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Autore: GreenBitch    23/11/2012    3 recensioni
Una radura. Desolata. Distrutta. Un solo pensiero. Il Caos...
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ERIS,DEA DELLA DISCORDIA 

Camminava lentamente, con lo sguardo che osservava la desolazione che regnava nella steppa.
I cadaveri in via di decomposizione ricoprivano quasi completamente l'erba secca che cresceva a fatica sotto i raggi dell'infido Sole.
 Avanzava con superbia e, mentre osservava quei corpi senza vita, un ghigno le si dipinse in volto.
Ah, gli uomini!
Stolte creature sempre pronte a combattere e ad uccidere, creature arroganti, presuntuose e pronte a tradire un loro simile per denaro e potere.
Stolti!
E quel massacro ne era la prova assoluta.
Un leggero soffio di Eolo le portò alle narici l'odore acre e ferruginoso del sangue, quell'odore così familiare e piacevole per lei. I morbidi e lunghi capelli neri come il manto di Nyx fluttuarono sinuosi e i suoi occhi rossi come il sangue osservarono ancora una volta quel massacro.
C'era voluto così poco, solo una frase nel sonno del re.
Una frase e si era scatenata una disastrosa guerra da cui nessuno era uscito vincitore.
Perchè nessuno in guerra vince.
Ci sono sempre dei morti, sempre.
Uomini che non torneranno mai a casa, uomini con mogli e figli che li attendono nelle loro dimore e che non abbracceranno mai più. nonostante fosse una cosa triste, il suo ghigno di soddisfazione non si smontava, dopotutto era il suo perfido compito: creare discordia tra uomini ed interi popoli.
Lei era Eris, malefica figlia della Notte e sorella di Nemsi, delle Parche e della Morte; madre della Miseria, della Fame, della Guerra, dell'Omicidio, della Contesa e di tutto quanto c'è di cattivo. dea della discordia. Ares, il suo combattivo ed arrogante "collega", l'aveva aiutata ad incitare gli uomini a combattere e quasi sicuramente in quel preciso momento stava brindando con del buon vino trafugato dalle fresche cantine del dio Dionisio.
Povero, sciocco Dionisio; così ingenuo ed infantile!
Mentre pensava al suo divino cugino, un nero stormo di corvi si alzò in volo all'improvviso, spaventato da Eirene, la dea della pace, una delle Ore, figlia di Zeus, re degli dei, e di Temi, sua amante.
Avanzava con gli occhi tristi, verso di lei, avvolta in quella candida tunica bianca e con i ricci capelli color del grano che le incorniciavano graziosamente il viso a cuore. -Patetica!- pensò con disprezzo Eris.
Tra le due dee non era mai scorso buon sangue, d'altronde lei era la dea della discordia, della distruzione e del caos, mentre Eirene era quella della pace, dell'armonia e della gioia. << Come hai potuto far accadere questo, Eris?>> le chiese con rabbia la bionda dea.
L'altra sogghignò e le rispose :<< Semplicemente dicendo al re che la moglie lo tradiva con il fratello, re della terra qua vicino>>.
Lo disse come se fosse ovvio, con tono quasi ironico. << Hai idea delle famiglie di queste persone, come pensi la prenderanno?>> disse Eirene triste ed incredula.
Eris alzò le spalle con menefreghismo e disse :<< Come la prenderanno non è affar mio. Io svolgo solo il mio compito di dea distruttrice.>>
<< Gli uomini cambieranno, Eris...>> mormorò la bionda.
In un secondo la caotica dea si materializzò alle spalle di Eirene e le sussurrò all'orecchi con voce soave ma sempre con una ota di disprezzo:<< No, mia pacifica dea. Gli uomini non cambieranno affatto, saranno sempre pronti a combattersi ed a litigare fra di loro, perchè, mia dolce Eirene, gli uomini sono sciocche e stolte creature, combattive ed arroganti. Ecco perchè non cambieranno. Ed ora, con il tuo divino permesso, me ne vado. Sai, ho cose da rubare, città da distruggere e persone da far litigare!>>
Ghignò. L'ultima frase la disse con divertimento, quasi come se fosse scontato.
Le fece ciao con la mano e diede le diede le spalle.
Con aggraziati ma decisi passi si allontanò, con lo sguardo fisso verso l'orizzonte e con un solo pensiero in mente: il CAOS.
  
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