Fanfic su artisti musicali > Backstreet Boys
Ricorda la storia  |      
Autore: mamogirl    25/11/2012    2 recensioni
Adorabile: [a-do-rà-bi-le] agg.
• Che merita di essere adorato; estens. amabile, affascinante: una persona a.; maniere a.
• avv. adorabilmente, in modo a.
La lista di tutto ciò che era Brian, oltre all’essere adorabile, sarebbe potuta andare avanti per ore e ore. Ed era proprio quello che più lo stava facendo innervosire: con tutto quel discorso che aveva appena fatto nella sua testa, perché dalla sua bocca era solamente uscito quell’aggettivo?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Littrell, Nick Carter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“But that’s why we love Brian. Because he’s adorable.”

 

 

 

 

 





 

 

Adorabile.
Adorabile.
Come gli era potuto venire in mente?
Con tutti i sinonimi e aggettivi che esistevano al mondo, perché lui aveva dovuto usare proprio quello?
Adorabile.
Era un vezzeggiativo che si poteva usare con i neonati, quando erano così carini fra le braccia dei propri genitori e vestiti come dei bambolotti. Oppure per dei cuccioli animali appena nati, quei gatti così gonfi di pelo da rassomigliare delle matasse di lana con cui giocare.
Adorabile.
In realtà, Nick non aveva detto una bugia. Brian era adorabile ed era quella una verità universalmente riconosciuta, come la forza di gravità o l’esistenza degli alieni – si, quella era una cosa di cui era sicuro anche se non aveva ancora le prove – .
Brian era adorabile quando sorrideva, quel sorriso che gli faceva risplendere il volto e che era capace di contagiare chiunque gli fosse attorno.
Era adorabile quando rideva, gli occhi socchiusi, la bocca spalancata ed il viso rosso per l’allegria.
Era adorabile quando prendeva in prestito gli occhiali di Aj e rispolverava dalla polvere la sua imitazione di Kevin, mischiandola con un improvvisato Harry Potter la cui bacchetta altri non era che un mestolo o un cucchiaio. E tutto quello solo per far scoppiare quella bolla di tensione, stanchezza e nervosismo che li imprigionava dopo settimane di concerti, viaggi e promozione.
Era adorabile il modo con cui i suoi occhi si illuminavano quando riusciva a trovare un canale televisivo su cui trasmettevano un film della Disney, soprattutto se era uno dei classici con quelle canzoni che ormai chiunque poteva canticchiare anche sovrappensiero.
Era adorabile come si avvolgeva attorno ad una vecchia coperta, lisa e con i fili completamente tirati, e si metteva contro il vetro del finestrino, gli unici momenti in cui la stanchezza vinceva anche su quella che sembrava un’infinita riserva di energia.
Era adorabile come arricciava le labbra, facendo dondolare su quello superiore una matita, tutto assorto nella sua ispirazione mentre le dita si muovevano sulle corde di una chitarra.
Sì, Brian era decisamente adorabile. Ma non era solamente quello.
Brian era anche, soprattutto, affascinante.
A volte, Nick non riusciva a comprendere come così tante ragazze sbavassero dietro di lui e non si fermassero nemmeno un secondo e rimanere rapite dalla bellezza di Brian. Come potevano non dar attenzione a quegli occhi azzurri? O alla linea quasi perfetta della sua mascella? E sì, forse non era alto quanto lui, ma ciò non toglieva niente alla sua bellezza. Brian era capace di intimidire qualcuno anche senza possedere un’altezza statuaria – o terrificanti sopracciglia - , bastava solamente che quei occhi diventassero ghiaccio per incominciare a pensare ad un modo per sfuggire dalla sua rabbia. Per non parlare poi del suo corpo.
Brian era leale.
Era una di quelle persone che si prendevano l’onere e il privilegio di difendere le persone a lui care, ignorando le conseguenze che potevano avere su di lui. Per loro, per quei pochi a cui veniva dato accesso a quella cerchia privata, Brian era capace di dare tutto e oltre, dimenticandosi dei suoi problemi se qualcun altro aveva bisogno del suo aiuto.
Brian era determinato e, intrecciata ad essa, era anche ostinato e oltremodo testardo. Se si prefiggeva uno scopo, non c’erano ma o se che tenevano. In un modo o nell’altro, sarebbe giunto al suo traguardo e ne avrebbe anche pagato le conseguenze, se fosse stato il caso. A volte, Nick si arrabbiava per quella testardaggine, forse perché i suoi livelli di frustrazione erano decisamente più bassi.
La lista di tutto ciò che era Brian, oltre all’essere adorabile, sarebbe potuta andare avanti per ore e ore. Ed era proprio quello che più lo stava facendo innervosire: con tutto quel discorso che aveva appena fatto nella sua testa, perché dalla sua bocca era solamente uscito quell’aggettivo?
Oh, Nick conosceva bene la risposta. Era un motivo semplice e basilare. La causa era ciò che lui aveva denominato “l’effetto Brian”: Ancora non era riuscito a spiegarsi il potere che quell’uomo aveva su di lui: bastava uno sguardo, anche il più innocente, e il suo cervello si tramutava in poltiglia, proprio come un gelato dimenticato sotto il sole più cocente, mentre la sua lingua e corde vocali sembravano perdere la capacità di pronunciare sillabe di senso compiuto.
Sì, lui, Nick Carter, di fronte a Brian si trasformava in una ragazzetta alle prese con la prima cotta, così insicuro da non sapere nemmeno in che modo fargli un complimento. Lui, che di conquiste aveva riempito pagine e pagine tanto da poterci scrivere un libro, tutto ciò che riusciva ad usare era un misero...
“Adorabile? E’ questo che sarei?”
Nick si fermò all’improvviso in mezzo al corridoio, domandosi per una frazione di secondo quando avesse incominciato a camminare, prima che tutto si bloccasse. Come sempre, del resto, quando sentiva quella voce. Si girò alla sua destra e fu lì che lo trovò, con la schiena appoggiata al muro bianco, i piedi incrociati l’uno sull’altro esattamente come le braccia, dove le dita tamburellavano su un ritmo solo a lui conosciuto.
E quando Brian alzò lo sguardo, fissandolo con quell’azzurro reso ancora più chiaro dalla luce al neon, Nick si ritrovò, ancora una volta, senza fiato. E l’ossigeno sembrò svanire ancor di più quando, su quel viso, apparve quel particolare sorriso che Brian ormai riservava solo a lui. Se glielo avessero domandato Nick non sarebbe stato in grado di dire in che cosa differiva: forse era l’emozione dietro a quel gesto o forse era solamente lui che vi notava qualcosa di diverso. Ma ciò non cambiava il fatto che, quando Brian gli sorrideva, il suo cuore sembrava ingrandirsi d’improvviso, pronto a sfuggire via dal suo petto mentre una sensazione piacevole di calore lo avvolgeva, facendogli desiderare di fare qualunque cosa pur di poter continuare a vedere quel sorriso. Solo ed esclusivamente destinato a lui.
Nick deglutì anche se non servì molto a ridare acqua a quel deserto in cui la sua gola sembrava essersi trasformata. E non aiutavano di certo i pensieri ben poco casti che quella sciarpa, avvolta casualmente attorno al collo di Brian, sembrava costruire direttamente nella sua mente.
“Sì... insomma... Bri, tu sei adorabile.” Riuscì Nick a balbettare, assolutamente certo di essere anche arrossito, almeno a giudicare dall’improvviso fuoco nato sulle sue guance.
“E sarei solo questo?”
Il tono dietro quell’apparente domanda scherzosa venne percepito, chiaro e forte, da Nick. Era un tono che ormai poteva riconoscere anche se solamente accennato, quella punta di flirt che rendeva più accentuato l’accento del sud, una voce calda e profonda che mandava in elettroshock i suoi neuroni.
Lui e Brian erano scesi in quel territorio dai labili confini da circa un mese, un periodo costellato di frasi cariche di doppi sensi lasciate qua e là, sguardi che assumevano un significato solamente se si era in possesso del codice per decifrarli e piccoli scambi di tocchi che li lasciavano sempre più affamati e desiderosi. E, strano ma assolutamente vero, per quei primi tempi Nick aveva lasciato le redini del carro nelle sicure mani di Brian. All’inizio, lo aveva fatto perché era quasi scioccante constatare quanto Brian fosse bravo in quel gioco, lui che aveva alle spalle solamente una lunga relazione durata anni rispetto alla lista, decisamente molto più gonfia, che Nick aveva collezionato durante gli anni: decine di ragazzi e ragazze erano state vittime dei suoi sguardi, delle sue parole e dei suoi gesti. 
Con Brian, era tutto diverso. 
Mai Nick aveva pensato di poter essere la preda invece, come un pivello alla prima prova, era caduto nella trappola tesagli da Brian. Solo che non era stato così brutto come aveva sempre pensato, anzi. Sapere di essere il centro focale di tutte le attenzioni di Brian era una cosa meravigliosa.
Ora, però, era il momento di abbassare quella distinzione netta fra loro due e mischiare ancora un po’ le carte. In poche parole, era il suo turno di diventare il cacciatore e quella era l’occasione perfetta per intrappolare la sua preda.
L’adorabile Brian.
Nick controllò che nessuno stesse arrivando prima di annullare la distanza fra lui e Brian. Appoggiò le mani ad entrambi i lati, intrappolando così Brian. Poi abbassò il viso, le sue labbra a pochi centimetri dal punto in cui la mandibola si fondeva con l’orecchio. Il profumo del dopobarba si mescolava perfettamente con quello dello shampoo, una scia di vaniglia e miele che stuzzicava in lui la voglia di assaggiare quella pelle per capire se anch’essa ne aveva lo stesso aroma. E lì, cosi vicino, poté rendersi conto di quel lieve rossore sulle guance e di come il respiro si era fatto più veloce, esattamente come lo era stato il suo pochi secondi prima. E, se vi avesse posato sopra la mano, Nick era sicuro che avrebbe sentito il cuore pulsare a mille, rispondere a un aumento di temperatura che niente aveva a che fare con il luogo in cui si trovavano ma solamente con quanto vicini fossero in quel momento.
Nick trasse soddisfazione da essa, una nuova linfa che andò a vitalizzare quella determinazione per andare avanti con il suo piano.
“Sei così adorabilmente sexy.” Era stato poco più di un sussurro, volutamente roco e con le labbra che a malapena avevano sfiorato la pelle. Ma era stato abbastanza per far nascere un fremito nel corpo sotto di lui mentre la linea rossa incominciava a diffondersi anche sul collo, più visibile ora che Brian aveva spostato leggermente il volto. Volontariamente.
“Davvero?” Mormorò di rimando Brian, una nota insicura nella voce ma ben mascherata da quel tono così caldo e intriso di desiderio da rendere totalmente vani i tentativi di mantenere un minimo di controllo. Perché quello che Nick avrebbe voluto fare era trascinarsi dietro Brian nella prima stanza vuota possibile e mostrargli, uno a uno, tutti i modi in cui era sexy.
“Certo. Ed è un mistero come nessuno se ne sia mai accorto.”
“Tu rubi sempre la scena. E l’attenzione.”
“Forse fa parte del mio piano. – Sussurrò Nick, la mano destra scesa vicino ai due visi e le dita intrecciate attorno ad un capello biondo. – Così che nessuno possa scoprirti e portarti via.”
“Ma sono solo adorabile.” Ribattè Brian, scherzando e con un implicito ben più profondo.
Nick non rispose subito. Le sue labbra ridiscesero la linea della mandibola fino ad arrivare all’angolo della bocca. Una carezza veloce di bacio e poi salirono sulla punta del naso, lasciandovi un bacio e un sorriso.
“E' una delle cose che amo più di te.”
Nick si staccò da Brian, sorridendogli un’ultima volta prima di ritornare sui suoi passi verso il camerino. Meglio, verso la doccia più fredda e ghiacciata che avesse mai dovuto sopportare.
Brian rimase ancora qualche secondo ad osservare la sua figura che prima si allontanava, poi scompariva dietro ad un’enorme porta grigia. D’istinto la mano andò ad appoggiarsi sulla sua guancia, lì dove la pelle ancora pulsava, fremeva e scottava dopo esser stata accarezzata e baciata dalle labbra di Nick. Ancor più istintivo fu il gesto di poggiare la lingua sull’angolo della bocca, quel punto che era stato baciato da Nick e che ancora portava il suo profumo.
Era sorprendente il modo con cui Nick riusciva a destabilizzarlo con la sua mera presenza. Per settimane, aveva finto una sicurezza che era solamente un mantello: lo aveva avvolto attorno a sé e aveva finto di sapere come muoversi. Nick lo aveva lasciato fare, lo aveva fatto avvicinare e gli aveva fatto togliere parte della sua armatura prima di sferrare il suo attacco. Perché quando aveva sentito quella parola, quando aveva udito Nick dichiarare che “lui era adorabile”, una parte di lui ci era rimasta male. Per Nick non voleva essere solamente adorabile, non voleva solamente essere un cucciolo a cui tutti fanno i complimenti e poi se ne dimenticano.
Per Nick, voleva essere tutto: miglior amico, compagno, amante.
Da Nick voleva amore ma non solo parole romantiche, carezze e sguardi che li lasciavano entrambi insoddisfatti. Voleva anche la parte più passionale e fisica dell’amore, voleva essere desiderato tanto quanto lui desiderava il corpo di Nick.
E finalmente aveva ottenuto anche quello. Le gambe ancora tremavano dai brividi di piacere che la vicinanza intima aveva prodotto in lui, insieme a quella sensazione di caldo che continuava ad avvolgerlo, infuocandogli il viso e rendendo rapidi i battiti del suo cuore.
E mentre ripensava, riviveva e ricostruiva nella sua mente le immagini di pochi secondi prima, un’altra realizzazione apparve all’improvviso.
In quel gioco di scacchi che avevano intrapreso, Nick aveva sfoderato il suo asso e reso impossibile ogni altra sua mossa.
Scacco matto e sconfitta.
Ma tutto Brian si sentiva fuorchè un perdente. Perché Nick gli aveva appena confessato qualcosa che sapeva di prima volta. Aveva ammesso di amarlo.
E solo con quella parola, solo con quel verbo, Brian si sentiva il più fortunato dei vincitori.
No, il più adorabile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

_____________________________________

Questa one-shot (che inizialmente era nata come flash) prende spunto da questo vecchio soundcheck: http://www.youtube.com/watch?v=VQFXX6f_zyY in cui Nick, spiegando che cosa significasse "Full Production" e prendendo ad esempio proprio Brian, affermava poi la frase ad inizio storia. Insomma, il passa da "We" a "I" è stato mooooolto breve! lol
Sempre siano benedetti questi due! Che mondo sarebbe senza Frick e Frack? Un mondo molto triste!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Backstreet Boys / Vai alla pagina dell'autore: mamogirl