma.

«Mmmm... Sas'ké altri cinque minuti ti prego» Rispose Uzumaki sbadigliando sonoramente e stropicciandosi gli occhi con una mano.

Sasuke sbuffò e lo guardò in cagnesco, tolse le coperte con un gesto fulmineo e prendendolo per i fianchi lo tirò su trascinandolo in bagno «Ti do due secondi per lavarti e vestirti» minacciò uscendo dal bagno e sbattendo la porta.

Erano passati dodici anni dalla prima superiore, anni in cui Naruto e Sasuke dovettero affrontare l'intolleranza e l'ignoranza della gente che li circondava ogni giorno, il bullismo durante il liceo invece di diminuire era aumentato e quante volte dovettero difendersi e fare a pugni con qualche altro studente, una volta Naruto ci andò così pesante da spaccare il labbro inferiore e un sopracciglio di un ragazzo della loro età che li aveva insultati, a causa di questo scontò perfino una settimana di sospensione, quante volete ingoiarono gli insulti e fecero finta di non sentire i mormori per i corridoi ogni volta che passavano. Sasuke per colpa dell'intolleranza del professor Morino era stato costretto perfino a rinunciare alla facoltà di medicina di Tokio. Non poteva nemmeno sperare di essere ammesso agli esami con un due immeritato in matematica e il conseguente calo nelle altre materie. A diciotto anni Naruto lo trovava a studiare fino alle tre del mattino per tentare di essere ammesso almeno ad Oto, ci riuscì ed ora all'età di ventotto anni era divenuto un medico di ruolo all'ospedale della città dove aveva frequentato l'università; nonostante Naruto definisse Orochimaru un viscido serpente non poteva negare che in tutti quegli anni aveva fatto il possibile per aiutare Sasuke a raggiungere i suoi obbiettivi, e pur restando un uomo indecifrabile da comprendere entrambi gli erano profondamente grati. Naruto decise di sua spontanea volontà di non continuare gli studi e lavorare al ristorante di famiglia, sia Minato che Kushina speravano in futuro migliore per il figlio, ma la vita non è sempre come la immaginiamo noi. E comunque Naruto era felice. Due anni dopo la fine del liceo mentre stava lavorando al Rasengan* incontrò nuovamente Kiba, era entrato nel ristorante in compagnia di una bella ragazza dai capelli neri e gli occhi chiari, quasi bianco perla. Per la prima volta parlarono realmente, non poteva considerare Kiba un amico, purtroppo il passato non si dimentica così facilmente, ma l'Inuzuka in tutti quegli anni era gradualmente cambiato e ogni sabato sera portava la sua fidanzata -e successivamente futura moglie- a cena da lui, instaurando così un sereno rapporto di conoscenza.

Itachi e Sakura si erano sposati tre anni prima e ora avevano due gemelli di un anno, una bambina dai capelli rosa -per la “gioia” dello zio- e un bambino identico a Sasuke in tutto e per tutto. Sakura aveva aperto, grazie all'aiuto dei suoi genitori, un piccolo alimentari a Konoha e Itachi lavorava per la polizia, realizzando così il sogno che aveva fin da bambino; la donna non era mai stata d'accordo con la scelta del marito, temeva per lui, ma non poté impedirgli di realizzare ciò che desiderava da anni.

Fugaku e Mikoto dopo che entrambi i loro figli si sistemarono vendettero la loro casa, troppo grande per sole due persone, e comprarono un piccolo ma confortevole appartamento accanto a quello dei loro vecchi amici. I ragazzi ogni volta a andavano a trovare i loro genitori, trovavano i padri intenti di far funzionare la vecchia PlayStation di Sasuke e le madri a preparare qualche dolce o spettegolare di qualche loro vecchia amica; nonostante gli anni le cose, fortunatamente, non erano affatto cambiate.

Sasuke e Naruto si erano trasferiti ad Oto da ormai diversi anni, e quest'ultimo era costretto quasi ogni giorno a fare il pendolare per arrivare a Konoha e aprire -l'ormai- suo ristorante. Era abbastanza dura ma non avrebbe cambiato nulla della loro vita. Tutti i sacrifici che avevano fatto e i periodi bui che avevano passato nel corso della loro adolescenza erano serviti a farli giungere alla loro personale felicità.

Naruto uscì dalla doccia e si vestì velocemente, raggiungendo poi la cucina dove il suo compagno -purtroppo due omosessuali non potevano ancora sposarsi nel loro paese- stava preparando la colazione.

«Sas'ké ora che ci penso oggi non è domenica?» Domandò fulminato dalla consapevolezza che quel giorno nessuno dei due doveva andare al lavoro, visto che il teme aveva già fatto il turno domenicale il mese scorso.

«Sì e allora?» Rispose Sasuke passandogli il piatto con dentro i toast.

«Come allora? Potevamo dormire ancora un po'» Sì imbronciò Uzumaki addentando una fetta di pane tostato alla marmellata di ciliege.

«Ancora un po'? Ma se sono le undici e quaranta? Dobe questa più che colazione è pranzo, cavolo» Disse Uchiha sgridandolo della sua pigrizia e portando alle labbra la tazza di caffè bollente.

Naruto lo guardò attentamente e poi parlò «Ti preferivo romantico come i primi mesi che stavamo insieme».

«Accontentati» Rispose lapidario Sasuke.

«Forse dovrei chiedere il divorzio» Affermò Naruto.

«Ma se non siamo nemmeno sposati» Esclamò Sasuke alzando lo sguardo verso di lui.

Eccolo, è questo che voleva Naruto. «Beh... Allora potremmo prima sposarci e poi divorziare» Propose con un sorriso sul volto.

«Mi stai chiedendo di diventare tuo marito dobe?» Domando con un ghigno Sasuke che aveva capito dove volesse arrivare il suo compagno.

«Sì. Ma solo per poi lasciarti e farmi pagare gli alimenti sia chiaro» Affermò ridendo sonoramente.

«Mmmm e dov'è il mio anello di brillanti?» Chiese scherzando Sasuke e allungando la mano verso di lui.

«Aspetta» Disse Uzumaki alzandosi di scatto dalla sedia e correndo verso la sua camera. Sasuke rimase sorpreso e paralizzato sul posto, non poteva averlo fatto davvero?. Gli avrebbe spaccato la testa sul tavolo, non era di certo lui la donna della coppia, pensò scrocchiandosi le dita e aspettando il ritorno del cretino per farlo fuori definitivamente.

Naruto tornò sorridente in cucina e prima ancora che Sasuke potesse parlare alzò la mano al cielo mostrando un gigantesco anello di plastica rossa, di quelli che si trovano dentro le confezioni delle patatine. Sasuke scoppiò a ridere e scosse la testa rilassandosi.

«Teme così mi ferisci. Ci ho speso tutti i miei risparmi» Disse con tono fintamente offeso.

Sasuke si alzò da tavola e lo raggiunse, prese tra le mani quell'orribile cosa e se la gettò alle spalle sorridendo divertito, lo abbracciò e sussurrò al suo orecchio «Uzumaki Naruto vuoi sposarmi e far valere la nostra unione solo in Spagna, alcune parti dell'America e in non so quale altro Paese?» Domandò baciandogli teneramente il collo profumato dopo la doccia.

«Io avrei detto: vuoi sposarmi e rendermi l'uomo più felice del mondo avendo te accanto per sempre?. Ma non posso pretendere tanto da un bastardo» Rispose circondandogli i fianchi e poggiando la testa sulla sua spalla.

«E un sì?» Chiese Sasuke prendendogli il viso tra le mani e guardandolo negli occhi.

«Sì» Bisbigliò Naruto alzandosi sulle punte per far congiungere le loro labbra. Con gli anni Sasuke si era alzato di circa venti centimetri invece lui arrivava a mala pena al metro e settanta, quindi quando doveva baciarlo era costretto a tendersi come una corda di violino per raggiungere la sua altezza.

Uchiha si abbassò su di lui e gli circondò la vita con le braccia, fece schiudere le labbra carnose di Naruto passandoci sopra la lingua e penetrò quell'antro umido e caldo che dopo tutto quel tempo conosceva a menadito, ma di cui mai si stancava. Si staccò dolcemente da lui e pizzicandogli gentilmente il collo disse ridendo lievemente «Che ne dici di festeggiare?». Nuovamente si sporse verso di lui e mentre divorava le sue labbra rosse e gonfie dal bacio precedente lo trascinava fin sopra il tavolo della cucina, ancora apparecchiato.

«Teme... Smettila... Combineremo un disastro...» Biascicò Naruto tra un bacio e l'altro cercando senza troppa forza -in fondo non era molto contrario- di toglierselo di dosso.

Uchiha lo tenne fermo arpionandogli con una mano la nuca e facendo si di sporgere il collo del compagno lo morse forte sulla giugulare.

Il sesso mattutino con Sasuke si trasformava sempre in una lotta dove Naruto poteva benissimo essere accusato di masochismo. Quando sentì i denti del suo amante graffiargli la pelle gemette e circondò con le gambe il suo bacino facendo frizionare i loro membri.

Uchiha con una mano sparecchiò il tavolo, facendo cadere a terra tutto ciò che vi era sopra e ci sdraiò Naruto, lo sovrastò con il suo corpo spogliandolo in pochi secondi dei suoi indumenti rimanendo ad osservarlo per qualche secondo, stupendosi di come ogni volta il vederlo nudo sotto di sé gli procurasse sempre lo stesso effetto; Con un movimento fluido delle mani si tolse anche lui i vestiti portando le dita della mano alla sua bocca disegnando con i polpastrelli il contorno delle labbra.

Naruto serrò gli occhi e schiuse la bocca accogliendo le dita, le succhiò e leccò come ormai aveva imparato a fare in tutti quegli anni e sentì il respirò di Sasuke aumentare progressivamente ogni secondo che passava. Allargò le gambe e le sollevò in modo da mostrare l'interezza del suo corpo liberando poi le dita ormai pronte e aprì gli occhi già leggermente opachi guardando il volto del suo amante.

Sasuke fece scivolare le dita per tutto il corpo ambrato portandole in mezzo alle gambe di Naruto, palpò le sue natiche e lo preparò con molta calma ad accoglierlo. Quando sentì le pareti interne cedere al suo tocco sfilò le dita e si posizionò meglio sopra di lui, prese le sue gambe sode portandole alla schiena e lo penetrò lentamente, affondando in lui centimetro dopo centimetro.

Naruto spalancò gli occhi oramai liquidi sentendosi invadere da Sasuke e posò le mani sul suo petto sfiorandogli i pettorali ardenti, ogni volta che si sentiva riempire da lui provava le stesse identiche sensazioni della loro prima volta.

Sasuke iniziò progressivamente a muoversi dentro e fuori da quell'antro umido scandendo un ritmo sempre più veloce ad ogni spinta, incapace di trattenersi gemette quando le pareti bollenti lo strinsero e affondò con ancora più forza in lui.

Naruto urlò e si inarcò quando lo colpì con una spinta più potente delle precedenti e poco dopo venne sentendosi riempire dal caldo liquido di Sasuke.

«Sei... Anf... Uno... Anf... Stronzo» Ansimò Uzumaki spostando lo sguardo al pavimento notando il casino che aveva combinato Sasuke per scoparselo sul tavolo della cucina.

Uchiha non rispose, ma rimanendo ancora dentro di lui cominciò a sfregare il suo viso nell'incavo del collo di Naruto, leccando e succhiando ogni tanto la pelle sudata.

«Vuoi lasciarmi?» Chiese tirandogli piano una ciocca di capelli corvini.

«No» Mugolò Sasuke afferrando le sue cosce e issandolo contro di lui alzandosi in piedi.

«Che stai facendo?» Domandò l'altro preso dal panico sentendosi mancare la terra sotto i piedi.

«Inauguriamo casa» Disse calmo Uchiha spostandosi verso il salone.

Naruto gemette quando lo sentì uscire da lui per poi rientrare una volta che lo aveva fatto stendere a pancia in sotto sul divano. «Ma... ma... se viviamo qui... da anni!» Ansimò soffocando un urlò quando il suo amante gli afferrò i fianchi e se lo tirò indietro con violenza.

Sasuke si chinò a baciargli una spalla e senza fermare i movimenti del bacino rispose «Ma il mese scorso abbiamo rifatto il pavimento del bagno, quindi...» lasciò la frase in sospeso e leccò sensualmente il contorno del suo orecchio, mordendogli poi il lobo e tirandolo lievemente.

Quando finalmente Sasuke lasciò andare Naruto, solo dopo aver inaugurato e festeggiato anche in camera da letto e nel bagno, quest'ultimo respirava a fatica ripetendo «Se continuiamo così morirò prima dei trentanni».

«Cretino» Disse Uchiha circondandogli la vita con una mano e portandolo al suo fianco, erano sdraiati sopra il loro letto matrimoniale; nudi, sudati e stanchi.

«Adoro la domenica» Aggiunse sorridendo appagato a sprofondando il viso nella zazzera bionda, circondando le esili spalle di Naruto con le sue braccia e sospirando soddisfatto.

Naruto spostò una mano verso il suo fianco massaggiandolo delicatamente «Vorrei poter rimanere così per sempre... Vorrei che tutto questo non finisse mai» sussurrò chiudendo gli occhi.

Sasuke strinse di più la presa intorno a lui e disse in modo serio e convinto «Non permetterò che finisca».

«Ti amo Sas'ké» Parlò stancamente Naruto prima di sprofondare nel sonno al caldo tra le forti braccia della persona che amava.

Sasuke non rispose chiudendo anche egli gli occhi e stirando le labbra sottili in un fine sorriso felice.

 

Vi rendete conto di quanti tipi di amore esistono?

Provate ad osservarvi attorno per un attimo. Tutta quella gente che non degnereste mai di uno sguardo, la vedete?. Le sentite le risate cristalline dei bambini che giocano insieme? I sussurri di due anziani che ancora si tengono per la mano? Ascoltate i discorsi assurdi di due amici che si comportano come fratelli? Il richiamo di un padrone verso il suo animale? Tendete l'orecchio verso quella coppia seduta su una scomoda panchina sfidando il freddo dell'inverno e il caldo dell'estate solo per stare insieme? Le amiche di sempre ridere felici mentre si perdono per i negozi della città?.

Riuscite anche solo ad intravedere tutto questo? Ciò che vi circonda, ogni singola cosa, è una piccola forma d'amore.

Amo le giornate d'estate passate ad osservare l'immenso azzurro di un cielo sereno.

Amo l'inverno e alzare la testa verso i soffici fiocchi di candida neve.

Amo i temporali e le tempeste autunnali, la pioggia e l'odore di muschio di prima mattina.

Amo un camino acceso e un libro in mano nelle gelide serate di inverno.

Amo i miei amici, la mia famiglia e il mio compagno.

Sì è un uomo, e lo sono anch'io. E per una volta sono qui a chiedermi cosa cambia? Non è lo stesso sentimento che provate voi che vi definite normali?.

Adoro vederlo ridere, quei rari sorrisi sereni per me sono tutto e amo quando le sue braccia forti circondano il mio corpo proteggendomi da ciò che mi fa star male.

Amo la sua testardaggine, il suo modo di fare fiero e distaccato.

Amo quando mi da del cretino, quando si perde nei suoi pensieri, quando lo chiamo al lavoro e mi risponde scocciato, quando litighiamo, quando vinco io, quando vince lui.

Amo il modo in cui facciamo l'amore e amo come mi guarda.

So che mi ama anche lui anche se a volte non me lo dice, ma non conta perché se sai leggere gli occhi e i gesti di chi ti sta accanto le parole diventano inutili.

 

Dal diario di Naruto Uzumaki.

24 Aprile, 2024.

 

-Sasuke, secondo te tenere un diario e da femmine?-

-Sì dobe, Cristo dimmi che non hai un diario-

-Emmm... Parliamo d'altro ok?-

-Sto con un cretino!-

 

 

*Lo so è scontato ma sexy no justu non è un nome adatto ad un ristorante XD.

 

Note conclusive: Allora che dire, capitolo molto lungo e ricco di avvenimenti. La storia si è conclusa perché beh era inutile andare avanti per forza, questo doveva essere il punto di chiusura. Ibiki non ha ricevuto nessun richiamo, come d'altronde accade quasi sempre, La preside non voleva e non poteva fare nulla per loro. Cosa avrebbe risolto istituendo un'assemblea? Che le pecore avrebbero annuito e lasciato perdere per un po', e dopo? Sarebbe tornato tutto uguale. Nonostante tutto, e il fatto che ne Naruto, ne Sasuke siano riusciti a realizzare tutti i loro obbiettivi (e sono stata fin troppo buona nella vita reale se riesci a conquistarne mezzo e già molto) sono felici, o almeno sereni. Si amano e si supportano, molto probabilmente -sicuramente- i problemi non finiranno di certo ma una volta cresciuti il modo in cui li affronteranno sarà migliore e più maturo.

In Giappone contrariamente a ciò che si pensa le unioni civili tra omosessuali sono proibite dalla legge, così come l'adozione di minori. Esistono leggi contro la discriminazione sessuale ma non possono sposarsi, almeno io sapevo questo. Non so se le leggi sono cambiate e ora come ora non mi va di informarmi, se sapete qualcosa me lo fate sapere? Grazie.

Itachi e Sakura invece vivono felicemente a Konoha, e mi pare di aver descritto tutto.

Kiba ha cambiato il suo modo di vedere le cose soprattutto grazie ad Hinata (la sua fidanzata) e ora cerca di rimediare agli errori del passato. Forse un giorno riuscirà a farlo.

Che dire è un felice e contenti molto strano lo ammetto, però credo rispecchi la realtà, almeno un p'.

Come ho spoilerato sopra manca un'extra, che è una lemon. Non se si svolgerà prima o dopo l'epilogo, la parte rossa è scritta manca il contorno.

In conclusione ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra le seguita/ricordate/preferite. Grazie, grazie, grazie °si inchina°.

E poi chi ha commentato, sono sempre stata felice di leggere le vostre recensioni ed i vostri consigli. Sperando di non fare qualche gaff scrivendo qualche nome in modo errato, ringrazio davvero tanto:

Wolf99.

Ryanforever.

LadyDepp.

SaNaYa.

PinguPanda.

RedFoxx.

Frida_e.

Mente libera.

EuphieKai.

Grazie davvero tantissimo, vi mando un bacio e un abbraccio ^.^

   
 
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