E' la prima Smillan (per chi non capisse, Matt Smith e Karen Gillan) quindi pietà.
-Aspetta..la so-
dissi, ficcando il volto tra le mani, come sempre, quando non ricordavo le battute
-Tre..- fece Matt con voce robotica
-La so, non mettere fretta!- urlai ridendo
-..Due...-continuò lui, rigido sotto le mie sberle
-Dottore, non capisco cosa...aspetta lo so!-
-..Uno..-disse abbozzando un sorriso
-Peee! Zero, tempo scaduto! Siamo scarsi qui...- disse lui.
Io ormai ridevo a crepapelle con la testa affondata nel suo petto.
-Io non riderei fossi in te- mi disse, eppure sfoggiava uno dei suoi sorrisi più teneri e coccolosi. Lo avrei mangiato senza esitazione.
-Sei uno stronzo- dissi continuando a ridere
-Raffinata- fece lui affondando lo sguardo nel copione -E' la terza parolaccia che mi spari contro, questo mi porta a pensare che sono io che istigo il tuo vocabolario più forbito-
scoppiai a ridere ancora più forte.
Matt.
Cazzo, Matt.
Eravamo a quattro, ora, ma era vero, era lui a istigare la parte "forbita" del mio vocabolario. Perchè?
Bè, mi sembrava ovvio
Punto uno: i suoi occhi mi trapassavano. Non erano nè blu nè verdi, erano color..oltreoceano.
Punto due: il suo sorriso illuminava la stanza più di un falò.
Punto tre: appena ci eravamo conosciuti mi ero innamorata di lui.
Mi faceva ridere.
Mi faceva sentire bene.
Benissimo, direi.
-Matt, non lasceremo mai, vero?-
-Cosa?-
Ecco, anche questo adoravo. Era stupido, ma uno stupido tenero.
-La squadra scozzese di rugby. Cosa secondo te? Doctor Who!-
lui fece un lungo sospiro
-Karen, mi sembra un discorso un po' puerile. Non per sempre. Facciamo tre quarti di per sempre, ok?-
-Tre quarti di per sempre mi bastano-
Tre quarti di per sempre. In tutto quel tempo avrebbe capito cosa provavo?
-Matt, quando sto con te il tempo si ferma-
lui si guardò il polso
-Sono e venticinque-
scoppiò a ridere
-Dico sul serio. Per te farei qualsiasi cosa. Qualsiasi-
piantai il mio sguardo nel suo.
-Anche io Karen-
sì! l'ha capito, finalmente
-Ti voglio bene-
mi abbracciò e desiderai morire
"Ti voglio bene"
-Ora scusami ma devo andare- mi disse
Ecco.
Di nuovo.
Rimasi sola nella stanza. Il copione era buttato di lato.
Lo presi.
-Dottore, io non capisco. Sono stanca di aspettare-lessi ad alta voce
A chi lo dici, pensai.
Anche io ero stanca di aspettare.
Ma non potevo fari nulla.
Dovevo aspettare.
Solo aspettare