22/11/2012
8 recensioniUn ventunenne con una sacca marrone in spalla e una folta barba bianca sul mento, zigzaga tranquillamente per i corridoi dell' orfanotrofio, diretto verso l' albero di Natale principale, vicino alla cucina.
Ricorda tutto di quel posto, delle battaglie col cibo, dei litigi con le istitutrici e delle porzioni bis di cibo.
Sul suo viso spunta un sorriso, ma continua il cammino verso la sua meta.
Eccolo. Con qualche luce e tanto colore.
Si avvicina all' albero addobbato con palline multicolori e letterine varie dei bambini.
Ne strappa una e la legge:
"Vorrei la Barbie principessa, Lucy"
L' ultima letterina che il ragazzo spedì a Babbo Natale risale a dieci anni prima, pochi giorni prima di finire in orfanotrofio.Era il dodici Dicembre, lui aveva solo undici anni, era in camera sua quando qualcuno si presentò alla villa padronale. La polizia.
Il bambino aveva passato la notte dell' 11 Dicembre con la sua tata e la sua sorellina, Roxy, ormai morta per overdose. Quegli uomini spiegarono con tono pacato la situazione: i genitori di Scott erano deceduti in un incidente stradale poche ore prima, mentre tornavano a casa.
I due figlioli furono trasferiti all' orfanotrofio di Toronto.
Scott posa la sacca a terra, si avvicina alla sedia a dondolo e come farebbe se si trovasse ancora lì, la spinge qua e la, ritmicamente.
E' come se il tempo tornasse indietro, quando era piccolo e veniva cullato dalla sua maestra, Cat, dimessa per... pedofilia.
Tutte le donne della sua vita ormai non gli appartengono più.
E' triste a pensarci.
Svuota la sacca lentamente, ogni dono è accuratamente incartato con sopra scritto "femmina" "maschio" per non deludere un bambino.
Ok, di delusioni ne hanno avute, fin troppe, questa non è poi chissà che...
Sente dei rumori e si volta di scatto, aspettandosi una maestra con un coltello in mano, pronta a farlo a fettine.
E invece nota una ragazza sui diciasette anni, dalla folta chioma bionda, con i piedi scalzi e con indosso una lunga camicia da notte azzurra.
-Emmm, ciao? - Sussura incerto, non sapendo chi sia quella dea di fronte a lui.
-Tu sei Babbo Natale?- Chiede la ragazza avvicinandosi lentamente a Scott, procurando un leggero rossore sul volto di Santa Claus.
-Più o meno. Cosa ci fai sveglia a quest' ora? - Risponde il ragazzo continuando con la distribuzione dei doni sotto all' albero.
-La mia compagna di stanza sta facendo un' incubo ed urla. Io ho paura, riesco a leggere il suo sogno, aiutami. - La biondina si siede a terra coprendosi con i palmi della mani gli occhi imperlati di lacrime. Scott si avvicina alla ragazza e le cinge con un braccio la schiena.
-Tranquilla, Santa Claus è arrivato in città. -
ANGOLO AUTRICE
Storia OOC, orribile, ma dovevo pubblicarla.
Era una cosa che dovevo fare per scommessa.
Vi darò ragione se vi farà schifo.
Scappo.