Dedico
questa storia a Roberta,
che
sta passando un periodo particolare
e ha
bisogno di ridere.
Di
pene, poi, lei è un’esperta!
Con
affetto, il tuo simpatico (cuozzo) Antonio
Era
così grosso che una
volta entrato
dentro non voleva più uscire.
Ero
costretto a sopportare quel dolore senza potermi ribellare
perché evidentemente
non potevo combatterlo. Non subito, non tutto in una volta. Come avrei
potuto
d’altronde? Quello era qualcosa di troppo
duro. Era una situazione nuova per
me e avevo paura, ma sapevo che alla fine avrei dovuto dirlo a
qualcuno. Magari
potevo cominciare dalla famiglia.
Non
riuscivo più a dormire a causa del dolore costante al sedere. E così passavo le
nottate, a volte anche piangendo perché
non voleva andare via, non riusciva ad abbandonarmi e io lo avevo sempre in mente. Non mi voleva lasciare
ed evidentemente si era affezionato al mio ano. Era
un’ossessione. Avevamo
passato tanto tempo assieme che ormai era diventato parte di me.
Mi
faceva contorcere con la sua brutalità ed io ero costretto a
stringere i denti
per via della sofferenza. Così rimbalzavo su
e giù dal dolore perché ero consapevole
di non poterlo evitare. Mi
sconvolgeva da dentro e a volte mi faceva anche gridare. Quante volte ho bagnato le lenzuola. Che pene ho
dovuto subire… avevo i crampi allo stomaco.
Per
non parlare dei gemiti di
sofferenza. Quello stava lì ed io gridavo, gridavo. Gridavo
come un disperato e
sentivo la sua presenza dentro di me. Sentivo che era circolare e
consistente.
Mai ne avevo visti di così. Volevo spingere per farlo uscire
ed io spingevo,
spingevo. Spingevo con tutte le forze ma peggioravo solo le cose
perché quello
voleva starmi dentro a tutti i costi.
Anche
quando ero solo, mi ripetevo che era tutto inutile perché
non potevo più
liberarmene. Ormai era diventato un tutt’uno con il mio corpo
e tanto che ero
disperato, pensavo anche che molto probabilmente avremo passato la vita
assieme, nonostante la puzza e gli
evidenti problemi di trasporto.
Per
fortuna non fu così. Un bel giorno vidi la luce. Ero da solo
a casa e avevo
deciso di provarci. Anche se non c’era nessuno, mi sentivo
troppo sporco per farlo nelle altre
stanze
così andai in bagno. Era lì che l’avevo
visto per la prima volta. A un certo
punto riuscii a scacciarlo via e l’ho spezzai, affogandolo
nell’acqua sporca
del gabinetto…
…
il pezzo di cacca abbandonò il mio
sedere.
Anche il mal di pancia sparì poco a poco.
Da
quel momento in poi, riuscii a dormire e finalmente passai notti senza pene… dell’Inferno!