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Autore: CottonBatu    11/06/2007    35 recensioni
Vide lei e i suoi occhi. Poi il buio.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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WTF

WTF?!...

{What the fuck?!...}

Capitolo 3.

 

 

 

Now the day has come

we are forsaken this time.

 

                                        Within Temptation - Forsaken

 

 

Ron fece qualche passo avanti, per essere sicuro di non stare sognando.

Ginny alzò lo sguardo su di lui, un lampo di speranza inaspettata a solcarle le pupille cerulee.

 

Ron?” un sospiro appena pronunciato.

Lui ingoiò il vuoto, concedendosi un altro piccolo passo verso di lei.

 

“Sono io Gin”

Un piccolo suono uscì dalle sue labbra, uno spasmodico e incontrollabile brivido a sconvolgere i suoi lineamenti invecchiati dal terrore.

Ron si azzardò ad allungare un braccio verso di lei, nella speranza probabilmente vana di riuscire a farle capire che non aveva nulla da temere.

E Ginny lo fissava e lo fissava cercando di capire chissà cosa, come se nella sua vita non avesse mai visto suo fratello. Lentamente mosse una mano pallida annullando la distanza che rimaneva con quella di Ron.

 

Lui sorrise grato.

 

Sei freddo” mormorò lei, stringendo forte la sua mano.

Lui si avvicinò ancora.

 

“Già”

Ginny parve pensarci un po’ su, mentre Ron le si sedeva accanto.

 

“Tu sei sempre stato tanto caldo” mormorò lei passandosi in modo distratto la mano sulla cicatrice che troneggiava sulla sua guancia.

 

“Non lo sono più, ormai” soffiò guardando la cicatrice sulla sua guancia.

Era vero.

All’inizio non se n’era accorto, ma un giorno Hermione glielo fece notare.

 

Lo guardò negli occhi, passandosi una mano tra i capelli.

 

Sei freddo

Ron la squadrò di sottecchi, stiracchiandosi.

 

“Sono freddo?”

Lei annuì, rotolando sulla pancia senza preoccuparsi di coprire il suo corpo nudo.

 

“Ci pensavo da un po’. Sei sempre stato così caldo”

Non ci aveva mai fatto caso prima.

 

“Non fare quella faccia non è mica morto qualcuno!” ridacchiò Hermione, guardando la sua espressione meditativa. “È solo…sei ghiacciato quando dormi. Stanotte mi stavo preoccupando. Se non ti avessi sentito respirare avrei pensato che ti avevano ucciso nel sonno”

Ron le lanciò uno sguardo sornione.

 

“Con te accanto che dormivi nuda? Sarebbero stati distratti dai loro piani!”

Hermione fece una smorfia divertita e arrossì. 

 

Ron scosse la testa, tornando a concentrarsi su sua sorella, ora leggermente più colorita.

 

“Non lo sei più dall’inizio della guerra” Ginny lo mormorò appena, forte quanto bastava per essere sentita da lui.

Ron la fissò con un lampo di consapevolezza negli occhi.

Lei si mise in ginocchio con un gesto secco, abbracciandolo più forte che riusciva, mentre un singhiozzo usciva spontaneo dalle sue labbra secche.

 

“Credevo di essere diventata pazza” squittì, stringendolo ancora più forte, quasi con la paura che potesse scivolare via dalla sua stretta.

Ron la strinse contro il suo petto, risentendo per la prima volta dopo due giorni quel profumo di casa che solo Ginny riusciva ad avere.

 

“Non sei pazza. Non sei pazza”

Lui la sentì piangere forte, nascosta tra le sue braccia, continuando a ripetere frasi sconnesse e impaurite.

 

“È la prima volta che parla dopo settimane”

Ron si ricordò improvvisamente della presenza di Hermione.

Si girò verso di lei e la vide tormentarsi le mani, nervosa.

 

“Settimane?”

A Ron improvvisamente i conti non quadravano più.

Allontanò leggermente la sorella dal suo abbraccio, cercando dolcemente gli occhi gemelli ai suoi.

 

“Gin…Gin da quanto tempo sei qui?”

Il petto di Gin fu scosso da un ennesimo singulto.

 

“Quarantuno giorni esatti”

Ron sbarrò gli occhi.

 

“Quarantuno giorni? Come puoi essere qui, da così tanto?! Tu…tu eri con noi fino a ieri!”

Le due ragazze inarcarono le sopracciglia.

Ginny si sciolse completamente dalla stretta convulsa del fratello, asciugandosi la guancia sana bagnata di lacrime.

 

Ron, io sono arrivata in questo posto da quasi due mesi, e tutto sembra non essere mutato per tutto questo tempo fino a oggi”

 

“Tutto questo non ha senso!” squittì Hermione, accasciandosi sul lettino di Ginny.

Ron e Ginny la guardarono, inespressivi. “Non potete venire da un altro mondo! Non può essere!”

 

Hermione, sei una strega o cosa? Dov’è finita la tua fede nel potere magico?”

 

“Sono una strega con dei limiti! I viaggi temporali non possono esistere! Sarebbe innaturale…”

 

“E le cioccorane ti sembrano forse meraviglie di Madre Natura?!

Hermione si zittì, piccata.

 

"In ogni caso ha ragione...non ha senso! C'è qualcosa che ci sfugge" mormorò Ron sospirando.

Ginny si alzò, aiutata dal fratello.

 

"Beh, è ovvio che il tempo scorre in modo differente...ma non ho mai sentito di una cosa del genere! Anche se fossero mondi diversi il tempo dovrebbe scorrere allo stesso modo, no?"

 

"Non puoi esserne sicura...per quanto ne sappiamo può anche essere possibile" azzardò Hermione, tormentandosi le mani in grembo.

 

"Non so che darei perchè Hermione fosse qui" mormorò Ron, abbassando lo sguardo.

Hermione gli lanciò uno sguardo, mortificata.

 

"Sono sicura che stia bene" sospirò Ginny, appoggiandosi alla sua spalla. "Sono sicura che stiano tutti bene"

Ron annuì poco convinto.

 

Hermione si sentì incredibilmente fuori luogo. Si schiarì la voce, muovendosi a disagio sul letto.

 

"Ammettiamo che tutto questo sia reale..." esordì senza guardarli in faccia "...chi può aver fatto una cosa simile?"

 

"Suppongo Vold..." Hermione cacciò  un urletto. Ron alzò gli occhi al cielo."...Tu-sai-chi. Anche se non capisco il motivo" Ginny rimase in silenzio guardando il pavimento, senza staccarsi dal fratello.

 

"Nel vostro mondo Voi-sapete-chi ha il potere?!"

Hermione sembrava terrorizzata di ricevere la risposta.

 

"Sta tentando di tornare quello di un tempo. È potente e ha un esercito che non guarda in faccia a nessuno" mormorò Ginny con gli occhi lucidi.

 

"Stavamo combattendo la battaglia finale quando ci ha mandato qui. È un modo subdolo di liberarsi dei nemici, questo" borbottò Ron a denti stretti.

Hermione si strinse nelle spalle.

 

"Beh, se è come dite io mi considererei fortunata ad essere ancora viva!"

 

"E chi mi dà la conferma che lo sono ancora? Per quello che ne so potrebbe essere l'inferno questo!"

Lei gli lanciò un'occhiataccia.

 

"Non essere ridicolo, Ronald! è evidente che Voi-sapete-chi ha voluto liberarsi di voi solo momentaneamente, anche se questo non ha del tutto una logica" 

 

"Quello è un pazzo, tutto può avere logica" disse Ginny sedendosi sul letto accanto a Hermione. "Però noi siamo traditori del sangue, non ha senso che ci tenga in vita"

 

Rimasero qualche secondo in silenzio, meditando sull'accaduto.

 

"Fra due mesi arriva Hermione" disse Ron, dopo un .

Ginny e Hermione si girarono verso di lui, apprensive.

 

"Cosa?!" squittì Hermione, improvvisamente agitata.

Ron la guardò.

 

"Prima Ginny...poi io...manca Hermione a completare il quadro"

 

"Vuoi dire...vuoi dire che Voldemort ci sta portando qui ad uno ad uno? Per quale motivo?!" Ginny non riusciva a capire.

 

"Per togliere a Harry le persone che ama" la voce di Hermione era appena udibile, ma piena di consapevolezza.

Ron e Ginny si scambiarono un'occhiata, i polmoni vuoti d'aria. "Voi-sapete-chi gli ha tolto la persona che ama di più al mondo e il suo braccio destro. Il dubbio che voi siate vivi o morti è ancora peggiore del sapervi morti. Era oggettivamente chiaro, dovevamo pensarci prima" Hermione scattò in piedi, cominciando a camminare avanti e indietro per la stanza.

La sua luce particolare a illuminarle il viso.

"Colui-che-non-deve-essere-nominato punta alla distruzione psicologica di Harry. Il fatto che voi siate in pericolo di vita per colpa della sua battaglia e il fatto che lui non sia riuscito a proteggervi, lo distrae dalla sua missione. Lo indebolisce" lanciò uno sguardo a Ron e Ginny che la ascoltavano senza fiatare.

"Quando prenderà anche...me, il suo piano sarà terminato e Harry si troverà solo"

 

"Hermione è troppo abile con la bacchetta perchè la possano catturare, ma lei starà soffrendo allo stesso modo di Harry e ciò la rende distratta e preda facile" mormorò Ginny, stringendosi al fratello. "Non è lucida al pensiero che possa essere successo qualcosa a Ron"

 

Hermione e Ron arrossirono senza guardarsi in faccia.

 

"Questo però non spiega perchè portarci in questo posto invece che sbatterci in una cella" aggiunse Ginny sistemandosi meglio sul letto.

 

"Può darsi che vi voglia togliere ogni possibilità di fuga...diciamolo, un altro mondo è meglio di una cella come prigione!"

Ron e Ginny sembravano contrariati.

 

"Ma non possiamo rimanere qui per tutto questo tempo! Hanno bisogno di noi!" squittì lui, alzandosi e prendendo a camminare.

 

"Per quanto sarà lungo per noi, adesso almeno abbiamo la consolazione che dall'altra parte non è passato tanto tempo" mormorò Ginny, portandosi una ciocca dietro l'orecchio. 

Tutti e tre si guardarono per un attimo, in silenzio.

 

"Non può essere tanto difficile" esordì Hermione, incrociando le braccia al petto. "Se potete venire, potete anche tornare"

 

"è successo qualcosa che potesse annunciare il nostro arrivo?" chiese Ron, passandosi una mano tra i capelli.

Ginny e Hermione rimasero in un meditabondo silenzio per qualche istante. Poi Ron le vide alzare repentinamente lo sguardo e guardarsi.

 

"Il terremoto!"

 

"Cosa?!"

 

"Ron, la notte scorsa ha fatto il terremoto! Anche quando è arrivata Ginny ha fatto il terremoto!"

 

“E questo cosa dovrebbe significare?” chiese Ron, guardandole.

Hermione si strinse nelle spalle. “Non credo che ogni volta che c’è un terremoto c’è un cambiamento di mondi!” mormorò lui, borbottando.

 

“Questo allora potrebbe esserci d’aiuto” disse Ginny risoluta. “Da noi il terremoto è un evento naturale, non ha nessun legame con l’attività magica! Mi ricordo che la McGranitt ha dedicato diverse lezioni a questo. È qualcosa che si trova al di là dell’umano controllo e non può essere scatenato se non da qualche rarissimo stregone indigeno. Qui invece ha un significato magico, dovrà pur rappresentare un qualche indizio!”

Il silenzio cadde di nuovo nella stanza.

 

“Se il vostro arrivo ha provocato un evento naturale…e se come dici tu essendo tale, questo non può essere controllato…” mormorò Hermione a voce bassa. “…allora è chi vi ha mandato qui che controlla tutto”

Ron e Ginny si scambiarono un’occhiata.

 

“Non riesco a capirti” azzardò Ron, guardandola.

Lei fece un lungo sospiro, l’espressione mortificata.

 

“Vuol dire…che tutto questo è un’illusione. Non esiste. Quindi non esisto neanche io

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed eccoci qua per un nuovo capitolo!

Ve lo avevo detto che in questo chap si sarebbero spiegate diverse cose! ^_____________^

Ringrazio tanterrimo funnynurse, KarmyGranger, robby, HermioneCH, pk82, EDVIGE86, Chiaras, SiJay, light lily, Mary Cry, PazzaWendy, CrisSunrise, ginny89potter, Minakie, Saty, flyingstar16, hermron, Nana92, Killer, jin, Nunki, Nonnaaaa! *____*, Valem, valeria18, _Ly_Ronvin, luna, Vichan  perché siete ogni capitolo più splendidi! *QQQ*

Detto questo, vi saluto! Vi auguro un buonissimo inizio di vacanze e vi chiedo umilmente di lasciare un commentino alla  povera autrice quale sono io! xDDDDDDDD

Vi adoro tanto! *v*

A presto!

Chuu! :*******

   
 
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