Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: Sh_NT    23/11/2012    5 recensioni
Il mio nome è Helen Chester e sono una giornalista. Ho dovuto scrivere un articolo su Johnny Depp, e sottolineo "dovuto". No, inizialmente non ero felice. Credevo davvero che sarebbero stati i 30 giorni più orribili della mia vita.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The beginning of a dream

Peter Dinklage sfila di fianco a me con un bicchiere pieno fino all'orlo in mano. Quando mi nota, si ferma, alza lo sguardo e mi sorride.
« Mi hanno fatto leggere di nascosto il primo capitolo.» Alza il bicchiere verso di me a mò di brindisi.
« Non sono George Martin, ma faccio quel che posso!»
« Beh... se mai decideranno di farne un film, sarò ben lieto di interpretare me stesso. Per te accetterei qualsiasi ruolo all'infuori dell'elfo.»
Sorrido. « Non dirlo a tua moglie, però.»
« No, tranquilla, sei al sicuro ancora per un po'. O no...» Lui si gira e incontra con lo sguardo la moglie che arriva a passi veloci. Gli prende la mano e si china per lasciargli un dolce bacio sulle labbra. Sono la coppia più carina qui dentro. Forse più di Anna Paquin e Alexander Skarsgard che si guardano di continuo seduti sul divanetto all'angolo. Dopo il divorzio tra la Paquin e
Stephen Moyer, i due si sono ritrovati sul set di True Blood.
Al centro della sala che la mia agente, Claire, ha affittato, si trova il bancone di esposizione del libro. Un giorno prima della stampa ho chiamato il fotografo che andava di fretta durante l'intervista che abbiamo fatto io e Johnny prima della pubblicazione dell'ultima parte dell'articolo che mi ha permesso di fare tutto questo. Ho chiamato lui e tutti gli attori le cui interviste sono contenute nel libro e ora sulla copertina fanno bella mostra i primi piani degli attori. Formano una specie di mosaico della lettera 'H'. Egocentrica.
Ci sono
Anna e Alexander. Il loro 'coming out' ha fatto piuttosto scalpore, soprattutto tra i fan, poiché tutti erano piuttosto convinti che i rumor sul divorzio tra lei e il 'tenebroso Bill' fossero appunto solo tali.
C'è
Peter Dinklage con la sua vita come uno dei pochi attori affetto da nanismo preso sul serio. Ricky Gervais teneva occupato Warwick Davis, e in più avevo potuto promettere al ''Folletto'' [n.d.s. ''Folletto'' è il soprannome del personaggio di Peter Dinklage nel Trono di Spade] che, al contrario del suo collega, non l'avrei infilato in un water.
C'è Evan Peters perché uno dei personaggi principali di uno dei migliori telefilm horror del momento, e perché personalmente lo adoro.
Ci sono
Robert Downey Jr e Benedict Cumberbatch, che hanno parlato del loro essere Sherlock Holmes in due Paesi differenti e spesso in contrastro.
C'è un breve cameo di
Nathan Fillion sul suo vecchio personaggio, il capitano Mal, nella serie Firefly.
C'è
Ian Somerhalder, che per una settimana ha messo da parte i vestiti di Damon Salvatore in The Vampire Diaries per indossare quelli del filantropo che ha creato una propria fondazione, trascinandomi da una conferenza all'altra in giro per l'America.
Ci sono
Carrie Brownstein e Fred Armisen, protagonisti dell'assurda quanto innovativa serie Portlandia. Devo dire che scoprire Portland con loro come guide è stata un'esperienza entusiasmante.
Più che un libro sulla situazione degli attori nel mondo della televisione e del cinema, forse sembra più una guida turistica, ma non importa. È il mio lavoro, è qualcosa su cui ho lavorato per mesi e mesi, ed è questo l'importante.
Beh, forse dovrei informarvi un po' sugli avvenimenti recenti. Claire ha trovato la sua vera ispirazione e, dopo corsi su corsi, è diventata ufficialmente la mia agente. In fondo è qualcuno che conosco da sempre e di cui mi posso fidare. Si è sposata con Clive e hanno avuto un bambino, Thomas. È davvero un amore, e Clive con un esserino così piccolo in braccio è davvero uno spettacolo da non perdere.
Per quanto mi riguarda, un mese fa ho smesso di lavorare per il Rolling Stone, nel momento cruciale nella vita di qualsiasi scrittore : la fine del libro. Le pressioni di Jack servivano solo a farmi tornare a casa stanca e nervosa, così un bel giorno ho dato il contratto in mano al mio avvocato – beh, in realtà è uno degli avvocati di Johnny – e ho abbandonato tutto.
Io e Johnny, dite ? Sì, noi siamo felici. Abbiamo deciso di non avere figli, di crescere Lily Rose e Jack, che ormai stanno diventando grandi. Viviamo insieme nella sua villa a Los Angeles e passiamo i pomeriggi in salotto, lui sul divano e io sulla poltrona, lui a suonare e io a scrivere. Dubito che sarei riuscita a inseguire il mio sogno senza di lui. Ormai dubito di riuscire a buttare giù una sola frase senza la sua chitarra in sottofondo. Ci sono certi supereroi nei cartoni che hanno bisogno di un oggetto magico per riuscire a trasformarsi e a fare ciò che fanno meglio. Io ho bisogno delle sue melodie.
Viene nella mia direzione con un sorriso stampato sulle labbra. In lontananza vedo Marilyn Manson salire sul palco. Ha insistito così tanto sul voler suonare alla festa della presentazione del mio libro che non ho saputo dirgli di no. Ora l'osservo e, sentendo il braccio di Johnny intorno ai miei fianchi, mi sembra di vivere un sogno ad occhi aperti, e ho sempre più paura di svegliarmi.
« Non lasciarmi andare.» Sussurro al suo orecchio, senza abbandonare quel finto sorriso che ho imparato ad indossare.
Lui mi scruta qualche attimo nella penombra del locale, sta cercando di capire il significato di quelle parole. Che sia in un futuro immediato o in questo esatto momento non importa, ciò che m'interessa è che non abbia intenzione di farlo.
« Mai.» Risponde. Dal suo sguardo capisco che sta dicendo la verità, che tutto ciò che ho vissuto standogli affianco l'ha vissuto anche lui, come uno specchio.
Mi guardo intorno e incontro gli sguardi di quelle persone, celebrità che in fondo cercano solo di migliorare un mondo in cui, ogni tanto, si ha bisogno di una risata, di uno sfogo o anche solo di smettere di pensare per qualche minuto ai propri problemi per arrivare alla fine della giornata. Celebrità che si sono aperte di fronte a me per creare qualcosa di più grande.
Qualcosa di nuovo.
Qualcosa di importante.

All the world's a stage
And all the men and women merely players
They have their exits and their entrances
[...]
Last scene of all
That ends this strange eventful history
Is second childishness and mere oblivion
Sans teeth, sans eyes, sans taste, sans everything.

   
 
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