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Autore: Road_sama    23/11/2012    2 recensioni
Non chiedetemi come mi è venuta perché non lo so! xD Mi sentivo in vena di catastrofi quindi eccomi qua! E poi, boh si sa il 21 Dicembre 2012 è vicino... u.u Questa storia parla del destino di esorcisti e Noah (in modo più che triste xD)
Spero vi piaccia^^ e che non vi deprimi troppo xD Buona lettura :)
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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The same desteny
 




Osservai impassibile la mia mano. Era completamente ricoperta da un liquido denso e rossastro. La spada era conficcata sulla neve candida qualche metro più in la. Non aveva mai smesso di nevicare da quando era cominciato tutto, eppure di bianco c’erano solo alcuni tratti di quella radura. Era diventato così silenzioso tutto ad un tratto. Anche nella mia testa, ora lui si era zittito.
Per tutta la battaglia non aveva fatto altro che urlare e urlare. Alcune volte era riuscito a prendere di nuovo il controllo su di me ma, di li a poco non ne sarebbe più stato capace. Di li a poco sarebbe finito tutto.
Riuscivo ancora a sentire la sua presenza e di tanto in tanto al mio orecchio arrivavano i suoi singhiozzi strozzati. Tutto quello che era accaduto in quella radura era stato inevitabile. Il cielo era ancora inondato da quell’oscurità ossessiva. Pensare che fosse passata solo una notte mi metteva i brividi. Mi mossi molto lentamente verso la spada e lo sentii parlare.
“L’aveva detto il maestro che sarebbe successo…ma, non pensavo che facesse così male…non pensavo che io sarei stato ancora cosciente per vedere questo.” Sorrisi.
“Pensavi che saresti riuscito a salvarli tutti?” presi la spada e quest’ultima si ritrasformò nel mio braccio sinistro.
“Io…io…volevo salvarli tutti e alla fine sono state le mie mani ad ucciderli…” ripulii il cappotto color crema dalla neve.
“Mi chiedo solo perché? Perché proprio loro ci siano andati in mezzo, per colpa di una faccenda accaduta chissà quanti anni fa…” una lacrima mi scivolò lungo una guancia scura. Bloccai il suo flusso e me la ritrovai su un dito. Da una goccia così microscopica e così limpida è difficile credere che ne scaturisca un infinito dolore.
I sentimenti di quel moccioso erano ancora così forti su di me…?
“E’ la guerra, ragazzino. Ci sono sempre degli innocenti che muoiono per un motivo che in realtà non conoscono nemmeno.” Cominciai ad incamminarmi per quella radura facendo molta attenzione al sangue che era sparso ovunque. Un altro singhiozzo mi scosse.
“Non ha senso. Non è giustizia questa!” Dall’orizzonte spuntò timido il sole che dipinse il cielo con riflessi cremisi.
“Eppure vedi, la vita va avanti e tutto prima o poi viene dimenticato.” Ora cominciavo a sentirmi veramente stanco. Avevo finalmente compiuto il mio dovere. Avrei riposato tranquillo. E finalmente sarei stato di nuovo insieme a Mana ed a Road.
Arrivai ad un albero e la mia schiena scivolò lungo la corteccia gelida. Le mie gambe affondarono sulla neve fredda e appoggiai la testa contro il tronco.
“Ma…perché non potevamo vivere una vita uguale a quella di tutti gli altri? Perché hai scelto proprio me come ospite?” Lasciai scivolare lungo i fianchi le braccia. Il sole già alto in cielo mi riscaldava il corpo ormai troppo freddo per riprendere a vivere. Le palpebre cominciarono a diventare sempre più pesanti. Feci un lungo sospiro.
“Si chiama destino Allen Walker, lui gioca continuamente con te e poi quando pensi di averlo in pugno ti fa vedere i tuoi compagni cadere uno ad uno. E il bello è che mentre loro muoiono lui è li che ride per l’espressione che hai assunto.” Lo sento raggomitolarsi dentro di me per mantenere quel poco di calore che mi rimane in corpo.
“Neah, di a quel brutto bastardo del destino che torneremo un giorno e saremo con i nostri amici…Quando torneremo non sceglierà lui per noi. Quando torneremo tutto sarà più normale, niente Noah, ne Innocence, esorcisti e akuma. Quando torneremo, saremo solo noi.” Con le poche forze che mi rimanevano piegai le labbra in un sorriso. Quel ragazzino aveva ancora voglia di combattere e di vivere nonostante sentisse anche lui la mano della morte attirarlo a se. Ero fiero di averlo scelto come ospite. Socchiusi appena le palpebre. Quel tanto che mi permise di vedere i corpi davanti a noi. Esorcisti e Noah: una battaglia durata quattromila anni per poi concludersi in quella radura. Una battaglia che li ha tenuti separati per un’intera vita e ora condividevano lo stesso letto di morte. Quanto è assurdo il destino certe volte. Gli occhi mi si chiusero con forza.
“Già, ritorneremo…Allen Walker…”
  
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